domenica 30 dicembre 2012

Mara Renato e io



Come ho già scritto in post precedenti, in questi ultimi due mesi, da quando ho concluso il mio ultimo romanzo, mi sto documentando sul terrorismo italiano, non tanto con l'intento di scrivere su quella pagina di storia, non ne ho né le competenze né la voglia, ma sicuramente per apprendere.

Nel 1977 avevo quasi 18 anni, ero di sinistra, e ho vissuto come tanti coetanei l'evoluzione del terrorismo italiano con partecipazione e attenzione, ricordo ancora quando rapirono Moro, frequentavo il liceo Righi allora e vi risparmio le reazioni di noi studenti.

Eravamo giovani, arrabbiati, sempre in occupazione, sempre in agitazione. Era un periodo violento, burrascoso, pericoloso, collettivo.
Adesso è un periodo decisamente violento, ma morto dal punto di vista politico e non solo, pericoloso, e decisamente individualistico.

Basta guardare le inserzioni su facebook di chi cerca contatti, terribile.

Non so cosa sia meglio se questa calma piatta e morbosa o quella burrasca travolgente e violenta.

Io sto meglio ora, ma i motivi sono ancora una volta esistenziali non certo politici.

Detto ciò, il libro è interessante, la storia delle BR è interessante, la prospettiva assolutamente autodistruttiva è interessante e la certezza che il  progetto politico era poco chiaro anche a loro.

Io credevo, nella beata ingenuità dei  17 anni, che quei personaggi misteriosi e pericolosi volessero la rivoluzione, ma adesso è chiaro che neanche loro sapevano cosa perseguire.

Emerge chiaramente, da questo interessante racconto, la disperata solitudine, la testarda determinazione allo scontro, la difficile commistione delle diverse anime che in quel periodo storico composero il variegato esercito di terroristi, fiancheggiatori, e ribelli.

Da leggere insieme alla Notte della Repubblica di Zavoli, illuminante.

Sono quasi pronto per inventare una nuova storia.

Alla fine i banditi sono rivoluzionari come lo furono loro, rincorrono un avvenire nella consapevolezza della totale impossibilità di raggiungerlo.

quì una scheda del libro.

venerdì 28 dicembre 2012

Grasso si candida per il PD



Grasso si candida per il Partito Democratico, Monti ascende, Berlusconi scende e si presenta in televisione a tutte le ore e su tutti i canali, Ingroia si schiera con la sinistra dei comunisti italiani, insomma, come diceva ieri la Berlinguer al notiziario serale, si prospetta per il 2013 un panorama politico molto complicato.
Ciò che non capisco è questa corsa alla candidatura nel momento forse più basso dal dopoguerra della politica italiana.
Una domanda mi è scattata in testa automaticamente, Borsellino o Falcone sarebbero mai arrivati alla determinazione di scendere in politica, simpatie più o meno celate per un partito o per un altro?
Non credo, ma non  lo sapremo mai, mi piace pensare che avrebbero continuato a fare il loro lavoro, fondamentale, eroico, eticamente inattaccabile, lavoro che procurò a entrambi nemici e invidie dentro e fuori dal palazzo di giustizia di Palermo.
Possibile che le scorciatoie siano la cosa più ambita nel nostro paese?
Pietro Grasso è un personaggio, basta leggere la sua storia, perché quindi decidere di lasciare il suo posto in prima linea per un partito, non penserà di cambiare le cose in Italia ...
Ogni tanto guardo Di Pietro e quanto lo preferivo come magistrato mentre in aula affrontava, senza neppure dovere urlare, i peggiori esponenti della politica italiana di quel tempo, mani pulite.
Quanto è stato fodamentale il lavoro del suo gruppo di magistrati? Quali conseguenze mani pulite ha comportato nel panorama politico italiano?
Eppure a un certo punto i nostri uomini più importanti nella lotta alla corruzione e al malaffare decidono di scendere in campo, e per quanto sia umano e comprensibile, non riesco a rassegnarmi all'idea che meglio sarebbe avere più magistrati coraggiosi che politici onesti.
Perché diciamocelo, la politica nel nostro paese è al momento gravemente malata, malattia infettiva che non risparmia nessuno, l'unico modo per uscirne puliti è non praticarla.

giovedì 27 dicembre 2012

the avengers



Ho aspettato il film in televisione e ho fatto bene,   questi sono film da vedere al cinema, ma vi devo confessare che ho un ottimo televisore, in 3d, led, etc etc, quindi i film spettacolari fanno il loro dovere anche a casa mia.
Il problema è che il film, nonostante  lo spettacolo di fuochi artificiali, effetti speciali,  e  un nutrito cast di attori più o meno famosi, non si stacca da terra, non spicca il volo, non mi provoca le stesse emozioni dei diversi Spider Man, non ha niente a che fare con il ciclo mitico del cavaliere oscuro del quale attendo l'ultima puntata al varco. Dopo la visione  rimane un leggero brivido a fior di pelle, e la consapevolezza di una trama che dimenticherete dopo poche ore.
Il cattivo non convince e gli eroi sono poco eroici.
Però l'ho visto volentieri anche se non sono mai stato un amante dei fumetti con le adunanze di super eroi, io preferisco i solitari, già i Fantastici 4 sono troppi in un solo fumetto.
Comunque è adatto per le festività natalizie. Me la sto passando abbastanza bene fra libri e video sul terrorismo italiano, poco edificanti ma molto istruttivi e cinema a tutto spiano.
Il film lo trovate su Sky, chiaramente.

martedì 25 dicembre 2012

Frozen : ma è cinema?



Mi ritengo un tipetto non particolarmente sensibile, non mi commuovo guardando i film natalizi e penso di avere le spalle abbastanza robuste per sopportare le avversità della vita, ma oggi ho dovuto gettare la spugna davanti a questo film americano Frozen che ricalca un poco le atmosfere di un altro film senza speranze che purtroppo ho avuto il coraggio di vedere fino alla fine e probabilmente ancora più brutto open water a basso costo e ci mancherebbe si svolge tutto in acqua con i due poveri cristi abbandonati alla deriva.
Mi chiedo, ha senso produrre film come questi che sfruttano solo la suspense e conducono verso l'orrore puro ricreando una realtà senza speranza?
Lo scopo qual'è? Intrattenere chi? Ciurme di sadici o vascelli di masochisti?
A voi critici cinematografici la sentenza accetto recensioni edificanti che mi spieghino perché divertirsi a guardare tre ragazzotti americani intenti a morire congelati seduti su una seggiovia. Magari ha senso, forse è un film educativo, non andate a sciare ... very dangerous.

lunedì 24 dicembre 2012

Monti e le ragioni del potere




Vi ricordate di CincinnatoTito Livio lo definì "Spes unica imperii populi romani" (ultima speranza del potere del popolo romano), segno che i tempi erano disperati.

Fu uomo di grande tempra, perché racconta Tito Livio che aveva passato gli ottant'anni quando fu nominato dittatore per la seconda volta.

Una bella età considerando il periodo, ma non si tirò indietro, fece il suo dovere, abbandonò i campi dove le leggende narrano  si trovasse a suo agio, e si rimboccò le maniche in un momento difficile per l'Impero in decadenza.

Monti ha fatto un gran lavoro, ma come mi sembra di capire dalla copertina del Time, non solo e non tanto per l'Italia ma per l'Europa che continua a dissanguarci nonostante i nostri quotidiani sacrifici.

Monti, l'uomo dello Stato, lo Stato del potere economico, lo Stato condizionato dalle banche, etc etc, insomma quel Monti lì, senatore a vita per volontà presidenziale, adesso sta per recitare l'ultima scena, quella della conferenza stampa di fine mandato.

Questo post andrà in rete domani quando lo avremo già ascoltato.

Molti sperano che si candidi, soprattutto per fare dispetto a Berlusconi che come un clone impazzito passa da una rete all'altra per fare proclami e smentire le precedenti dichiarazioni.

Ma io credo che Monti farebbe bene, come Cincinnato, a tornare ai suoi affari, potrebbe fare un po' il nonno, per frequentare quei nipoti che, come lui diceva qualche tempo fa, lo vedono solo in televisione.

Farebbe bene a godersi il suo tempo, non è più un ragazzino,  e nessuno vive in eterno.

Io al suo posto saluterei la compagnia e lascerei alla nostra decadente classe politica l'onere e l'onore di ricominciare a fare danni.

Qualsiasi altra decisione non sarebbe dignitosa, né comprensibile.

Cincinnato alza la testa dall'aratro sorridente e sudato e lo aspetta nel luogo dove gli uomini onesti finiscono il loro mandato, fuori dall'arena dove i soliti polli si divertiranno a spartirsi, con il loro consueto e ridicolo battibecco, il potere.

domenica 23 dicembre 2012

Jesse Stone innocent lost



Ho visto uno dei capitoli di questa serie di film televisivi dedicati al poliziotto Jesse Stone interpretato da un ruvido ma sempre convincente Tom Selleck, ricordate l'irresistibile Magnum P.I. ?
Avevo già visto forse il primo film della serie che conta almeno 8 titoli, ma non so se tutti già trasmessi in Italia.
Ieri ho visto Jesse Stone innocent lost,  tradotto come al solito superficialmente in Operazione Mosca.
Mi piace l'ambientazione forse perché un po' crepuscolare e simile a tante situazioni che ritrovo nei miei romanzi ultimi.
Tutto ruota intorno a questa cittadina fittizia Paradise, dove vive o meglio sopravvive Jesse Stone, poliziotto, alcolista, ex marito insieme al suo cane.
Nonostante l'atmosfera rarefatta e il ritmo lento il film scivola leggero grazie ai bravi interpreti, alla sceneggiatura, ai dialoghi mai scontati.
Un vero noir, come lo intendo io.
L'ultimo romanzo che ho terminato in novembre, ha alcune affinità con questa atmosfera, un poliziotto anziano vicino alla pensione e molti dubbi sulla vita.
Jesse Stone è solo più disperato, più alcolizzato e più solo, ma è un grande personaggio, in tutti i sensi.
La trama è importante ma come in tutti noir che si rispettino non fondamentale.
Il film lo trovate su sky on demand.
Spero di riuscire a vedere anche gli altri sei prima o poi, difficile trovare film per il circuito televisivo decenti, questi a me piacciono molto.

sabato 22 dicembre 2012

Adele in concerto al royal albert hall


 Il suo concerto , del quale potete ascoltare un brano nel  link cliccabile, mi ha spiazzato; difficilmente riesco a seguire una cantante  per più di un brano e poi in televisione, ma la cornice del prestigioso Royal Albert Hall, il calore del pubblico inglese e soprattutto la sua naturalezza mi hanno colpito.
Questa giovane cantante, che dimostra più dei suoi 24 anni, in questo concerto, sfoggia un grande senso dell'umorismo,  una incredibile presenza scenica, parlando con tranquillità di sé, delle sue amiche che indica ammiccante in sala, della sua vita e dei suoi lati più fragili.
Poi soprattutto c'è la sua voce, che potrebbe davvero fare a meno di qualsiasi accompagnamento strumentale arrivando dolce e potente al pubblico giovane che manifesta l' entusiasmo delle grandi occasioni davanti a una stella diversa dalle solite cantanti pop eppure a suo modo seducente.
Un'artista completa, destinata a dominare la scena per un bel po'.
Penso alla nostra Chiara vincitrice a xfactor, brava, una bellissima voce, un probabile futuro nella canzone italiana, ma imparagonabile a questa star inglese. Non basta sapere cantare,  bisogna sapere vendere un'immagine, intrattenere il pubblico, essere istrionici.
Chiara era sicuramente la migliore nella casalinga sfida al successo italiano, e questo dà la misura del nostro livello, credo bassino attualmente.
Penso che xfactor come amici siano solo un parziale spaccato del variegato mondo degli artisti esordienti, e credo nemmeno il più veritiero.

Se vi capita date una sbirciatina al concerto di questa giovane cantante inglese, ne vale la pena, serve a dare la misura, esistono ancora i talenti naturali, e con quelli non c'è gara, vincono sempre a dispetto di qualsiasi concorso truccato,  non è un sollievo pensarla così? Il sogno è sempre dietro l'angolo tocca a noi realizzarlo.

venerdì 21 dicembre 2012

Polizia Locale: pensierino di fine anno



Dal notiziario SULPM ( Sindacato Unitario lavoratori Polizia Locale e Municipale) dicembre 2012:

Mi hanno chiesto una lettera di fine anno, una specie di bilancio sull’anno appena trascorso.
Grande responsabilità. Questo è stato oggettivamente un anno bisestile, non si scappa e per Bologna, per l’Emilia due volte. A volte perdo la speranza, quella di un cambiamento e diciamoci la verità, compagni, amici e colleghi, chi quest’anno è rimasto fermo sull’obiettivo di transizione, con ottimismo e tenacia, e sto parlando della nostra famosa legge di riforma per la Polizia Locale, l’ha fatto perché ha qualità che io ho perduto, ottimismo della volontà, un pizzico di follia e belle speranze.
Ma guardiamo in faccia la realtà. La situazione economica è problema mondiale, risparmiare nell’amministrazione pubblica è parola d’ordine in Europa e in Italia e noi lo sappiamo bene, ma non prendiamoci in giro, la nostra legge non ce la vogliono dare, non volevano in tempi non sospetti e adesso parlarne è come quando da piccolo chiedevo a mio padre, operaio Weber, il trenino elettrico, io sapevo che non sarebbe arrivato, ma lui cercava sempre di garantirmi un’alternativa valida.
Colleghi, amici, voi che come me state tutti i giorni dell’anno là … fuori, concetto affascinante, ma solo per chi non lo conosce sotto tutte le sue sfumature, voglio dire a voi, che credo ancora nel nostro lavoro, nel significato pieno del nostro ruolo sociale, lo devo per i nostri morti che anche quest’anno hanno riempito le cronache dei quotidiani, lo devo a noi, ai colleghi che devono garantire la viabilità, mentre tre manifestazioni impazzano in città, cercando di bloccare il traffico.
Noi ci siamo, siamo là, in mezzo alla strada.
Lo devo ai colleghi che gratis sono andati dove il terremoto ha colpito, solo per spirito di servizio e solidarietà.
Lo devo ai colleghi dell’infortunistica stradale, che arrivano sempre, crisi o non crisi, a risolvere gli incidenti stradali.
Sono vicino a quel collega e amico e fratello al quale hanno rotto gli occhiali da vista che nessuna Amministrazione gli pagherà, durante un accertamento sanitario obbligatorio.
Noi siamo presenti, e lo sentiamo nelle ossa, nelle gambe, nello stomaco, in Piazza Verdi, dove dobbiamo applicare ordinanze inapplicabili, con orari di chiusura che colpiscono solo alcuni esercizi, in una specifica via, sempre per accontentare i comitati di turno, sempre ostaggi della politica, del cittadino bolognese, che non si preoccupa di sapere come stiamo noi, con veicoli vecchi con una manutenzione scarsa sempre al limite della sicurezza.
Noi siamo presenti, alla festa del Corpo, senza nulla da festeggiare, ma sull’attenti, rispettosi delle regole, e sempre a tutelare i cittadini.
L’Amministrazione invece dov’è? Straordinari come al solito in ritardo di un anno e mezzo, progressioni dimenticate, richieste di cambiare i rapporti numerici di notte, richieste di innalzare l’età per potere fare uscire più personale la notte, nessuna assunzione e proposte incomprensibili, come quella del Reparto Centro Storico, già sperimentato, già naufragato.
Ce ne sarebbe abbastanza per esclamare, fermate il mondo, voglio scendere, cambiare ripartizione, dismettere questa divisa che tanto amo, davvero, per infilarmi in un qualsiasi ufficio in attesa della pensione e non scandalizzatevi, a cinquantatre anni suonati un tempo era un sogno legittimo.
Ci stanno togliendo i sogni, ci mandano allo sbaraglio, incontro a un futuro incerto, senza tutele, sempre in schiena alle altre forze dell’ordine, senza strumenti e non parlo di quelli musicali, senza diritti, se non quello di tirare e tacere, come mi dicevano quando ero negli alpini.
Ma oggi sono un poliziotto locale, sono un agente di polizia giudiziaria, rischio in prima persona la faccia, il lavoro, la dignità, e conto meno di un poliziotto, meno di un carabiniere, meno di Kunta Kinte in una Bologna progressista e democratica, solo per alcuni.
Domani vado a lavorare con una tendinite cronica per la quale devo ringraziare le mie splendide calzature fornite da un’Amministrazione al risparmio e questo piccolo problema accomuna decine di colleghi che come me, zoppicanti e anziani, continuano a stare al centro, sempre in mezzo, mediani fino alla fine, perché noi ci crediamo nel nostro lavoro, a dispetto di chi ci considera oggi e per sempre impiegati con la pistola.

Dedicato a tutti i colleghi della Polizia Locale italiana di qualsiasi Sindacato, colore e bandiera.

Massimo Fagnoni delegato SULPM 


giovedì 20 dicembre 2012

Obama sul Time



Mi ricordo che quando fu eletto la prima volta ero talmente emozionato che lo infilai in un romanzo dove il maresciallo Greco commentava con pensieri suoi l'evento, guardandolo alla tv.
Quel romanzo deve ancora uscire e questo vi dà la misura dei tempi dell'editoria, ma Obama rimane  un personaggio positivo nel mio immaginario e in quello dei tanti americani che l'hanno votato.

Comunque vada rappresenta una svolta nel modo di fare politica in America e anche se non riuscirà a fermare la lobby delle armi o a rendere la sanità americana veramente accessibile a tutti, rimarrà nella storia come uno dei presidenti più votati e più amati dagli americani. 

Elegante, serio, colto e preparato, uomo che si commuove parlando dell'ultimo eccidio della follia e ancora si commuove ringraziando i suoi collaboratori dopo l'ultima elezione.
Guardando i suoi avversari ci si rende conto della sua forza e della loro debolezza.
E' tutta apparenza?
Spero di no, spero che lasci un segno tangibile.
Comunque si merita tutta la copertina di Time e anche la mia minuscola, di fine anno, glie la  dedico volentieri.
Non potrei dedicarla a nessun politico italiano, impresentabili, preferisco offrirla a lui, rimane pur sempre l'uomo più potente del mondo e una volta tanto di colore.

domenica 16 dicembre 2012

la donna perfetta


La donna perfetta. 2004

Nel clic la recensione che trovo più aderente al mio sentire.
Perché parlare di questo filmetto ollivudiano?
Siamo a Natale e per un agnostico come me con forti radici cattoliche o cristiane che dir si voglia, il Natale è sempre ricco di contraddizioni fra fede e consumismo, riflessione e dispersione.

E questo film è molto dispersivo remake del film la fabbrica delle mogli del 1975, con un cast stellare dove spicca con la consueta eleganza la bellissima, anche se un po' algida, Nicole Kidman, un ingrassato e insipido Matthew Broderick, il sempre affascinante   Cristopher Walken e la sempre brava Glenn Close.

La programmazione di sky è diventata una delle mie manifestazioni di passione natalizia, perché dentro c'è tutto e il suo contrario da Fbi operazione gatto, a tutta una serie di film natalizi dai più stucchevoli ai più divertenti.

Ripenso ai natali della mia infanzia dove per me erano già una festa i cartoni animati Disney centellinati dai due canali RAI o i più rari passaggi delle prime animazioni dei Peanuts.

Adesso per i televisonomani o per gli amanti dell'immagine in movimento il Natale è davvero un' abbuffata di possibilità, troppe forse.
Chissà.

Tornando al film,  mi hanno colpito due  scene, maschiliste e ingenue, quando questi uomini grassocci e stupidi si trovano al circolo uomini del paese  e si perdono in  video games, e combattimenti di robot  fumando lunghi sigari, bevendo scotch.
Un altro momento interessante è quello in cui Matthew Broderick attacca sua moglie e con lei  tutte le mogli di successo di uomini ordinari, dicendole che è umiliante vivere all'ombra di una donna più brava socialmente.
E' davvero interessante: ci sono donne che sgobbano tutta l'esistenza fra casa, famiglia, figli, lavoro e non si sognerebbero mai di rimproverare i mariti del loro successo sociale.  Al contrario, noi uomini siamo oggi in grado di capovolgere i ruoli o siamo ancora intrappolati nello stereotipo che conti solo se sei tu a portare a casa il risultato? Chissà.


L'idea della donna, quella per noi perfetta, non sarà davvero un' utopia per molti maschietti?

Donne zerbino, servizievoli e accondiscendenti, un po' mamme un po' porche a seconda delle esigenze.

Vorrei non ipotizzare questa teoria, ma i quasi quotidiani omicidi di donne nel nostre paese non possono essere solo una coincidenza.

Quale modello di donna cercano molti uomini oggi,  spesso italiani?

Quale molla fa scattare la furia omicida, l'incapacità di accettare la donna nel 2012 come dovrebbe davvero essere? Semplicemente un essere umano?

Non so, comunque questo film, banale, divertente a tratti, e abbastanza natalizio mi ha portato ancora una volta a riflettere sulla mia condizione di maschietto frustrato in un mondo di maschi frustrati. Speriamo che il nuovo anno porti consiglio a tutti, speriamo che le forze dell'ordine ascoltino con più attenzione le donne perseguitate senza aspettare sempre che ci scappi il morto.

mercoledì 12 dicembre 2012

quanti voti ha perso il movimento 5 stelle?



Stavo andando al lavoro ore 06 e 15 circa e ho sentito la voce di Grillo pronunciare l'anatema.
"Abbiamo da fare una guerra chi rema contro fuori dalla palle" sintetizzo il messaggio.
Ma stiamo scherzando?
Cos'è successo?
Lui se lo chiederà ogni tanto o è partito per la tangente?
Era tanto sagace, graffiante, intelligente, più di Crozza probabilmente altro genovese che trovo irresistibile.
Arrivava a Bologna riempiva il Palasport e parlava di scandali come quello della Parmalat che lui conosceva ancora prima che esplodesse, parlava di ambiente, di idrogeno, di possibilità, di speranze, di intelligenza italiana, di progetti fattibili.
Cos'è accaduto?
Adesso mi sembra soprattutto rabbioso, sulla difensiva, in salita.
Doveva saperlo, da uomo intelligente, che la politica è un lavoraccio, non basta creare un blog e spopolare con il clic sommando consensi virtuali, non basta avere una massa di giovani in rete che ti segue e non basta nemmeno attraversare lo stretto di Messina a nuoto.

Ci vuole anche eleganza, per fare dimenticare l'arroganza di chi da sempre impone le regole nel nostro paese.
Ci vuole tolleranza per farci dimenticare le urla dei nostri politici nei salotti televisivi.
Ci vuole trasparenza per convincerci che il suo movimento ha le carte in regola.

Le primarie del PD sono state un  esperimento  positivo ma già avvilito nelle polemiche Vendoliane di quest'oggi,  bisogna ringraziare Renzi e il coraggio di Bersani, ma temo che anche quell'esempio di partecipazione rimarrà solo dimostrazione di buona volontà  del popolo della sinistra.

Per ora mi sembra solamente di trovarmi di fronte ad un paese in caduta libera e anche i grillini svaniscono urlanti all'orizzonte.

martedì 11 dicembre 2012

la custode di mia sorella


Si piange molto in questo film con la regia di Nick Cassavetes figlio del più grande e indimenticabile John, se siete sensibili ai film dove si parla di cancro e malati terminali, meglio non metterlo in programmazione.
Io ci sono passato per il girone infernale dei reparti della chemio, e mi sono soffermato in uno dei più grandi hospice europeo, forse, quello di Bentivoglio, e devo ammettere che il film centra il bersaglio, fa riflettere sulla difficoltà di affrontare il cancro, con la spietata consapevolezza della sua forza, della sua invincibilità nonostante i progressi della scienza e della medicina. Nonostante il coraggio dei familiari, la dedizione e lo spirito di sacrificio, non c'è scampo per i pazienti condannati, per le loro famiglie e per la speranza che anche in questo film si spegne com' è normale che sia.
Bravi gli interpreti, la coraggiosa e insensata madre interpretata dalla bella Cameron Diaz, e la giovane malata terminale Sofia Vassilieva protagonista già in Medium.
In programmazione su canale 5

lunedì 10 dicembre 2012

Grillo e le primarie della rete


Già le primarie sono difficilmente controllabili, le stesse elezioni sono a volte manipolabili, come possiamo prendere sul serio le primarie del movimento 5 stelle che tanto mi ricorda il nome di un grande emporio di mobili bolognese?
Repubblica conferma i miei dubbi oggi parlando di sospetti di poca, pochissima trasparenza in questa sagra della democrazia virtuale, leggetevi l'articolo : né controlli esterni né dati ufficiali intitola Repubblica, hanno fatto tutto in casa, come in un'elezione condominiale, nessun  arbitro esterno, nessun supervisore, ma però diciamoci la verità i grillini, non gli piace essere chiamati così, sono duri e puri, ma sono sempre italiani e chi si fida del paese più corrotto d'Europa?
Le loro primarie diventano come un sondaggio dei telespettatori di sky, parziale, soggettivo e risibile.
Come quasi tutto ormai.

domenica 9 dicembre 2012

una mamma per amica


Sulla nostra destra e su cosa ne penso ho già detto ieri, prima che Monti annunciasse le sue dimissioni, quindi oggi non dirò nulla.

Preferisco parlare di una mamma per amica serie che non avrei mai guardato se non fossi circondato da femmine,  beate le donne e il loro universo, quello femminile.

Se ci penso un attimo mi rendo conto che le donne hanno composto il novanta per cento del mio habitat naturale, per puro caso del  resto, e vivere insieme a loro prima, quando  ero nella mia famiglia d'origine e poi, visto che non ho avuto figli maschi, forse mi ha dato una diversa prospettiva dalla quale osservare il mondo, pure mantenendo inalterate alcune caratteristiche tipiche che fanno di noi maschietti le bestie che siamo.

Detto ciò, ho cominciato distrattamente a sbirciare la fiction americana, terminata nel 2007 e replicata da sky con generosità e alla fine mi capita di immergermi nei dialoghi, nella trama leggera ma non troppo, nella definizione dei personaggi e non fatevi ingannare dal titolo italiano,  il titolo originale è Gilmore girls dal loro cognome suppongo, e mi piace di più.

La storia è banale una madre sola e una figlia adolescente in una piccola cittadina americana fittizia vicina a tutto ma indipendente e autonoma nella finzione televisiva e quasi perfetta.

Ma alla fine dentro alla vita delle due donne e intorno a loro pulsano dinamiche esistenziali interessanti e c'è un po' tutto ciò che compone il vivere quotidiano, amore, sesso, relazioni familiari, amicizia e tutti gli ingredienti del vivere sociale esaminati e snocciolati con intelligenza, con un umorismo che funziona,  riuscendo ad arrivare allo spettatore.

Io personalmente sono innamorato dalla leggerezza della madre e dalla saggezza della figlia che si muovono in un mondo relativamente facile dove nulla è scontato.

Come mi piace spesso ricordare la fiction è per definizione finzione, non ci sono mostri che stuprano fanciulle, uomini bestie che accoltellano le ex fidanzate così per insicurezza esistenziale e che se la cavano solitamente con 16 anni scontabili, non ci sono ladri alle porte di casa, e guerre a sterminare bambini.

C'è un' ottima sceneggiatura, bravi attori che in Italia ce li sogniamo  o che non hanno spazi simili, e trame che funzionano.

L'america, con tutti i suoi difetti, se non ci fosse bisognerebbe inventarla, almeno quella delle fiction.

sabato 8 dicembre 2012

la nostra destra


Mi capita di ascoltare Alfano mentre in Parlamento sancisce la fine del governo tecnico, nel rispetto della figura di Monti, con il senso di responsabilità di un partito che ha comunque consentito  a questo governo di proseguire nella sua attività per non creare una crisi in questo momento destabilizzante.
Guardo Alfano e penso che quando ero giovane  c'era la destra, quella che noi in piazza andavamo a sfidare, da Almirante, a Cossiga, da Fanfani ad Andreotti, erano personaggi alteri, remoti, misteriosi e a volte minacciosi, ma avevano uno spessore, davano il senso dello Stato, magari uno stato oppressivo, repressivo, ma con una storia, una dignità.

Oggi c'è Alfano che in Parlamento annuncia il ritorno del cavaliere come unica sostanziale novità.
Una destra allo sbando, una Lega che rimane alla finestra e si oppone a qualsiasi cosa, e sono d'accordo con Bersani, la destra ha perso una grande occasione, quella di essere protagonista di un momento storico di reale rinnovamento, ha perso l'occasione di potere partecipare come reale protagonista al rilancio del nostro paese.
Alfano ha avuto il coraggio di accusare  il PD di avere gravi responsabilità nella crisi economica, ha avuto il coraggio di parlare di comunisti.

Non credevo che avrei mai rimpianto la vecchia Democrazia Cristiana, il grande Montanelli, la cultura di una destra che aveva una sua ragione di essere.

La destra non c'è più, al suo posto solo un gruppo di irriducibili senza vergogna.



mercoledì 5 dicembre 2012

l'anno europeo dell'invecchiamento attivo



Monti ha chiuso l'anno europeo dell'invecchiamento attivo e potete ascoltarlo qui.
Una parte del'opinione pubblica lo considera un nemico, complice dei poteri economici forti, delle banche, emanazione dei poteri economici europei che fortemente lo hanno voluto al comando del governo tecnico come condizione non negoziabile per l'Italia di continuare a contare in Europa.

Probabilmente c'è del vero.

Ma parliamoci chiaro, non credo avessimo alternative.
Monti anche ieri ha dato mostra di un essere un uomo che davvero incarna ciò che dovrebbe essere un anziano attivo, ha fatto ciò che era nelle sue competenze e potenzialità per preparare il nostro impresentabile paese alle elezioni del 2013, ha cercato di essere coerente con il suo mandato, non si è fatto influenzare troppo dai partituncoli e soprattutto ha rappresentato l'uscita di scena di Berlusconi, vi pare poco?
Ieri mi è piaciuto, ha scherzato sul suo ruolo di anziano attivo e ha ricordato a tutti che i vecchi un tempo erano la voce della saggezza, non facevano festini con le minorenni o se lo facevano almeno non andavano in giro a vantarsene.
Dobbiamo recuperare il valore della vecchiaia per riuscire ad associarla di nuovo all'utopia della saggezza, almeno prima che diventi vecchio io.

L'altra sera ho rivisto, come faccio di solito, i miei dieci minuti terapeutici di "a piedi nudi nel parco" dove c'è un personaggio fondamentale Victor Velasco un mirabile  Charles Boyer , un ipotesi di vecchio in divenire molto vitale.
Quel modello di anziano  è perfetto nella mia testa, un uomo non più giovane che non si stanca di giocare con la vita, credo mi piacerebbe diventare un modello simile, e penso sia possibile per tutti mantenersi attivi, anche senza diventare presidente del consiglio di un governo tecnico.
Alla fine, contrapposizioni politiche a parte, penso che Monti ci mancherà, mi piacerebbe pensare che il nuovo governo ce lo farà dimenticare, ma so per certo che ce lo farà rimpiangere.
Triste no?

domenica 2 dicembre 2012

e ricomincio a scrivere


Ho terminato da un mesetto il mio dodicesimo romanzo, per la precisione 11 romanzi e una raccolta di racconti, con un ritmo che si avvicina a quasi due lavori l'anno, scritti senza fretta, con spazi vuoti determinati dal mio lavoro vero, quello in divisa, che mi permette di pagare il mutuo e tutto il resto. Gli spazi vuoti dello scrivere sono pieni di altre cose e ho notato come nel tempo perdano di qualità, come spazi di astinenza, è grave? Basta ricominciare a scrivere e scrivere post in rete è come cercare di saziarsi mangiando brustolini, scrivi scrivi ma non arrivi mai dove vorresti.

Per me iniziare un nuovo romanzo è come iniziare un nuovo videogame, non so mai cosa mi attende dietro l'angolo.

Questa volta ho deciso, come annunciavo timidamente su facebook, di intraprendere un lavoro di documentazione sul terrorismo italiano, tema che mi ha sempre interessato, forse a causa delle mie origini, e della mia età.

Non scriverò un romanzo storico, non ne sarei capace e già troppi ne hanno scritti, in realtà non so ancora cosa scriverò, ma è tanto tempo che ci penso e adesso voglio provarci.

La copertina sopra è quella del libro dal quale parto, libro e interviste, molte interviste, per capire gli uomini, le motivazioni, la lucida follia.

Per chi non mi conosce dei miei 12 romanzi ne ho già pubblicati quattro, ho firmato altri due contratti di edizione e nel 2013 dovrei uscire in libreria con un primo romanzo, in marzo.

Non posso lamentarmi. Come dice il mio amico Davide, mi sono già guadagnato un pezzetto di immortalità, e di questi tempi è difficile farlo senza essere prima indagato.


sabato 1 dicembre 2012

resident evil 6



Non è ancora una recensione, ma un annuncio, dopo avere letto alcune recensioni in rete mi sono deciso e ho acquistato Resident Evil 6 per xbox.
E' un gioco che faccio da quando avevo solo il PC e mi ricordo che per giocarci con il computer fui costretto ad acquistare un gamepad per computer.
Altri tempi, con il PC oggi ci scrivo romanzi e ci navigo, da quando ho scoperto l'xbox, macchina meravigliosa.
Non  mi collego in rete, perché i giovani giocatori affetti da nevrosi compulsiva grave e abilità geneticamente sviluppate, mi spaccerebbero appena intravisto.
Comunque ho iniziato a muovermi nel mondo brulicante di non morti in allegra compagnia e come al solito mi spavento e mi diverto, ho comprato questo nuovo prodotto giapponese, direi, perché mi hanno garantito che sia longevo e con diverse saghe.
Vi racconterò, alla fine, se non mi mangiano  gli zombie.
qui la recensione

venerdì 30 novembre 2012

la libertà è partecipazione


Sento Bersani durante un'intervista mentre dice : la libertà è partecipazione, è contento, alle primarie quasi 4 milioni di italiani.
Penso alla sua idea di partecipazione ripenso alla canzone di Gaber del 1972.
Gaber poi cambiò idea nel tempo e scrisse altri testi più amari, disillusi, graffianti.
La Libertà rimane un testo buono per gli anni della speranza, quando anche lui sperava in una sinistra al governo forse, o in un'Italia diversa.
Non ce l'abbiamo fatta, diciamolo, siamo ancora al passo, abbiamo avuto Berlusconi al governo dopo i socialisti, dopo la democrazia cristiana, e adesso ci entusiasmiamo per le primarie.
Abbiamo bisogno di credere disperatamente in qualcosa e cerchiamo di credere nella retorica della partecipazione, ma esiste ancora la partecipazione?
I posti più affollati sono gli stadi per le partite e i concerti di Ligabue o simili.
Chi partecipa a cosa?
E mentre si consuma rabbiosamente la settimana del ballottaggio io ripenso a un'altra canzone di Gaber
Destra sinistra e vi lascio con una delle ultime canzoni del grande Gaber.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

giovedì 29 novembre 2012

Monti e il servizio sanitario nazionale



Qui l'articolo di Repubblica sull'argomento.
Crozza ha ragione a preoccuparsi dell'annuncio di Monti.
Vi ricordate dello scandalo Poggiolini?
Stiamo parlando del 1993 e di uno scandalo che scoperchiò una pentola dove la sanità italiana risultava un pozzo senza fondo per speculatori e malfattori.
Adesso come funziona la sanità in Italia?
Tutto a posto? Nessuna ombra? Nessuna sfumatura di grigio che adesso va molto di moda?
Possibile che il nostro Presidente del Consiglio come ricetta per affrontare la sicuramente tragica situazione finanziaria della nostra sanità riesca solo a dire che è necessario trovare nuove fonti di finanziamento?
Come sospetta Crozza, non saremo ancora una volta noi quella inesauribile fonte?
Un'ultima considerazione, politicamente non corretta, ma pazienza:
Spesso per lavoro o per diletto sono costretto a frequentare ospedali, dove passa il mondo, tutto quanto.
Cittadini italiani, noi che paghiamo le tasse, cittadini stranieri regolari che pagano le tasse, poi tutti gli altri che non sono regolari e che quindi non pagano le tasse, quelle che ci stanno dissanguando.
Chi paga per loro?
Ho letto dei bellissimi manifesti pieni di buon senso e solidarietà, dove negli ospedali bolognesi non si chiede a un cittadino se è regolare, non si chiede se ha o meno diritto all'assistenza, lo si cura e basta.
Bellissimo, sacrosanto, ma chi paga?
Solidarietà internazionale certo, ma non solo, ancora una volta noi.
Caro Presidente, qualcuno andrà a verificare  se tutto è regolare nella nostra sanità? Qualcuno troverà risposte concrete per curare tutti senza ancora una volta dissanguare noi?

Si accettano come al solito contributi e risposte.

domenica 25 novembre 2012

questo nostro amore




Ieri sera ho visto l'ultima puntata di Questo nostro amore produzione Rai, con il bravo Neri Marcorè.


Fine anni sessanta, esattamente 1967, prime occupazioni studentesche, prime ribellioni ad un vecchio modo di concepire la vita sociale, la scuola e la stessa coppia, io avevo 8 anni, ma quel modo di vestire, di muoversi, di comunicare e di stare insieme lo ricordo, forse perché ci sono cresciuto, pantaloni corti lividi sulle ginocchia a la televisione in bianco e nero, e non è vero che era meglio quando si stava peggio, ricordo una grande solitudine, una leggera malinconia e minestrina in brodo la domenica fra i riusltati delle partirte di calcio e Carosello.
 
La fiction ancora una volta fa leva sulla nostalgia, sui buoni sentimenti e su usi e costumi del tempo. Una allegra famigliola, padre, madre e tre figlie, deve scontrarsi con i pregiudizi del periodo, perché il padre non può sposare la madre fino all'annullamento del primo matrimonio con la prima moglie, una sovrappeso e invecchiata Debora Caprioglio.
 
Il problema sociale, il pregiudizio, i problemi di integrazione degli immigrati di allora, fanno da sfondo a una vicenda che termina nel migliore dei modi, tutto finisce fin troppo bene, come nelle favole.
 
Però per me ha funzionato, mi sono divertito, emozionato, e commosso, forse perché sto invecchiando, forse perché almeno nella finzione è piacevole il lieto fine, talvolta, e lasciatevelo dire da uno che nei suoi roamnzi spesso non riesce a infilarlo da nessuna parte, perché nella realtà solo la fine è certa e quasi mai lieta.

giovedì 22 novembre 2012

quasi quasi voto Renzi



Non avevo ancora pensato di andare a votare alle primarie, mai fatto prima.
Poi ieri parlando con un amico che non vota PD si rifletteva che Renzi potrebbe rappresentare qualcosa di nuovo. Gli altri li conosco, sono stato comunista a lungo nella mia vita, anche quando il partito non esisteva più e adesso che grazie al cielo non sono più nulla, solo una persona che paga le tasse, guardando e ascoltando tutto il circo sbiadito della politica penso che alle primarie voterei Renzi e se la pigrizia non avrà il sopravvento spenderò volentieri 2 euro per il trentasettenne toscano, anche se non so se poi andrò a votare alle politiche.
Qualcuno vorrebbe chiedermi perché votare lui?
C'è una qualsiasi alternativa credibile?
Spiegatemela, sono tutto orecchie.

Un'altra considerazione.
Se fossi di centrodestra voterei la Meloni, è riuscita a destabilizzare le primarie della destra costringendo qualche dinosauro a ritirarsi e anche se non la conosco, è la più credibile in un fronte politico, quello della destra, che oggi sembra un vero buco nero.

E con queste due belle considerazioni inattuali vi saluto, per oggi,
Cielo quanto mi piace avere un blog, posso parlare con tutti senza parlare con nessuno, uno sballo.

martedì 20 novembre 2012

walking dead 3


E' iniziata la  terza stagione e non stanca avere a che fare tutti i santi momenti con un mondo invaso da esseri infetti e bramosi di carne umana.
Probabilmente è la fiction americana più truculenta del momento almeno nel palinsesto sky e tiene alta la tensione in un mondo senza speranza, senza un momento di vera pace, dove è impossibile fare progetti per il futuro e ipotizzarne uno qualsiasi.
Alcuni personaggi storici escono di scena nei modi più fantasiosamente violenti, e non vi dirò quali nel caso non siate arrivati alla mia puntata, e ne compaiono di nuovi come una bella guerriera di colore che maneggia il katama con grande maestria.
Compare un villaggio che sembra abbastanza fittizio ma che rappresenta la cosa più simile a una colonia umana e compaiono nuovi nuclei di sopravvissuti.
Insomma in questa dimensione spietata e sanguinolenta nascono anche nuovi pargoli e non si riesce a immaginare come farli arrivare al giorno successivo.
Per un giocatore visionario come me che ancora si diverte con giochi come Resident Evil, questa fiction è la cosa più vicina a un videogioco spietato e mi ricorda ogni giorno come le cose sulla terra potrebbero anche peggiorare, quindi come si suole dire, mai lamentarsi troppo del nostro presente.

lunedì 19 novembre 2012

Dexter è tornato



Una cosa la devo confessare.
Dexter, quello televisivo, perché i romanzi non li ho mai letti, va a toccare e intaccare alcune corde molto fragili di un cinquantenne giovanilista come me.
Lui ti mette di fronte a un bivio.
Il male assoluto o la redenzione e quella passa sempre attraverso la confessione e l'espiazione.

Io, che non ho commesso mai alcun crimine, non sono esente dai cattivi pensieri, da rancori mai sopiti, dall'odio sociale, e da tutte le cose che possono cogliere un occidentale nevrotico e compensato in una società come la nostra spietata e assistenziale.

Mi immedesimo con il male, mi serve per scriverne, per creare storie, per inventare personaggi, e immedesimarsi significa immergere le mani e soprattutto la testa dove c'è solo il buio più profondo.

Dexter nuova stagione si infila in un labirinto stretto, dovere fare i conti con la propria sorella/astra.
forse unica persona alla quale vuole veramente bene, oltre a suo figlio.

Perché anche i mostri possono amare, non lo sapevate?

E quando guardo lui, penso a me, e mi ritrovo come lui, a un bivio.

L'importante è sempre ritrovare la retta via e tenersi un pezzettino di quel germe contagioso da mettere nei romanzi.

Operazione difficilissima, che io coltivo ogni giorno, in una lotta perpetua che non ha mai fine, fino alla fine.

domenica 18 novembre 2012

se stasera sono qui


Sto seguendo il nuovo show della brava Teresa Mannino Se stasera sono qui in programmazione prima nel canale La7  e adesso su Comedy Central.
E' un programma coraggioso, perché non si pone l'obiettivo di intrattenere a tutti i costi, non usa il ritmo incalzante per tenerti incollato alla trasmissione e non è necessariamente divertente.

Forse è un tentativo di proporre una nuova televisione che parli anche di noi, c'è una simpatica antropologa leggera e accessibile, molti ospiti, molti interventi di personaggi dello spettacolo, della cultura, della scienza, che arrivano ed esordiscono sempre con il loro "se stasera sono qui".

Si parla di mafia, di consumo consapevole, dell'importanza dell'acqua per il pianeta, di comunicazione, di creatività, di spettacolo, e poco di politica, sempre trasversalmente.

Promuovo la trasmissione, anche se non mi entusiasma, le registrazioni mi servono anche qui per saltare i balletti del bel gruppo di giovani ballerini, bravi, ma ... detesto i balletti.
Non mi piace neppure il comico che fa il compagno e che non ricordo come si chiama.

Credo che in questo momento sia importante promuovere certi esperimenti televisivi, mi piace molto lei, la trovo pulita, irresistibile e  molto femminile, oltre che una bravissima comica.

Che dire, se vi capita passate a volo radente su Se stasera sono qui e se la trasmissione è troppo lunga, fate come me, registrate e guardate solo i pezzi che vi piacciono.

Ieri sera, ad esempio, c'era un attore e scrittore palermitano, ha letto un brano di un suo romanzo, recitandolo ... da brividi, una scena d'azione folgorante nella sua lucida violenza, purtroppo non ricordo nessun dato né di lui, né del romanzo.

Se stasera sono qui, su Comedy Central.

sabato 17 novembre 2012

midnight in Paris


 Parigi ... dolce Parigi.
Quante volte ci sono stato? Almeno tre, direi.
A Parigi bisognerebbe andarci sempre in buona compagnia, io in realtà ci sono stato anche da solo, ero molto giovane.  Ogni volta da quel viaggio ho riportato a casa qualcosa di dolce, una sensazione ineguagliabile di perfezione, legata all'atmosfera, sicuramente dominante su ogni cosa e in ogni tempo, altro che Vecchia Romagna.

Midnight in Paris  è per me soprattutto questo, un' atmosfera. Inizia con alcuni magnifici scorci della città, e non dimentica la pioggia.
Mi viene sempre in mente un bel film americano con Bogart e l'indimenticabile Audrey Hepburn, Sabrina dove lei si raccomanda con Bogart di non dimenticare l'ombrello per il suo viaggio a Parigi.

Il film di Allen è soprattutto un omaggio a Parigi.
La Parigi della pioggia, delle strade, della gente, ma anche e in primo luogo la Parigi degli artisti e degli scrittori.

Io non potevo non rimanere affascinato da un film magico nel quale il protagonista incontra i miti della mia adolescenza da Scott Fitzgerald a Hemingway, e Allen li immagina proprio come li avrei descritti io, e immaginate uno scrittore contemporaneo che incontra i mostri sacri della propria storia di lettore e può fargli leggere un proprio manoscritto.

Alla fine il romanzo è un messaggio d'amore verso le nostre epoche d'oro, quelle nelle quali avremmo voluto vivere perché lì sì che avremmo potuto realizzarci, come scrittori, amanti, esseri umani.

Ma Allen alla fine ti passa la sua ultima parola.
Ogni periodo merita di essere vissuto, basta farlo con occhi aperti e cuore libero da condizionamenti, decidendo in autonomia la propria strada cercando sempre, senza stancarsi mai e amando il più possibile, nel limite del possibile.

in programmazione su sky

mercoledì 14 novembre 2012

le due donne scomparse: fantasmi in mezzo a noi



Quando poco tempo fa scrivevo che Chi l'ha visto dovrebbe occuparsi di persone scomparse e non delle modalità d'intervento della polizia locale durante i trattamenti sanitari obbligatori avevo probabilmente detto il vero.
Ancora una volta questa trasmissione di  servizio ha fatto centro, è arrivata dove i nostri investigatori non sono riusciti.

Due donne madre e figlia scompaiono nel nulla da Castel Volturno nel 2002 circa 8 anni fa e i due coniugi non fanno denuncia, uno dei due, il più giovane, in realtà allora era già separato.

Solo grazie alla denuncia del fratello della madre e all'intervento della trasmissione Chi l'ha visto si è arrivati a una decisiva svolta dell'indagine con il ritrovamento dei cadaveri delle due donne all'interno di un'intercapedine della casa dove vive il marito di  Elisabetta Grande  e padre di Maria Belmonte.
 Un poliziotto durante una perquisizione della villa ha buttato giù un muro e dietro c'erano le ossa delle due donne.

Al di là del ritardato ritrovamento e dell' eventuale inefficienza dei nostri metodi investigativi, o della difficoltà di investigare quando neppure i parenti più stretti si interessano alla sparizione dei loro cari, rimane lo sconcerto di fronte a questi accadimenti.

Scomparire nella nostra società  può trasformarsi in un destino  davvero grottesco e imprevedibile.

Probabilmente dall'interrogatorio del marito/padre emergeranno elementi utili allo sviluppo delle indagini.
Ma rimane lo sconcerto per il fatto che  all'interno di una comunità qualsiasi,  due persone possano dissolversi nel nulla, lasciando la pensione che ogni mese veniva regolarmente versata e mai ritirata senza smuovere l'interesse di nessuno, tranne un fratello della madre.

Oltre a riconoscere ancora una volta i meriti di trasmissioni come Chi l'ha visto, che servono  a smuovere indagini e curiosità dell'opinione pubblica, rimane la sensazione di vivere in una società dove le persone sovente hanno uno spessore sottilissimo, e quando non sono tutelate da altri possono dissolversi nel nulla senza avere nemmeno la speranza di essere ricordate, o cercate.
Fantasmi si aggirano fra noi che  ci muoviamo nevroticamente, indifferenti nei confronti di coloro che intanto compongono la nostra vita quotidiana.



lunedì 12 novembre 2012

Dexter 7


Finalmente una sana fiction dove prevalgono i buoni sentimenti. Appena dismesso il lutto per la prematura scomparsa di Medium, dopo avere guardato l'ennesima puntata di una simpatica fiction italiana anni settanta con il bravo Marcoré, Questo nostro amore dove tutti si amano più o meno e devono lottare per l'affermazione della coppia di fatto, finalmente  potrò rilassarmi con Dexter, amico quasi fraterno,  lato oscuro della mia anima e di quella di tutti gli amanti del noir più cupo e senza speranza.
Qui non ci sono aspettative di redenzione.
Non troverete desideri di espiazione.
Neanche teorizzazioni cattoliche sul perdono.
Qui troverete un tranquillo tecnico della scientifica di Miami con una forte predisposizione all'omicidio seriale perpetrata ai danni di mostri e affini della società.
Impossibile non fare il tifo per lui.
Ansiogeno, affascinante, solitario e ragazzo padre.
Inizia una nuova stagione e non so mai se sperare che termini con la sua cattura o con la sua definitiva redenzione.
Del resto ognuno di noi ha un lato oscuro, basta leggere la cronaca tutti i giorni, l'importante è riuscire a dominarlo e imparare a conviverci.

domenica 11 novembre 2012

Medium fine serie






Medium termina in maniera repentina e non vi racconterò come, perché se non avete sky può essere che lo stiate seguendo in ritardo altrove.
Perché finiscono le serie televisive? E soprattutto cosa ci spinge ad affezionarci tanto?
In Medium non c'era nulla di davvero credibile, la simpatica protagonista che riesce attraverso i sogni a svelare i crimini, a volte a prevenirli, e che parla allegramente con i defunti, è davvero poco realistica, ma la famiglia che ha intorno con il marito ingegnere e le tre figlie buffe è una entità assimilabile a quanto di più desiderabile possa perseguire un essere umano nella sua vita, la serenità di una vita normale, una famiglia felice e affiatata e due persone che si amano per sempre.
Cosa ha fatto di questa una serie vincente?
Credo la commistione di questi due elementi, la magia della protagonista che riesce a svelare segreti altrimenti di difficile soluzione, la trama comunque gialla e a volte addirittura noir e la famiglia americana alla quale tornare sempre al termine di ogni indagine.
Mi mancheranno questi personaggi Alison Dubois, la brava Patricia Arquette, Joe Dubois, il meno famoso Jake Weber, il procuratore che infine diventa sindaco Manuel Devalos, Miguel Sandoval e tutti gli altri personaggi di questa favola americana.

Ogni fine serie è come la conclusione di un romanzo al quale mi ero affezionato, e solo i malati di televisione come me forse possono comprendere.


sabato 10 novembre 2012

la kryptonite nella borsa




Non vado più al cinema, da anni ormai, forse perché vedo il cinema dalla poltrona di casa mia su Sky, e ieri sera ho visto La kriptonite nella borsa per la regia di Ivan Cotroneo  sceneggiatore e scrittore napoletano che ha sceneggiato anche La prima linea per la regia di Renato De Maria, e mi impressiona sempre pensare che questo regista era al Righi (liceo scientifico) nel mio stesso periodo e che ci siamo anche parlati e scontrati (lui era nel collettivo studentesco e io nella fgci).
Ricordi a parte, mi è piaciuta la Napoli degli anni sessanta, il protagonista è ancora una volta un bambino bruttino e complicato in una Napoli alla fine degli anni sessanta, un po' più piccolo di me.
Il protagonista nasce nel 64 e il regista è del 68, ma siamo tutti lì, con la tv in bianco e nero, i terribili pigiamini in acrilico che facevano scintille e quell'abbigliamento tipicamente anni 70 fra rombi, camicie dai colletti enormi e pantaloni a zampa d'elefante, che riesce a smorzare anche il consueto fascino di un bravo Zingaretti.
La Golino che avevo avuto modo di rivalutare e apprezzare già in altri lavori, è brava anche in questo caso.
La trama è importante, ma ancora più importante l'atmosfera che riesce a restituirci una Napoli italiana, fuori dai soliti stereotipi di certo cinema. Al di là del linguaggio la storia parla di un periodo storico che a me piace molto, forse perché mi riconcilia con un'infanzia povera e sbiadita, e anche i colori di questo film sono importanti, le tinte, la musica e la leggerezza.
Superlativo il superman dei poveri, il cugino Gennaro, che si crede un super eroe con mantella e che torna in momenti topici a trovare il piccolo protagonista del film per consigliarlo e confortarlo.
Ancora una volta il cinema italiano entra in casa mia e mi piace, un film che non credo abbia avuto un grande successo  ma come dico sempre di un buon libro, soprattutto quando l'ho scritto io, il fatto che sia piaciuto almeno a una persona esterna alla produzione  per me è già un successo.  
Complimenti a Ivan Cotroneo e a tutto il cast.
Napoli in questo film si avvicina al mio sentire, dandomi la consapevolezza che i miei coetanei in un' Italia dai colori tenui sono cresciuti con i medesimi sogni miei.
Il miracolo del cinema si compie ancora una volta.

venerdì 9 novembre 2012

stati uniti italia uno a zero



Pochi giorni fa ho ascoltato Mentana parlare per radio delle elezioni americane.
Ha detto una cosa giusta, l'abbiamo pensata in tanti.
300 milioni di abitanti, tanti stati tanto diversi, molte etnie, molte pistole, ma un solo presidente, il presidente degli Stati Uniti.  L'avversario, il perdente Mitt Romney, nel discorso ai suoi elettori e all'America, si complimenta con il vincitore e promette di aiutarlo a governare.

E noi?
Vado a braccio:
Stanno per avvenire le primarie del PD  due euro per decidere chi deve diventare premier fra Bersani e Renzi, e sappiamo già che Renzi difficilmente ha una possibilità all'interno del grande democratico e rutilante partito democratico, io li conosco, e so quanto la democrazia può essere effimera in quel grande calderone di luoghi comuni e retorica.

Grillo? fa fuoco e fiamme contro una delle consigliere movimentiste la Salsi e ancora una volta si parla di libertà d'espressione all'interno del movimento 5 stelle. Mi piaceva tanto Grillo il comico, ambientalista, informato, graffiante, mi piace così poco il suo movimento.

L'Italia dei valori: è bastata una bella trasmissione come Report e i valori sono azzerati, solo pressione alta e spaccatura mentre Di Pietro parla già di rinnovamento, anche lui mi piaceva di più come magistrato.

La destra? Per amor del cielo.

Siamo in 50 milioni. Una piccola penisola bellissima e frastagliata. Come possiamo sperare di essere pronti nella prossima primavera a dare il timone a uno qualsiasi di questi signori?

Guardo Obama mentre si commuove davanti ai suoi collaboratori:

Si è laureato alla Columbia University e alla Harvard Law School, dove è stato il primo afroamericano presidente della Harvard Law Review. Organizzatore e attivista politico nella sua comunità di Chicago prima di ottenere la laurea in giurisprudenza, ha lavorato come avvocato nella difesa dei diritti civili e ha insegnato diritto costituzionale alla Law School dell'Università di Chicago dal 1992 al 2004.

E oltre ad essere colto, bello, preparato e afroamericano, è credibile  tanto credibile da essere stato rieletto da uno dei popoli più conservatori del mondo, anch'io voterei per lui se si presentasse alle nostre primarie democratiche e spenderei anche cinque euro per votarlo ( pensa un po').

Perché noi non siamo in grado di proporre una persona che neanche lontanamente si avvicini a un tale modello? E non parlo del colore della pelle. Forse è proprio vero che ci meritiamo di essere uno dei paesi con il più alto livello di corruzione al mondo e le cose belle, accidenti, sono quasi tutte nei musei, o in caduta libera come a Pompei.

Che dire ai nostri figli che voteranno il prossimo anno per la prima volta? 

Non so più, sono rimasto quasi senza parole.




domenica 4 novembre 2012

Crozza delle meraviglie


Ieri sera ho visto la prima o seconda puntata del meraviglioso Crozza delle meraviglie.

Crozza mi piace, rimane insieme a Guzzanti uno dei geni della satira politica, grande dissacratore riesce a farti ridere dei nostri guai che sono molti, articolati e seri.
Una risata vi seppellirà.
Ma sarà ancora vero?

Ieri sera ho visto la registrazione. L'esordio l'ha dedicato a Schettino ricostruendo in maniera tipicamente Crozziana la tragedia del naufragio della nave.
Della sua ricostruzione mi hanno colpito due cose: La sua preoccupazione a sottolineare come l'imperizia nel nostro paese sembra diventata una regola, la seconda (se è vera) è che Schettino ha chiesto il reintegro lavorativo non considerando il licenziamento motivato da giusta causa, ma è vero?

Poi Crozza è partito per la tangente e ha dichiarato che in Italia si reintegra chiunque sbagli e ha detto che ogni parlamentare riceve 140000 euro per potersi reinserire nella società alla fine della propria carriera di parlamentare, ma inutile raccontare la storia  ai confini della realtà.

Ve la linko sotto e potete sentirla direttamente da lui.
Crozza e la buona uscita dei parlamentari

L'unica speranza è che Crozza non decida di scendere in politica.

Ultimamente ai comici piace questa opzione, spero che lui rimanga dall'altra parte della barricata e continui a farci ridere dei nostri guai.
Ne abbiamo un gran bisogno.

mercoledì 31 ottobre 2012

regionali in Sicilia



Belli questi giovani siciliani. Mi ero ripromesso di scrivere un post sulla Sicilia, al secondo anno di vacanze nel catanese, dopo avere visitato e respirato i luoghi per me più affascinanti dell' isola e mi rendo conto di essere parziale, ma mi piace troppo Ragusa, Noto, Avola, Siracusa e tutta la zona che da Catania arriva fino alla punta estrema della Sicilia.
Ne ho parlato anche nel mio ultimo romanzo che sto ultimando in questi giorni.
La Sicilia è regione magica e luogo dove mi piacerebbe vivere la mia vecchiaia.
C'è il discorso delle regole, ci sono problemi storici, politici, strutturali, ma dall'altra parte c'è la cultura siciliana, l'ospitalità della gente, la loro voglia di parlare, di comunicare , di mettersi in discussione, poi c'è il mare, il cibo, il clima.
Adesso ci sono anche questi giovani siciliani e ha vinto il centrosinistra.
Devo illudermi che sia arrivata una svolta definitiva? Che Cosa Nostra sia debellata?
Non scherziamo.
Però guardando quelle facce di giovani mi si apre il cuore, forse non è tutto perduto, forse abbiamo ancora una speranza, forse andrò a votare nel 2013, forse.

domenica 28 ottobre 2012

la Fornero e gli schizzinosi



Sono in ospedale, uno qualsiasi, per motivi familiari, niente di grave.
Vado al bar, uno qualsiasi, uno di quelli amministrati dalla grossa cooperazione che a Bologna gestisce la consumazione.
Al bar c'è il mondo, è ora di colazione, medici, pazienti in pigiama, parenti dei pazienti, gente come me in attesa di una visita, di un referto, di una sentenza.
Ci sono anche due piccoli zingari che chiedono la questua.
E c'è una grande confusione, come di solito in questi posti all'ora di punta.
L'italiano medio al banco ordina ciò che ha imparato a prediligere nel corso di una vita di consumatore e dall'altra parte ci sono due ragazzi.
Lui avrà vent'anni, leggermente sovrappeso, un cuore rosso tatuato sul lato destro del collo, due occhi chiari, grandi e luminosi e un sorriso allegro, sembra quasi felice.
Saluta tutti, ringrazia e incassa ordini assurdi senza fare una piega:
un caffè normale, uno basso, uno alto, uno macchiato, una nuvola, un deca, uno corretto, e mi volto per vedere chi beve caffè corretto alle otto di mattina, un ginseng  e così a ruota libera senza tregua.
Lui memorizza e passa gli ordini, ripetendoli, a una bella mora addetta alla macchina del caffè,  i capelli ricci raccolti sotto il cappellino di cotone immacolato, si volta appena con lo sguardo imbronciato verso di lui per annuire.
E' decisamente di cattivo umore.
Io li guardo e penso che non potrei reggere più di dieci minuti in quel frastuono, poi mi slaccerei il grembiule e scapperei a gambe levate.
Loro invece sono lì e lui sembra anche contento.
Magari è a tempo determinato, part time, magari non arriva a 800 euro al mese, magari è ricco di famiglia ma gli piace fare il barman.

La folla cresce come un mare, arrivano medici e infermieri, hanno fame, hanno sonno, hanno sete, ordinano, consumano, hanno fretta e i due giovani sono solo accessori che servono a dare loro ciò che pagano.
Poi accade una cosa piccola, invisibile.
Ciro, così si chiama il ragazzo, o così lo chiama un collega dalla cassa, avvicina una tazza da cappuccino all'orecchio della bella mora imbronciata e le mormora:

E dai fammi un sorriso ... ascolta ... qui dentro c'è il mare.

E lei volta il viso rosso, per il calore della macchina da caffè, e invece di offenderlo, sorride ... sorride davvero e Ciro lancia la tazza nel lavello per poi ricominciare a prendere ordini.

Questi due schizzinosi  li ho visti davvero, li vedo tutti i giorni e fanno i lavori più fantasiosi, magari non sanno chi è la Fornero  però lavorano, sperano, guadagnano 800 euro al mese e sorridono ascoltando il mare in fondo a una tazza da cappuccino.

Solo per loro vale la pena fare il proprio dovere, per quei giovani lì, quelli schizzinosi.
Per dare loro una speranza di vedere il mare, quello vero, almeno una volta, prima o poi.