Non è il primo film dedicato a uno dei più efferati serial killer della storia che fu interpretato anche dal grande Tony Curtis nel 1968.
La differenza e la novità è che in questa pellicola le protagoniste sono due giornaliste dell'epoca che investigarono sulla vicenda contribuendo fattivamente alla ricerca della verità.
Quanto di vero ci sia nella narrazione cinematografica, poco interessa il sottoscritto.
La verità storica rimane nascosta nella nebbia del tempo, lo strangolatore di origine italiana, fu ucciso in carcere e con il DNA gli fu attribuito con certezza solo uno dei tredici omicidi.
Al di là della storia il film è molto curato nei dettagli dell'epoca, le protagoniste e soprattutto Keira Knightley magistrale.
Ancora una volta si parla di donne alla disperata ricerca di un riconoscimento, in una società, quella americana degli anni sessanta, profondamente maschilista.
Una storia di passione, di amore per il proprio lavoro, di ricerca spasmodica della verità contro tutto e contro tutti.
Pensare al giornalismo attuale mi sale spontaneo un conato di disgusto, ma è il segno dei tempi.
Su Disney.