domenica 2 dicembre 2012

e ricomincio a scrivere


Ho terminato da un mesetto il mio dodicesimo romanzo, per la precisione 11 romanzi e una raccolta di racconti, con un ritmo che si avvicina a quasi due lavori l'anno, scritti senza fretta, con spazi vuoti determinati dal mio lavoro vero, quello in divisa, che mi permette di pagare il mutuo e tutto il resto. Gli spazi vuoti dello scrivere sono pieni di altre cose e ho notato come nel tempo perdano di qualità, come spazi di astinenza, è grave? Basta ricominciare a scrivere e scrivere post in rete è come cercare di saziarsi mangiando brustolini, scrivi scrivi ma non arrivi mai dove vorresti.

Per me iniziare un nuovo romanzo è come iniziare un nuovo videogame, non so mai cosa mi attende dietro l'angolo.

Questa volta ho deciso, come annunciavo timidamente su facebook, di intraprendere un lavoro di documentazione sul terrorismo italiano, tema che mi ha sempre interessato, forse a causa delle mie origini, e della mia età.

Non scriverò un romanzo storico, non ne sarei capace e già troppi ne hanno scritti, in realtà non so ancora cosa scriverò, ma è tanto tempo che ci penso e adesso voglio provarci.

La copertina sopra è quella del libro dal quale parto, libro e interviste, molte interviste, per capire gli uomini, le motivazioni, la lucida follia.

Per chi non mi conosce dei miei 12 romanzi ne ho già pubblicati quattro, ho firmato altri due contratti di edizione e nel 2013 dovrei uscire in libreria con un primo romanzo, in marzo.

Non posso lamentarmi. Come dice il mio amico Davide, mi sono già guadagnato un pezzetto di immortalità, e di questi tempi è difficile farlo senza essere prima indagato.


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