sabato 26 febbraio 2022

Tutti giù per terra ... intervista radiofonica


 

In epoca di podcast vi lascio in compagnia con la registrazione della trasmissione di radiosoundgate  del 25 febbraio 2022, la trasmissione dura più di un'ora e parla della poetessa Alda Merini e non solo, ma se volete solo ascoltare l'intervista al sottoscritto basta cercarla all'interno della registrazione.

Buon ascolto, il link della trasmissione lo trovate qui

martedì 22 febbraio 2022

io sono nessuno


 

Amo Bob Odenkirk, già dai tempi di Breaking Bad, poi nello spin off  Better call saul, è un grande caratterista, uomo apparentemente insignificante con la sua fisicità da uomo della strada, il viso simpatico, la naturale verve istrionica da venditore di folletti, e la capacità di assumere anche tratti drammatici, il tutto sorretto da eccezionali sceneggiature e regie.

Dimostra in un tipico film d'azione nuove capacità, trasformandosi nel classico cane di paglia e ogni riferimento al Dustin Hoffman nel capolavoro di Peckinpah è voluto. 

Nobody del regista russo Il'ja Najšuller è talmente insensato da essere irresistibile, non ha nulla a che fare con i classici film con lo schema, violenza subita, vendetta, è molto più schizofrenico, narra le vicende di una sorta di cellula omicida dormiente che cerca di riscattarsi con un modello esistenziale  nichilista stile lavoro, famiglia, lavoro e che per una ridicola aggressione decide di tornare a fare ciò che gli riesce meglio.

Il personaggio è fumettistico, una sorta di super eroe invincibile e immortale, con un padre vecchissimo e uguale e un amico nell'ombra.

Non vi racconto altro, però confesso che mi sono divertito guardandolo, ridendo di gusto.

Coraggioso Bob a lanciarsi in un film così irriverente e ludico.

Il papà è il grande Christopher Allen Lloyd ( Ritorno al futuro e Famiglia Addams).

Su Sky


lunedì 21 febbraio 2022

Doc... nelle tue mani


 

Doc seconda stagione.

Luca Argentero è la dimostrazione vivente anzi l'eccezione che conferma la regola, che dal Grande Fratello si può uscire dignitosamente ma solo alla condizione di avere qualche talento.

Lui regge la fiction da solo, ha quel carisma naturale sicuramente collegato a una bellezza congenita e a un sorriso contagioso.

Chi non vorrebbe avere un amico, un fratello, uno zio, (un amante) con quella faccia e quei tratti caratteriali.

Il primario buono che ascolta ogni paziente seguendolo e spesso salvandolo da morte iniqua, umile, ma appassionato, forte ma sensibile, insomma un santo con le parvenze di medico.

La serie ha un suo perché, è simpatica, mediamente coinvolgente, positiva, ha un solo problema, se confrontata con qualsiasi fiction medica straniera(Grey's, New Amsterdam, ER, The Resident, etc) si dissolve come neve al sole.

Non regge il ritmo che paragonato alle serie appena citate sembra al rallentatore, la sceneggiatura è sufficiente, forse al livello di The Resident, che per me risulta la più scadente fra le fiction ospedaliere.

Gli attori sono bravini, i personaggi didascalici e prevedibili, come il nuovo primario, donna cattiva  e insensibile se paragonata al santo Doc.

Insomma, bravo Argentero, bravi tutti, ma come si suole dire se poco si spende nelle produzioni poco si porta a casa.

Poi per il pubblico rai composto soprattutto da anziani va più che bene, ma che tristezza.

giovedì 17 febbraio 2022

the gloaming


 

Come ho già scritto, la globalizzazione delle serie televisive permette a un pigro come me di esplorare nuovi mondi lontani e irraggiungibili.

In questo caso si parla di Tasmania, isola vicinissima all'Australia con mezzo milione di abitanti, grande quattro volte la Sicilia, con una natura spettacolare e selvaggia.

Ambientazione ideale per una trama fra il soprannaturale e il giallo.

Però non mi è piaciuta.

La trama è poco chiara, inizialmente speravo in un nero ambientato fra passato e presente con i drammi irrisolti di un omicidio  senza colpevole, ma con il passare delle puntate, otto per la precisione, (troppe) si sviluppa sempre di più la trama soprannaturale che devo ancora svelare ingannando in parte il pubblico che come me ama le vicende ancorate alla realtà, relegando le storie di streghe e affini  a un altro tipo di intrattenimento.

Poi i protagonisti sono bene interpretati e la fotografia è superlativa, ma potete saltare a piè pari questa fiction.

Ultima nota.

Disney arranca sul canale star, cerca di proporre qualcosa che esula dai suoi standard rimanendo sempre al passo rispetto a Netflix e Sky e anche Prime.

mercoledì 16 febbraio 2022

Tutti giù per terra ... intervista Radiosoundgate


 

Intervista breve ma essenziale per capire il mio scrivere e per scoprire il mio ultimo romanzo.

Se siete curiosi sintonizzatevi martedì 22 febbraio alle 21 qui.

martedì 15 febbraio 2022

Monterossi


 


Che dire, a me piace Bentivoglio, l'ho trovato invecchiato, del resto il tempo passa per tutti.

Ho visto la prima puntata di questa fiction targata amazon, e complimenti al colosso che produce anche in Italia, il cast è di buon livello, il target molto milanese, un solo problema, non decolla.

I dialoghi, la sceneggiatura, per intenderci, legnosa, lenta, impostata, misurata, a volte ben scandita, ma non d'effetto.

Anche i due killer, sembrano due impiegati annoiati.

Non si capisce se il fine è rendere grottesca la trama e quindi divertire alla Coliandro, o rendere più leggera la vicenda nera.

Anche i sinti sono poco credibili con il loro dialetto incomprensibile e sicuramente studiato a tavolino, e sembra quasi che tutto si muova in un acquario, con lentezza.

Lo so, prima di giudicare dovrei guardare tutta la stagione e poi contare fino a dieci e scrivere una recensione, ma sono troppo vecchio e c'è troppa offerta, io passo oltre.

sabato 12 febbraio 2022

la donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra


 

Ho provato a vedere la prima puntata di una serie che speravo facesse ridere, per ora risate poche e parecchi dubbi.

Quale il fine di una serie che fa il verso ai vari Scary movie ironizzando su certa cinematografia e produzione televisiva imperniata sul nero/thriller/giallo etc?

Sono d'accordo che troppo cinema di serie b e fiction di serie b partano dal sensazionalismo del giallo angosciante con donne alla finestra, donne viste da un treno, donne nel lago e chi più ne ha più ne metta.

La mia prima novella si intitolava la ragazza del fiume e non è un caso.

Il problema vero è che la prima puntata, non fa ridere, non fa sorridere, non arriva da nessuna parte e rimane spuntata, e come prima puntata è davvero sintomatico di un prodotto indefinito e indefinibile, ma io ho molto tempo libero e proverò a inoltrarmi in questa serie, perché mai dire mai.

Su Netflix

venerdì 11 febbraio 2022

Blanca


 

Dopo avere visto Maria Chiara Giannetta a Sanremo ho pensato di iniziare a guardare Blanca, serie che avevo precedentemente adocchiato schivandola solo per il discorso che tranne Devil mal sopporto serie d'azione con non vedenti, trovandole poco realistiche.

Blanca ha alcune caratteristiche interessanti, si svolge a Genova città portuale che non conoscevo e devo ammettere che la fotografia le rende merito mostrando alcuni angoli della città davvero suggestivi.

La tecnica cinematografica è di buon livello con l'utilizzo di suggestioni ed effetti speciali per rendere più evidente la percezione della protagonista nelle situazioni.

Gli attori, alcuni già visti in diverse serie, sono di buon livello.

La trama, come temevo, risulta improbabile quasi un super eroe al femminile non vedente.

Quando un giallo perde credibilità diventa un'altra cosa come Coliandro, ad esempio, senza però il suo valore aggiunto di ironia.

Rimane la leggerezza dell'interpretazione della brava e bella Maria Chiara, rimane Genova bellissima e qualche spunto di riflessione sulla diversità.

Alla fine una fiction divertente, e se davvero è stato un successo di pubblico questo è indicativo del livello qualitativo attuale.


giovedì 10 febbraio 2022

Tre piani


 

Che dire ... sono cresciuto con Moretti, Gaber, Allen, poi potrei citarne altri ma per oggi mi fermo qui.

Ho visto tutti i film di Moretti partendo da io sono un autarchico, non li ho amati tutti ma in ognuno ho trovato un senso, un gesto, un pensiero condivisibile, un'idea.

Nel film Tre piani, tratto dal romanzo di uno scrittore israeliano che non conosco, non ho trovato nulla di tutto ciò, la storia, che si sviluppa su diversi e ravvicinati piani temporali, narra le vicende di alcuni nuclei familiari dello stesso condominio, a Roma direi, ma potrebbe essere ovunque.

L'impatto è duro, storie opache, di umanità sofferente e ottusa, storie tristi di incomunicabilità e disagio che però poco fanno filtrare, non trasmettono  nulla.

Ho trovato il film legnoso, poco armonioso, nonostante un cast interessante, con la brava Margherita Buy, la brava Alba Rohrwacher,  il bravo Adriano Giannini e potrei continuare, ma nonostante tutto questo spiegamento di forze il film non si stacca da terra.

Non ho capito il fine, il messaggio, l'estetica di questo racconto, se non nel finale nel quale sembra aprirsi uno spiraglio di speranza, nella risoluzione di un rapporto madre figlio.

Tra parentesi, io quel figlio mai lo avrei perdonato.

Nota finale per me davvero inquietante, ho trovato molto invecchiato Moretti,  continuo a pensarlo giovane in Caro diario, quando a 44 anni misurava la vita insieme all'amico e regista De Maria, ma purtroppo il tempo passa per tutti, e non sempre nel migliore dei modi.

mercoledì 9 febbraio 2022

bastardi senza gloria


 

Non ci crederete ma non avevo mai visto Bastardi senza gloria, Tarantino, 2009.

Mi piacciono i film di guerra, ma ero convinto che Tarantino e la guerra non potessero avere molto in comune.

A volte capita di saltare a pie pari un film, un libro, una persona, un'occasione così per superficialità, perché abbiamo troppa offerta, per pigrizia.

Ma Tarantino non delude quasi mai, anche se il vero capolavoro rimane Pulp Fiction.

Il film è in realtà una favola gotica, anzi un fumetto, uno di quelli improbabili e grotteschi dove la realtà storica è un optional e finisce come avrebbe dovuto finire il secondo conflitto.

Del resto il cinema deve intrattenere e alimentare sogni e fantasie, altrimenti non è più finzione ma documentario.

Su  Netflix

lunedì 7 febbraio 2022

green book


 

In che cosa consiste il razzismo? Oltre le definizioni e le parole ciò che fa davvero la differenza è la realtà, e in questo bel film la realtà è rappresentata in una vicenda vera che alla fine è anche la storia di un'amicizia fra un italiano e un afroamericano negli anni sessanta in un'America ancora intrisa di pregiudizi e discriminazioni.

E' anche la storia di un viaggio nell'America del sud quella degli stati dove una vera integrazione forse non è mai avvenuta.

Il film ti prende per mano e ti accompagna nei comportamenti, nei luoghi comuni, nelle scelte individuali determinate da tradizioni collettive e infine ti lascia con una speranza, dal razzismo si può guarire, basta aprire il cuore e specchiarsi negli occhi dell'altro.

Su Netflix

venerdì 4 febbraio 2022

Sanremo è sanremo


 

Buffi gli italiani che guardano Sanremo pretendendo di stilare giudizi e classifiche su tutto, su Zalone, sulla diversità, sull'originalità, sulla qualità delle canzoni.

In passato spesso ho saltato a pie pari l'evento, lo trovavo inutile e fuori dalle mie corde, ma invecchiando può diventare divertente assistere alle evoluzioni di un Fiorello o di uno Zalone (Luca Medici) perché le priorità cambiano e anche le aspettative.

Non ho ascoltato Saviano, perché non mi piace e probabilmente la mia è invidia per uno scrittore di successo, ai posteri la sentenza.

Poche battute, Fiorello e Amadeus vincenti, positivi, irresistibili, affini come potrebbe essere un lontano parente che si presenta a casa tua una volta l'anno.

Drusilla Foer, geniale, elegante, colta/o, ironica, l'unica che ha saputo trattare il tema della diversità con il giusto approccio.

Zalone è Zalone, la sua è una comicità semplice costruita da un professionista intelligente che ha elaborato la sua strategia comunicativa negli anni per arrivare alla pancia degli italiani.

La sua ironia, il suo sarcasmo rimangono sempre in un ambito politicamente corretto perché Sanremo è solo un grande contenitore che deve stupire con mortaretti innocui e giochi di prestigio parrocchiali non con lo scandalo o la vera denuncia, non sarebbe la vetrina giusta.

Vi ricordo Crozza, che amo, pur non avendo la sua stessa linea politica, che a Sanremo fu duramente attaccato nel 2013 per la sua satira nei confronti di Berlusconi.

Aprite gli occhi ragazzi, Sanremo sarà anche uno spettacolo popolare, ma per chi come me lo guarda dal divano di casa, pensate che il pubblico pagante sia parte del popolo? Quello che paga le tasse e sgobba in fabbrica? Spero non siate così ingenui.

I cantanti.

La musica è morta come molto cinema, e Sanremo rimane una vetrina luccicante, dove le canzoni sono solo una scusa.

Poi trovo tenera e ottimista la canzone di Morandi, ricorda a noi vecchi che ogni giorno deve ancora stupire e incantare e per me, spesso, è davvero così.