giovedì 29 dicembre 2011

il grinta



Ho visto Il grinta remake di un meno fedele adattamento cinematografico di un romanzo di Charles Portes.
Non ricordo la versione con John Wayne anche se l'ho visto di sicuro.
Mi è piaciuta questa nuova versione con uno degli attori americani che prediligo Jeff Bridges.
Il film ha pochi personaggi la quattordicenne scafata e risoluta che vuole vendicare la morte violenta di suo padre, bene interpretata da una giovane attrice che non conosco Hailee Steinfeld, lo sceriffo che l'aiuterà nell'impresa il grinta interpretato dal grande Bridges e un ranger del Texas il bravo Matt Damon.
Al di là della vicenda ho ritrovato la ruvida consistenza del western classico, le armi devastanti e semplici dei fuorilegge, gli inseguimenti e le sparatorie.
E' una storia, una splendida avventura narrata con la consueta maestria dai fratelli Coen.
La vita e la morte, il dolore e la fatica si mescolano nel film, dove la natura prevale come al solito su tutto e dove non c'è una morale unica e definitiva se non quella della precarietà del nostro tempo sulla terra e della difficoltà di una sola etica buona per tutti.
La frase conclusiva della protagonista femminile ormai anziana è esplicativa dell'intera vicenda.
Il tempo ci sfugge.
Non è sempre così per tutti noi?

mercoledì 28 dicembre 2011

terranova finale di stagione

Finale di stagione per Terranova la fiction jurassica firmata Spielberg.
La puntatona finale è stata divertente.
I cattivi terrestri sono molto cattivi e vogliono colonizzare la Terra ancora incontaminata per succhiarne le risorse replicando l'ottimo lavoro di sfruttamento e distruzione che ci ha condotti fino alla nostra attuale situazione.
Terranova è una favola ecologista, ha tutti gli ingredienti della tragedia greca, con tanto di rapporti edipici e scontri fra eroi contrapposti.
Mi piace,  chi mi conosce penserà a un commento scontato, ma in questo momento di vuoto e disgregazione è affascinante immedesimarsi in questi sopravvissuti allo sfacelo.
Immaginate una seconda possibilità in una Terra di nuovo vergine?
Come non desiderarlo un mondo intero con cui giocare?


domenica 25 dicembre 2011

è morto un partigiano

La notizia della sua morte arriva nel giorno di natale 2011. Cerco di dare un signficato a questa coincidenza, ma in realtà non trovo nulla se non un altro pezzo della mia memoria storica e politica che se ne va.
Era un uomo che aveva il coraggio di dire ciò che pensava senza compromessi e buonismi.
Mi mancherà.
Mancherà al paese.
Penso  che lui non si meritasse l'italia di oggi, né lui né tutti quelli che come lui hanno lottato per la democrazia, quella democrazia svuotata ormai di qualsiasi significato.
Da oggi siamo più soli.


venerdì 23 dicembre 2011

walking dead 2 a Natale

Chi sta guardando Walking dead 2 come me non può avere dimenticato la scena congelata nell'immagine conclusiva che dà l'appuntamento a tutti dopo Natale.
C'è qualcosa di pudico nella programmazione televisiva natalizia.
Deve andare in onda il meglio in senso buonistico e allora vai con cine panettoni, cartoni animati, favole natalizie etc.
Devo ammetterlo, a me piacciono tutte queste cose mi ricordano un tempo  nel quale ero fanciullo,   mi accontentavo di molto meno, aspettavo con trepidazione i cartoni animati della Disney,  i soliti film natalizi,  La vita è meravigliosa o Una poltrona per due e la lista sarebbe lunga.
Ma l'ultima puntata di Walking Dead 2 è molto natalizia.
Mi ha ricordato che il mondo, quello vero, non è natalizio, non promette nulla di buono, ci sono esseri famelici là fuori che ci vogliono mangiare e non sono zombee, noooo sono molto peggio.
Rubano, corrompono, evadono le tasse, portano i denari all'estero e uccidono le nostre speranze.
Sono peggio degli zombee di Walking dead due perché quelli almeno li puoi eliminare.
L'ultima scena prima della pausa natalizia è geniale.
Cosa c'è di più doloroso della fine di una speranza?
Rendersi conto che la speranza è diventata un incubo.
Il Natale ritrova la sua giusta connotazione e domani vado a lavorare più tranquillo, la realtà amici miei è molto poco natalizia e il Natale o lo trovate dentro di voi o potete anche fare finta che non esista.
A proposito ... auguri

martedì 20 dicembre 2011

no woman no cry




Una puntata del Grande Fratello è per me meglio di un'antinfluenzale che quest'anno ho deciso di non fare.

Immagino cosa penseranno i puristi : sei scemo, come fai a guardare quella schifezza, cosa ti passa per la testa, etc etc.
Intanto quelli sono giovani e a volte belli, giovani italiani e se ti piace scrivere inventando storie può essere utile avvicinarsi a questi prototipi giovanili, selezionati come polli d'allevamento, vero, ma pur sempre affini a tutti gli altri ventenni allo sbaraglio.
Quest'anno noto come al solito le lacrime che sapientemente il Grande Fratello riesce a provocare.
Ma la nota interessante è la facilità del pianto e le cause.
Queste cavie da laboratorio costrette a convivere per sei mesi basando la quotidianità sulla reciproca capacità di comunicare, amare, scontrarsi, giungere al conflitto e poi riappacificarsi all'infinito, dicevo questi giovani eroi del nulla quotidiano piangono, e lo fanno tutti, indistintamente, uomini e donne.
Cambia la qualità chiaramente.
La giovane Adriana che mi ricorda il famoso film di Stallone, ieri sera ha pianto disperatamente ascoltando la lettera del papà ritrovato, un pianto disperato, aspirato, urlato, esagerato, paragonabile solo al pianto di un sopravvissuto ad una alluvione, o un' operaia appena licenziata, una madre che ha appena perso suo figlio e tutto ciò che di più doloroso vi viene in mente.
Il pianto del Grande Fratello non ha niente di reale, solo la potenza della deflagrazione, come una pistola a salve.
E' un pianto senza pudore, provocato il più delle volte da cause fittizie, inventate ad arte dai geni della produzione.
Cosa si cela dietro alla volontaria autoreclusione di tanti giovani virgulti?
Cosa può provocare una tale reazione emotiva?
Quanto la realtà può cambiare per tanti esseri umani divisi dal mondo cosiddetto reale solo da una serie di specchi?
Rimane materia di analisi interessante non trovate?
Fuori il mondo sta andando a rotoli, ma là dentro si piange a dirotto quasi a comando.
Fuori un Ministro piange sulla manovra.
Dentro un ragazzone piange per un cappello di paglia ritrovato.
Realtà, fantasia o pura follia?


sabato 17 dicembre 2011

casalinghe americane disperate fine corsa

Arrivati all'ottava stagione si chiude una serie fortunata e super sfruttata.
Come tutte le idee geniali si è andati oltre ogni possibile successo, continuando a utilizzare le simpatiche ricche casalinghe insoddisfatte oltre il limite della creatività.
Era tempo che le casalinghe ci salutassero.
Mi mancheranno.
L'ironia, l'intelligenza dei dialoghi, la crudeltà raffinata dei personaggi, un genio molto poco americano che mi fa pensare a come nel tempo gli sceneggiatori americani siano cresciuti.
Queste casalinghe un pò figlie di quella bellissima commedia americana intitolata American Beauty sono il simbolo di qualcosa di inesistente in realtà, una società tanto edulcorata quanto inconsistente.
Ma i loro percorsi mentali, i piccoli grandi drammi familiari, la ricerca sfrenata di tutto ciò che è superfluo, l'ostentata opulenza oltre ogni ragionevole pudore, tutto compone un puzzle grottesco e intrigante che mi ha divertito parecchio.
Le attrici protagoniste della serie hanno trovato fama e ricchezza.
Tutti contenti quindi.
Speriamo in fortunate e geniali serie per il futuro, che ci aiutino a dimenticare i veri drammi quotidiani.
In fin dei conti è questa la funzione più importante della buona fiction televisiva.

martedì 13 dicembre 2011

horror american story


Ho iniziato a vedere horror american story per caso.
L' horror non è il mio genere prediletto se si escludono alcuni romanzi del grande King.
Questa serie televisiva abbastanza lunga, 12 puntate, mi ha conquistato molto lentamente fra scetticismo e ilarità.
All'inizio mi sembrava troppo irreale e poi come nei migliori incubi ho cominciato a dimenticarmi della necessità di ricollegarmi alla realtà e ho iniziato a divertirmi.
La scena si svolge soprattutto in una antica casa vittoriana, bella, cupa, piena di stanze e cantine minacciose.

Nella casa sono morte un sacco di persone e molto male.
Adesso è popolata di fantasmi e una complicata famigliola americana decide di andarci a vivere investendo tutti i risparmi nell'incauto acquisto.
In un momento di grave crisi economica non è saggio acquistare una casa infestata di fantasmi.
Questa è la morale della serie.
Spicca una grande Jessica Lange.
Bravini tutti quanti, compresa un'attrice down mai vista prima.
L'horror è un buon pretesto per parlare di noi, del nostro modello sociale, degli orrori quotidiani quelli che non necessitano di fantasmi.
Per chi ama i fantasmi e le storie piene di sangue e brutti propositi è altamente consigliato.

giovedì 8 dicembre 2011

Monti da Vespa ... perché?


Ce lo stiamo chiedendo a Bologna, fra amici e colleghi, negli spogliatoi, dopo la partita di calcetto, al bar e sull'autobus ... perché?
Era necessario?
Monti ha pensato che gli italiani avevavo bisogno della benedizione di Vespa per potere digerire meglio l'aumento della benzina?
Adesso Vespa penserà, a ragione, che tutti devono passare dal suo salotto.
Non era necessario Presidente, poteva risparmiarsi una serata e dedicarla a un bel film, uno di quelli natalizi tipo La vita è meravigliosa, parla di buoni sentimenti ed equità sociale, ha presente?


mercoledì 7 dicembre 2011

ciao Fiorello


Quanto mai inattuali le mie considerazioni.
Fiorello ci lascia, beato lui, adesso potrà godersi un meritato e glorioso riposo.
Bravo, bravissimo, ultimo vero showman ha detto Benigni soprattutto dopo l'uscita di scena del grande vero comico italiano ... l'ha detto lui e come non essere d'accordo?.
Benigni non mi ha convinto.
Non ha convinto solo me? Probabile.
A volte penso che un mito deve solo dare aria alla bocca per scatenare le folle, con Benigni è così, si presenta magro dentro il suo vestito nero e la gente è in delirio.
Il suo intervento mi è sembrato   preparato poco e male, veloce, confuso, strappato, perché?
Forse anche lui è stanco di parlare di Berlusconi.
Anche Fiorello mi è sembrato per un attimo non convinto, ma forse sono solo mie interpretazioni.
Sono mostri sacri.
Adesso faranno festa.
E' bello vedere un coetaneo avere tanto successo, bravo Fiorello tieni alta la categoria di noi cinquantenni, fai vedere al mondo che possiamo essere splendidi, splendenti, come te.

martedì 6 dicembre 2011

maremoto a Porto Cervo


Tornando da un fine settimana in Val D'Orcia controllando le registrazioni di my sky mi rendo conto di avere erroneamente registrato un pezzo della trasmissione di Checco Zalone pseudonimo di Luca Pasquale Medici.
Lo avrei visto tutto lo spettacolo perché mi fa ridere, meno bravo di Fiorello ma più giovane e più comico, comicità di pancia ma chi se ne frega, solo il Signore sa quanto abbiamo bisogno di ridere.
E cosa ci canta Zalone? La canzone preventiva in caso di disastro, perché giustamente, dice che le canzoni fatte subito dopo un disastro, sull'onda dell'emotività  solitamente fanno schifo.
Parte il motivo ed è Maremoto a Porto cervo  ... geniale, come geniale è l' inserimento in video di Albano che improvvisamente irrompe nel maxi schermo.
Devo ricredermi su Zalone.
E' davvero bravo, forse la sua dimensione vera è, come per Fiorello, la grande platea.
Per il resto che dire, lo immaginate un maremoto a Porto cervo? ... Che tragedia.

giovedì 1 dicembre 2011

Ricevo da un amico e giro questa poesia di Gianni Rodari.

Gianni Rodari


Indovinami, indovino,

tu che leggi nel destino:

l’anno nuovo come sarà?

Bello, brutto o metà e metà?

Trovo stampato nei miei libroni

che avrà di certo quattro stagioni,

dodici mesi, ciascuno al suo posto,

un carnevale e un ferragosto,

e il giorno dopo il lunedì

sarà sempre un martedì.

Di più per ora scritto non trovo

nel destino dell’anno nuovo:

per il resto anche quest’anno

sarà come gli uomini lo faranno.
Come lo condurranno gli uomini che contano il nostro anno?
Cosa cercheranno di portarci via nel 2012?
Qualsiasi cosa decideranno non potranno portarci via né la speranza né le buone letture e questa è già una bella notizia

mercoledì 30 novembre 2011

infezione genomica


Ho letto Infezione genomica del mio conterraneo Giovanni Burgio.
Erano anni che non leggevo fantascienza e premetto : per fantascienza intendo Dune del grande Frank Herbert, al massimo il ciclo dei Principi D'Ambra,  più fantasy.
Infezione genomica invece lo definirei un thriller fantascientifico con diversi agganci alla realtà.
Si svolge fra Bologna e Monaco e devo ammettere la difficoltà oggettiva incontrata nell'entrare in quello che inizialmente sembra un trattato scientifico e che velocemente si tramuta in un giallo incalzante.
Alcuni interrogativi sorgono spontanei leggendo questo romanzo avvincente:
Cosa accade davvero nei laboratori scientifici?
Siamo in grado di controllare la ricerca?
Mi viene in mente il caso siciliano, dove molti studenti e ricercatori morirono di cancro dopo anni di ricerca di laboratorio.
Al di là degli interrogativi consiglio a chi piace la fantascienza e il giallo la lettura di Infezione genomica ,primo romanzo di questo docente universitario bolognese.
Non vi deluderà.

domenica 27 novembre 2011

lunedì 21 novembre 2011

Uno di noi








Lo conoscevo Gianluca, secondo del mio corso concorso, lo ricordo fermo in Falegnami Indipendenza quando c'erano ancora i blocchi nella cosiddetta T bolognese e i blocchi li facevano gli agenti della Municipale.
Io ero arrivato lungo al concorso,  dovevo ancora entrare nel Corpo, lui invece era già in divisa nel novembre del 2002 e quando mi capitava di vederlo mi fermavo a parlare con lui per chiedergli com'era il mestiere del Pulisman.
Dopo, una volta entrato, mi è capitato spesso d' incontrarlo durante il servizio di pronto intervento, perché quando lavori per strada ti capita di incontrare quelli come te, durante una manifestazione a fare viabilità, su un trattamento sanitario obbligatorio, in tribunale.
Gianluca era davvero una persona solare, sempre sorridente, gentile, intelligente, parlavamo dello scrivere, mi chiedeva dei miei romanzi e mi parlava di una analoga passione per la scrittura e la memoria all'interno della sua famiglia.
Parlavamo di lavoro, facevamo parte dello stesso sindacato.
Colleghi,  uno di quei colleghi che incontravi volentieri, perché era una persona gentile.
Ho detto tutto, lo volevo ricordare, perché non mi sembra possibile che la strada, quella maledetta strada dove tutti i giorni lavorava, se lo sia portato via, insieme a tutti gli altri che non dobbiamo e non vogliamo dimenticare.
Nella strada domani ci tocca tornare, è il nostro lavoro, cerchiamo di farlo bene  anche per onorare uno di noi, uno che non c'è più.

domenica 20 novembre 2011

la necessità di non essere invisibile

Chi mi conosce sa che nella vita, quella di tutti i giorni, sono un orso, mi piace stare nella mia tana e in inverno cadere in letargo, poi è avvenuta questa cosa dello scrivere e della promozione a tutti i costi.
Se non sei nessuno devi pure ingegnarti, è solo per questo motivo che frequento facebook.
Non sarò simpatico ma almeno sono onesto.
Tutto ciò per chiedere a chi mi ha letto trovandomi accettabile di farmi una piccola cortesia, andate a visitare la mia paginetta Massimo Fagnonin scrittore noir e cliccate su like.
A voi non costa nulla e mi renderà meno invisibile.
Muy obrigado

sabato 19 novembre 2011

610 mi salva le giornate

C'era una volta Altogradimento ricordate?
Arrivavo a casa da scuola e anche se  avevo preso 4 in matematica accendevo la radio e tutto scompariva con Arbore, Boncompagni e una galleria di personaggi, suoni, paradossi e scenette.
Era uno dei miei motivi per vivere in un periodo, quello dell' adolescenza, che ricordo faticoso assai.

Adesso c'è 610, mi accompagna spesso dalle 17 alle 18 nei miei ritorni a casa dal lavoro o da altri luoghi e riesce a cambiare il senso di una giornata, riesce a farmi sorridere e a volte ridere come un cretino da solo fermo a un semaforo.

Cos'è la comicità? Può essere anche quella demenziale, stravolge il senso della realtà, ti fa entrare in un'altra dimensione dissacrando a volte il senso comune, con il capo indiano che dispensa perle di saggezza affondando i canini nel gossip, quello che piace tanto agli italiani, con Normalman e le sue vicende surreali e la galleria sarebbe lunga, apparentemente inesauribile.

Grazie Lillo, Greg e Alex una medicina perfetta contro la malinconia di   nebbiosi pomeriggi autunnali.

mercoledì 16 novembre 2011

l'amore di Vespa

Mentre sul divano, nella mia giornata di ferie, attendo che nasca il nuovo governo tecnico, ripenso a questa mattina mentre sulla Ferrarese ascoltando una radio di Stato ho ascoltato parte della presentazione dell'ultima fatica di Vespa: Questo amore.

Ci sono alcune cose che mi spiazzano di questa presentazione:
Erano presenti come ospiti Maroni, Alfano e la Bindi, una domanda mi sembra d'obbligo, perché?
Qualcosa mi sfugge, in altri luoghi ben più impregnati di storia sta per nascere un nuovo governo e tre pezzi da 90 della politica italiana trovano il tempo per andare alla presentazione di un saggio di Vespa dedicato ...attenzione agli effetti speciali ... all'amore.
Premetto, non ho mai letto un libro di Vespa, come evito con attenzione le sue trasmissioni, ma detto ciò che c'entra Vespa con l'amore? Sicuramente ha una grande considerazione per sé stesso e fa benissimo.
Lo invidio e quindi gli regalo un pò di pubblicità gratis.
La responsabile Mondadori presente all'evento ha premesso che il saggio, uscito appena una settimana fa ha già venduto 200000 copie.
C'è altro da aggiungere?
E' un grande, un mito e forse è lui il vero vincitore, perché comunque vada tutti passano dal suo salotto e forse presto ci vedremo anche il neo Presidente tecnico.
Come diceva Moretti in Ecce Bombo: Ve lo meritate Alberto Sordi.

Ce lo meritiamo di sicuro.

martedì 15 novembre 2011

Fiorello del lunedì


Fiorello è tornato.
In guerra di dati d'ascolto con una delle più brutte edizioni del Grande Fratello che storia ricordi.
Ha utilizzato poco il momento politico e si è capito che non ne aveva voglia, un merito che gli riconosco.
Ha parlato poco e cantato molto da vero showman.
Mi è piaciuto il pezzo nel quale parla del difficile mestiere del padre e mi è piaciuta la bellissima Unzicher.
Per il resto mi sono annoiato, troppo lungo, e forse un pò vecchio come concezione di spettacolo, siamo nell'era di Zelig, molti personaggi giovani e frenetici, o forse sono io che mi annoio anche davanti alla qualità.
Vedremo la prossima puntata, intanto sospendo il giudizio.
Sotto sotto continuo a pensare che il suo posto più giusto sia la radio, ma difficilmente ci azzecco 

domenica 13 novembre 2011

La resurrezione di Benigni


Benigni era a Bruxelles con un piede ingessato, ha detto che è stato per colpa di uno che ha fatto un passo indietro.
Al di là della sua innata capacità di muovere il riso nella gente mi è piaciuto ciò che ha raccontato di noi, della nostra storia, ricordando all'Europa e ai nostri "politici" presenti che l'Itala ha fatto grandi cose, compiuto, prodigi, inventato scuole di pensiero, movimenti artistici, musica, strumenti musicali e bellezza.
Andate ad ascoltarlo in rete se lo trovate su youtube ne vale la pena.
Oggi si riparte?
Mentre faccio gli scongiuri e guardo fabbriche abbandonate e operai cassaintegrati, lo spero ardentemente. La prossima volta votate bene

giovedì 10 novembre 2011

Coldplay: Mylo Xyloto


E' uscito l'ultimo album dei Cold Play e crisi o non crisi doveva essere mio.
Ho tutti i loro album e non ascolto la critica che trova l'ultimo album fiacco, non c'è niente da fare, la loro musica è diventata la colonna sonora di molti miei momenti ludici, mi accompagna quando scrivo, quando corro, è potente, ariosa, entra in circolo e dà la carica.

Poco importante quanto possa essere commerciale l' importante è che funzioni.

martedì 8 novembre 2011

the killing

La detective corre nel clima uggioso di Seattle, mentre nel buio della notte precedente si vede una adolescente cercare di sfuggire ai suoi assassini.
The Killing inizia in questo modo ed entra subito negli occhi catturando l'attenzione, perché questo è il tema, il giallo, il noir, dove la suspense la fa da padrone insieme al mistero e all'azione.
La detective che corre ricorda molto la bravissima Starling/Foster del Silenzio degli innocenti e sarà un caso che una delle ragazzine amiche dall'adolescente scomparsa si chiama Starling.
Del resto è difficile inventare qualcosa fra orrori reali e fittizi, però è ancora possibile fare buona fiction e quasi sicuramente mi piacerà The Killing ma ci rivedremo alla fine della serie

domenica 6 novembre 2011

walking dead 2


Inoltrandomi nella visione della seconda stagione di Walking dead mi trovo a dovere ammettere una semplice verità: quale deve essere l'obiettivo prefissato per una serie che si prefigge di descrivere la lotta per la sopravvivenza di un piccolo branco di umani alle prese con un mondo invaso da zombie famelici?
Secondo me l'obiettivo è quello di tenerti incollato alla poltrona, come i migliori giochi sparatutto, con l'unica arma efficace paura, angoscia e speranza.
Sono i sentimenti che lo spettatore non scettico può provare guardando questo telefilm, bene realizzato, bene confezionato, efficace.
Fra le righe la difficoltà del vivere in un mondo alla deriva, la perdita di punti di riferimento, la sensazione di fine incombente, dove però trionfa sempre la voglia di sfangarla e di andare avanti.
Accidenti sembra quasi la situazione politico economica italiana.

giovedì 3 novembre 2011

Renzi, Bersani, la comunicazione

Mi capita di ascoltare nella stessa mattina Renzi e Bersani.
Il primo dalla sua Firenze, il secondo da Napoli, piccole frecciate a distanza, differenze di opinione.
Ascolto entrambi, mi piace la comunicazione di Renzi è diretta, non parla il famoso e usurato politichese, arriva diretto e promette il nuovo.
Mi piace Bersani, mi è sempre piaciuto, da quando si mise d'impegno per tutelare i diritti dei consumatori.
Non sto parlando di contenuti quelli ancora non si vedono, nessuno dei due è ancora riuscito a mandare a casa il governo e sicuramente non dipende da loro.

Sto parlando di comunicazione, quella a me piace.
Mi piace Renzi quando dice che non è eliminando i vitalizi dei parlamentari che si risolve il debito pubblico, poi aggiunge che però è giusto farlo per una questione morale ... bello diretto.
Mi piace Bersani quando conclude il suo discorso facendo intervenire un giovane presidente di un'associazione che utilizza i soldi della camorra per usarli  a difesa dei disabili mentali.
La comunicazione è importante, è con quella che la destra sta governando il paese da troppo tempo con quella e con i voti di noi italiani.
Se la sinistra vuole governare deve imparare a sedurre gli italiani, e non avendo i mezzi della destra deve imparare ad andare in mezzo alla gente, come dice Bersani non affidandosi  solo alla rete, effimera e virtuale, ma andando nei posti a comunicare con ogni singola realtà.
Poi e soprattutto deve raccontare una storia credibile, non dico vera, almeno credibile.
Perché di balle ne abbiamo sentite fin troppe e non ci caschiamo più, o almeno spero.

domenica 30 ottobre 2011

Baricco e la magia dello scrittore

Ho un ricordo sfumato di Baricco: presentava una trasmissione dedicata ai libri e non era ancora Baricco, quello famoso, possibile? A me piaceva quel Baricco lì, ma forse l'ho solo sognato.
L'ho visto a Che tempo etc. e alla fine ha parlato dello scrivere e di un libro sull'arte del tiro con l'arco.
Mi è piaciuto tutto, forse perché io a differenza di lui ho fatto arti marziali e ho letto altre cose di cinesi e giapponesi.
Ma la cosa che mi è piaciuta di più è il suo tentativo di descrivere il perché dello scrivere.
Perché scriviamo? Per chi?
Ha recitato la sua motivazione e per quanto leggera mi è piaciuta.
Io scrivo perché voglio disperatamente raccontare una cosa, una importante che non può attendere.
E' una spinta forte, tanto che faccio fatica a trattenere l'impulso di urlarla.
Di solito parlo e racconto agli altri, quelli che hanno la sfortuna di lavorare con me, le cose che poi magari devo scrivere.
Forse è per questo che faccio ancora sindacato,  che non mi arrendo di fronte ai paradossi della nostra comunicazione.
Poi soprattutto scrivo ... per la magia.
La magia di inventare storie, personaggi, creature tanto verosimili da sembrare vere nella mia testa.
Baricco ha reso l'idea, lo ha fatto per un pubblico massificato e assemblato, ma in quel momento io che non sono nessuno ho ricevuto il messaggio, io e lui e tutti gli scrittori del mondo insieme nell'idea.
Scrivere è magia e quella rimane, non esiste null'altro.
I soldi, le vendite, la fama, certo, ma la magia quella è assolutamente gratis e la vivo ogni giorno.
Tu no?

sabato 29 ottobre 2011

pulismani sul sentiero di guerra


Non è carino?

Pensate che per un attimo ha spaventato un venditore abusivo che da dietro ha pensato non fosse un manichino ma un agente in carne e ossa e lo ha messo in fuga.

Questo signore di plastica era pochi giorni fa in centro a Bologna a protestare insieme agli amici del SULPM (Sindacato unitario lavoratori della Polizia Municipale e Locale) per il mancato riconoscimento di alcuni diritti: produttività e  straordinari.
Il Sindaco ha già dichiarato che il problema sarà  presto risolto, ma al di là della protesta la sorpresa interessante è stata la reazione dei cittadini che curiosi si fermavano presso il gazebo per informarsi.
Non è vero che la gente è spenta, che la curiosità è morta e che tutti detestano la nostra divisa.
Ci sono tante persone ancora curiose, ancora disponibili a cercare di capire.
Una lezione per i disillusi e una speranza per gli altri.
Non tutti i sindacati sono uguali, non tutti i sindacalisti sono uguali, quelli del Sulpm lavorano per strada in divisa e spesso fuori servizio fanno sindacato.



Articolo del corriere


sabato 22 ottobre 2011

Indiana Jones compie trent'anni

il 22 ottobre di trent'anni fa usciva nelle sale cinematografiche il primo capitolo di Indiana Jones, ero giovane , non avevo ancora fatto il servizio militare e andavo spesso al cinema. Per me e per molti della mia generazione Indiana Jones fu l'inizio di un amore viscerale per Spielberg e per Harrison Ford uno degli attori che meglio ha incarnato il connubio avventura, fascino e capacità di interpretare ruoli sempre dinamici in contesti dal punto di vista cinematografico, nuovi ed entusiasmanti. Penso  alla prima Saga di Guerre stellari, penso  al mitico Blade Runner.
Spielberg continua a sperimentare,  continua a sfornare prodotti che io continuo a seguire, ma il fascino del primo Indiana Jones, che  ricordava, a un salgariano come me, avventure impossibili in luoghi immaginari e immaginati, quel tipo di magia non può essere ricreata, è la magia del cinema, dei vent'anni e della condivisione dell'avventura con gli amici del tempo.
Buon compleanno Indiana Jones, tu sicuramente non invecchierai mai.

venerdì 21 ottobre 2011

L'ultima notte

Ho letto L'ultima notte di Giacomo Battara scrittore ferrarese che ho avuto modo di conoscere per motivi letterari e mi sono trovato di fronte a un prodotto nuovo, inconsueto per le mie abitudini di lettore.

La vicenda, si svolge in una New York surreale, ipotetica, rarefatta ed è sostanzialemente la storia raccontata in prima persona dal protagonista, con pochissime concessioni al dialogo diretto che assume soprattutto le dimensioni del racconto, formalmente ineccepibile.
Non entro nel merito della trama perché in un certo senso e inaspettatamente diventa un giallo a incastro dove il racconto al quale il lettore si abitua cambia aspetto  svelando progressivamente i personaggi.

E' sicuramente un esperimento interessante, un viaggio nella vita di un uomo qualunque che riesce, nonostante un quotidiano appiattito dal suo lavoro (ascensorista in un grattacielo), a dare un senso di completezza al suo divenire.
A tratti sembra un romanzo sull'inutilità del vivere, sulla fatica del trovare un senso, sulla difficoltà estrema della comunicazione, sulla solitudine, ma la sua evoluzione rimette in parte a posto le proporzioni creando una trama invischiante che costringe il lettore a non staccarsi dal libro per svelare la conclusione della vicenda.
L'ultima notte è edito dalla Casa Editrice Minerva

giovedì 20 ottobre 2011

i piccioni ... questi sconosciuti

Ricordo che ero bambino, lo sono stato anch'io. Mio padre mi portava in Piazza Maggiore e c'era un uomo che vendeva becchime per piccioni, c'erano meno auto, meno piccioni, meno inquinamento, meno informazione.
Oggi sappiamo che le sigarette fanno venire il cancro, le auto inquinano e i piccioni rovinano le nostre città con il loro guano, portano malattie pericolosissime  e trasmettono zecche e pidocchi anche agli uomini, anche ai bambini.
Oggi lo sappiamo, è anacronistico dare da mangiare ai piccioni e diseducativo per i nostri figli. Non ci credete?
Leggete qui:


Chissà che qualcuno non ci pensi domani prima di dare da mangiare a questi pennuti.

mercoledì 19 ottobre 2011

distretto di polizia 11 ... la fiacca delle fiction italiane


Distretto di Polizia. E' iniziata la undicesima stagione e  ho cominciato a guardare il nuovo gruppo di attori cimentarsi con una delle serie poliziesche televisive più amate dal grande pubblico.
Ripenso con una certa nostalgia ai gruppi precedenti, al rimpianto Ricky Menphis, al grande Tirabassi, alla bellissima Pandolfi e di quel glorioso gruppo ormai, dopo la prematura dipartita del vice questore Luca Benvenuto (Simone Corrente), è rimasto solo il simpatico Marzocca.
Evidentemente il pubblico italiano è di bocca buona, si accontenta del pressapochismo, della sfilacciatura delle sceneggiature, dell'inconsistenza della trama, perché Distretto di Polizia 11 è un pò tutte queste cose, insieme ad alcune imprecisioni che la caratterizzano da sempre, come l'abitudine di questi poliziotti di estrarre la pistola con grande disinvoltura, anche quando non avrebbe nessun senso impugnarla.
Imprecisioni a parte che rendono la fiction poco realistica, il vero problema di questa serie è la scarsa vitalità e la perdita di ritmo che caratterizzava le serie precedenti.
Non c'è niente da fare, in questo paese difficilmente le cose migliorano, e mentre dall'estero arrivano telefilm sempre migliori (Luther, Loro uccidono, Prime Suspect, Genesis etc etc) noi arranchiamo e utilizziamo sempre gli stessi attori, prendendoli in prestito, per delle comparsate, alla Squadra: Federico Tocci (l'ispettore Battiston) che fa una piccolissima parte nella seconda puntata e il mitico Commissario Guerra (Massimo Bonetti) che in Distretto fa la parte del cattivo recluso.

Come mai negli ultimi anni gli attori che girano sono sempre gli stessi?
Forse perché sono quelli che piacciono di più al grande pubblico?
Non so, sinceramente qualcosa mi sfugge, accendo la televisione e mi guardo la prima puntata di Walking Dead 2,  e trovo quegli zombe  molto più realistici.

lunedì 17 ottobre 2011

falling skies fine prima serie


Sono riuscito a vedere tutte le puntate della prima serie di Falling Skies mega produzione americana, dove un pugno di patrioti americani difende la Terra dall'invasione aliena.
L'ultima puntata fa da preludio al seguito che probabilmente in America sarà già stato programmato.
Ho notato una certa fretta nel concludere le prima serie, con una infilata di idee risolutive un pò approssimative.
Gli alieni vengono spiazzati da una vecchia radio a transistor è sufficiente trovare la sintonia giusta e i cattivi entrano nel pallone.
Con un solo missile ben piazzato i partigiani mandano in crisi il mostro nemico.
A volte penso ci sia una stanchezza anche negli sceneggiatori americani e non bastano sempre gli effetti speciali a riempire i vuoti.
Comunque sempre più gradevole di qualsiasi fiction italica, e questo dà la misura della nostra arretratezza.
Vedremo se il seguito sarà migliore, intanto mi guardo Terra Nova.


sabato 15 ottobre 2011

Lezioni americane


Google mi ricorda l'88 esimo compleanno di Italo Calvino.
Mi ha accompagnato per molti anni della mia giovinezza, prima con Marcovaldo e le stagioni in città, la sua capacità di fare avvicinare un ragazzino alla realtà metropolitana, malinconicamente divertente con quella leggerezza che lo ha sempre contraddistinto,  l'eleganza dello stile, il linguaggio asciutto e moderno.
Nel tempo quando vendevo libri per la rateale Einaudi a Bologna vendevo i suoi romanzi nelle belle edizioni della famosa casa editrice e li leggevo, imparando ad amare il suo approccio al surreale che comunque  ti riportava sempe all'analisi della realtà.
Da quando ho cominciato a scrivere ho riscoperto una raccolta dei suoi saggi nel datato "Una pietra sopra" che consiglio a chiunque ami scrivere e che mi ha dato diverse chiavi di lettura rispetto a questa  insana passione.
Chissà cosa troverebbe di interessante Calvino in questo nostro tempo sfilacciato, probabilmente nulla.
Buon compleanno dovunque tu sia

martedì 11 ottobre 2011

Terra nova

Ho appena cominciato a guardare Terra Nova la nuova mega produzione di Spielberg e soci e intanto benedico la sua prolificità, la sua testa perennemente in ebollizione e i suoi soldi, poi non entro per ora nel merito della trama, probabilmente già sfruttata di un mondo alla fine del mondo e del buco spazio temporale che permette a frotte di fortunati di ricominciare in un mondo preistorico.
A me bastano le immagini, la bambina che allunga un ramo di foglie verso l'enorme dinosauro che lo prende dalle sue mani e scatta di nuovo la magia dell' alta definizione, della ricostruzione fantastica, della preistoria che si confronta con l'umanità sopravissuta e io ancora mi diverto quasi disturbato dalla trama di complotti e di ribelli che si danno da fare (i sixers) per questioni umane di potere che dovrò per forza imparare, ma il fascino della serie è fatto davvero di immagini, effetti speciali e tutto un intero mondo preistorico con cui giocare e il desiderio pazzo di ricominciare in una terra finalmente pulita.
Un desiderio di resettare tutto lo schifo che noi soli esseri umani siamo riusciti ad accumulare da quando esistiamo.
Per ora mi diverto con il nuovo giochino visionario, vi saprò dire alla fine come si sviluppa il tutto

domenica 9 ottobre 2011

Sunset limited ... il non senso della vita

Questo film ha tre ingredienti eccezionali per me:
l'autore del testo dal quale è tratto C. McCarthy, il regista e attore Tommy Lee Jones, il cooprotagonista
Samuel  L. Jackson.
i due attori sono fra i miei preferiti in assoluto nel desolato panorama cinematografico.
Lo scrittore forse è l'autore americano che io prediligo fra i contemporanei viventi.
L'argomento del libro/film è affascinante: un ateo e un cattolico che si confrontano sul senso della vita, la fede, il suicidio.
Nonostante tutti questi ingredienti incredibili il film non si stacca da terra, troppo legato a filo doppio al testo, troppo difficile da trasformare in immagine e suono, troppo pesante da rendere digeribile.
I due mostri sacri ce la mettono tutta ma non riescono a sollevare il macigno dal suolo, se non in rari momenti drammatici verso la fine.
Comunque consiglio la visione a tutti voi del film che è in giro su Cult, il tema è per me di interesse quotidiano.
Cosa ci stiamo a fare su questa terra, chi ce lo fa fare di sopportare tutti i giorni la follia del vivere, esiste Dio e temi del genere.
Sull'argomento i tre mostri non si sbilanciano, secondo me, e la partita finisce quasi in parità con uno sbilanciamento verso il nulla cosmico.
Io personalmente corro sul filo tutti i giorni e rimando la risposta alla vita.
Come cantava Jannacci :
Mario lascia fare alla vita la sua vecchia fatica, siamo feriti quanto basta 



sabato 8 ottobre 2011

un esercito di 5 milioni di televisionari


Premetto, nessuno dei miei post è pagato da aziende o altro ... magari.
Detto ciò, ho appreso ieri con un messaggio video che Sky ha raggiunto quota 5 milioni di abbonati e io sono uno di questi.
Nessun senso di appartenenza, nessuna sponsorizzazione banale, solo la constatazione che ormai Sky è la mia televisione di riferimento se si esclude il notiziario serale di rai 3 e Che tempo che fa di Fazio.
Perché guardo solo Sky?
Ha il miglior notiziario nazionale e internazionale, è veloce, dinamico ed essenziale.
Ha il canale di cinema che offre il giusto ma questo dipende molto dal fatto che il cinema è morto.
Ha un ottimo canale di intrattenimento e per me le fiction americane e inglesi sono le migliori.
Dall'altra parte (Fininvest e Rai) deserto, totale e irreversibile, quindi fino a quando avrò 29 euro al mese da investire in Sky, continuerò a parlare bene di questa realtà e al Diavolo ogni considerazione etica, la televisione fa parte della mia parte visionaria, insieme ai giochi della xbox e ai romanzi, guai rinnegarla.

venerdì 7 ottobre 2011

la mela del futuro



L'unico prodotto della famosa Mela in mio possesso è un piccolo mp3 che utilizzo quando vado a correre, l'ho comprato usato da un amico che non sopportava di dovere utilizzare iTunes per potere caricare i brani sul lettore.
Io mi sono adattato, invece, e trovo il lettore geniale nella sua semplicità.
Detto ciò, non conoscevo Steve Jobbs. Sapevo solo che era il genio della Apple e l'ho intravisto qualche volta alle presentazioni degli ultimi prodotti della grande azienda americana, si intuiva la malattia pur non sapendo cosa avesse.
Mi dispiace che se ne sia andato, anche se non conosco bene tutta la sua storia.
Per me il computer è magia, ho cominciato a conoscerlo negli anni 90, e il mio primo computer era un 386 con microprocessaore matematico, la mia compagna di allora era un'analista e utilizzava il computer quotidianamente, forse anche per questo la trovavo affascinante, per me invece era come una scatola magica, un mondo tutto da scoprire, non c'era ancora Windows c'era il Dos nero e complicato e non conoscevo il Mac.
Da allora il computer è entrato nella mia vita e adesso lo uso sempre, per scrivere, comunicare, giocare.
Ha cambiato la mia vita, certamente, non so se in meglio o peggio, ma ormai non è più importante.

Credo che Steve Jobbs sia uno degli stregoni che ha reso tutto ciò possibile, quindi anche se è scomparso rimarrà nel mio immaginario l'artefice del grande cambiamento del mondo della comunicazione, quindi in un certo senso ha conquistato l'eternità, grazie di cuore.



mercoledì 5 ottobre 2011

per i coetanei cinquantenni



La foto è di un'icona dei nostri tempi, oggettivamente bello secondo me.
è nato nel 61 quindi ha 50 anni, non lo vogliamo buttare via vero?
Credo che le signore non sarebbero d'accordo.
Io,  fra poco, di anni ne compirò 52, non sono altrettanto bello ma non mi butto via uguale.
Mi piace correre, mangiare bene, bere bene, amare  e vivere.
Per tutti i cinquantenni motivati un messaggio promozionale, fate come me, vincete pudori, paure e pigrizia, andate dal vostro medico di base e fatevi prescrivere le analisi del sangue, in codice psa, che prevede un prelievo di sangue per individuare i livelli di antigene prostatico specifico, una glicoproteina prodotta dalla prostata.
Dopo, con l'esito, anche se positivo, in senso buono, andate da un urologo, che a Bologna vi può visitare con un pagamento di tiket accettabile (23 euro) e fatevi visitare.
Io sono stato fortunato ho incontrato un urologo giovane, sufficientemente colto e con un buon senso dell' umorismo.
Lui, chiunque sia, se è un buon professionista, vi spiegherà qualcosa relativamente al passare del tempo e ai problemi collaterali.
Si chiama prevenzione, le donne la praticano da anni.
Impariamo da loro.


martedì 4 ottobre 2011

L'assoluzione


In un mio racconto La ragazza del fiume, scritto in tempi non sospetti, la protagonista femminile è una giovane e avvenente insegnante americana che vive a Cento (Fe), non so se già allora fossi influenzato da questa vicenda processuale che ormai va avanti da diversi anni, o se è casuale, non ricordo più.

In questi giorni è inevitabile imbattersi nelle notizie relative alla liberazione dei due giovani che hanno trascorso 4 anni nelle patrie galere accusati dell'efferato omicidio della povera Meredith.
Come consuetudine non entrerò nel merito della nutrita schiera di colpevolisti o innocentisti.
Scrivo romanzi, genere nero, e anche nei miei scritti cerco sempre di non prendere una posizione perché chi davvero innocente parli e l'innocenza non è di questa terra.

Quindi solo poche considerazioni come al solito inattuali:

Dall'omicidio di Cogne ad oggi se mi metto ad analizzare la capacità investigativa italiana non posso che chiedermi cosa stia accadendo, a volte mi viene da pensare che i moderni metodi investigativi stile CSI abbiano contribuito a rendere le indagini ancora più complicate, a volte irrisolvibili.

Altra considerazione ... oggi dicevano in televisone che anche il Dipartimento di Stato americano apprezza l'operato della giustizia italiana.
Che dire,  noi piccoli italiani non possiamo che arrossire davanti a tanto apprezzamento degli States.
Il Dipartimento di Stato che ha tempo da perdere in un caso di cronaca nera ... mah!

Concludo, c'è già un film che si aggira non so dove con la storia di Amanda, si parla già di interviste alla seducente americana, ci sono migliaia di persone che non pensano ad altro, e una macchina trita tutto che si sta muovendo intorno ad un nuovo affare mediatico.

Manca solo il pudore, quello è definitivamente tramontato.

lunedì 3 ottobre 2011

Fossati ci saluta con la sua decadancing

Durante la trasmissione Che tempo che fa, Ivano Fossati annuncia il suo addio al mondo discografico.
Lo dichiara serenamente e per la prima volta mi sento affine a Fazio nello sconforto.
Ascolto Fossati da sempre, con discontinuità, ma negli ultimi anni con attenzione.
Mi accompagna nel mio piccolo mp3 quando vado a correre, quando scrivo.
I suoi ultimi album fanno parte della mia colonna sonora.
Scopro che dopo questo ultimo album, che esce oggi, Decadancing, vuole salutare e girare il mondo o fare ciò che preferisce, beato lui.
Mi dispiace, perdo con Fossati davvero un compagno di viaggio, un interprete tanto vicino ai miei gusti musicali, che unisce per me così bene le parole dei miei pensieri alla musica di questo strano tempo.
Del resto tutto ha una fine e davanti a tanti proclami di cantanti più o meno discutibili che annunciano e poi non spariscono mai, la sua decisione probabilmente sarà rispettata.
Un artista serio, un intellettuale vero in un Italia così poco attendibile.
Fai buon viaggio Ivano, goditi il tuo tempo e grazie da uno che continuerà ad ascoltarti.

martedì 27 settembre 2011

è morto Sergio Bonelli

Il nome di Bonelli ho imparato a conoscerlo solo per un motivo, io leggevo Tex e nel mio piccolo bugigattolo dove talvolta scrivo mi fanno compagnia un centinaio di Tex a colori che ho acquistato insieme a Repubblica.


Bonelli era il figlio di Gian Luigi Bonelli che aveva inventato Tex.

Non lo conoscevo ma conosco alcune delle sue creature e immagino quanto deve essere stato difficile, faticoso e costoso affermare nel nostro paese la cultura del fumetto, conquistando così tanto consenso.

Grazie a lui e a suo padre ho potuto sognare e viaggiare insieme a Tex, suo figlio Kit e Carson e tutto quel West zeppo di bistecche e patatine, avventure salgariane, e sfide all'ultimo sangue, in un mondo tanto immaginario quanto concreto perché era il mondo nel quale mi rifugiavo durante un'infanzia complicata e povera.

Non esistono parole giuste quando un maestro se ne va, spero solo che la sua vita sia stata tanto piena quanto ciò che è riuscito a regalare ai tanti amanti dei fumetti come me.

Non ti ho mai conosciuto, ma chissà magari ci incontreremo in una delle avventure di Tex e nessuno dei due avrà più fretta di andare da nessuna parte.

lunedì 26 settembre 2011

masterchef Italia

Non c'è niente da fare,  una delle cose che funziona di più in questo momento, dopo il sesso chiaramente, è la cucina insieme a tutto ciò che comporta.
Il buon cibo mette d'accordo tutti, tutti devono nutrirsi e molti, soprattutto noi italiani, amiamo particolarmente mangiare bene.
In televisione  molti programmi parlano di cucina,  sono quasi sempre di buona qualità, divertenti, utili e rilassanti.
Qualche titolo? Cortesie per gli ospiti, Cuochi e fiamme, e la lista sarebbe lunga.

Pochi giorni fa ho visto le prime due puntate di Masterchef Italia un programma che all'estero ha già un grande seguito.
In Italia è condotta da tre guru della cucina internazionale, uomini brillanti che hanno realizzato la propria esistenza nel mondo della ristorazione.

Per la prima volta mi sono trovato a invidiare uomini lontanissimi da ciò che io sono.

Sono  creativi, sono imprenditori, e sono vincenti, come non invidiarli.

Dall'altra parte un esercito di italiani e non solo tutti alle prese con i fornelli per realizzare un sogno analogo, 100000 euri e un libro di ricette da pubblicare e forse una realizzazione esistenziale.
Al di là delle invenzioni e dello spettacolo, il programma mi piace, emerge un' Italia che ci crede ancora nel sogno, belle facce (e non solo) di italiani/e che sperano in un riscatto, s'inventano ricette, s'improvvisano cuochi, creano e copiano ricette e cercano di vendere al meglio la propria immagine.

Devo ammetterlo in questa desolata Italia intrisa di pessimismo e miseria questa piccola folla di italiani che cerca di sfangarla con una ricetta interessante mi fa quasi tenerezza, e vero o falso che sia il programma per me funziona, e finalmente mi rilassa.
Almeno imparo qualcosa di davvero utilizzabile.







sabato 24 settembre 2011

divorzio all'italiana


Ricordate il laureato?
La corsa disperata di Dustin Hoffman per  salvare dal matrimonio la bella Katharine Ross?
La storia che raccontano sia accaduta a Monopoli è diversa, forse vera, sicuramente moderna.
Si narra che un giovane sull'altare davanti al prete che gli chiedeva se volesse sposare la sua fidanzata abbia detto no!
Il sacerdote gli avrebbe chiesto il perché e lui in risposta avrebbe detto "chiedete alla sposa e al testimone".

Dopo il mancato matrimonio si narra che il giovane abbia festeggiato lo scampato pericolo insieme alla sua famiglia e agli amici.

Sarà  vera la storia?
Non importa, importa il messaggio.
In un Italia densa di omicidi passionali, stragi familiari, drammi che  finiscono con omicidi/suicidi, dove spesso le vittime sono minori, fa sorridere un giovane pugliese che reagisce alla malasorte delle corna italiche svergognando la futura sposa davanti a tutti.

Com'è la pubblicità della famosa carta di credito?
Dire a tutti in chiesa che la propria fidanzata è una zoccola è una soddisfazione incomparabile per tutto il resto c'é master card.
Impariamo dalla parabola, a volte i nostri ridicoli drammi esistenzial/sentimentali possiamo risolverli senza spargimento di sangue e magari con una bella festa già pagata.






mercoledì 21 settembre 2011

in fondo alla palude


In Sicilia ho terminato velocemente In fondo alla palude del bravo Lansdale.
Questo autore americano poco più vecchio di me continua a stupirmi.
Il romanzo è piacevole, anche se non è uno di quelli che mi ha colpito di più, continuo a preferire la serie di Hap e Leonard fra tutti i suoi lavori.
In questo caso affronta alcuni temi caldi, razzismo in primis, e lo fa senza troppa retorica, ma con la ruvidezza che gli è congeniale.
In questo romanzo alcuni passaggi sulle abitudini alimentari e sullo stile di vita degli americani anni 30 mi ricordano molto lo stile superiore e ineguagliabile del più grande McCarthy, magari è solo una personalissima impressione, ma va bene lo stesso, perché mi piacciono talmente tanto le descrizioni di certi momenti di vita quotidiana che quasi mi sembra di essere lì mentre il agazzo protagonista estrae una tazza di panna dal pozzo.
E' un libro paludoso, sentimentale, nostalgico, rabbioso, caldo e povero di quella povertà dignitosa della generazione di americani che vivevano con poco in una remota America di confine.
Ho trovato appena artificiosi alcuni passaggi nei quali il vecchio/ ragazzo protagonista deve per forza essere testimone di fatti e momenti cruciali nel giallo.
Consigliato a chi ama l'autore


martedì 20 settembre 2011

l'uomo insonne


Ho visto poche sere fa L'uomo senza sonno del  regista inglese Brad Anderson.
La cosa che più mi ha colpito di questo film visionario ma non particolarmente riuscito, è la trasformazione di Christian Bale che avevo avuto modo di apprezzare in American Psyco e in Batman.
Non so se il suo obiettivo era l' Oscar, ma  il film  non regge nonostante l'idea originale.
Però il suo corpo, la sua oggettiva trasformazione, il fatto che per interpretare il ruolo dell'operaio allucinato e insonne sia dimagrito 26 chili in due mesi mangiando solo una scatoletta di tonno al giorno, colloca questo attore in una sfera superiore.
Gli stessi produttori gli impedirono di dimagrire ulteriormente temendo per la sua salute.
Solo De Niro mi torna in mente con la sua incredibile interpretazione in Toro Scatenato.
La mia rilfessione è semplice, quanto siamo disposti a modificare noi stessi per riuscire nel lavoro, per realizzarci?
Non so se sarei capace di trasformarmi fino a tal punto solo per dimostrare le mie qualità.
Guardatevi il film e la riflessione sorgerà spontanea.
 


domenica 18 settembre 2011

Sicilia ... una possibile patria

Sono tornato a casa, dopo una vacanza in Sicilia.
Mi rendo conto, come in una sorta di lucida allucinazione, che vorrei vivere in Sicilia.
Mollare tutto e trasferirmi in una delle nostre isole più belle e dense di tutto ciò che più mi piace.
I colori, i sapori, la gente,  quel caldo che non si appiccica alla pelle e che permette comunque di pensare.
Per l'amico Pier, si prepari ad una serie di articoli che potrà pubblicare su Mignon Network.
Ho scoperto una valida alternativa al lavoro, allo scrivere e alla nevrosi, la vacanza e spero sinceramente di poterne organizzare un'altra solo più lunga per il prossimo anno.
Adesso ho un obiettivo condiviso e forse realizzabile e attenzione ho speso meno in Sicilia che a casa mia per mangiare è già un buon motivo per  migrare in quel paradiso di contraddizioni e ... al diavolo la crisi  e chi ce la fa scontare ogni giorno.

lunedì 5 settembre 2011

vado in vacanza ...

Vi saluto, me ne vado.
Mi piacerebbe dirvi per sempre, scomparire in un' isola lontana, lontana da tutto ciò che non mi piace e l'elenco sarebbe troppo lungo, in testa ci metterei sempre la mia facciona.
Ma è la stanchezzache mi fa scrivere così,  di un' estate trascorsa a lavorare per strada aspettando i tagli, i tagli allo stipendio, al futuro, alla speranza.
Quindi io parto, una settimana sola, come si addice a un dipendente pubblico piccolo piccolo, ma per me è come salire sopra uno shuttle e sparire verso il buio profondo dell'universo.
Torno fra una settimana e spero di trovare un buon motivo per smettere di apparire.
ciao


mercoledì 31 agosto 2011

tiket sanità, istruzioni per l'uso

Eccomi nel girone dantesco di un qualsiasi CUP emiliano, centro unitario prenotazioni.
Intanto per chi  avesse necessità di capire cosa cambierà nel suo rapporto con la sanità, spiego subito.
Recatevi presso un centro unitario prenotazioni (CUP) prendete una copia della nuova autocertificazione per componente familiare ( 4 persone, 4 copie) compilate e riconsegnate. Il modello è facile e le fasce di reddito facilmente riconoscibili, sono 3 e la maggiore parte di noi ricade nella seconda, quella dei cittadini che stanno pagando il prezzo più doloroso di questa crisi senza via d'uscita apparente.
Dopo avere consegnato il modello sarete di nuovo schedati e inseriti in un data base che comporterà per voi un esborso di circa 5 euri in più a prestazione, più o meno tutto qui.
Ma l'atmosfera di questi luoghi, quella vale molto di più di 5 euri.
Confusione, ansia, paura, ridondanza.
Anziani spaesati e impacciati, adulti seccati e sudati in fila, per ripagare una gabella già pagata.
E' tempo buttato, il nostro tempo, quello della nostra vita, nella quale devi prendere un permesso, un giorno di ferie, rubandolo ancora una volta al lavoro, che dovrebbe essere il motore della ripresa.

E se avessimo sbagliato tutto?
E se fosse vero che ormai il debito è andato oltre e faremo la fine della Grecia?
Ma la Grecia che fine ha fatto? Mi sembra che sia ancora lì.
A chi giova tutta questa confusione?
Forse si sono accorti che non è più necessario ammazzarci nelle piazze, è sufficiente instillare in ognuno di noi il dubbio di essere la causa prima della nostra rovina economica.
Fate un giro in un CUP emiliano una di queste mattine, poi ne riparliamo.

lunedì 29 agosto 2011

La frenesia dello scrivere

Poi accade.
Non sarò mai un grande scrittore, lo so.
Perché tutto è già stato scritto, tutto il migliore cinema è già stato prodotto e siamo nella più grande crisi economica del mondo, eccetera eccetera.

Poi accade lo stesso.
Oggi è meno caldo.

Finalmente il caldo agostano molla la presa, è sempre presente,  lo senti appiccicato alla maglietta sotto la divisa, ma la notte si dorme.

E' una determinazione, nasce da un'idea, un'idea che mescolo e rimescolo da mesi.
Ho rimandato all'autunno, perché è la mia stagione e dopo una breve   vacanza ricomincerò a scrivere.

Un'altra volta ancora, inciampando sulle consonanti, maledicendo la mia congenita incapacità di scrivere veloce, aggrovigliandomi nei concetti, tornando indietro a controllare le vocali dimenticate, correggendo gli errori più evidenti sempre inseguendo una storia.

Perché lo faccio?
Perché è come correre nel vento con una moto veloce lasciando entrare l'aria calda nella feritoia del casco.
Sullo sfondo il sole al tramonto e la riviera che aspetta quieta.

E' come quando vedi una bella donna che scivola accanto e senti un fremito che tieni per te.

Scrivere è inventarsi ogni volta un mondo fuori di te con dentro tutti gli ingredienti giusti, è il mio film.

Ho, come al solito, un' idea meravigliosa in testa ed è inutile raccontarvela, perché è meravigliosa solo per me.
Dentro c'è il noir, l'avventura, la tragedia e l'attualità e soprattutto la folle idea che sarà il mio migliore romanzo mai scritto.
Sono un arrogante presuntuoso?
Forse, però mentre scrivo sono altrove e non ci sono mutui da pagare, scioperi da organizzare e bilanci  da fare quadrare.
Non è già un buon motivo per lasciarsi prendere dalla frenesia?