domenica 30 ottobre 2011

Baricco e la magia dello scrittore

Ho un ricordo sfumato di Baricco: presentava una trasmissione dedicata ai libri e non era ancora Baricco, quello famoso, possibile? A me piaceva quel Baricco lì, ma forse l'ho solo sognato.
L'ho visto a Che tempo etc. e alla fine ha parlato dello scrivere e di un libro sull'arte del tiro con l'arco.
Mi è piaciuto tutto, forse perché io a differenza di lui ho fatto arti marziali e ho letto altre cose di cinesi e giapponesi.
Ma la cosa che mi è piaciuta di più è il suo tentativo di descrivere il perché dello scrivere.
Perché scriviamo? Per chi?
Ha recitato la sua motivazione e per quanto leggera mi è piaciuta.
Io scrivo perché voglio disperatamente raccontare una cosa, una importante che non può attendere.
E' una spinta forte, tanto che faccio fatica a trattenere l'impulso di urlarla.
Di solito parlo e racconto agli altri, quelli che hanno la sfortuna di lavorare con me, le cose che poi magari devo scrivere.
Forse è per questo che faccio ancora sindacato,  che non mi arrendo di fronte ai paradossi della nostra comunicazione.
Poi soprattutto scrivo ... per la magia.
La magia di inventare storie, personaggi, creature tanto verosimili da sembrare vere nella mia testa.
Baricco ha reso l'idea, lo ha fatto per un pubblico massificato e assemblato, ma in quel momento io che non sono nessuno ho ricevuto il messaggio, io e lui e tutti gli scrittori del mondo insieme nell'idea.
Scrivere è magia e quella rimane, non esiste null'altro.
I soldi, le vendite, la fama, certo, ma la magia quella è assolutamente gratis e la vivo ogni giorno.
Tu no?

sabato 29 ottobre 2011

pulismani sul sentiero di guerra


Non è carino?

Pensate che per un attimo ha spaventato un venditore abusivo che da dietro ha pensato non fosse un manichino ma un agente in carne e ossa e lo ha messo in fuga.

Questo signore di plastica era pochi giorni fa in centro a Bologna a protestare insieme agli amici del SULPM (Sindacato unitario lavoratori della Polizia Municipale e Locale) per il mancato riconoscimento di alcuni diritti: produttività e  straordinari.
Il Sindaco ha già dichiarato che il problema sarà  presto risolto, ma al di là della protesta la sorpresa interessante è stata la reazione dei cittadini che curiosi si fermavano presso il gazebo per informarsi.
Non è vero che la gente è spenta, che la curiosità è morta e che tutti detestano la nostra divisa.
Ci sono tante persone ancora curiose, ancora disponibili a cercare di capire.
Una lezione per i disillusi e una speranza per gli altri.
Non tutti i sindacati sono uguali, non tutti i sindacalisti sono uguali, quelli del Sulpm lavorano per strada in divisa e spesso fuori servizio fanno sindacato.



Articolo del corriere


sabato 22 ottobre 2011

Indiana Jones compie trent'anni

il 22 ottobre di trent'anni fa usciva nelle sale cinematografiche il primo capitolo di Indiana Jones, ero giovane , non avevo ancora fatto il servizio militare e andavo spesso al cinema. Per me e per molti della mia generazione Indiana Jones fu l'inizio di un amore viscerale per Spielberg e per Harrison Ford uno degli attori che meglio ha incarnato il connubio avventura, fascino e capacità di interpretare ruoli sempre dinamici in contesti dal punto di vista cinematografico, nuovi ed entusiasmanti. Penso  alla prima Saga di Guerre stellari, penso  al mitico Blade Runner.
Spielberg continua a sperimentare,  continua a sfornare prodotti che io continuo a seguire, ma il fascino del primo Indiana Jones, che  ricordava, a un salgariano come me, avventure impossibili in luoghi immaginari e immaginati, quel tipo di magia non può essere ricreata, è la magia del cinema, dei vent'anni e della condivisione dell'avventura con gli amici del tempo.
Buon compleanno Indiana Jones, tu sicuramente non invecchierai mai.

venerdì 21 ottobre 2011

L'ultima notte

Ho letto L'ultima notte di Giacomo Battara scrittore ferrarese che ho avuto modo di conoscere per motivi letterari e mi sono trovato di fronte a un prodotto nuovo, inconsueto per le mie abitudini di lettore.

La vicenda, si svolge in una New York surreale, ipotetica, rarefatta ed è sostanzialemente la storia raccontata in prima persona dal protagonista, con pochissime concessioni al dialogo diretto che assume soprattutto le dimensioni del racconto, formalmente ineccepibile.
Non entro nel merito della trama perché in un certo senso e inaspettatamente diventa un giallo a incastro dove il racconto al quale il lettore si abitua cambia aspetto  svelando progressivamente i personaggi.

E' sicuramente un esperimento interessante, un viaggio nella vita di un uomo qualunque che riesce, nonostante un quotidiano appiattito dal suo lavoro (ascensorista in un grattacielo), a dare un senso di completezza al suo divenire.
A tratti sembra un romanzo sull'inutilità del vivere, sulla fatica del trovare un senso, sulla difficoltà estrema della comunicazione, sulla solitudine, ma la sua evoluzione rimette in parte a posto le proporzioni creando una trama invischiante che costringe il lettore a non staccarsi dal libro per svelare la conclusione della vicenda.
L'ultima notte è edito dalla Casa Editrice Minerva

giovedì 20 ottobre 2011

i piccioni ... questi sconosciuti

Ricordo che ero bambino, lo sono stato anch'io. Mio padre mi portava in Piazza Maggiore e c'era un uomo che vendeva becchime per piccioni, c'erano meno auto, meno piccioni, meno inquinamento, meno informazione.
Oggi sappiamo che le sigarette fanno venire il cancro, le auto inquinano e i piccioni rovinano le nostre città con il loro guano, portano malattie pericolosissime  e trasmettono zecche e pidocchi anche agli uomini, anche ai bambini.
Oggi lo sappiamo, è anacronistico dare da mangiare ai piccioni e diseducativo per i nostri figli. Non ci credete?
Leggete qui:


Chissà che qualcuno non ci pensi domani prima di dare da mangiare a questi pennuti.

mercoledì 19 ottobre 2011

distretto di polizia 11 ... la fiacca delle fiction italiane


Distretto di Polizia. E' iniziata la undicesima stagione e  ho cominciato a guardare il nuovo gruppo di attori cimentarsi con una delle serie poliziesche televisive più amate dal grande pubblico.
Ripenso con una certa nostalgia ai gruppi precedenti, al rimpianto Ricky Menphis, al grande Tirabassi, alla bellissima Pandolfi e di quel glorioso gruppo ormai, dopo la prematura dipartita del vice questore Luca Benvenuto (Simone Corrente), è rimasto solo il simpatico Marzocca.
Evidentemente il pubblico italiano è di bocca buona, si accontenta del pressapochismo, della sfilacciatura delle sceneggiature, dell'inconsistenza della trama, perché Distretto di Polizia 11 è un pò tutte queste cose, insieme ad alcune imprecisioni che la caratterizzano da sempre, come l'abitudine di questi poliziotti di estrarre la pistola con grande disinvoltura, anche quando non avrebbe nessun senso impugnarla.
Imprecisioni a parte che rendono la fiction poco realistica, il vero problema di questa serie è la scarsa vitalità e la perdita di ritmo che caratterizzava le serie precedenti.
Non c'è niente da fare, in questo paese difficilmente le cose migliorano, e mentre dall'estero arrivano telefilm sempre migliori (Luther, Loro uccidono, Prime Suspect, Genesis etc etc) noi arranchiamo e utilizziamo sempre gli stessi attori, prendendoli in prestito, per delle comparsate, alla Squadra: Federico Tocci (l'ispettore Battiston) che fa una piccolissima parte nella seconda puntata e il mitico Commissario Guerra (Massimo Bonetti) che in Distretto fa la parte del cattivo recluso.

Come mai negli ultimi anni gli attori che girano sono sempre gli stessi?
Forse perché sono quelli che piacciono di più al grande pubblico?
Non so, sinceramente qualcosa mi sfugge, accendo la televisione e mi guardo la prima puntata di Walking Dead 2,  e trovo quegli zombe  molto più realistici.

lunedì 17 ottobre 2011

falling skies fine prima serie


Sono riuscito a vedere tutte le puntate della prima serie di Falling Skies mega produzione americana, dove un pugno di patrioti americani difende la Terra dall'invasione aliena.
L'ultima puntata fa da preludio al seguito che probabilmente in America sarà già stato programmato.
Ho notato una certa fretta nel concludere le prima serie, con una infilata di idee risolutive un pò approssimative.
Gli alieni vengono spiazzati da una vecchia radio a transistor è sufficiente trovare la sintonia giusta e i cattivi entrano nel pallone.
Con un solo missile ben piazzato i partigiani mandano in crisi il mostro nemico.
A volte penso ci sia una stanchezza anche negli sceneggiatori americani e non bastano sempre gli effetti speciali a riempire i vuoti.
Comunque sempre più gradevole di qualsiasi fiction italica, e questo dà la misura della nostra arretratezza.
Vedremo se il seguito sarà migliore, intanto mi guardo Terra Nova.


sabato 15 ottobre 2011

Lezioni americane


Google mi ricorda l'88 esimo compleanno di Italo Calvino.
Mi ha accompagnato per molti anni della mia giovinezza, prima con Marcovaldo e le stagioni in città, la sua capacità di fare avvicinare un ragazzino alla realtà metropolitana, malinconicamente divertente con quella leggerezza che lo ha sempre contraddistinto,  l'eleganza dello stile, il linguaggio asciutto e moderno.
Nel tempo quando vendevo libri per la rateale Einaudi a Bologna vendevo i suoi romanzi nelle belle edizioni della famosa casa editrice e li leggevo, imparando ad amare il suo approccio al surreale che comunque  ti riportava sempe all'analisi della realtà.
Da quando ho cominciato a scrivere ho riscoperto una raccolta dei suoi saggi nel datato "Una pietra sopra" che consiglio a chiunque ami scrivere e che mi ha dato diverse chiavi di lettura rispetto a questa  insana passione.
Chissà cosa troverebbe di interessante Calvino in questo nostro tempo sfilacciato, probabilmente nulla.
Buon compleanno dovunque tu sia

martedì 11 ottobre 2011

Terra nova

Ho appena cominciato a guardare Terra Nova la nuova mega produzione di Spielberg e soci e intanto benedico la sua prolificità, la sua testa perennemente in ebollizione e i suoi soldi, poi non entro per ora nel merito della trama, probabilmente già sfruttata di un mondo alla fine del mondo e del buco spazio temporale che permette a frotte di fortunati di ricominciare in un mondo preistorico.
A me bastano le immagini, la bambina che allunga un ramo di foglie verso l'enorme dinosauro che lo prende dalle sue mani e scatta di nuovo la magia dell' alta definizione, della ricostruzione fantastica, della preistoria che si confronta con l'umanità sopravissuta e io ancora mi diverto quasi disturbato dalla trama di complotti e di ribelli che si danno da fare (i sixers) per questioni umane di potere che dovrò per forza imparare, ma il fascino della serie è fatto davvero di immagini, effetti speciali e tutto un intero mondo preistorico con cui giocare e il desiderio pazzo di ricominciare in una terra finalmente pulita.
Un desiderio di resettare tutto lo schifo che noi soli esseri umani siamo riusciti ad accumulare da quando esistiamo.
Per ora mi diverto con il nuovo giochino visionario, vi saprò dire alla fine come si sviluppa il tutto

domenica 9 ottobre 2011

Sunset limited ... il non senso della vita

Questo film ha tre ingredienti eccezionali per me:
l'autore del testo dal quale è tratto C. McCarthy, il regista e attore Tommy Lee Jones, il cooprotagonista
Samuel  L. Jackson.
i due attori sono fra i miei preferiti in assoluto nel desolato panorama cinematografico.
Lo scrittore forse è l'autore americano che io prediligo fra i contemporanei viventi.
L'argomento del libro/film è affascinante: un ateo e un cattolico che si confrontano sul senso della vita, la fede, il suicidio.
Nonostante tutti questi ingredienti incredibili il film non si stacca da terra, troppo legato a filo doppio al testo, troppo difficile da trasformare in immagine e suono, troppo pesante da rendere digeribile.
I due mostri sacri ce la mettono tutta ma non riescono a sollevare il macigno dal suolo, se non in rari momenti drammatici verso la fine.
Comunque consiglio la visione a tutti voi del film che è in giro su Cult, il tema è per me di interesse quotidiano.
Cosa ci stiamo a fare su questa terra, chi ce lo fa fare di sopportare tutti i giorni la follia del vivere, esiste Dio e temi del genere.
Sull'argomento i tre mostri non si sbilanciano, secondo me, e la partita finisce quasi in parità con uno sbilanciamento verso il nulla cosmico.
Io personalmente corro sul filo tutti i giorni e rimando la risposta alla vita.
Come cantava Jannacci :
Mario lascia fare alla vita la sua vecchia fatica, siamo feriti quanto basta 



sabato 8 ottobre 2011

un esercito di 5 milioni di televisionari


Premetto, nessuno dei miei post è pagato da aziende o altro ... magari.
Detto ciò, ho appreso ieri con un messaggio video che Sky ha raggiunto quota 5 milioni di abbonati e io sono uno di questi.
Nessun senso di appartenenza, nessuna sponsorizzazione banale, solo la constatazione che ormai Sky è la mia televisione di riferimento se si esclude il notiziario serale di rai 3 e Che tempo che fa di Fazio.
Perché guardo solo Sky?
Ha il miglior notiziario nazionale e internazionale, è veloce, dinamico ed essenziale.
Ha il canale di cinema che offre il giusto ma questo dipende molto dal fatto che il cinema è morto.
Ha un ottimo canale di intrattenimento e per me le fiction americane e inglesi sono le migliori.
Dall'altra parte (Fininvest e Rai) deserto, totale e irreversibile, quindi fino a quando avrò 29 euro al mese da investire in Sky, continuerò a parlare bene di questa realtà e al Diavolo ogni considerazione etica, la televisione fa parte della mia parte visionaria, insieme ai giochi della xbox e ai romanzi, guai rinnegarla.

venerdì 7 ottobre 2011

la mela del futuro



L'unico prodotto della famosa Mela in mio possesso è un piccolo mp3 che utilizzo quando vado a correre, l'ho comprato usato da un amico che non sopportava di dovere utilizzare iTunes per potere caricare i brani sul lettore.
Io mi sono adattato, invece, e trovo il lettore geniale nella sua semplicità.
Detto ciò, non conoscevo Steve Jobbs. Sapevo solo che era il genio della Apple e l'ho intravisto qualche volta alle presentazioni degli ultimi prodotti della grande azienda americana, si intuiva la malattia pur non sapendo cosa avesse.
Mi dispiace che se ne sia andato, anche se non conosco bene tutta la sua storia.
Per me il computer è magia, ho cominciato a conoscerlo negli anni 90, e il mio primo computer era un 386 con microprocessaore matematico, la mia compagna di allora era un'analista e utilizzava il computer quotidianamente, forse anche per questo la trovavo affascinante, per me invece era come una scatola magica, un mondo tutto da scoprire, non c'era ancora Windows c'era il Dos nero e complicato e non conoscevo il Mac.
Da allora il computer è entrato nella mia vita e adesso lo uso sempre, per scrivere, comunicare, giocare.
Ha cambiato la mia vita, certamente, non so se in meglio o peggio, ma ormai non è più importante.

Credo che Steve Jobbs sia uno degli stregoni che ha reso tutto ciò possibile, quindi anche se è scomparso rimarrà nel mio immaginario l'artefice del grande cambiamento del mondo della comunicazione, quindi in un certo senso ha conquistato l'eternità, grazie di cuore.



mercoledì 5 ottobre 2011

per i coetanei cinquantenni



La foto è di un'icona dei nostri tempi, oggettivamente bello secondo me.
è nato nel 61 quindi ha 50 anni, non lo vogliamo buttare via vero?
Credo che le signore non sarebbero d'accordo.
Io,  fra poco, di anni ne compirò 52, non sono altrettanto bello ma non mi butto via uguale.
Mi piace correre, mangiare bene, bere bene, amare  e vivere.
Per tutti i cinquantenni motivati un messaggio promozionale, fate come me, vincete pudori, paure e pigrizia, andate dal vostro medico di base e fatevi prescrivere le analisi del sangue, in codice psa, che prevede un prelievo di sangue per individuare i livelli di antigene prostatico specifico, una glicoproteina prodotta dalla prostata.
Dopo, con l'esito, anche se positivo, in senso buono, andate da un urologo, che a Bologna vi può visitare con un pagamento di tiket accettabile (23 euro) e fatevi visitare.
Io sono stato fortunato ho incontrato un urologo giovane, sufficientemente colto e con un buon senso dell' umorismo.
Lui, chiunque sia, se è un buon professionista, vi spiegherà qualcosa relativamente al passare del tempo e ai problemi collaterali.
Si chiama prevenzione, le donne la praticano da anni.
Impariamo da loro.


martedì 4 ottobre 2011

L'assoluzione


In un mio racconto La ragazza del fiume, scritto in tempi non sospetti, la protagonista femminile è una giovane e avvenente insegnante americana che vive a Cento (Fe), non so se già allora fossi influenzato da questa vicenda processuale che ormai va avanti da diversi anni, o se è casuale, non ricordo più.

In questi giorni è inevitabile imbattersi nelle notizie relative alla liberazione dei due giovani che hanno trascorso 4 anni nelle patrie galere accusati dell'efferato omicidio della povera Meredith.
Come consuetudine non entrerò nel merito della nutrita schiera di colpevolisti o innocentisti.
Scrivo romanzi, genere nero, e anche nei miei scritti cerco sempre di non prendere una posizione perché chi davvero innocente parli e l'innocenza non è di questa terra.

Quindi solo poche considerazioni come al solito inattuali:

Dall'omicidio di Cogne ad oggi se mi metto ad analizzare la capacità investigativa italiana non posso che chiedermi cosa stia accadendo, a volte mi viene da pensare che i moderni metodi investigativi stile CSI abbiano contribuito a rendere le indagini ancora più complicate, a volte irrisolvibili.

Altra considerazione ... oggi dicevano in televisone che anche il Dipartimento di Stato americano apprezza l'operato della giustizia italiana.
Che dire,  noi piccoli italiani non possiamo che arrossire davanti a tanto apprezzamento degli States.
Il Dipartimento di Stato che ha tempo da perdere in un caso di cronaca nera ... mah!

Concludo, c'è già un film che si aggira non so dove con la storia di Amanda, si parla già di interviste alla seducente americana, ci sono migliaia di persone che non pensano ad altro, e una macchina trita tutto che si sta muovendo intorno ad un nuovo affare mediatico.

Manca solo il pudore, quello è definitivamente tramontato.

lunedì 3 ottobre 2011

Fossati ci saluta con la sua decadancing

Durante la trasmissione Che tempo che fa, Ivano Fossati annuncia il suo addio al mondo discografico.
Lo dichiara serenamente e per la prima volta mi sento affine a Fazio nello sconforto.
Ascolto Fossati da sempre, con discontinuità, ma negli ultimi anni con attenzione.
Mi accompagna nel mio piccolo mp3 quando vado a correre, quando scrivo.
I suoi ultimi album fanno parte della mia colonna sonora.
Scopro che dopo questo ultimo album, che esce oggi, Decadancing, vuole salutare e girare il mondo o fare ciò che preferisce, beato lui.
Mi dispiace, perdo con Fossati davvero un compagno di viaggio, un interprete tanto vicino ai miei gusti musicali, che unisce per me così bene le parole dei miei pensieri alla musica di questo strano tempo.
Del resto tutto ha una fine e davanti a tanti proclami di cantanti più o meno discutibili che annunciano e poi non spariscono mai, la sua decisione probabilmente sarà rispettata.
Un artista serio, un intellettuale vero in un Italia così poco attendibile.
Fai buon viaggio Ivano, goditi il tuo tempo e grazie da uno che continuerà ad ascoltarti.