domenica 30 giugno 2019

Compagno di scuola



Ieri sera ho festeggiato con una ventina di amici il nostro diploma 1979, quinta G, Liceo Scientifico Augusto Righi, 40 anni e sentirli tutti, vi assicuro.
La serata è stata, a dispetto di qualsiasi aspettativa personale, piacevole, nessuno struggimento fuori luogo, nessuna nostalgia mal riposta, un semplice ritrovarsi fra sopravvissuti.
Perché diciamocelo, arrivare a 59 anni, 60 nel mio caso, integri e lucidi, in questo modello sociale, è davvero un miracolo.
Noi c'eravamo, quasi tutti, purtroppo qualcuno non ce l'ha fatta, ma l'abbiamo ricordato in maniera degna.
Cosa rimane davvero per me?
Rimane questa canzone.
Io già allora sentivo la nostalgia per quel magico periodo che mai si sarebbe riprodotto.
Erano gli anni 70, avevo 18 anni, una incredibile esigenza di fare sesso, e nessuna femmina realmente disponibile.
Parlavamo molto, ci ubriacavamo molto e le canne, le manifestazioni e tutto quell'insieme di scemenze che molti miei coetanei hanno vissuto.
Fra le botte e le ubriacature è un miracolo che si sia arrivati integri fino a qui.
Era in quel preciso momento, in quell'attimo, che si sviluppava il mito, non oggi, non alle cene piacevoli ma distanti.
Quindi ragazzi, che non stimo e non amo, protagonisti del vostro presente, non sperate un giorno di ritrovarvi e cantando in una qualsiasi serata rivivere quella magia, perché la magia è solo di quel momento, il momento esatto nel quale la vivete.
Il Righi era magico perché c'era una mitica sezione G che faceva magie e vi amo tutti voi superstiti di quegli anni e di voi canterò le gesta nei miei scritti, mimetizzandoli fra morti ammazzati e noir bolognesi, perché io Fabrizio e Adriana me li ricordo bene perché ditemi chi non si è mai innamorato di quella del primo banco.

Vi lascio con Venditti, una buona estate e coccolate il vostro passato, alla fine sarà l'unica cosa a farvi compagnia.

sabato 29 giugno 2019

the rookie




Un collega mi ferma per le scale e mi dice guarda The Rookie sulla Rai, merita, sai c'è quello che faceva Castle.
La serie del famoso scrittore con poliziotta al seguito l'ho vista tutta e mi ha deluso solo alla fine, quindi mi sono armato di santa pazienza e sono andato a cercare in rete la serie che mamma Rai ha già trasmesso ma della quale non ho trovato nulla su Rai Play.
Parentesi, ma quanto sono scadenti e poco fruibili sia Rai Play che Mediaset play?
Destinate a essere soppiantate da sky, netflix e forse anche Prime.

Detto ciò, ho visto la prima puntata e mi è piaciuta molto.
La storia di tre reclute della polizia di Los Angeles con un anziano poliziotto (40 anni) che mi ha fatto pensare alla mia esperienza diretta, anch'io sono entrato in PL a quarant'anni.

Per dovere di cronaca, non c'è confronto fra il nostro lavoro e quello della polizia americana.
Sono convinto che in Italia Polizia Locale, Polizia di Stato e Cc svolgano compiti molto simili, con la differenza che noi abbiamo molte più mansioni da espletare in capo a un giorno, dalla commerciale all'edilizia passando per la polizia giudiziaria etc ma sono cose già dette quindi noiose.

La giornata di lavoro di un poliziotto americano è molto diversa, regole d'ingaggio diverse, molti conflitti a fuoco, molti morti anche fra le forze dell'ordine.

Però alcuni elementi in comune ci sono fra noi e loro, lo spirito di corpo, l'entusiasmo di fare un lavoro al servizio della collettività, l'adrenalina dell'azione, i traumi e i lutti da rielaborare, lo stress di un lavoro che si svolge sulle 24 ore 365 giorni l'anno.

Insomma ho sentito una vicinanza con quei poliziotti televisivi, con tutte le licenze artistiche del caso.

Serie ben orchestrata, bravo Nathan Fillion e bravi tutti, sulla Rai o in rete.

mercoledì 26 giugno 2019

Red Dead redemption due



Ci sono i Souls, poi ci sono giochi come questo che non c'entra nulla con Dark Souls e forse era la pausa video ludica di cui avevo bisogno.
Le dinamiche di gioco sono completamente diverse bisogna entrarci gradualmente e alla fine è come trovarsi dentro un film interattivo del quale tu decidi la trama in parte, ma che in realtà segue binari preordinati,  basta seguire i binari e fare le scelte opportune.
Il gioco è molto bello, l'ambientazione favolosa a chi piace il genere, i dialoghi spesso intriganti, è un gioco ricco di personaggi, situazioni, estremamente longevo fino al limite della noia, perché se vuoi completare tutte le missioni e situazioni immagino siano necessarie centinaia di ore.
C'è anche una parte online che credo sia praticamente un altro gioco.
Insomma è un gioco da provare con un solo problema, non c'è l'ansia, la frenesia, l'eccitazione di un qualsiasi souls, le dinamiche nevrotiche, gli scontri definitivi, la cooperazione online per sconfiggere i boss, insomma tutte quelle caratteristiche che mi hanno cambiato la vita di video giocatore.
Attendo con trepidazione Elder Ring sperando di ritrovare quelle atmosfere  e cavalco flemmatico nelle immense praterie di Red Dead cercando un senso in tutto ciò

martedì 25 giugno 2019

Big little lies 2

CONTIENE SPOILER


Era così scontato che Meryl Streep sarebbe stato l'elemento disturbante della seconda stagione, avrei potuto scommetterci dei soldi, non sapevo che avrebbe rivestito il ruolo della madre psicotica del maschio violento della prima stagione, ma sapevo che sarebbe stato elemento di spicco e negativo di questa seconda.

Devo essere sincero, ottimo cast, brave tutte queste leonesse hollywoodiane, muovono però in me un fastidio di tipo ideologico, nell'epoca della morte della sinistra ecco che queste stucchevoli borghesi annoiate mettendo in scena un dramma inconsistente smuovono in me la parte antiborghese sepolta sotto anni di ignavia.
Dai … il protagonista negativo della prima serie che muore cadendo dalle scale, dopo avere massacrato una Nicole Kidman che in questa fiction interpreta la parte della minchiona passiva pervasa dai sensi di colpa e dalla nostalgia per quel rapporto malato con lo stupratore di turno.

La crisi esistenziale della bella  Zoe Kravitz che non riesce a superare il trauma per avere spinto lo stronzo mentre massacrava la moglie e le sue amiche..

La figura della madre/suocera/ nonna insopportabile, perfida, infida e scommetto destinata a fine iniqua, insomma un drammone poco credibile, come poco credibili le situazioni e le protagoniste, compresa la ritrovata famiglia dei due gemelli perfidi e nevrotici con il fratellino acquisito tramite stupro.

Insomma, che strazio, certe sceneggiature americane buone davvero per un pubblico anestetizzato, no realismo, no costruzione, trama scontata, peccato, un'occasione perduta e un cast stellare sprecato.



domenica 23 giugno 2019

grandine




Ieri è caduta la grandine su Bologna.
Non solo su Bologna ma io vi racconto di Bologna perché c'ero.
Guardavo quella specie di tifone a 120 km orari abbattersi sulla mia piccola up e non potevo fare nulla, se fossi uscito a proteggerla con il mio corpo, e forse meglio avrei fatto, adesso sarei morto o ferito gravemente e non dovrei pagare 1200 euro di danni, visto che da inguaribile coglione non ho assicurazione cristalli ed eventi atmosferici.
Starei meglio se fossi morto? Chissà almeno non dovrei dare uno stipendio a carglass e varie ed eventuali.
Morale?
Forse ha ragione la piccola svedese che ha solo un difetto, non è simpatica, non buca lo schermo, almeno il mio e non mi convince, non mi fido di lei, troppo mediatica, già in classifica di vendite con la sua casa in fiamme.
Però una cosa ve la posso dire.
Ieri a Bologna c'era l'apocalisse, senza se  senza ma.
Mi dispiace per chi verrà dopo di noi, a loro decidere il senso di fare figli in questa terra di nessuno.

venerdì 21 giugno 2019

l'italia s'è desta



Premetto non amo il calcio.
In passato mi è capitato di tifare rossoblu, avevo 14 anni.
Qualche volta ho seguito i mondiali, sono stato uno dei primi a guardare le partite con i commenti della gialappa's.
Mi fa schifo tutto il business che gira intorno al calcio, il calcio mercato, le varie collusioni etc.
Non mi piacciono i calciatori, tatuati, milionari, padroni del mondo, padroni delle vite di chi ha solo un interesse nella vita il campionato di calcio.

E' per questo motivo che scrivo due parole di gratitudine nei confronti della Nazionale femminile, controcorrente, davvero alternativa, coraggiosa, caparbia, tenace, queste splendide fanciulle da tempo giocano a questo buffo sport, ma solo ora emergono, perché in assenza del calcio di serie a, quello maschile che da tempo mostra lacune e criticità a livello nazionale, ecco che il calcio femminile diventa momento da guardare, record d'ascolto, motivo d'orgoglio.

Le azzurre stanno dimostrando al paese che non hanno bisogno del paesuncolo per giocare bene, per tirare fuori la grinta e il talento, loro sono  vere sportive comunque vada a finire, lo erano prima di questo mondiale, lo saranno dopo.

Ma il pubblico italico se ne accorge solo ora, per caso, per astinenza, si commuove dell'addio di Totti, di un ambiente tanto maschile quanto ridicolo, con la sua ostentazione, la sua arroganza.

Spero che queste ragazze vadano avanti, spero che mantengano la loro forza e che non vengano fagocitate dal solito universo fatto di calcio mercato e interessi milionari.

In un' italia che non ce la fa a ripartire fra crisi di governo e promesse mai mantenute, un italia tutto calcio niente cultura io tifo per loro, per le azzurre, dimostrazione di vero spirito sportivo.

giovedì 20 giugno 2019

Philip Roth perché scrivere?



Non poteva mancare nella mia libreria un saggio dedicato al grande Philip Roth e lo sto leggendo, quasi centellinando, anche se vi confesso che speravo, senza nessuna anticipazione,  che fosse maggiormente dedicato alle motivazioni che spingono un individuo alla scrittura, invece la prima parte è diffusamente dedicata al suo ruolo di scrittore ebreo nei confronti della comunità ebraica americana, un po' noioso l'argomento per un "gentile" come me, però ci sono alcune chicche che valgono la spesa, come un racconto su un Kafka redivivo che diventa maestro di un Philip Roth bambino e muore anziano e un'intervista al grande Primo Levi con il quale aveva un rapporto di amicizia come si addice a due grandi della letteratura moderna, pochi incontri ma fondamentali.
L'intervista del 1986 o giù di lì è fantastica, sembra di avere Levi nel salotto di casa propria che racconta la sua carriera parallela come dirigente di una fabbrica di vernici, la difficoltà di conciliare le due vite, quella di dirigente di una piccola azienda e quella di scrittore, il sollievo quando finalmente in pensione si ritrovò a coltivare solo la passione creativa, l'importanza che ebbe nella sua vita l'esperienza lavorativa come aggancio alla realtà, e alcuni accenni al suo capolavoro, Se questo è un uomo, con la leggerezza che può emergere solo in un dialogo fra amici.
Sapevo di avere fatto un grande acquisto.
In due incomparabili testimoni del nostro tempo riesco a ritrovare rinnovato il senso di essere qui ora magari coltivando la solitaria passione della scrittura rincorrendo la realtà come se fosse sempre un passo innanzi a me.

lunedì 17 giugno 2019

the wife



Dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna.
Cosa significa vivere nell'ombra di un grande romanziere che viene convocato a Stoccolma per ritirare il Nobel per la letteratura?
The wife in realtà è un film sui tormenti della scrittura, sullo struggente tema del talento, della creatività, è un film sull'amore per la scrittura creativa e sulla relatività dei ruoli nella vita di ognuno di noi.
Ci sono persone che nascono con un talento, altre che diventano brave in una qualsiasi arte o attività con spirito di sacrificio e dedizione.
Ci sono persone che per quanto impegnate o risolute non diventeranno mai bravi scrittori o autori di successo perché non hanno il sacro fuoco dentro e non creano strutture degne di emozionare i lettori.
Ci sono anche tanti talenti nascosti che per una serie di motivi difficili da decifrare non diventeranno mai autori di successo.
The wife scava a fondo e in un' ora e mezza di buon cinema racconta una favola, che potrebbe essere un brutto incubo o l'inizio di un sogno.
Guardandolo era inevitabile chiedersi dove mi colloco io nel vasto esercito di scrittori?
Preferisco lasciare a voi miei intrepidi lettori l'ardua sentenza.

sabato 15 giugno 2019

Chernobyl



Ho iniziato a vedere Chernobyl, un pugno allo stomaco.
Una riflessione sulla nostra storia, nostra di stupidi esseri umani votati all'autodistruzione, dedicata alla incapacità di prevenire i disastri, all'arroganza del potere in qualsiasi forma venga esercitato, alla capacità tutta politica e totalitaria di controllare le informazioni, nascondendo, occultando, omettendo e chi se ne frega della verità, chi se ne frega di salvare vite, l'importante è il controllo delle informazioni ... potere assoluto.
La ricostruzione è realisticamente agghiacciante, i protagonisti autentici, sembra quasi un documentario, non lascia spazio alla fantasia, rimane solo la speranza che errori simili non si ripetano.
Su Sky

venerdì 14 giugno 2019

fallout 76



Ho giocato a Fallout da quando uscì per la prima volta, casa seria la Bethesda non a caso ho amato Oblivion, Skyrim Fallout 3, ero quasi convinto che Bethesda facesse davvero la differenza perseguendo non solo la qualità ma anche e soprattutto i contenuti.
Ma gli amori spesso finiscono e quando ho deciso, nonostante i dubbi, di acquistare Fallout 76 ero ancora in lutto per la conclusione della saga Dark Souls e cercavo un gdr che potesse almeno avere un senso, ma mi rendo conto di avere riposto troppe speranze in un gioco nato vecchio.
mi sono ritrovato nel consueto vastissimo universo di fallout ma con qualche giocatore online in linea di massima spaesato come me, con una macchina grafica lenta e molte frustrazioni ludiche.
Quindi per farla breve oggi ho venduto il gioco e ho comprato Red Read Redemption 2.
Gioco nuovo, aria nuova e sicuramente alta qualità a al diavolo i gdr ne riparliamo nel 2020 con Elden Ring, spero

giovedì 13 giugno 2019

Happy



Non so se avete presente Christopher Meloni uno dei più carismatici interpreti di Law & Order, vestitelo come un barbone, trasformatelo in un ex poliziotto alcolista e tossico dipendente e avrete uno dei due principali protagonisti di Happy, l'altro non lo conoscete di sicuro perché è un piccolo unicorno blu.

Ho impiegato un po' di tempo per decidermi a vedere questa serie poi senza informarmi ho cominciato e so già che me la gusterò fino alla fine.
Tratta da un fumetto di Grant Morrison del 2012, è una delle serie più liberatorie assaggiate dal sottoscritto in rete, non aspettatevi buoni sentimenti ma ultra violenza e sangue e linguaggio esplicito inframmezzati da svolazzi disneyani dell'unicorno Happy.

In Happy il mondo è brutto, maleodorante e cattivo quasi come nella realtà ma per fortuna esiste un anti eroe come Nick Sax che non ha rispetto per nessuno ... o quasi, irresistibile carogna provato dalla vita ma alla fine con un cuore d'oro.

L'idea dell'anti eroe liberatorio appartiene anche a uno dei personaggi dei miei romanzi quel Massimiliano Re di Lupi neri su Bologna, un personaggio che potrei anche un giorno fare tornare perché cosa c'è di più bello che liberare gli istinti almeno sulla carta?

Su Netflix

martedì 11 giugno 2019

the sinner


The Sinner/ Il peccatore

Al di là della bellezza della protagonista che contrasta, probabilmente in maniera voluta, con la bruttezza di tutte o quasi le altre figure femminili della serie, è indiscutibile anche la sua bravura, insieme alla bravura di uno stropicciato Bill Pulman nei panni di un tormentato detective con una vita sentimentale/matrimoniale al capolinea e alcune brutte frequentazioni extra matrimoniali.

Alla fine la trama si gioca tutta sul rapporto fra il detective tenace e la giovane madre accusata di un efferato e inspiegabile omicidio e come al solito, come nei neri eccellenti, la storia non sarà né scontata né intuibile, perché la buona fiction come la cronaca nera si muovono sui binari delle consuetudini umane composte da orrori familiari, storie pregresse, fantasmi irrisolti e drammi interiori.

Una serie da servire fredda accompagnata magari da uno spritz Campari per facilitarne la visione in quella che si preannuncia un'estate umida e soffocante.

Su Netflix che continua a proporre prodotti davvero interessanti

lunedì 10 giugno 2019

il bibliotecario di via Gorki ... recensione



Ci sono recensioni casuali, alcune tirate via, altre per obbligo, per piacere, per amicizia, per sdebitarsi.
Poi ci sono recensioni come quella che segue fatta dall'associazione L'isola del tesoro e nemmeno firmata, ma tanto puntuale e analitica da non potere passare inosservata.
Quindi vi passo il link e chi non ha letto il romanzo forse troverà un buon invito ala lettura.
Recensione

domenica 9 giugno 2019

la nostra storia ...L' EREDITÀ DI CARLO CONTI







Scopro per caso questo video che vi passo con i commenti del caso.

Premetto, non conosco la persona che ha commentato il video  esternando alcune considerazioni che condivido.

Le persone, i concorrenti che vedrete, sembrano persone normali, ma non appartengono alla mia parte di universo, non conoscono  pezzi fondamentali della nostra storia, come alieni atterrati ieri sul pianeta

Non hanno idea del passato, sono talmente sprovveduti da non sapere del secondo conflitto mondiale, non conoscono neanche approssimativamente le date, non sanno che iniziò nel 39 e terminò nel 45, e davanti ad alcune ipotetiche date, impossibili da sbagliare per un qualsiasi essere umano non solo italiano ma di qualsiasi nazionalità, riescono in 3 a dire la cosa sbagliata e la quarta non sbaglia per pura esclusione.

Il video che suppongo autentico, vista la presenza del Conti nazionale, non ha bisogno di altre considerazioni, merita di essere guardato e assimilato come certe medicine amare ma necessarie alla nostra consapevolezza.



Tutti coloro che dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlo.

Primo Levi



Aggiungo io tutti coloro che non conoscono il proprio passato sono destinati a non avere un futuro, condannati per il loro pezzetto di esistenza a un presente pieno solo di like e di selfie conditi da sorrisi idioti e smorfie ridicole.

giovedì 6 giugno 2019

BURNOUT frammenti 3





Ciao ragazzi 

un nuovo brano dal mio ultimo romanzo.

Vi ricordo che domani 7 giugno sarò alle librerie Coop di Borgo Panigale per il mio secondo firmacopie dalle 14 alle 18, vi aspetto

mercoledì 5 giugno 2019

Highwaymen l'ultima imboscata



Leggendo solo il titolo di una recensione di MYmovies  mi scopro reazionario, solo perché il film viene considerato reazionario da Andrea Fornasiero che sicuramente è un giovane e valente esperto di cinema.
Sono vecchio e perché no mi piace comunque stare dalla parte della legge per quanto spietata e reazionaria in questo film d'azione.
Non conosco la vicenda di Bonnie e Clyde e mi andrò a documentare, ma non è importante ai fini della realizzazione di una fiction, l'importante è la tenuta della storia narrata imperniata soprattutto sui due cacciatori, due vecchi e malandati ranger interpretati magistralmente da Kevin Costner e Woody Harrelson ingaggiati ufficiosamente per catturare i due criminali.

Bello il rapporto fra i due, intenso lo scambio verbale fra Kevin Costner e il padre di Clyde, intensa anche l'America della depressione dove due criminali da strapazzo diventano due eroi leggendari e la vicenda ricorda per certi versi quella più vicina a noi anche geograficamente di Igor, dove un qualsiasi delinquente può diventare famoso solo con il passaparola e qualche efferato omicidio sulle spalle.
Il film mi è piaciuto perché non è retorico, non indulge a inutili sentimentalismi, è uno spaccato di storia di un periodo feroce e drammatico per l'America ha anche una atmosfera western e crepuscolare che lo rende sapientemente malinconico e struggente.

Quindi mi perdoni Andrea Fornasiero se fra tutte queste caratteristiche non riesco a trovarlo reazionario, ma come scrivevo all'inizio la causa è forse la mia stessa natura lontana da inutili considerazioni garantiste anche quando si tratta di raccontare una storia per il grande pubblico.

lunedì 3 giugno 2019

ciao Luca



Mi chiama questa mattina un amico e mi comunica che uno dei miei lettori abitante a Corticella non è più fra noi.
Una riflessione è d'obbligo per alcuni motivi.
Questa persona partecipava regolarmente alle presentazioni dei miei romanzi da alcuni anni, le ricordo quasi tutte, la prima volta mi avvicinò a una presentazione alla biblioteca di Casa khaoula in via Di Corticella.

Gli piaceva Greco, amava il fatto che Trebbi fumasse il sigaro e anche Greco in alcune situazioni, era persona colta e gentile e mi ricordo alcune chiacchierate in coda alle presentazioni fino all'ultima il 24 maggio scorso al Blues Cafè dove mi aggiornava sui suoi scritti, un romanzo storico che aveva spedito ad alcune case editrici locali che gli avevo precedentemente suggerito.

Giunto a questo punto del mio percorso non parlo tanto di amici che sono pochissimi, selezionati e spesso dispersi nei loro guai, parlo di incontri e nel mio peregrinare fra presentazioni e firma copie mi sono costruito una rete di contatti e consuetudini che ormai compongono il mio percorso di scrittore.

Alla fine le persone che mi seguono, mi leggono, mi raccontano loro esperienze e condividono un'analoga passione sono parte del mio attuale modo di vivere il presente.

In buona sostanza mi mancherà Luca anche se lo conoscevo appena.

Spero solo che il suo romanzo possa piacere a uno degli editori ai quali è stato inviato, sarebbe bello potere vedere un suo scritto in una qualsiasi libreria, un bel modo di perpetuare la sua essenza nel mondo,  sicuramente lui ne sarebbe felice.

Come mi disse un tempo un collega poliziotto con un grande senso pratico, io ho già raggiunto la mia fetta di immortalità perché i miei romanzi, belli o brutti, continueranno a vivere negli occhi di chi vorrà leggerli anche dopo di me.
Invecchiando questa considerazione mi dà sollievo.

Buon viaggio Luca ovunque tu sia diretto.

sabato 1 giugno 2019

after life



C'è questa sensazione di liberazione guardando After Life, dopo la vita.
L'attore inglese, bravissimo, affronta un tema tanto tragico quanto senza tempo, come quello della morte di una persona cara, la morte della propria compagna.
La morte in realtà è il tema dominante della serie ed è trattata con una tale leggerezza da diventare quasi innocua.
Il protagonista che vedete in foto, non rinuncia alla vita a suo dire soprattutto per non lasciare il cane della coppia, ma in questo modo affronta il quotidiano con  totale libertà d'azione, non ha remore, né preoccupazioni legate all'apparire, non ha scrupoli, neanche la necessità di mentire, non ha desideri, non ha cupidigia, non deve mentire, e le situazioni che scaturiscono dalla sua totale disperazione e disinteresse per gli affari umani è di una comicità irresistibile, con alcuni inevitabili momenti di struggente malinconia.
Su netflix