venerdì 29 novembre 2013

lupi neri in sala borsa

La cornice è questa.
Il tempio della cultura bolognese
 
la biblioteca della Sala Borsa

 
La presentazione si è svolta in una bella sala al secondo piano, e sotto potete vedere Roberto Carboni, Patrizia Bottura, il sottoscritto e l'amico Andrea Piselli che ha fatto i salti mortali per esserci, ed è stato fondamentale per la presentazione, come al solito.
 
 
 
 

Quello che parla nella foto è lui. Prima della presentazione un mio sconosciuto lettore ha scambiato Andrea per me e poi ha voluto una fotografia insieme, a volte mi stupisco, questa storia dello scrivere è come una sbornia, una di quelle allegre.

Carboni è stato grande come al solito, abbiamo parlato di Bologna, del noir, dello scrivere, insomma di ciò che riempie le nostre vite, in maniera diversa ma sicuramente importante.

Dopo Stefano Zanerini mi ha anche intervistato come accade a quelli importanti, e dietro la magnificenza della Sala Borsa. Stefano è un mio coetaneo in gran forma,  sportivo, giornalista storico, dirige QUIBOLOGNA.TV che consiglio a tutti.
Appena ho il video dell'intervista ve lo faccio sapere.



E adesso prepariamoci alla prossima presentazione il 5 dicembre

mercoledì 27 novembre 2013

solitario bolognese in libreria



Un freddo birichino, una Bologna austera e nervosa, una trattativa con il Comune interrotta e diverse beghe sindacali, ma io non mi fermo, ascolto Nuvolari cantata dal grande Dalla e faccio una presentazione a settimana, fa bene all'umore, alla circolazione, alla cultura forse, al mio ego in cassa integrazione e ai miei nuovi progetti editoriali.

Il 5 dicembre vi aspetto in via Porta Nova 1/a, pieno centro bolognese, il vino e i biscotti li porto io, voi portate voi stessi.

Domani poi vi racconto com'è andata in Sala Borsa con l'amico Carboni.

martedì 19 novembre 2013

Fagnoni e Carboni in sala borsa

GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE 2013
ORE 18
SALA BORSA 
BOLOGNA




Doppia presentazione di romanzi nell'ambito della rassegna i giovedì della sala borsa:

 28 novembre (in Sala Atelier dell'Urban Center Bologna all'ultimo piano): Roberto Carboni (Bologna destinazione notteFratelli Frilli Editori, 2013) dialoga con Massimo Fagnoni(Lupi neri su Bologna: gialloMinerva, 2013). Partecipano Patrizia Bottura e Andrea Piselli

>> Bologna destinazione notte: A Borgo Panigale, sui gradini di un negozio di giocattoli, di fronte al centro commerciale, viene rinvenuto il primo piede. Così ha inizio l'odissea di Annibale Dori, tassista notturno appassionato di jazz, in una Bologna piovosa e desolata, terrorizzata da un maniaco che rapisce e tortura a morte le sue vittime. Fanno da cornice una donna misteriosa e affascinante e un locale infilato nello stomaco della città, dove suona Al il pazzo, amico fraterno di Annibale e leggendario pianista jazz. 

>> Lupi neri su Bologna: A Bologna muore un poliziotto. La Digos comincia una serrata indagine mentre un nuovo minaccioso movimento cresce nel paese agitando le piazze delle principali città. Gli scontri di piazza si moltiplicano, il nuovo movimento appare organizzato, armato ed estremamente deciso. L'obiettivo sembrano i poliziotti che continuano a morire in misteriosi omicidi. 

Per non sbagliare ho fatto copia incolla con la presentazione preparata dalla biblioteca.

Due romanzi bolognesi a confronto, due diversi modi di concepire Bologna e il noir.

Vi aspettiamo numerosi nel tempio della cultura bolognese per me un doppio onore incontrare il bravo Roberto Carboni e presentare un mio romanzo nella biblioteca più bella di Bologna.




lunedì 18 novembre 2013

Mika






Si lo ammetto guardo x factor, non guardo ante factor e neppure extra factor, ma quando posso mi guardo lo spettacolo, perché mi piace la musica, elemento imprescindibile del mio quotidiano e mi piace lo spettacolo che con la musica riescono a costruire a x factor.
X factor è  davvero divertente, la competizione, gli artisti, i presentatori, i giudici, i coreografi, il pubblico,è un insieme che fa di questo prodotto uno dei programmi più seguiti nel palinsesto sky, funziona e alla fine sapere chi vincerà la competizione è rilevante solo per il vincitore, basta guardare le precedenti edizioni, non credo che tutti i vincitori siano diventati protagonisti del mercato musicale nazionale o  internazionale, e Chiara, la rivelazione della scorsa edizione è più popolare come testimonial della Tim, al momento, che per le sue canzoni.
Ma secondo me, la vera rivelazione di quest'anno è Mika, non lo conoscevo, o almeno non sapevo di avere ascoltato qualche suo brano musicale intercettandolo dalla radio come faccio spesso, ma al di là del talento artistico, lui è davvero un personaggio geniale, è bello, elegante, pur indossando cose che sono oltre ogni mio immaginabile guardaroba, è  futuribile,  pacifista e solare, difficilmente sbaglia una battuta, una frase, è istintivo senza essere brutale e risoluto e definitivo senza essere spietato.
E' davvero seducente e ve lo dice un eterosessuale a tutto tondo, e secondo me ha contribuito ad armonizzare anche il gruppo di rodati ed efficaci giudici, adesso apprezzo di più l'estrosità un pò folle di Morgan, la determinazione materna della Ventura e il piglio peloso di Elio.
Lui riesce ad armonizzare e questa è la sua principale virtù, l'armonia è presente in ogni casa che intraprende.
E' un giovane di successo, e anche se ha fatto solo tre album, io credo sia già arrivato, perché in Italia ha fatto il botto.
Quindi mi inchino come al solito davanti al genio, alla potenza, e alla bravura, e se penso che l'anno scorso al suo posto c'era Arisa, mi rendo conto di come a volte i particolari creino il successo di uno spettacolo. Alcune voci mi riferiscono che alla prossima edizione non ci sarà, peccato, e complimenti Mika, qualunque cosa farai sarà un successo, te lo meriti.

domenica 17 novembre 2013

la leggenda di Loiano



Sera, sto tornando a casa dopo il lavoro, mi fermo nell'area di servizio che prediligo perché lì risparmio mediamente qualche centesimo ogni litro, faccio 15 euro di benzina, maledico la benzina, chi la produce, chi non ha nessuna intenzione di inventarsi un altro metodo più ecologico e più economico di alimentazione delle auto, e dopo la consueta sequela di imprecazioni interiori sto per salire sulla mia macchinetta, sono in tuta, sono stanco, mancano circa venti chilometri da lì a casa.
Mi affianca una punto nero demolizione e ruggine, al volante un italiano, accento emiliano, potrà avere venticinque, trent'anni, potrebbe essere mio figlio, per fortuna non è così.
Non ha la faccia da tossico, ha una faccia simpatica, un cerotto sul sopracciglio destro, la barba di un paio di giorni e l'abitacolo dell' auto nel complesso fa abbastanza schifo.
"Sono nei guai" esordisce "La ragazza mi ha sbattuto fuori di casa, non ho un soldo, la macchina è in riserva, devo tornare a casa, a Loiano".
Io penso auguri, grazie per la comunicazione, cambia ragazza, non capisco ancora cosa può volere da me, nonostante il mio mestiere, i delinquenti conosciuti, i truffatori, giocatori delle tre campanelle, spacciatori etc etc, non penso, non antepongo pregiudizi o deformazione professionale, nemmeno controllo se l'auto è in riserva:

MI FIDO.

Non capitava forse dal periodo innocente dell'infanzia, quando smisi di fidarmi perché un mio compagno di giochi preferì un altro amico per le battaglie con i soldatini.
Non capitava da quella volta che cercarono di vendermi un cellulare in un'area di servizio dell'autostrada, non capitava da quando Berlusconi è salito al governo.

Mi vuole mostrare la sua patente, faccio di no con la testa e chiedo:

"Cosa vuoi?".
"Mi può dare una mano, per tornare a Loiano?".
Io so dov'è Loiano, in inverno nevica come al Corno, ho amici che abitano lassù, colleghi, gente tosta che scende insieme ai lupi tutti i giorni per rilevare incidenti, penso che potrebbe essere un trucco, l'ennesimo trucco di una guerra fra poveracci e coglioni, accattoni e ingenui.

Io il coglione ingenuo in questo caso, ma fino a cinque euro.
"Per arrivare a Loiano ti bastano cinque euro di benzina" ed estraggo dal mio portafoglio gli ultimi 5 euro sopravvissuti al mio rifornimento precedente, sono stropicciati, umidi e puzzolenti, ma ci fai più di tre litri di benza, bastano per tornare nell'ameno paesino.

Lui li prende, sorride umile, ringrazia molto.
"E ricordati, quando ti chiederanno come hai fatto a tornare a Loiano, puoi dire che un vigile bolognese, uno di quelli che odiate tanto, ti ha dato una mano".
"Lei è un vigile?"
"Un agente della Municipale" rispondo con orgoglio, poi risalgo sulla mia macchinetta e mentre torno a casa ascoltando i Cold Play penso che ho fatto una cosa buona, ho aiutato un giovane italiano in difficoltà, una piccola cosa, ma l'ho aiutato a tornare a casa, penso anche che magari mi ha semplicemnete fregato, ma più mi avvicino  a casa, più mi convinco del contrario, ne parlo con mia moglie, mando anche un paio di sms ad amici che increduli mi rispondono preoccupati, temono una crisi di demenza senile alla base del gesto.

Lo stato di grazia dura fino al giorno dopo, quando racconto con una punta di orgoglio l'episodio ad alcuni colleghi in ufficio, e lì cambia la prospettiva.
Uno mi dice che gli è capitato due volte, con lo stesso, sotto casa sua, stessa storia, doveva andare a Loiano, senza benzina etc.
Un altro se l'è trovato fuori dalla Coop, appena terminata la spesa.
La moglie di un collega fuori dalla chiesa, era insieme al suo bambino, e gli ha creduto a metà, lo ha accompagnato da un benzinaio lì vicino e gli ha pagato 10 euro di benzina.

Se nel mio ufficio ne ho trovati quattro, quanti giovani bolognesi ci sono in giro solo a Bologna che hanno scoperto questo nuovo metodo per fare accattonaggio?
Chi sono questi disperati?
Non credo un'associazione a delinquere, semplicemente giovani che ti raccontano la favola di Loiano, perché Loiano? Perché è lontana e ci vogliono almeno cinque, dieci euro per arrivarci.

Alcune considerazioni finali.
Mi sento un coglione e non me ne vanto.
Non crederò più a nulla e questi sono gli ultimi cinque euro che mi faccio fregare da un altro disgraziato come me.
Se incontrate un giovane simpatico, emiliano che deve tornare a Loiano e ha disperatamente bisogno dei vostri denari, tenetelo fermo un attimo, con un'altra favola e chiamatemi, se sapete come farlo, io arrivo subito. Devo dirgli qualcosa che magari lo aiuterà davvero a cambiare stile di vita.

venerdì 15 novembre 2013

i lupi scendono al Centro Lame











Con Vasco Rialzo (Emanuele Cimatti) io mi diverto molto, e devo ringraziare la scrittura se l'ho conosciuto, ci siamo incontrati due volte in due anni ed è come se fossimo amici dal tempo del liceo, ma lui è troppo giovane per avere fatto il liceo con me, avrei dovuto farmi bocciare  dieci anni di seguito per ritrovarmelo in classe.
Morale abbiamo parlato del romanzo, abbiamo conosciuto alcune nuove lettrici dei miei romanzi, e abbiamo annunciato che il 21 dicembre 2013 salirò sul ring per affrontare l'enfant prodige del noir bolognese, il grande Matteo Bortolotti.
Se cliccate di seguito vedrete gli sfidanti e potrete capire, forse, cosa accadrà, il luogo dell'incontro per ora è  segreto. A presto, ora ingurgito una manciata di proteine, leggo un po' di Chandler ed esco a correre sotto la pioggia.

boxeo

giovedì 14 novembre 2013

metti una sera a Lucidamente








 Non è solo per narcisismo che compaio  io insieme a Tripodi nelle fotografie sopra, il fatto è che non potevo fotografare i trenta partecipanti alla lezione di scrittura creativa alla quale ho partecipato con entusiasmo ieri sera.

Ringrazio l'amico Rino Tripodi Direttore responsabile e fondatore dell'Associazione Lucidamente
che mi ha invitato alla seconda o terza lezione del corso per raccontare la mia esperienza di scrittore.

Ho parlato a braccio come al solito e mi hanno fatto piacere le domande dei partecipanti, mi sono sentito a casa, come quando stai conducendo un gioco che conosci bene e non hai paura di essere colto in fallo.

 Belle facce ieri sera, molte donne, qualche aspirante scrittore uomo e nessun sognatore ma persone con i piedi per terra, grazie anche alla franchezza del conduttore Rino Tripodi che ha premesso quanto sia difficile, aleatorio e pieno di trabocchetti il mondo dell'editoria italiana.

Ha ricordato a tutti che siamo un popolo di navigatori della rete fra facebook, twitter, whatsapp, siamo un popolo di artisti, specializzati soprattutto nell'arte di arrangiarci, non siamo molto santi e soprattutto non leggiamo, al ventitresimo posto nella classifica dei lettori di libri.

Quindi immaginate la mia meraviglia, incontrare trenta aspiranti scrittori che spendono il loro tempo  per frequentare un corso di scrittura creativa.
Esiste ancora la speranza di un mondo diverso, dove la gente si muove dalle proprie case per inseguire un sogno.
Ieri sera ne ho avuto conferma.
Grazie a Tripodi e  alle persone che ieri sera mi hanno accolto, ascoltato e addirittura applaudito.
Quasi quasi adesso mi metto a scrivere, certe esperienze  danno la spinta giusta.
 

lunedì 11 novembre 2013

lupi neri un trafiletto della rivista Il Carabiniere



Ho partecipato a due premi letterari indetti dalla famosa rivista, senza vincerli, ho inventato un maresciallo dei carabinieri contro corrente, poi neanche tanto, ho inserito carabinieri in molti dei miei romanzi, ho anche spiegato a un maresciallo dei carabinieri che i miei romanzi erano puro intrattenimento, niente di più.
Finalmente la rivista il Carabiniere si è accorta di me e io ringrazio con questo piccolo trafiletto che appiccico  nel mio album tanto virtuale quanto incancellabile, incastrato nell'enorme calderone della rete.

mercoledì 6 novembre 2013

lupi neri su Repubblica










Prendi un trafiletto di Repubblica cultura, schiaffalo nel tuo blog, incollalo come  fosse un cimelio prezioso, ringrazia il giornalista che ha avuto il coraggio di citarti e quindi di riconoscere la tua esistenza, e ti ritroverai, come nel mio caso a distanza di anni, il romanzo l'ho scritto 4 anni fa ormai, a riflettere sule motivazioni che ti hanno spinto a scrivere.

Nel mio caso le motivazioni sono diverse e tutte convergenti, era il periodo del sito www.cacciallosbirro, e lì c'erano  fotografie di poliziotti in bella mostra, possibili bersagli.

Ho sommato a quel tipo di propaganda la nostra esposizione mediatica, noi agenti della Polizia Locale spesso fotografati, aggrediti, etichettati, insultati.
Insieme a questi fatti, sicuramente coinvolgenti dal punto di vista emotivo si è intrecciata una riflessione sui poteri forti, sul potere della Rete, sul potere di manipolazione di chi può muovere i fili dell'informazione.
Insieme ho rivisitato i fatti di Genova, città mai visitata ma affascinante.
E' nato questo romanzo,  si intitolava Figlio di un Re ... in quel periodo ascoltavo molto la canzone di Cremonini, ma il titolo non era casuale, perché nel brano, che mi piace tuttora, si parla dell'uomo e di ciò che può pensare di essere solo per la sua definizione di stato, il mio personaggio principale è proprio in sintonia, si chiama Massimiliano Re, ma non è  figlio di  re, in realtà è un gran bastardo.
Mi è piaciuto il brevissimo trafiletto del giornalista, perché ha inquadrato il concetto cardine.
Pasolini difendeva i poliziotti in quanto veri figli del proletariato, contro i rampolli della borghesia.
Io dico solo che non esistono più ruoli definiti, ma solo individui ed è nel singolo che devi cercare il valore o la perdizione, non nel suo apparente ruolo sociale.
Pensa un po' quante scemenze riesco a scrivere con un solo trafiletto.
Grazie Micol Argento di Repubblica

martedì 5 novembre 2013

reduci



Ho visto Reduci su Sky documentario su soldati sopravvissuti in un modo o nell'altro all'inferno afgano.

Mi sono emozionato e non è questione di andropausa, è che in questo documentario, asciutto come un torrente in secca o un qualsiasi maledetto deserto pieno zeppo di ordigni inesplosi, dicevo in questo film per la televisione, c'è un pezzettino del nostro paese, quello nel quale mi riconosco senza fatica.

Io non appartengo all'Italia dei geni in fuga, categoria intellettuale e produttiva che giustamente ha deciso di andare a lavorare all'estero perché qui peggio che nel terzo mondo.

Non appartengo neanche a quella parte di italiani che ogni giorno deruba, corrompe, si fa corrompere, uccide sparando alle spalle, affama, campa sulle ricostruzioni dei terremoti, specula in borsa, inquina etc etc etc.

Io appartengo all'Italia dei reduci di questo documentario e mi sono riconosciuto nei tinelli normali di alcune di queste famiglie, famiglie normali, o normalmente oneste, come poteva essere la mia famiglia di origine, la vostra.

Da quelle famiglie alcuni giovani uomini e donne hanno deciso di entrare nell'esercito e si sono ritrovati in missione in Afghanistan, e non mi interessa fare analisi pacifiste, o demagogiche, sui motivi della nostra presenza in un qualsiasi scenario di guerra, le analisi le lascio a quelli che stanno comodi in luoghi dove non esiste chiedersi come fare a pagare il mutuo, crescere una famiglia, costruirsi un futuro.

Questi giovani reduci hanno scelto la carriera militare per motivi forse ipotizzabili ma sicuramente soggettivi e onorevoli, alcuni perché credono nel loro paese e sono davvero rimasti in pochi, altri perché sognavano fin da piccoli di fare i soldati, altri perché era l'unica scelta onesta per condurre una vita dignitosa, altri appunto per pagarsi il mutuo e potere mettere su famiglia.

E' importante? Non credo.
Loro sono partiti, hanno fatto il loro dovere, hanno messo in gioco le loro  giovani vite, si sono messi in gioco e purtroppo in alcuni casi hanno perso, fa parte delle regole e lo sapevano, ma si sono messi in gioco e continuano a farlo fra traumi fisici e psicologici in alcuni casi irrisolvibili.

Questa è l'Italia della quale andare orgogliosi, senza retorica, senza dietrologie, ed è l'Italia alla quale mi sento di appartenere, quella che mi dà un senso di appartenenza, il resto è soprattutto da cambiare, soprattutto da buttare.
 Su sky

sabato 2 novembre 2013

lupi neri al Centro Lame






Torno al Centro Lame dagli amici della Libreria Coop e incontrerò Vasco Rialzo che ho avuto il piacere di conoscere quando presentai Cielo d'agosto. La cosa piacevole e confusiva di una presentazione al centro Lame è che gioco in casa, anzi in Coop, dove spesso vado a fare la spesa, il centro lame fa parte del mio quotidiano e della mia storia, incastrato in un quartiere, il Navile che quasi per caso mi ha adottato inconsapevolemente. Vasco è un'altra piacevole scoperta nel variegato panorama degli scrittori bolognesi, lui è bolognese e quasi spagnolo per un'altra serie di coincidenze che magari un giorno mi farò spiegare, è anche inventore del Boxeo literario che ha spopolato a Barcellona e che è già approdato anche a Bologna.
Se volete saperne di più accomodatevi nel link sopra, io vi anticipo che sto cercando uno sfidante per un incontro all'ultimo sangue (metaforicamente).
Intanto vi aspetto al Centro Lame con i  miei lupacchiotti anarchici e molto informali, fra un litro di latte e un etto di prosciutto trovate una mezzoretta per una presentazione libresca magari vi distrarrà dalla miseria quotidiana, è gratis.

venerdì 1 novembre 2013

the killing terza stagione




Torna the killing terza e ultima stagione, dodici episodi a caccia di un serial killer.
Mi piace l'ambientazione cupa e depressa di una Seattle molto piovosa, mi piace la poliziotta border line, il collega ex tossico e la durezza degli accadimenti senza indulgenze o spiragli di speranza, alla fine mi piace il realismo in un poliziesco che invece ha sicuramente  tratti favolistici, ma convince senza clamore, avvince senza effetti speciali, vediamo se anche la terza stagione manterrà le aspettative.
dal 5 novembre 2013 su fox crime