Non sono nessuno, solo un ragazzo del 59, agente della Municipale bolognese e delegato SULPL.
In questi giorni della nuova legislatura nei quali tutti si sentono in dovere di esprimere giudizi e fare pronostici sul nuovo governo, soprattutto nei social, ne approfitto per scrivere due cose sulla nostra situazione alla luce delle diverse proposte di legge.
Abbiamo un nuovo contratto dopo quasi un decennio di attesa, non voluto dal mio sindacato, sottoscritto dai sindacati confederali in tutta fretta poco prima delle elezioni che hanno sancito il crollo del Partito Democratico e della sua idea di paese.
Il contratto privatistico in questione coinvolge noi insieme ai tanti dipendenti degli enti locali e ci permetterà questo mese di giugno 2018 di avere in busta paga un aumento talmente risibile da muovere più pena che ilarità e un gruzzoletto di arretrati che trovo offensivo e umiliante.
La parte inerente la Polizia Locale invece l’ho trovata poco chiara e in linea di massima irrilevante se non per ciò che riguarda le indennità che forse troveranno una loro nuova identità, inoltre emerge tutta la parte riguardante il famoso fondo Perseo Sirio che ha suscitato dubbi e preoccupazione, soprattutto fra le nostre fila, non spiegando chiaramente che ne sarà del cosiddetto 208.
Insomma nel complesso un contratto avvilente e degradante in sintonia con gli ultimi governi che avevano come parola d’ordine sacrifici da una parte e fannulloni dall’altra riferita ai dipendenti pubblici.
Ieri ho letto la proposta di legge quadro sull’ordinamento della polizia locale n. 318 a firma di molti deputati penta stellati che ha visto il nostro contributo sindacale di idee, e finalmente ho intravisto un reale cambio di direzione.
Alla pagina 4 leggo “l’accesso al comparto sicurezza con contestuale integrazione delle norme della legge n.121 del 1981 concernenti l’individuazione dei corpi di polizia che sono sottoposti alla disciplina unitaria della medesima legge”.
all’art 19 (trattamento economico etc) leggo:
“1. Al personale della polizia locale compete il trattamento economico spettante agli appartenenti alla Polizia di Stato e organi equiparati.
2. Al personale della polizia locale è altresì corrisposta l’indennità di pubblica sicurezza etc.
6. In materia previdenziale e assicurativa, al personale della polizia locale si applica la legislazione statale vigente per i corpi di polizia ad ordinamento civile etc”.
La legge è chiara, comprensibile.
Parallelamente è stata presentata un’altra proposta di legge leghista diversa ma sempre nella direzione di un reale cambiamento del nostro ruolo che fu inquadrato nell' ultima legge quadro del 1986.
Non so se una di queste proposte diventerà legge, non so nemmeno quanto questo governo riuscirà a lavorare, però una cosa la so, i precedenti governi di centro destra prima e centro sinistra poi hanno continuato a ignorarci con un’arroganza e una determinazione inossidabile, quasi non esistessimo, il governo Monti addirittura decise di toglierci uno dei pochi diritti che avevamo inerenti la causa di servizio e all’ equo indennizzo nell’ottica di non so quale risparmio.
Finalmente oggi qualcuno si è accorto di noi, riconosce il nostro ruolo sancito quotidianamente da un duro lavoro nelle strade delle nostre città, da risultati concreti verificabili nelle statistiche, finalmente qualcuno ha sottolineato nero su bianco cosa davvero facciamo.
Forse i poteri forti ancora una volta impediranno il cambiamento, ma almeno questi signori ci stanno provando....
Fra governi che ci hanno umiliato e offeso, non riconoscendo il nostro valore, ed un governo che almeno prova a darci una speranza di cambiamento, la scelta è obbligata, a mio avviso!
Sulla strada ci siamo noi, se dobbiamo rischiare la salute e la pelle credo sia meglio farlo con tutte le tutele del caso.
Rimane un dubbio: in Regione Emilia Romagna la maggioranza vota contro un invito a stipulare una polizza infortuni per la Polizia Locale (101 sono i poliziotti locali emilianoromagnoli feriti dal 2015 ad oggi, e solo per aggressioni)... perché la sinistra continua a snobbarci?
Cosa davvero ha fatto in questi anni per fare crescere le tutele del nostro lavoro? Attendo risposte da chi non ha neanche una volta preso in considerazione le nostre domande.
Massimo Fagnoni delegato SULPL Bologna