venerdì 28 novembre 2014

the killing ... ultima stagione



Ho amato le atmosfere depresse e piovose di una Seattle lontanissima dalla città di Grey's anatomy, mi sono affezionato a questi due investigatori deviati e tormentati, adesso la serie volge al termine dopo la conclusione dirompente della stagione precedente con un colpevole inaspettato e un omicidio purificatore.
In queste ultime sei puntate entriamo in una accademia militare dove alcuni temi vengono riproposti da tanto cinema e letteratura sull'argomento, anche questa serie credo sia giunta a una fisiologica conclusione, Non tutte le fiction nascono per durare, questa è sicuramente una buona realizzazione, bravi i due protagonisti, intriganti le vicende, forse il tono complessivo dell'intero prodotto è sempre un po' troppo flebile, come se non volesse mai davvero spiccare il volo, ma nel panorama globale rimane un nero interessante
su Sky

lunedì 24 novembre 2014

Dragon Age Inquisition per xbox ... chiaramente







E' arrivata la mia copia di Dragon Age inquisition e sono andato a ritirarla e dovete capire, io sono uno di quei vecchi che hanno amato Baldur's gate e solo chi ha giocato a quella magnifica saga sa cosa significa amare un gioco di ruolo fino a perdersi al suo interno. Stiamo parlando di un tempo in cui non c'era  la tecnologia attuale, e il prodotto che invece ho adesso nella mia console è un'altra cosa, è uno spettacolo per gli occhi mantenendo inalterate le caratteristiche del gioco di ruolo classico, è complesso, perché mi ritrovo a gestire più personaggi e mi garantisce una durata di alcuni mesi, che dire ... romanzi permettendo e con la benedizione  della mia consorte  avrò un nuovo universo con cui trastullarmi e credo che questa volta lo farò da mago, invecchiando ho messo da parte gli spadoni e preferisco le magie, poi vi farò sapere cosa si prova a cavalcare un drago

domenica 23 novembre 2014

donne in politica



Oggi non ho votato e ho convinto forse altre 4 persone a imitarmi, non ho votato solo perché un ministro dell'attuale governo, una donna ministro,  ha dichiarato che noi dipendenti pubblici non avremo nessun aumento nel 2015 e dobbiamo stare muti e ringraziare del fatto che non ci licenzino.
Io ringrazio però non voto, non  voto per il presidente della regione emilia romagna e mi fanno in sostanza schifo tutti più o meno.
Detto ciò su sky parlano di donne e politica, ma sono vere donne quelle che fanno politica oggi? Le donne del potere attuale, un potere spuntato e schifato da tutti, sono soprattutto belle, e hai un bel da dire che è una coincidenza e che non è un fatto di forme ma di riforme, però Berlusconi insegna e ha insegnato bene a Renzi, non ci credo  sia casuale, le sue ministre sono belle e ubbidienti, ma alla fine chi decide è sempre un omarino e se penso alle lotte femministe negli anni settanta, le lotte alle quali noi maschietti non potevamo nemmeno esprimere solidarietà, mi rendo conto che il traguardo della reale parità è ancora lontano.
Parliamoci chiaro la politica nel nostro paese è ancora un business, e per una donna bella e in gamba può essere funzionale abbozzare pur di fare carriera e poco importa che la carriera duri il tempo di una legislatura, basta entrare nel giro e se ti dicono di fare dichiarazioni anti popolari finirai per farle perché sei convinta o perché un omarino ti ha ordinato di farle?
Il dubbio non vi è sorto?
Io non voto e non voterò in questo paese ridicolo che sta implodendo sommerso da amianto, corruzione, e le solite quotidiane mafie, io resto a casa, al calduccio.
Spero solo che un giorno ci sia una donna, una vera donna, una Nilde Iotti o una Thatcher a dettare legge e a dimostrare che finalmente nel bene o nel male le donne si sono liberate dal giogo degli omarini della politica da poco.

sabato 22 novembre 2014

il silenzio della bassa su amazon e ibs


Fra i Frilli e il sottoscritto è iniziata una divertente corrispondenza relativa alle vendite della versione digitale del mio ultimo romanzo Il silenzio della bassa, intanto per i curiosi ecco i link utili per acquistare il mio ultimo romanzo su Amazon: qui 
per gli estimatori di Kindle.
o per acquistare in IBS:qui

E perché ricordarvi queste due piattaforme?
per alcuni motivi che riempiono me, i Frilli e forse anche Trebbi di grande soddisfazione.

Su Amazon ho venduto più di 1200 copie della versione digitale in pochi giorni al prezzo di 99 centesimi, e adesso direte, bella forza ti piace vincere facile, poi quando non ci pensavo più l'editore mi ha scritto oggi dicendomi che Il silenzio della bassa, adesso a 5,49 euro, è in diciottesima posizione fra Carlisi e Deaver, poi mi ha scritto poco dopo per comunicarmi che su IBS sono addirittura in quinta posizione in risalita fra Carofiglio e Wilbur Smith e quindi dovevo socializzare questo momento di pura ebrezza mediatica e ho un sospetto, dopo mille presentazioni, e tanta fatica in giro, ma il futuro e anche il presente non sarà tutto in rete?

venerdì 21 novembre 2014

Morgan ... xfactor e l'arte di apparire



Anche Crozza poche sere fa scherzava sul ritiro di Morgan dall'attuale edizione di xfactor.
Morgan non aveva gradito le espulsioni di alcuni suoi concorrenti e adirato verso il popolo bue aveva lasciato lo studio dicendo che la sua esperienza terminava lì.
Ma nessuno ci ha davvero creduto, io ipotizzavo un suo ritorno,  non avevo messo in conto la sua performance di rientro, una canzone che non ho capito se fosse sua o un vecchio motivo e devo dire   cantata anche male, stonando in diversi passaggi, forse  non ho il suo orecchio e la sua sensibilità artistica, però anche gli altri giudici sembravano perplessi durante l' esibizione.
Ho pensato anche, se Morgan lasciasse davvero xfactor cosa ne sarebbe della sua carriera artistica? Ma qualcuno di voi ha mai seguito la sua carriera artistica prima che approdasse a xfactor?
La televisione crea, la televisione distrugge, crea giovani gladiatori, li esalta e poi li dimentica, e Morgan è sicuramente un prodotto di questo modello di intrattenimento, lo trovo  simpatico, come uomo di spettacolo, istrionico e apparentemente contro corrente, con una discreta cultura musicale e probabilmente non solo, ma rimane il dubbio, cosa ne sarebbe di lui senza xfactor?
Forse anche lui si è posto la stessa domanda perché è tornato più gentile e paziente che mai e lo spettacolo può continuare, che sballo la televisione oggi ... no?

domenica 16 novembre 2014

la coscienza di Zeno





Ho scaricato La coscienza di Zeno nel mio nuovissimo Kobo e ho iniziato a rileggere un romanzo della mia giovinezza solo perché ero certo che mi sarebbe piaciuto di nuovo e ho  ritrovato un vecchio amico, tanto simile a me, tanto simile a noi uomini italiani, tanto avviluppato nell'ansia di vivere, nei suoi vizi veri o presunti, nella  smania di convivenza in una Trieste così europea, così borghese e attraente  con un ritmo dettato da pomeriggi oziosi familiari, riunioni ad ascoltare il violino, società commerciali improvvisate dove il guadagno sembrava  l'ultima effettiva preoccupazione, e tutto pulsa passione, le donne, l'amore, il sesso solo sorvolato, descritto attraverso i palpiti e l'eleganza delle ambientazioni.  Zeno Cosini si aggira per  Trieste come in un luna park dove tutto è possibile, intrecciare affari inconcludenti, amare giovinette conosciute per caso, tradire la moglie e continuare ad amarla, coltivare rapporti d'amicizia, oziare, e vivere di rendita,  attraversare la vita fra ultime sigarette mai davvero abbandonate,  regalandoci la fotografia di un'Italia fine 800, inizio 900 non ancora dilaniata dai conflitti mondiali, dalle contraddizioni economiche, dalla fame e dal fascismo.
In quel modello di Italia, dove non c'era ancora nulla di ciò che caratterizza la comunicazione oggi, come doveva essere il quotidiano di un annoiato giovane borghese illuminato? Piacevole, lo immagino piacevole,  era più facile ammalarsi, morire, l'aspettativa di vita era  più breve, ma i ritmi, le passioni, i rapporti fra le persone dovevano essere davvero interessanti, un po' come la fotografia di un giovane Italo Svevo che ho incollato a inizio post, con quel cappello leggero, quel papillon e gli occhi attenti di un italiano evoluto e ironico.
A volte penso che se esiste la reincarnazione  devo essere passato da quelle parti in quel periodo perché sento dentro di me quella leggerezza,  la lentezza di un mondo fantastico, oramai improponibile,  immune alla nevrosi della comunicazione in tempo reale della quale non possiamo più fare  a meno.

venerdì 14 novembre 2014

il codista



Sto guidando ore 6 e 25 del mattino, verso Bologna, come ogni giorno e intercetto su radio montecarlo la storia di Giovanni Cafaro, credo, primo codista italiano, un cortese signore con la faccia sorridente che dopo avere perso il lavoro di responsabile marketing presso un'azienda trasferitasi fuori Italia, si è inventato questo lavoro.
Lui in realtà fornisce un servizio e sta anche implementando con altri servizi, non solo codista nei vari uffici della burocrazia italiana, ma anche a disposizione per la spesa quotidiana e qualsiasi richiesta del cliente.
Che dire, siamo un paese che sta invecchiando, un paese al passo, fermo e arroccato in una stagnazione economica, morale, politica, un paese che fa pochi figli e ci mancherebbe anche visto l'assenza dello Stato nell'assistenza alle giovani coppie, e un paese che non produce, perennemente indebitato.
Inventarsi un mestiere come questo è coraggioso, ci vuole umiltà,  spalle robuste e la determinazione a non arrendersi alla malasorte.
Il mestiere è affascinante, in bocca al lupo Giovanni, te lo meriti.
E io magari ci scriverò un bel racconto su questa invenzione, nuove professioni, nuove forme di resistenza urbana, il mondo, il nostro mondo che implode silenziosamente senza clamori.  

mercoledì 12 novembre 2014

Breaking Bad reazioni collaterali








Ho iniziato a vedere Breaking bad, reazioni collaterali.
Ho dovuto cercarlo in rete perché su sky al momento non c'è e devo dire che ancora una volta sono rimasto folgorato, non credo sia una visione accessibile a tutti, ma per chi ha davvero voglia di sperimentare una esplosione di creatività dove il nero si mescola con il grottesco, sempre imbrigliato da una sceneggiatura tagliente, intelligente, mai banale, allora deve guardare questa fiction americana. Il personaggio principale, un professore cinquantenne di chimica che conduce una vita ordinaria, banale, grigia, povera, scopre di essere malato in maniera definitiva. Le prospettive improvvisamente si dilatano, ciò che prima aveva un senso non l'ha più, e la realtà che lo circonda diventa un luogo dove agire i comportamenti più estremi per mettere insieme il denaro che servirà alla sua famiglia disastrata per andare avanti dopo la sua sicura dipartita.
Da qui si sviluppa una trama tutta da vedere, ascoltare, e nel film ti ci ritrovi, nel non senso delle diverse situazioni, dove non c'è bene o male, nero o bianco, non ci sono confini e i ruoli rischiano di invertirsi a ogni scena.
Breaking bad è un 'esperienza da non perdere per chi come me inventa storie, è la vera essenza del nero, con molte incursioni nel grottesco, e mi ricarica il cervello di impulsi elettrici, una specie di elettroshock positivo, davvero divertente.

martedì 11 novembre 2014

i miei libri



L'amico e collaboratore Claudio Trabucchi, uno dei migliori illustratori di cover sulla piazza italiana, mi ha costruito il bel collage che potete vedere e che ho utilizzato nella mia immagine di  copertina su facebook.
La citazione è rubata a uno dei miei film culto giovanili , Gli anni spezzati e va bene per tutte le stagioni e tutte le amicizie.
In attesa della mia prossima uscita con Eclissi, aprile 2015, ecco un omaggio ai miei amati lettori.

lunedì 10 novembre 2014

il silenzio della bassa a 99 centesimi su Amazon






Amazon ha messo in vendita la versione digitale del mio ultimo romanzo Il silenzio della bassa, a 99 centesimi, l'offerta durerà qualche giorno ed è una buona occasione per conoscermi, e per conoscere Galeazzo Trebbi ex sbirro e investigatore privato vecchia maniera.
Potete bere un caffé e con una spesa inferiore leggervi il mio ultimo romanzo.
basta cliccare qui

domenica 9 novembre 2014

Enrico Barbetti, giornalista del Resto del Carlino, aggredito a Bologna



Bologna, 9 novembre 2014 - Un agguato vigliacco,venti contro uno. Il nostro cronista Enrico Barbettiè stato aggredito ieri, al termine della visita (con scontri) di Matteo Salvini al campo nomadi, da un gruppo di antagonisti anarchici che l’hanno insultato e picchiato, rompendogli un gomitoEcco il suo racconto

Copio e incollo dal Carlino online e davvero mi sorprendo, riesco ancora a stupirmi, forse significa che non sono del tutto assuefatto alla quotidiana dose di follia.
Io Barbetti lo conosco personalmente come dirigente sindacale del Sulpm bolognese e come agente della polizia municipale. Barbetti è un vero giornalista di cronaca, uno di quei professionisti seri e mai invadenti che presidia i luoghi della città dove avvengono i fatti e solitamente sono sempre storie dure, pesanti, la cronaca dei nostri tempi costellata di violenza, disperazione, e spesso priva di un senso compiuto.
Ci siamo spesso incrociati nei luoghi ove avvengono i fatti,  io in divisa a fare il mio lavoro e lui in situazione a registrare le storie, in quei casi ci si saluta  con un gesto, perché alla fine ci si riconosce, si riconoscono gli amici, le persone che conoscono il nostro lavoro e lo raccontano oggettivamente senza indulgere in retorica o strumentalizzazioni.
Enrico è un professionista serio e mi fa male pensare che un gruppo di teppisti lo abbia insultato chiamandolo infame, sciacallo, sbirro,  noi  siamo abituati alle offese gratuite, fa parte del gioco, ma non trovo giusto che un giornalista serio e onesto venga offeso e umiliato in questo modo, è un segnale da non sottovalutare, pericoloso, inquietante, come diceva Rousseau:
non sono d'accordo con te ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee.

Quando questo principio di democrazia, illuminismo, libertà viene infranto, ed è ciò che è accaduto con l'aggressione a Barbetti, tutto può accadere.
Ieri è successo a lui domani a chi? Un altro giornalista, un poliziotto, un sindacalista?
E' un attimo alzare il livello dello scontro e noi italiani, noi bolognesi lo sappiamo bene.
Noi cittadini, sindacalisti, professionisti, esseri umani dobbiamo impedire che la violenza sostituisca il confronto, o saremo di nuovo in balia di questi teppisti non importa di destra o di sinistra.
Solidarietà per il giornalista Enrico Barbetti e un abbraccio per chi fa con coscienza e serietà il suo lavoro rischiando in prima persona per fare ciò che ogni giornalista dovrebbe fare raccontare la realtà.


sabato 8 novembre 2014

the evil within



Il male dentro, The evil within ultima fatica della Bethesda, ricorda  Resident Evil della Capcom, e rappresenta il fortunato ritorno al genere survival/horror e funziona alla grande, vi racconto solo l'inizio, vi ritroverete legato per i piedi a testa in giù in una sorta di cantina, mattatoio dove potrete solamente cercare di scappare da una specie di orco intento ad affettare cadaveri.
Il gioco inizia in questo modo e lo sconsiglerei a minori, e potenziali serial killer, ma è davvero divertente, avvincente, spaventoso e difficile, in questo gioco non bisogna avere capacità eccezionali o abilità a digitare tasti, è necessario mantenere il sangue freddo e non farsi troppo suggestionare, ma alla fine è la suggestione che arricchisce il divertimento come quando al luna park ci si addentra nel tunnel degli orrori, sai che è finzione ma ti spaventi uguale.
Musiche, effetti speciali, e grafica sono esaltate da un eventuale schermo in hd e allora lasciatevi prendere per qualche ora da un vero gioco di quelli da non fare di notte con le cuffie se non volete rischiare l'infarto.
  

venerdì 7 novembre 2014

da XFACTOR a Italia's got talent



I nuovi gladiatori sono in rete, da Xfactor, a masterchef, a Italia's got talent ad Amici, centinaia, migliaia di giovani telenti o quasi si cimentano sgomitando per arrivare al successo, effimero, virtuale, momentaneo e meritatissimo, perché le selezioni iniziali sono difficilissime e diciamoci la verità non sono sicuro che siano assolutamente limpide, specialmente quando di mezzo ci sono cantanti e quindi case discografiche e quindi business.
Ma come sono sono, non è importante, però guardando ieri sera l'inizio della terza puntata di xfactor ho avuto una sorta di illuminazione mentre sul palco ballavano i 4 bravi presentatori, Morgan, Fedez, Victoria, Mika e poi mentre sfilavano altri presentatori Bisio, Incontrada, Littizzetto etc che saranno i prossimi conduttori di Italia's Got Talent che quest'anno approda su sky.
L'illuminazione è che in queste competizioni i veri protagonisti sono sempre e solo loro, i conduttori, super pagati, super osannati, super pubblicizzati e spesso riciclati, Bisio e la Littizzetto che intanto reclamizzano l'ultimo film comico, o l'ultimo libro e sono questi i veri vincitori di trasmissioni dove vinci il primo posto, la produzione di un disco, e poi scompari più o meno regolarmente, basta guardare gli ultimi vincitori di xfactor, uno su mille ce la fa, ma davvero.
Invece loro ce la fanno sempre l'allegra schiera di conduttori, attori, comici e ballerini che dirigono le diverse trasmissioni , loro si alternano, si perpetuano, si commuovono, e diventano sempre più ricchi e famosi.
I nuovi gladiatori si battono in loro onore, da loro incoraggiati e inviati al massacro mediatico, e non diventano nemmeno personaggi famosi come i gladiatori dell'epoca imperiale, svaniscono nel limbo dei giovani talenti dimenticati e dimenticabili.
Fra tutti questi l'unico che al momento è degno di nota è Mengoni e tanto basta.
E' cambiato qualcosa nel mondo dello spettacolo, la televisione è sempre più interattiva e noi da casa possiamo gioire, eliminare, osannare i diversi concorrenti ma i veri e unici protagonisti sono loro, i padroni di casa, come se queste trasmissioni fossero nate solo per dare loro una sicura e proficua collocazione professionale ... o no?

lunedì 3 novembre 2014

questo nostro amore 70



C'erano gli anni settanta e c'ero anch'io peccato che a distanza di quarant'anni la memoria non ce la fa a ricordare il quotidiano, perché è il vissuto di tutti i giorni che compone il tempo del nostro vivere, non c'è niente da fare, solo alcuni sentimenti si conservano nonostante la lontananza spaziale e temporale.
Vi dico per esperienza scrivere un romanzo e cercare di storicizzarlo è complicato se vuoi farlo bene, io ho già ambientato alcuni romanzi negli anni ottanta, mi sono calato per un centinaio di pagine in quel periodo relativamente vicino e mi sono regolarmente perso, deve avere a che fare con il fatto che oggi abbiamo tutto a portata di clic e allora invece per telefonare o lo facevi da un telefono fisso o da una cabina telefonica e ci volevano i gettoni ancora prima delle schede. La televisione non aveva il telecomando e le automobili non erano euro 5, e il casco in moto non era obbligatorio etc etc.
Scrivere una storia è complicato, una sceneggiatura probabilmente ancora di più e trasporla in immagini deve essere faticoso, in questa seconda stagione di Questo nostro amore ci addentriamo negli anni70 e la cosa funziona, meno come impatto della prima serie, forse meno intrigante come trama, ma per uno che nel 1970  aveva 11 anni  è quasi magico ritovare alcune immagini di quel periodo, l'abbigliamento, la televisone in bianco e nero, l'America di Nixon e i primi esperimenti di emancipazione.
Il femminsimo, le lotte operaie, i movimenti studenteschi.
La realizzazione è piacevole, c'è una discreta cura per i particolari, gli attori sono accettabili, mi piace molto la coppia Marcoré, Valle, e questo rimane un prodotto gradevole nel triste palinsensto nazionale, leggero, e non è questione di nostalgia. Negli anni 70 esisteva ancora la sinistra, gli operai, le idee, ci si confrontava sui temi importanti, ci si scontrava, ma c'era entusiasmo, voglia di cambiare il mondo.
Poi c'è stato il terrorismo, mani pulite, la seconda repubblica, berlusconi, la crisi delle banche, la crisi mondiale e siamo arrivati fino all'era Renzi.
Nel frattempo molti come me si sono accorti che non è cambiato il mondo, abbiamo tutto a portata di clic, ma è tutto così poco interessante, così privo di significato.
E basta voltarsi indietro un istante per capire che allora c'era davvero una spinta al cambiamento, ma forse è questione di cicli e ricicli.
Chi c'era potrà come me gustare l'illusione di quel periodo, chi non c'era potrà sorridere di come solo quarant'anni fa fossimo semplicemente più umani, nel bene e nel male.   

domenica 2 novembre 2014

aspirante vedovo



Massimo Venier  firma la regia di questo film inguardabile che ha la pretesa di essere il remake di un film del 1959 di Dino Risi con Alberto Sordi e Franca Valeri , Il vedovo.
Non perderò tempo ed energie a raccontarvi la trama, a me non piace la Littizzetto, posso girarla da tutte le possibili angolazioni, ma non trovo nulla di piacevole in lei, non mi piace la sua comicità farcita di luoghi comuni e parolacce, non mi piace il personaggio che incarna ed è uno dei motivi per i quali non guardo la trasmissione di Fazio da anni.
De Luigi è simpatico, è un bravo comico ed è leggero con una faccia perfetta per il suo mestiere e ho cominciato a guardare il film non per compararlo alla commedia italiana anni sessanta,irraggiungibile peraltro, ma per farmi due risate.
Non si ride in questo film, la sceneggiatura è fiacca e acida, e il regista cerca di proporre una commedia velata da una scialba critica al mondo del profitto senza scrupoli, l'effetto è annichilente.
Quale lo scopo di una commedia? In questo caso divertire, obiettivo fallito.
Viene da chiedersi perché produrre certe pellicole? Chi ci guadagna? Certo gli attori ci guadagneranno in denaro e visibilità , però io da domani guarderò De Luigi con minore interesse e continuerò a pensare che il cinema italiano è davvero da buttare.
Siamo fermi alla commedia degli anni sessanta, settanta e da lì non siamo più riusciti a proporre nulla di nuovo o di realmente diverso.
Punto.
su sky