Oggi ho concluso il mio tredicesimo scritto.
E' il secondo romanzo dedicato a un nuovo personaggio che nessuno conosce tranne l'editore, è un investigatore privato, è bolognese, non più giovanissimo, e mi piace.
Fra i diversi personaggi che ho inventato lui mi sembra il più vicino al mio attuale modo di sentire.
Questo romanzo mi ha impegnato per otto mesi e mi impegnerà ancora per i necessari aggiustamenti.
Dopo mi prenderò una piccola pausa e scriverò qualche racconto.
I racconti mi piacciono, sono riposanti, mi aiutano a resettare il cervello prima di intraprendere altri progetti.
Ho infatti un' idea in testa per concludere la prima trilogia dedicata a questo nuovo personaggio.
13 lavori compiuti sei pubblicati e diverse idee, sembrerebbe quasi un lavoro, ma il lavoro è :
Occupazione specifica che prevede una retribuzione ed è fonte di sostentamento
Quindi non parlerei di lavoro per ora ma solo di passione e la concludo in questo modo.
Un amico poche sere fa mi ha chiesto se i miei lavori mi convincono al cento per cento, se uno dei miei romanzi lo considero un capolavoro, se esiste un mio romanzo sul quale metterei la mano sul fuoco.
La domanda mi ha spiazzato, non c'è uno solo dei miei romanzi che consideri perfetto, vincente, incredibile, se avessi scritto un romanzo di quel genere forse ne sarei consapevole, non so.
Sono convinto di stare ancora sperimentando, di stare ancora inventando.
Scrivo storie, spero di divertirvi, di appassionarvi, di donare al lettore alcune ore di svago e lasciargli personaggi ai quali ripensare piacevolmente.
Ogni altro obiettivo devo considerarlo ancora remoto, specie dopo avere letto Viaggio al termine della notte.