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giovedì 29 aprile 2021
la messa è finita, un brano dal racconto tratto dalla raccolta "Solitario bolognese"
lunedì 26 aprile 2021
Pausini, Pinocchio e l'oscar perduto
Ma davvero pensavate che la Pausini o Pinocchio potessero vincere qualcosa agli Oscar 2021?
Alcune considerazioni, sicuramente inattuali e impopolari.
Non riusciamo a fidarci dei nostri premi dallo Strega a Venezia, figurarsi se possiamo fidarci dell'Oscar americano.
Ha vinto, come spesso accade, un film, Nomadland, che sicuramente eviterò di guardare a meno che qualcuno non mi costringa, armi spianate.
Ma indipendentemente da ciò la canzone della Pausini, colonna sonora di un altro film che eviterò di vedere, La vita davanti a sé, regia di un giovane Ponti, figlio dell'anziana Loren, dicevo quella canzone, non credo meritasse un Oscar, ipotizzando che i premi vadano davvero a chi se li merita.
Altro discorso per Pinocchio.
Ancora Pinocchio? Ancora Benigni? Che altro dire, ma non siete stufi anche voi dell'ennesima versione della fiaba più triste della nostra letteratura? Non siete stufi dell'ennesima celebrazione di Benigni (Geppetto)? Uno dei tanti sopravvalutati del nostro panorama artistico nazionale?
L'Italia torna a casa con le pive nel sacco, giusto così, chi semina male non merita un buon raccolto.
sabato 24 aprile 2021
l'isola dei famosi 2021
In epoca di pandemia può capitare di rimanere reclusi per giorni e mesi e la televisione diventa l'elettrodomestico eletto a una nuova forma di compagnia, serve a distrarti, come un buon anestetico riesce a volte a farti dimenticare le statistiche, i morti, i contagi etc etc.
Dopo l'indigestione di GF con il Signorini nazionale è iniziata l'ennesima edizione dell'isola dei famosi, che come si intuisce è luogo dove un vero VIP non andrebbe mai, e questo non lo affermo io, ma lo stesso Signorini durante un'intervista.
Ho seguito alcuni spezzoni delle serate dell'isola più per noia che per altro motivo e anche per cercare di capire il movente che spinge una persona qualsiasi a sottoporsi a tale supplizio.
Vi lascio con alcuni interrogativi, da me non risolti compiutamente:
Cosa spinge una persona mediamente benestante, non abituata alla vita selvaggia e spericolata, incapace di accendere un fuoco, pescare, procurarsi cibo, a mettersi in una situazione così disagevole?
Quanto il nostro modello sociale può condizionare persone normali fino al punto di spingerle ad affrontare situazioni per loro estreme?
Io sono una persona sicuramente meno abbiente della maggior parte dei partecipanti a tale esperienza, ma mai e poi mai affronterei tale situazione, la fame, gli stenti, le notti all'addiaccio, gli insetti, la mancanza dei comfort abituali.
Inoltre non mi esporrei mai al giudizio di milioni di telespettatori pronti a denigrare e deridere i poveri naufraghi, senza dimenticare gli opinionisti e tutto il circo televisivo.
Rimane per me un mistero davvero irrisolvibile, il reality sta trasformando il nostro modo di interpretare la realtà o si sta preparando a diventare una nuova arena di gladiatori?
Lo scopriremo anche troppo presto ... temo.
mercoledì 21 aprile 2021
I predatori
giovedì 15 aprile 2021
l'eremita cieco
mercoledì 14 aprile 2021
vicini di casa
domenica 11 aprile 2021
rumble fish
sabato 10 aprile 2021
new amsterdam
C'era una volta IR serie per me indimenticabile, ricordate Ciccio? il medico amico di George Clooney (Doug Ross) che tanto deve del suo successo alla serie.
La serie leggendaria prendeva spunto dalla reale esperienza di Michael Crichton e del suo apprendistato dopo la laurea in medicina, la serie attingeva a piene mani dalla realtà e si sentiva il peso dei ritmi frenetici di un pronto soccorso americano.
Poi sono arrivati Grey's Anatomy, Il Dottor House fino a The resident.
Salvando House per la sua originalità, praticamente un format imperniato sulle indagini di un medico che sembra un vero e proprio investigatore, carismatico e istrionico, arriviamo a Grey's Anatomy grande successo di pubblico ma che non mi ha mai convinto, troppo patinato, pieno di luoghi comuni, radical chic, un ospedale per ricconi tanto umani quanto improbabili.
Poi è arrivato The resident un formato sotto tono rispetto a Grey's Anatomy ma con analogo stile e sempre molto improbabile.
Invece in New Amsterdam ho incontrato nuovamente la commozione, anche in questo caso la storia (in parte vera) del direttore sanitario puro di cuore e generoso fino al sacrificio, la sua frase tipica è come posso aiutare, risulta a tratti favolesca, ma si intuisce che oltre la fiaba ci sono tracce di realtà, sofferenza vera, la lotta di un grande ospedale pubblico nell'America delle contraddizioni, che cerca di fare la differenza.
Mi piace, spero che Netflix proponga nel 2022 la seconda stagione.
venerdì 9 aprile 2021
Il silenzio della Bassa ... il Frullo
Un minuto dal mio primo "Trebbi" un pensiero affettuoso al Frullo mostro buono della bassa fra Bologna e Ferrara
giovedì 8 aprile 2021
mercoledì 7 aprile 2021
zack snyder's justice league
Quasi quattro ore e non sentirle, ho deciso di dedicare una mattinata della mia vita reclusa ai super eroi dei fumetti Dc Comics e ho fatto bene perché all'interno del film ci sono tanti ingredienti a me graditi fra i quali un' esaltazione dell'epicità con battaglie di interi eserciti di amazzoni per arginare la consueta minaccia cosmica destinata a portare la terra alla sua definitiva conclusione.
Questa edizione extra large è quanto di più ottimistico in epoca di pandemia, parla di super eroi uniti con un solo obiettivo, salvare la terra in un universo sempre più allo sbando e minacciato dal perfido Steppenwolf.
Solo l'unità degli eroi e lo spirito di gruppo permetterà di arginare l'ennesima minaccia e sarà necessario anche resuscitare un Superman assai confuso che alla fine farà la differenza.
In un periodo oscuro cosa di meglio di tanta creativa fuga dalla realtà?
martedì 6 aprile 2021
makari
Makari è l'ennesima vetrina pubblicitaria e turistica che mamma Rai sfoggia per ricordare a noi piccoli italiani quanto sia bello il nostro paese anche se non raggiungibile, per ora, causa covid.
Detto ciò, la fiction è tratta dai racconti di uno scrittore e giornalista a me sconosciuto, Gaetano Savatteri, come sconosciuta era la località che dà il titolo alla serie, Makari.
Il luogo nel quale si svolge l'azione è incantevole e confesso la mia pigrizia di viaggiatore confidandovi che nonostante la mia decennale frequentazione siciliana non mi sono mai spostato dalla costa orientale, riproponendomi sempre di farlo e chissà forse un giorno in pensione deciderò di visitare tutta l'isola.
Al di là della bellezza indiscussa dei luoghi e della proposizione di cibarie tipiche che conosco bene ormai, la trama è davvero poca cosa.
Improbabile il protagonista, per quanto attore noto e bravo, ma il personaggio, questo ex dipendente di un ministero licenziato per un suo errore professionale che decide di tornare nella sua terra, senza mezzi, con pochi denari e che si riscopre scrittore e investigatore improvvisato è davvero inconsistente.
Non regge, credo che nella scrittura nera o gialla deve esserci il principio del realismo minimo delle situazioni e non esiste che chicchessia possa entrare nelle vite altrui senza titolo.
I personaggi per quanto simpatici sono altrettanto fragili nella loro consistenza compreso l'amico del protagonista che non si capisce di cosa campi.
Le vicende sono leggere, banali, la consueta commedia italiana giallorosa che può allietare una serata ma nulla di più.
Siamo alle solite, perché le produzioni di fiction in Italia spesso passano attraverso sceneggiature così piatte?
Chissà.