sabato 30 marzo 2013

i nostri marò



Non ne faccio una questione politica, anche se è molto politica, si chiama politica internazionale, e se questa partita è stata giocata così male probabilmente è anche a causa dei nostri rapporti internazionali, in questo caso con quel grande paese che si chiama India.

Porsi dei problemi morali o di correttezza nei confronti dell'India mi riesce difficile, non è forse il paese dove stanno andando per la maggiore gli stupri omicidi per strada? Un paese che probabilmente soffre di grosse contraddizioni, sono in tanti, e tanto diversi da noi, e adesso hanno due nostri connazionali per le mani.

Non sono due imprenditori, non sono due giornalisti, non sono due volontari in missione umanitaria, sono due militari che probabilmente stavano solo facendo il lavoro per il quale sono stati arruolati, e lo stavano facendo in ottemperanza ad accordi internazionali.

Inoltre siamo sicuri che siano davvero coinvolti nella sparatoria, siamo convinti che siano davvero loro i militari che quel giorno hanno scambiato due pescatori per pirati?
Noi non siamo sicuri di nulla, solo del fatto che i nostri politici hanno fatto molta confusione  e  ci rimetteranno i due marò.
E per loro vale la pena spendere due righe, un pensiero, una preghiera, un'imprecazione, perché io faccio parte della loro specie, della loro classe sociale, ho il loro stesso destino, quello di chi viene tutelato per sbaglio e mandato allo sbaraglio per scelta.
Adesso non so come finirà, e neanche loro lo sanno, non sono scappati, non si sono nascosti, perché sono persone per bene, ma cosa potranno mai pensare loro e i loro familiari del nostro paese, del nostro non governo?
Potrebbero essere figli nostri, gente che ha scelto l'esercito per fare un mestiere dignitoso, in un Italia che va a fondo.
E' questo che ancora una volta ci stanno raccontando? Tornano a casa solo quelli che hanno gli agganci, vengono tutelati solo coloro che scelgono di andare all'estero dalla parte giusta?
Vi ricordate la strage del Cermis dove morirono venti persone a causa di una manovra acrobatica di un pilota americano? Leggetevi nel link com'è andata a finire.

Spero che i nostri ragazzi non debbano fare come in fuga di mezzanotte per scappare da quel paese tanto grande  e tanto civile chiamato India.
E le strumentalizzazioni lasciamole a chi può permettersele, io non sono né di destra né di sinistra, ma potrei essere il padre di uno di quei marò e non sarei molto fiero di essere ancora italiano.

giovedì 28 marzo 2013

il potere dell'arroganza



La signora seccata che vedete nella fotografia a sinistra si chiama Roberta Lombardi, laureata in giurisprudenza, lavora per un'azienda che si occupa di arredo di interni, e quindi io non ne ho bisogno poiché la mia casa l'ha arredata tutta l'Ikea, ha un bimbo piccolo e si interessa di politica dal 2007, quando fu folgorata dal blog di Grillo, un po' come John Beluschi quando in chiesa vide la luce nel bel film The Blues Brothers. Ha già uno striminzito profilo su Wikipedia, ma confido che crescerà.
E ieri a Bersani gli ha detto davanti a tutta l'Italia che le sembrava di essere a Ballarò.
la superficialità dell'arroganza, il pensare di contare solo perché gli altri non contano più nulla, solo perché come dice un'altra simpaticona sono impresentabili.

Ma osserviamo l'altro signore quello a destra, non magro, non bello, poco simpatico anche lui, (e diciamocelo) Vito Crimi, anche lui un risicato profilo su Wikipedia, del 72, una non laurea in matematica, dal 2007 segue il m5s. Uscendo dal colloquio con Napolitano sorridendo ironizza sullo stato di salute mentale del Presidente Napolitano, tutti e tre, lui, lei e Grillo, lo trovano sveglio e reattivo.

Questa è l'alternativa? Un comico molto nervoso e urlante, un guru informatico, imprenditore, ex dipendente dell'Olivetti, il signor Casaleggio che ha curato il blog di Grillo, e questi due capogruppo.

Loro sanno dire no, e quel no è il no di gran parte del'Italia, anche il mio.

La nostra attuale classe politica se lo merita il nostro no, forse lo merita anche Bersani, anche se istintivamente continuo a fidarmi di lui. Però, che a dire no, siano queste persone: due sconosciuti fino a ieri, senza particolari doti, oltre a quelle di essersi aggregati al carro di Grillo in tempi non sospetti,  un comico e un guru informatico.

E hanno un bel da dire che dietro c'è la gente normale.
La gente normale fa fatica a pagare le bollette, vuole stabilità, vuole una proposta ragionevole e io credo che di fronte a tutto questo nulla, di fronte a tutta questa pochezza politica e a questa arroganza non ci sia che una soluzione, oltre a quella di emigrare ... tornare a votare e ... sperare che questa volta gli italiani pensino prima con la testa poi con la pancia.

martedì 26 marzo 2013

Amanda e Sollecito ... e l'idea di giustizia


Ieri durante la mia prima intervista radio televisiva inerente al mio nuovo romanzo Piera Vitali mi ha chiesto cosa significa per me noir.
La storia di Perugia è tipicamente noir. Tre indiziati, un solo colpevole per ora riconosciuto in galera, gli altri due assolti fino alla cassazione e ora di nuovo sotto processo.
La realtà è molto nera, quando non sai chi sono davvero i colpevoli, quando il movente non è comprensibile, quando anche quelli che sono stati dichiarati innocenti destano sospetti e quando la giustizia davvero non trionfa.
In un paese dove si urla che non devono esistere discriminazioni razziali e dove la giustiza dovrebbe essere uguale per tutti, strideva la prossima assoluzione con formula piena dei due ex fidanzatini, bianchi come il latte, lei addirittura americana, entrambi difesi da diversi avvocati, e entrambi con simpatie e antipatie forti da parte dell'opinione publica.
Strideva  l'unico colpevole nerissimo e subito arresosi con un bel patteggiamento.
Lui è in galera, lui non ha suscitato particolari simpatie, non mi sembra che per lui si siano mosse folle di fans o movimenti di opinione.
Quanto conta essere carini e americani e ricchi per non andare in galera?
Quanto conta essere carini, italiani e adeguatamente benestanti per non andare in galera?
Oggi li descrivevano come i due poveri ragazzi ancora una volta sulle spine, e la vittima? Lei invece non era una ragazza?
Cos'è  noir?
Basta leggere la cronaca, mai stata più nera di quella dei nostri giorni.

venerdì 22 marzo 2013

Lupi neri su Bologna



Stanno per scendere sulla città turrita e sarà un bel problema capire chi sono e soprattutto cosa vogliono. Sono i miei Lupi neri su Bologna, primo romanzo edito dalla grande casa editrice Minerva, la prima della classe a Bologna che mi ha fatto il grande onore di prendermi nella sua scuderia.

Lunedì 25 marzo 2013 per la prima volta vado in televisione intervista a Ciao Radio Tv, canale 210 del digitale terrestre alle ore 9.45, e anche in streaming per chi si diletta di smartphone e accessori simili.

Alle 11 invece si continua presso Ciao Radio frequenze 90.100 e 91.200.
Se qualcuno ha tempo, voglia e possibilità mi può ascoltare e vedere, va mo là!

Il romanzo non è ancora nelle librerie o in rete ma tutto avverrà molto presto e come al solito ne sarete informati in tempo reale.
Mi piace Minerva ha fatto una sorpresa anche a me, aveva detto prima di Pasqua e il grande Mugavero (l'editore) è stato come al solito di parola.

Venite a scoprire i miei lupacchiotti, vi piaceranno.
Un'ultima amenità per chi non mi conosce, e per quel simpatico infermiere che mi ha chiesto quanto spendo per pubblicare e lo capisco, essendo sconosciuto ai più è la prima cosa che può venire in mente.
Non spendo per pubblicare.
Questo è il mio quinto romanzo e l'unica mia spesa è la fatica di scrivere.
Non vivo con i miei libri, ma ... mai dire mai.
Poi mi piace molto anche il mio mestiere principale, è complementare a questo e mi serve per trovare storie interessanti da inventare.

A presto

martedì 19 marzo 2013

auguri papà



Mi arrivano su facebook gli auguri che mi ricordano uno dei miei ruoli, quello di padre.
Anche io voglio fare i miei migliori auguri ai papà, non a tutti, alla maggioranza.
Lo so ci sono padri padrone, padri violentatori, padri distratti, padri che uccidono mogli, compagne e figli.

Ma la maggioranza, è composta da persone normali, normali come le compagne con le quali condividono il quotidiano e con le quali hanno deciso, più o meno consapevolmente, di crescere figli in questo mondo incomprensibile.

Io li conosco, li incontro al lavoro, molti miei colleghi hanno uno, due, tre figli.
Li ascolto raccontarsi negli spogliatoi, prima di indossare una divisa.
Io sono uno dei più vecchi, figli grandi, ma molti di loro hanno bambini piccoli da crescere in un'Italia che si lamenta politicamente di una scarsa natalità, e poi affossa qualsiasi speranza di crescita.

I figli stanno tornando ad essere e non da ieri, un lusso che non tutti possono permettersi.

I miei colleghi fanno tenerezza, arrivano al lavoro stanchi, i loro figli li hanno svegliati nel cuore della notte e loro hanno provveduto e supportato le compagne, com'è giusto che sia, hanno cambiato pannolini, cullato  pargoli, scaldato il latte e lo hanno fatto con naturalezza, perché hanno interiorizzato il compito.
Sono i padri di oggi, e ce ne sono tanti così, credo la maggior parte, prendono i permessi concessi solitamente alle madri, rimangono a casa, si occupano dei figli, delle mogli e non ditemi che è cosa scontata, i nostri padri facevano diverso e non erano cattivi, erano ... i nostri padri, altra generazione.

Li ascolto questi uomini grandi, perché adesso i figli si fanno tardi e li ammiro, perché lavorano, e non dormono e condividono e si sbattono e non si lamentano, fanno il loro mestiere e fanno  i mariti e i padri, oggi  festeggiamo loro e noi.

Festa poco citata, poco celebrata, poco pubblicizzata, ma va bene, a me non piacciono le feste obbligatorie, quelle che devono ricordare l'importanza dei ruoli, il padre, la madre, gli innamorati, le donne.

Però in questo giorno di festa fittizia, dove qualche figlio avrà regalato brutte cravatte o una scatola di cioccolatini, il mio pensiero va ai padri separati, io lo sono, anche se adesso vedo con distacco quel ruolo, forse perché è passato molto tempo e riesco a sopravvivere.

Ma per quei padri che non riescono a vedere i figli, ne soffrono e a volte quasi perdono il senno fra miserie nuove e dolori irrisolvibili, colpevoli di un errore di valutazione, o semplicemente protagonisti di un matrimonio naufragato, dicevo,  per quei padri non esiste festa possibile, né possibile soluzione.
Nuovi poveri, derelitti, condannati a essere i nuovi emarginati sociali.
Penso a quei padri lì e pure non trovando nulla da festeggiare li abbraccio idealmente, senza suggerire nulla oltre a continuare a vivere, se non per i figli che non si possono vedere, per sé stessi ... dovere morale.

lunedì 18 marzo 2013

presa diretta



Presa diretta è la dimostrazione che il buon giornalismo esiste, gode di buona salute e può avere una pulsante funzione sociale e quindi politica, io non lo guardo sempre perché mi crea più ansia di Walking Dead.

Ieri sera è andata in scena la vita tragica dei nostri precari e quando ti ritrovi alla mia, età con figli in procinto di iscriversi all'università, può essere educativo guardare certe trasmissioni.
Il 17 marzo 2013 sono andati in scena i liberi professionisti,   nuovi schiavi: architetti, laureati in Legge, medici, poi mi sono fermato perché ne avevo abbastanza.

Sapevo che i laureati in legge erano condannati a anni di tirocinio gratuito lavorando come schiavi per 8-10-12 ore al giorno e passa senza una reale speranza di impiego per studi legali a volte in difficoltà  a causa  di un mercato già saturo di avvocati.

Non conoscevo la realtà dei medici, arruolati come liberi professionisti  dalle unità sanitarie locali con contratti rinnovati di sei mesi in sei mesi sempre sul filo del rasoio, senza tutele, senza garanzie.
Stiamo parlando di medici e infermieri che spesso lavorano in reparti nevralgici della nostra sanità, reparti d'eccellenza, come la pediatria d'urgenza a Roma e bazzecchole di questo tipo.

Questa è l'Italia, altro che Grillo, Bersani e Monti e Berlusconi.

L'Italia vera  che tutti i giorni scende nell'arena della precarietà è quella,  in quel paese  si muovono milioni di giovani e dietro  genitori costretti a mantenere i figli a tempo indeterminabile.
Milioni di uomini e donne che non hanno più nessun motivo per fare figli, o costruire famiglie. Con quali prospettive?

Il governo? Sicuramente è indispensabile un nuovo governo, con senso di responsabilità e maturità, e indicativa è la leggerezza con la quale invece le diverse forze in campo si stanno muovendo.
Ma quale  governo riuscirà a fermare la deriva pericolosa e melmosa nella quale le migliori risorse del paese si devono dibattere tutti i giorni?
Morale? Se avete un figlio/a costringeteli, dopo le scuole medie, a frequentare una bella scuola professionale:
a Bologna c'è l'Itis o le Aldini ottime fucine di periti e operai. E' possibile che un giorno trovino una occupazione, mandateli a fare scuole professionali per imparare a cucinare o per imparare a usare di nuovo le mani: idraulici, imbianchini, falegnami.
Perché crisi o non crisi la gente avrà sempre bisogno di qualcuno che ripari le cose e convinceteli ad abbandonare sogni di gloria: le facoltà di Giurisprudenza e Medicina dovrebbero chiuderle in attesa di tempi migliori, ma dopo gli stessi baroni che lì dentro ingrassano e comandano come potrebbero continuare a dominare il loro piccolo miscrocosmo?

Un'ultima cosa, complimenti a Riccardo Iacona e alla sua squadra, guardate ogni tanto la sua trasmissione, è amara come una medicina cattiva di quelle che aiutano a  ritrovare il senno.

domenica 17 marzo 2013

the following? bocciato



Partiamo dal presupposto, e parlo questa volta in qualità  di cantastorie, che una storia per quanto incredibile debba avere un senso, un esempio per tutti i romanzi di King, a volte incredibili ma comunque avvincenti e coinvolgenti, lo stesso Walking  dead che parla di un mondo apocalittico zeppo di non morti è in diversi passaggi assolutamente coinvolgente.
Following no ... non convince. Parte forte con questo clone bello di Hannibal Lecter che dalla prigione riesce a manovrare un esercito di invasati soggiogandoli, ma non si sa come.
Sembra l'invasione degli ultra corpi, ti volti  e spunta un nuovo adepto dell'assassino seriale specializzato in Edgar Allan Poe, che palle ...
L'avvocata di colore è costretta a comunicare al mondo un messaggio in codice leggendo una poesia di Poe, ma le forze dell'ordine non sono costrette a farglielo leggere.
I poliziotti sembrano le comparse di certi giochi elettronici, quelli vecchi però, dove avevano un'intelligenza strategica limitata e vengono sistematicamente massacrati, buggerati, aggirati  dai cattivi. Il cattivo è sì cattivo, ma è mellifluo, antipatico nella sua onnipotenza ingiustificata.
Manca il vero motore che solo potrebbe spingere ciurme di individui a compiere tanti atti criminali tutti insieme ... il denaro o il sesso, o l'amore.
Questo esercito di dementi che uccidono, rapiscono,  seviziano  obbedendo ciecamente al loro leader incarcerato sono improbabili, come ha fatto a sedurli e coordinarli così bene?
E il bravo protagonista,  Kevin Bacon, molto dimagrito e quasi sofferente, non ce la fa a coprire le enormi falle di questa fiction,  per me  quasi esilarante.
Quando un giallo ti fa soprattutto ridere, a dispetto delle intenzioni, comincia a puzzare di minchiata e perdonate l'eufemismo.

venerdì 15 marzo 2013

Cielo d'agosto, recensione






In coda al mio esordio come relatore di altri scrittori, e nello specifico sto parlando della presentazione del romanzo Lo specchio delle sue brame avvenuta mercoledì 13 marzo 2013 presso la libreia Coop del Centro lame, dicevo in coda a questo lieto evento ecco la recensione dello scrittore Nicola Arcangeli che mi ha postato su facebook e che vi giro, nel caso qualcuno non avesse letto il mio ultimo romanzo e avesse bisogno di una spintarella per andare a cercarlo.

 A me il libro è piaciuto: ha molti punti di forza, uno su tutti la tua capacità di descrivere le scene (quasi pittoriche e decisamente suggestive) e di rendere reale ciò che il lettore via via legge.
Io ero nella buca del ragazzo (Mario se ricordo bene) dell'officina quando c'è stata la prima mattanza del cowboy: era molto efficace e prendeva.
I tuoi personaggi, anche quelli di contorno, sono veri, hanno un cuore che batte, penso all'ex poliziotto con un occhio fuori uso, Poverini, penso al contadino, al commissario di Olbia... trasmettono, non come in tanti altri libri dove si leggono solo stereotipi o, peggio, macchiette.
E poi la storia è articolata, ma al punto giusto, rivela piano piano e ci porta a un finale toccante.
Un'ultima considerazione, spesso scorrendo le pagine emerge una visione crepuscolare della vita e della società contemporanea, a volte anche critica e sarcastica, altre quasi lapidaria. Tutto questo ha dato un tono greve che ha aiutato la storia a mantenere una sua 'ruvidità' e una bella onestà verso il lettore.
Complimenti.


mercoledì 13 marzo 2013

porca miseria



Io sono quello lì, più o meno, più vecchio, con meno capelli e con la cravatta a giorni alterni, ma le mie tasche sono vuote come le sue, sono uno dei nuovi poveri e cominciando a farsi vedere in giro forse diventeremo reali.
Questo mese così per ridere, stavo controllando le spese, le normali spese casalinghe, per ora mi sono fermato a quota 800 euro, solo di bollette (Enel, telecom) spese condominiali, spese scolastiche ( se hai dei figli è mese di iscrizione all'anno successivo), e qualche altra amenità, non ho ancora citato mutuo e assicurazione auto, per non tediarvi troppo.
E mi rendo conto che comincio ad essere a livello di guardia.
I nostri sindacati (dipendenti pubblici) stanno discutendo con l'amministrazione per il mantenimento di alcune indennnità, a mio avviso non discutibili, ma intanto il nostro stipendio è fermo al palo di decisioni pregresse che forse vedranno uno sblocco nel prossimo anno, forse.
Guai a chi tocca i dipendenti pubblici, due colleghe della Regione in Umbria, mi pare, sono state uccise da una persona malata di mente, qualcuno avrà goduto, ma non conosce le nostre buste paga.
I dipendenti pubblici hanno stipendi che potevano avere un senso negli anni settanta, oggi sono ridicoli e risibili, e poco importa che si lavori 36 ore la settimana se non arrivi alla fine del mese.
Tutto questo sproloquio per dire, urlare, in un sussurro, che non so voi, ma io quando faccio fatica ad addormentarmi perché non so come trovare i soldi per chiudere le falle, difficilmente riesco ad appassionarmi ad altro.
Non mi frega niente del Papa e della sua elezione e delle ore dedicate da Sky e da tutti i telegiornali alla sfilata di cardinali grassi, vecchi e a volte davvero poco ascetici.
Mi fa rabbia la farsa politica di un governo che probabilmente non avrà neanche un anno di vita e ci costringerà a tornare a votare.
Mi fa arrabbiare il drappello di cittadini urlanti davanti al palazzo di giustizia ancora una volta per difendere lui sempre e solo lui, stranamente ancora una volta sotto processo.
Mi piacerebbe andare in letargo e svegliarmi con le spese pagate alla fine di questa stagione miserabile, sicuramente risparmierei sul mangiare, che alla fine rimane la cosa più economica in questo periodo davvero di vacche magre.


domenica 10 marzo 2013

Accorsi e l'Orlando furioso





Tutto iniziò con una pubblicità e anche i più giovani la ricorderanno, alcuni pensano che Accorsi sia un sopravvalutato, chissà forse, a molti non sta simpatico perché dicono che ha un atteggiamento spocchioso da grande attore senza esserlo, chissà.

Io posso solo dire che oggi l'ho visto per dieci minuti mentre recitava un brano dell'Orlando furioso, forse il più bello, quello della consapevolezza dell'eroe, quando comprende che l'amata Angelica è innamorata di un altro un qualsiasi fante di nome Medoro.

E Accorsi, che sta portando questo Orlando furioso per gli italici teatri, è bravo. In poche battute riesce a trasmettere ciò che un attore dovrebbe sempre trasmettere, l'amore, la gelosia, l'odio, la rabbia, e infine la follia che insieme compongono il poema cavalleresco del grande Ludovico Ariosto.

E se almeno una volta nella vostra vita avete provato analoghi sentimenti non potrete che provare una grande simpatia, mista a pena e comprensione per il povero Orlando che si trasformò da innamorato trascurato a molto furioso.  Anche io avrei staccato la testa del povero contadino mentre mi raccontava di come fosse sbocciato l'amore fra Angelica e Medoro e tante teste avrei staccato a morsi nella mia vita ogni volta che qualcuno mi faceva presente, così con noncuranza, di come un mio qualsiasi amore se la stava spassando con qualcun altro.

Sono arrivato tante volte a un passo della follia, ma sono stato anche molto fortunato in amore, ed è per questo motivo che mi piace molto questo Orlando raccontato dal bravo Accorsi, non andrò a teatro a vederlo, ma solo per pigrizia, forse però merita ... forse.

giovedì 7 marzo 2013

Questa volta faccio il relatore













E' bello una volta tanto non essere io il protagonista di una presentazione, ma solo il relatore, o comunque il lettore, scrittore, che conoscerà i due autori del romanzo Lo specchio delle sue brame, romanzo del quale ho scritto poco tempo fa una recensione.
Bene ... chi vuole conoscere i due autori del romanzo può incontrarli con me al Centro Lame di Bologna il 13 marzo 2013 alle 18, i dettagli sopra.

lunedì 4 marzo 2013

Grillo e l'art 67 della Costituzione




Si sono riuniti a Roma presso l'Hotel Saint John vicino a Piazza San Giovanni i futuri deputati del M5S, hanno schivato le domande dei giornalisti come giocatori di rugby in fuga verso la meta, la stessa cosa la fa Grillo nascondendosi dentro una giacca a vento e corricchiando lungo una spiaggia toscana, inseguito dai giornalisti.




Si nascondono ma non come accadeva con la Carboneria, quando era necessario nascondersi e seguire un rigido codice comportamentale e compartimentato per sfuggire ai controlli dello Stato, loro si nascondono, dai giornalisti, evitano il contatto, sfottono gli avversari, attaccano Bersani, o almeno Grillo fa tutte queste cose, le diffonde in  rete, pretende la fedeltà assoluta, il rispetto dei patti, come in una sorta di patto di sangue o contratto pre matrimoniale.
Adesso sei stato eletto e quindi non devi sgarrare e attacca

L'Articolo 67 della Costituzione della Repubblica italiana  che recita:
« Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato »
Questo articolo della Costituzione italiana fu scritto e concepito per garantire la libertà di espressione più assoluta ai membri del Parlamento italiano eletti alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica. In altre parole, per garantire la democrazia i costituenti ritennero opportuno che ogni singolo parlamentare non fosse vincolato da alcun mandato né verso il partito cui apparteneva quando si era candidato, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori che, votandolo, gli permisero di essere eletto ad una delle Camere (divieto di mandato imperativo). Il vincolo che lo lega agli elettori assume, invece, la natura di responsabilità politica.

Magari in passato ci fossero stati più politici responsabili nei confronti del proprio paese piuttosto che inchiodati agli interessi di partito.
Mi viene in mente un voto che sanciva come una ragazza nord africana fosse invece la nipote di un politico egiziano, contro ogni logica, contro ogni morale.







Grillo adesso teme l'indipendenza dei suoi adepti?
Crede sia possibile giocare a rimpiattino con la politica in un paese dove non esistono regole che non siano state infrante, dove la morale è un opzional. Pensa sia sufficiente ordinare ad alcune centinaia di giovani neo eletti, adesso voi fate come sancisce il nostro regolamento o vi scomunico, come è avvenuto a Bologna con Favia  o l'abbiamo già dimenticato?

Mi ripeto, mi piacerebbe pensare che questa massa di giovani italiani appena eletti rappresenti il vento del cambiamento, ma faccio fatica a fidarmi di chi gioca a rimpattino con il nostro futuro prossimo, sa di fanatismo all'italiana, il peggiore, o finisce in farsa, o in tragedia come la storia del 900 insegna, e non so cosa sia meglio augurarsi, mentre il pil è analogo a quello che il nostro paese aveva durante la seconda guerra mondiale, parola di Bersani.


domenica 3 marzo 2013

la nona su sky arte



La nona di Beethoven per me è soprattutto un film, e precisamente Arancia meccanica, scandaloso, potente, violento e colorato, irriverente e denso di tutto il male,  con dentro la musica più bella del creato, e ieri mattina ho guardato questo incredibile concerto.
Guardavo, da profano, i musicisti e il loro maestro all'opera, ascoltando i solisti, e pensavo che quegli  esseri umani incarnano un pezzettino di perfezione, sono pagati e spero bene, per donare sensazioni a un livello diverso dal solito carrozzone commerciale che transita per radio e televisione, incarnando la continuità, permettendo a un opera come la nona di vivere in eterno.
Non è vero che l'immortalità non esiste, questi uomini e donne che lavorano in teatri come quello del video e suonano e cantano e dirigono,  nel momento della massima realizzazione di un opera, sfiorando la perfezione esecutiva, diventano immortali, allietando cuori buoni e cuori oscuri, come quello di Alex, a dimostrazione del fatto che il bello alberga nei luoghi più impensati senza pregiudizi o remore, senza stucchevoli congetture retoriche.

sabato 2 marzo 2013

Jovanotti canta Dalla



Sky ricorda Dalla a un anno dalla morte e fra le diverse iniziative ecco 20 minuti di Jovanotti che si concludono con l' anno che verrà cantata da lui, in  sua memoria.
Al di là dell'avvenimento, per me, in questo momento, è l'artista più vicino alla mia idea di musica italiana,  in grado di evocare immagini,  suscitare emozioni. Lo sento vicino quando scrivo, mi accompagna quando faccio sport, più giovane di me ma non tanto da non avere condiviso il mio tempo, mi piace, perché è vitale senza essere  scoppiato,  sensibile, senza essere melenso, ed è stato in grado di rinnovarsi, reinventandosi ad ogni album, cosa che Ligabue non è riuscito a fare ripetendosi all'infinito, cosa che Vasco Rossi non può più fare, grande poeta ma secondo me a fine carriera.
La sua interpretazione dell'anno che verrà, pure nella sua generosità, a fatica  evoca la voce unica di Dalla, ma in ogni caso mi riporta a un periodo nel quale per me iniziava davvero, con il nuovo anno, una stagione di prospettive nuove, era il 79, fine liceo inizio università. Impossibile dimenticare quel brano,  quel periodo, e le delusioni degli errori successivi, inevitabili quando sei giovane, ma svaniscono nella struggente malinconia di quel brano, tanto antico quanto attuale. Continuiamo ad accumulare sacchetti di sabbia vicino alla finestra, ma la fine del tunnel sembra non giungere mai.

venerdì 1 marzo 2013

La Carfagna a servizio pubblico



E' oggettivamente bella non trovate?
Peccato che si occupi di politica, peccato che lo faccia dalla parte sbagliata, peccato che difenda posizioni indifendibili.
Credo che la bellezza sia un valore aggiunto, non dovrebbe essere sprecata, è come una bella copertina, curata, ben disegnata, che attira l'attenzione e nasconde il vuoto di un romanzo scadente.

Ieri sera ho visto servizio pubblico e dopo tanto ho ascoltato un abile istrione della comunicazione ... Santoro, e l'ho trovato invecchiato, un  po' appesantito, ma sempre lui, forse un po' più pacato del solito.

Fra gli ospiti la Carfagna appunto, il mio ex sindaco Cofferati che rimpiango molto poco, Massimo Cacciari, e lo spirito del movimento 5 stelle , soprattutto Grillo che dilaga ovunque in questi giorni.

Ho apprezzato Cacciari, mi ha ricordato quanto il PD ha non fatto in questi anni, e se è vero come ha sottolineato Cofferati, che spesso non ha potuto fare perché non aveva i numeri alla Camera, nessuno mi toglie dalla testa che anche il PD ha le sue responsabilità nell'attuale situazione, soprattutto una lentezza nella proposta politica, una rigidità, e forse interessi e compromessi, che hanno portato Bersani e non Renzi alle elezioni 2013.

Ma al di là dei miei dubbi e della simpatia che il nuovo movimento trasversale di Grillo suscita in me, la vera eroina rimane la Carfagna, che per motivi fideistici e sicuramente di posizione si è presentata nella tana del lupo per difendere le cose fatte dalla destra negli ultimi anni, peccato che non le abbia elencate ero curioso.
Penso al mio contratto bloccato almeno fino al 2014, alle progressioni verticali bloccate da due anni, alla situazione di chi lavora onestamente per l'amministrazione pubblica e ce ne sono tanti, ridotto in miseria da una destra irresponsabile, e penso alla scuola, alla sanità, ai conflitti d'interesse, e non mi viene in mente nemmeno una cosa positiva, tranne forse avere tolto l'ici, con il danno successivo perpetrato ancora una volta a danno dei comuni.

Perché si ostina a difendere il cavaliere? mi vengono in mente diversi motivi, tutti validi ma estremamente personali, lontanissimi dalla difesa degli interessi del paese che lei ha sbandierato tutta la sera.
Bisogna riconoscerlo al cavaliere, si è circondato di collaboratori fedeli e in questo caso affascinanti, ma in questo momento c'è una tempesta perfetta in atto e arriva da Genova, spero spazzi via tutta questa apparenza, una vera rivoluzione pacifica, e aria fresca finalmente.