lunedì 28 settembre 2015

I terribili segreti di Maxwell Sim



Mi sono ritrovato nel mio kobo questo corposo romanzo inglese davvero per caso, cercavo un altro autore, americano, e per caso ho caricato questo ebook e me lo sono portato in vacanza e l'ho letto in pochi giorni sedotto dallo stile, intanto questo signore è della mia generazione poco più giovane, del 61, e pur essendo inglese, razza a me ignota, l'ho trovato affine in molte considerazioni e riflessioni sul vivere attuale.
Si parla di solitudine nell'era di facebook, si svolge nel 2009 la storia, ed è un viaggio, una sorta di piccola odissea all'interno della vita di un individuo Jonathan Coe, solo, introverso, depresso, quarantottenne che si ritrova a fare i  conti con il suo fallimento come marito, padre, e in generale essere umano, ma anche se sembra terribile e pesante la trama viene sviluppata con leggerezza, i personaggi sono concreti, i dialoghi spesso davvero geniali, e dentro ci sono storie che generano altre storie in un intreccio che alla fine ti trascina fino all'epilogo che tanto mi ha ricordato alcune trovate geniali di Calvino
Sono uscito una volta tanto dal binario nero, e davvero penso che non ci sia niente di meglio per uno che scrive noir di perdersi in altri filoni letterari.
Consigliato

domenica 27 settembre 2015

the whispers




Per uno come me cresciuto nel mito di Spielbergthe whispers  è abbastanza deludente, perché quando le spari grosse devi renderle credibili, in buona sostanza la fantascienza è affascinante quando la riconduci ad un mondo possibile, penso alla Guerra dei mondi,  a Guerre stellari, Dune, Il signore degli anelli. Il gioco è inventare un mondo parallelo e farlo vivere nella testa di chi legge o guarda, oppure raccontare il mondo attuale introducendo elementi destabilizzanti, come in Walking Dead.
Non basta scomodare un grande della fantascienza, Ray Bradbury, che ho molto letto da fanciullo e molto amato, per creare un prodotto convincente.
Poi vi devo anche confessare una certa insofferenza nei confronti di questi bambini decisamente ritardati che si fanno convincere da un' entità misteriosa ed aliena ad entrare in un gioco tanto criminale quanto assassino senza però farci capire come li plagia, facendoli apparire come piccoli mostri senza sentimenti che creano disastri e ammazzano in giro, così perché Drill lo ha ordinato.
Poi tutta questa letteratura e cinematografia che sfrutta il fascino inquietante di bambini deviati per colpire il pubblico non mi ha mai convinto, tranne forse per Il signore delle mosche, vero capolavoro anche cinematografico.
Morale
Dopo alcune puntate davvero improbabili, ho deciso di mollare, un insano desiderio di prendere a sberloni i vari protagonisti della serie, sia i bambini sia gli adulti che non ne fanno una giusta, mi ha fatto capire che non mi stavo divertendo.
Magari a voi andrà meglio
su sky

mercoledì 23 settembre 2015

Vuoti a perdere, la prima recensione siciliana




Dalla terra di Camilleri o almeno da dove hanno ambientato i romanzi del personaggio del commissario piu' amato dagli italiani vi passo l'ultima recensione di Vuoti a perdere  sincera,  da un siciliano doc.

Sullo sfondo di una Bologna autunnale (nebbia, vento gelido, neve, sprazzi fugaci di sole ...) prende vita una narrazione chiara, scorrevole, sicura, sempre profonda espressione della sensibilità umana e dell'ampia visione psicologica dello scrittore.
Una prima considerazione sui personaggi del noir la meritano i giovani che, appartenenti alle diverse categorie sociali e alle piu' varie organizzazioni, in gran parte vivono il denominatore comune della violenza che è espressione di noia e rifiuto della quotidianità e mezzo per il conseguimento di affermazioni non solo materiali. Chiaro esempio è la festa di Cresti in un casolare di campagna.
Profondamente umane le due figure di giovani donne Laura e Romina, che nell'evolversi del romanzo sono da considerare rispettivamente protagoniste della prima e dell'ultima pagina della vicenda.
Fra le altre figure di rilievo, ben rimarcate nel loro essere fisio - psichico, voglio evidenziare quelle:
Del commissario Carta, titolare di "spreco di occhiali" e di capello con riporto".
Di Carlo Albertazzi, prof di ginnastica al liceo Righi:"una schifezza d'uomo"
Di Andrea Tassoni, prof di filosofia e storia nello stesso liceo, uomo camaleonte che, sotto una veste di umana affidabilità e comprensione, nasconde una malvagità delirante come i suoi progetti.
Per non andare per le lunghe, mi soffermo, infine, sul terzetto che, con ruoli diversi, è protagonista del noir:
Il maresciallo Greco
Il tenente Cescon
La preside Antonia
I primi due conducono con attenzione, esperienza e sensibilità professionali il dipananarsi della matassa che a tratti sembra inestricabile.
La terza è il raggio di sole caldo (nonostante l'autunno bolognese) nella vita grigia del maresciallo. E' colei che lo fa sentire idiota perché lo fa indulgere su meditazioni sdolcinate, è colei che, a quarant'anni, gli fa rivivere sentimenti ed emozioni della gioventu'.
Queste mie veloci considerazioni sull'ultima fatica letteraria del Fagnoni, non possono non concludersi se non con il sottolineare l'ulteriore crescita dello scrittore nel campo della letteratura del noir. Piu' personaggi, le vicende narrate, sempre  piu' ricche e incalzanti, i colpi a sorpresa sempre dietro l'angolo, le considerazioni personali sempre opportune e illuminanti, le riflessioni sull'ambiente circostante sempre puntuali e sicure.
Sono convinto che con "Vuoti a perdere", Fagnoni si colloca ai primi posti della colonna sinistra ( mi si perdoni il riferimento calcistico) dell'ideale classifica degli scrittori di noir.

Giorgio Iurato

lunedì 21 settembre 2015

Vuoti a perdere, libreschi, casaglia, ultima presentazione bolognese

 
 Non c'è molto altro da aggiungere alla locandina  sopra, solo che i posti sono contati, bisogna prenotare, costa 15 euro e con questa cifra potrete degustare quattro ottimi vini e quattro scrittori doc.
Per me è un saluto all'autunno appena iniziato, l'ultima presentazione bolognese per il mio ultimo romanzo. La prossima settimana invece, ed esattamente il 5 ottobre 15, sarò a Lomellina in giallo, dall'amico Sedini e lì parlerò per l'ultima volta dei miei vuoti bolognesi anche perché incombe la prossima uscita autunnale con Galeazzo Trebbi della scuderia Frilli e chi mi legge già sa.
Vi aspetto ai 300 scalini in via di Casaglia, Bologna

lunedì 14 settembre 2015

Editing e vacanze


Parto l'11 settembre 2015 per le vacanze, parola che arriva dal latino e ha a che fare con mancanza, vuoto, e per me libertà dalle occupazioni, dai triboli della vita quotidiana, e il tramonto che vi regalo è un'immagine scattata dal mio cellulare in quel di Punta Secca, Sicilia, punto estremo dove da oggi le presenze si diradano e il piccolo anfratto diventa quasi una proprietà privata fra Santa Croce Camerina e Marina di Ragusa, un paradiso in terra, per me.
Mentre ero in aeroporto in attesa di un volo rayaner, mi è arrivata sul telefonino una mail che attendevo, il file in pdf del mio prossimo romanzo in uscita in autunno.
Non è lavoro, ma anche, è soprattutto passione e responsabilità, come dice il mio eroe preferito citando lo zio mi pare (l'uomo ragno) da un grande potere derivano grandi responsabilità.
E quando un editore investe su di te, è necessario rimboccarsi le maniche e ringrazio il tablet Samsung dal quale sto scrivendo ora perché è con quello che ho cominciato a dialogare con il file pdf inviatomi dall'editor della casa editrice del mio prossimo romanzo.
So che è una donna, so che è molto piu giovane di me, e che è in gamba.
Lei mi dice cosa devo correggere, lo fa con educazione e delicatezza, ed io la seguo, perchè rispetto chi crede ancora nell'editoria italiana, chi crede nel noir e soprattutto chi crede in me, e la vacanza da vuota diventa un'altra cosa, un'avventura intellettuale in differita, dove io dialogo con un file, rileggo il mio romanzo che vi consiglio, perché a me è molto piaciuto scriverlo, e dialogo con questa persona, senza vederla, senza comunicare effettivamente, ma entrando in contatto con le sue idee, con la sua professionalità, ed è una vera avventura, io, la Sicilia, la mia compagna e le correzioni del mio ultimo romanzo. Tutto il resto può attendere le due settimane magiche che sto vivendo.

giovedì 10 settembre 2015

expo 2015 ... ma tu ci sei andato?



Che senso ha visitare l'Expo?
Se lo chiede uno storico John Foot.
Io ricordo una canzone recitata da Gaber nella quale raccontava il gusto di perdersi alcuni eventi, il film noiosissimo, la commedia troppo pretestuosa, certi avvenimenti culturali obbligatori, i luoghi che non è possibile disertare se vuoi essere presente al divenire in azione.
Oggi con la piazza virtuale dei social forse la partecipazione si misura dai mi piace, dai commenti su facebook, dai tweet, dai post dei blog eccetera, ma allora come mai tanta gente ha deciso di andare a Milano, pagare un biglietto caro, e annullarsi in file bibliche, sotto il sole, per rimirare riproduzioni plastificate di cibi, pannelli interattivi, e architettura non riutilizzabile?
Questo è un mistero.
Credo che l'Expo abbia creato lavoro e quindi evviva.
Credo che qualcuno ci abbia lucrato e non saremmo in Italia se così non fosse.
Credo che per il paese, critiche a parte, sia alla fine da considerare un fenomeno positivo.
Mai e poi mai ho pensato nemmeno per un istante di andarci perché la folla in  movimento non mi piace e perché quasi tutti quelli che conosco e che ci sono andati non si sono divertiti.
Si conclude l'Expo alla fine di ottobre 2015 e non ha lasciato la minima traccia nella mia vita, è forse l'ultimo Expo al quale potevo assistere da vicino e io me lo sono perso e mi rendo conto che la percezione delle cose che contano è davvero soggettiva, non trovate?

domenica 6 settembre 2015

vite in divisa, l'orrore quotidiano



La barbarie corre sull'asfalto. E non si arresta davanti a nulla. Nemmeno di fronte al corpo di una ragazza distesa sulla strada. Morta. Coperta da un lenzuolo bianco. «Ho assistito a scene incredibili - racconta ancora turbato Marco Bergognini, 45 anni, agente della Polizia locale di Salò, insieme ad altri colleghi domenica sera a Barbarano per rilevare l’incidente in cui ha perso la vita la passeggera di una moto, Angelica Caironi vent’anni di Palazzolo - gente che urlava, automobilisti in coda che volevano passare assolutamente.
Dal Corriere della Sera Brescia.

Da una parte le considerazioni di rito sui sistemi in uso per rilevare gli incidenti in Italia, dall'altra parte considerazioni moralistiche sulla barbarie crescente, in mezzo ancora una volta noi, gli operatori della Polizia Locale a fare da filtro, da parafulmine, il cittadino non vede la situazione nella sua globalità, non si sofferma sulle vite degli altri, non riflette sul corpo disteso in mezzo alla strada, e  non importa nulla chi fosse quella persona, ancora meno le motivazioni che spingono degli uomini in divisa a deviare il traffico, il cittadino si sta spostando da un punto a fino ad un punto b e quella è la sua priorità, tutto il resto del mondo può andare a catafascio per lui, e tante volte mi è capitato di subire le ire e le ingiurie di chi doveva a tutti i costi passare senza chiedersi cosa ci facessi io in mezzo ad un incrocio a deviare il traffico.
Come possiamo sperare di cambiare le cose, di evolvere, di progredire se non siamo in grado di fermarci nemmeno davanti alla morte e rispettare il dolore, il lavoro di uomini che invece tali tragedie devono affrontarle tutti i giorni delimitando il luogo di un incidente, consolando i parenti distrutti, ricostruendo le dinamiche di un sinistro?
C'è la cosiddetta società civile quella composta dai cittadini, ed io ne leggo ogni giorno un bel campionario su facebook, bella gente sensibile e attenta sempre pronta a commuoversi per il dramma personale del diseredato di turno, dell'emarginato, del perseguitato, sempre pronti ad accusare istituzioni e forze dell'ordine di protervia e violenza, ma la realtà è diversa amici miei, la realtà ancora una volta si concretizza sulla strada come cantava Gaber, è lì che si misurano i cittadini e quelle decine, centinaia di automobilisti che hanno offeso, ingiuriato e maledetto i colleghi che con sfrontatezza hanno osato  ostacolare il loro tempo libero solo perché era morta una persona secondo voi non sono le stesse che mostrano tenerezza e umanità cliccando con il loro mouse dal salotto buono di casa? Noi artefici dei nostri stessi mali ci meritiamo i nostri governanti e la nostra condizione se non riusciamo a tollerare nemmeno uno stop doveroso davanti al cadavere di una ventenne che non potrà più andare da nessuna parte costretta ad aspettare qualcuno che la conduca pietosamente verso il suo ultimo viaggio.



venerdì 4 settembre 2015

mia madre







Seguo Nanni Moretti dai tempi di Io sono un autartico e credo di averli visti tutti i suoi film, molto amato, molto odiato, non lascia mai indifferenti, il suo cinema, la sua regia, il suo modo di comunicare la realtà è uno dei valori aggiunti del nostro cinema, esprime un sentire, è manifesto di una generazione senza avere la pretesa di rappresentare qualcuno e penetra nella carne, come forse riusciva solo Gaber, anche se spesso le sue opere cinematografiche sono talmente personali da coniugare biografia e stile, desiderio di socializzare un modo di vivere e intepretare la realtà con il bisogno di esternare sentimenti, stati d'animo, idee.
Questo film non fa eccezione ed è amaro in maniera definitiva, non fa sconti, non regala speranze, è vita o rappresentazione della vita, Margherita Buy è, perdonate l'aggettivo, gigantesca, alter ego di Moretti che interpreta il fratello in crisi ed entrambi schiacciati dalla malattia della madre.
Dentro ci sta tutto, il rapporto con i genitori sempre soggettivo, individuale, non comparabile.
La madre insegnante amata da tutti i suoi studenti ha un rapporto completamente diverso con la figlia regista in crisi che cerca di dirigere un film, fra difficoltà, insicurezze, solitudine, e ancora un'amarezza di fondo che ti si avvinghia stretta e non ti molla per tutto il film.
Pregevole la partecipazione di Turturro, l'attore sul viale del tramonto che diventa il problema nel film della Buy regista.
E' quindi film sul cinema, è film dentro il film come già in passato è avvenuto, è film sulle generazioni, la madre, i figli, la giovane nipote che detesta il latino e odia il classico.
E' un film sull'amore dei figli per i genitori e infine sulla morte che tutto riconduce alla realtà dei nostri rapporti fallimentari, dell'inevitabilità del tempo che passa, sulla difficoltà dei nostri tempi di condurre vite che abbiano un senso, sulla fine della vita, sulla fine delle aspettative, ma infine sulla speranza e sul domani che conclude quasi come un aspirazione esistenziale il film.
Chi ama Moretti deve vederlo, ma scelga un momento positivo, non consigliato ai depressi.
Grande per me come al solito.

mercoledì 2 settembre 2015

Vuoti a perdere ... recensione di Giallo e cucina


Trama

Una giovane studentessa del liceo scientifico Righi di Bologna, scompare. I due più cari amici, compagni di scuola della ragazza, chiedono aiuto al maresciallo Greco e ai carabinieri del suo nucleo operativo, ma l’indagine prende corpo solo al ritrovamento del cadavere della ragazza nella campagna fra Bologna e Ferrara. Questa volta i carabinieri dovranno entrare in uno dei più vecchi licei bolognesi e imparare a interagire con nuovi linguaggi giovanili, coadiuvati nell’indagine da Marco Belli, un agente della Municipale, vecchia conoscenza del maresciallo Greco. La vicenda si muove fra feste di annoiati ricchi bolognesi di nuova generazione e luoghi oscuri e periferici frequentati da una tipologia di giovani completamente diversa: i soli punti in comune sono il vuoto di interessi e motivazioni, e la violenza, che diventa l’unico linguaggio possibile. Greco, ancora una volta, dovrà fare i conti con il variegato mondo del crimine e con la totale assenza di scrupoli di chi ha deciso che in nessun caso la verità deve essere svelata.

Recensione a cura di Elio Freda

Nonostante questo sia il primo libro che leggo della serie che ha come protagonista il maresciallo Greco, i personaggi del romnzo risultano talmente ben caratterizzati da sembrare dei vecchi conoscenti. Altro aspetto che mi ha colpito molto è la capacità, evitando moralismi e retorica di tratteggire una gioventù priva di valori, con ragazzi che sembrano ben più grandi della loro età. La città di Bologna sembra quasi soffrirne, uno scenario dotato di vita propria che assiste impotente a quanto avviene. La trama è ben orchestrata e il romanzo ha un buon ritmo. La scrittura di Fagnoni tratteggia senza calcare, sottolinea senza evidenziare. Anche chi pensa di trovarsi in qualcosa più grande di lui troverà motivazioni per condurre al meglio il compito assegnato dal maresciallo.

Dettagli

  • Copertina flessibile: 280 pagine
  • Editore: Eclissi (15 maggio 2015)
  • Collana: I Dingo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8895200896
  • ISBN-13: 978-8895200897

martedì 1 settembre 2015

più grande del cielo



Film sul teatro e sulla realizzazione dei sogni e in fin dei conti il teatro non è uno dei più concreti sogni ad occhi aperti? Il film non è un capolavoro, non convince sotto diversi punti di vista, ma ha il pregio delle favole, apre  alla speranza con la leggerezza della commedia e racconta una sacrosanta verità, non importa quanto la vostra vita possa apparirvi noiosa, piatta e senza prospettive, non importa quante delusioni abbiate subito, quante persone vi abbiano tradito e abbandonato, fuori, nel mondo, ci sono diverse opportunità per ritrovare una strada, un motivo per entusiasmarsi e credere nelle proprie capacità, nella propria creatività, a volte basta poco anche interpretare un ruolo in una piccola compagnia teatrale sociale e gli amici che si occupano di teatro per passione lo possono testimoniare. Nel teatro non esistono ruoli meno importanti, quando sei sul palcoscenico anche come ultima comparsa sarai in parte Cyrano, segretamente innamorato della bella Rossana a sua volta innamorata di un bel cavaliere senza nessun talento, perché chi nella vita non si è mai sentito almeno una volta innamorato senza speranza?
Vita e teatro si confondono in questo film del 2005 e ogni tanto un po' di leggerezza davvero non guasta.
su sky