giovedì 30 maggio 2019

firmacopie BURNOUT giugno 19





giugno 2019 firmacopie del mio nuovo romanzo, un modo incredibilmente coinvolgente per conoscere lettori, parlare di narrativa, e farsi nuovi amici, nel video date e luoghi


mercoledì 29 maggio 2019

BURNOUT frammenti







All'interno di #burnout si parla dei diversi aspetti della psicosi, e dello stress lavorativo, è un romanzo nero, è un romanzo di intrattenimento, ma c'è anche spazio per la riflessione.

Vi lascio con un brano che parla di un accertamento sanitario obbligatorio visto dalla parte di chi deve in qualche modo portarlo a termine, gli agenti della Polizia Locale.

martedì 28 maggio 2019

Here and now

 

Chissà perché noi italiani non riusciamo a eguagliare gli americani nelle fiction, non è solo questione di soldi, si tratta anche di sceneggiatori che fanno davvero la differenza.
Tralasciando Coliandro che ha sceneggiature debolissime compensate dal carisma del personaggio, dalle situazioni paradossali e dalla bellezza della città, tralasciando Montalbano che ha alle spalle i romanzi del maestro Camilleri, non trovo in Italia pacchetti interessanti dal punto di vista della regia e della sceneggiatura, se si esclude in treatment che però si ispirava a un format addirittura israeliano e aveva una sua potenza legata alla terapia, all'analista.
Here and now (Sky) è una serie americana, 10 puntate che raccontano le vicende di una famiglia borghese americana ricca e illuminata, lui, Tim Robbins docente di filosofia, lei Holly Hunter analista ex terapeuta, e alcuni figli tutti adottati tranne la diciassettenne Kristen, tutti con traumi ereditati dalle vite precedenti, una famiglia multirazziale e progressista.
Ma anche nelle migliori famiglie possono implodere le contraddizioni e Alan Ball (six feet under) è un maestro nell'analisi dei comportamenti umani, riesce a sezionare le situazioni mettendo a nudo i piccoli errori/orrori nei quali anche un illuminato filosofo americano può incorrere.
Sono a metà della serie quindi non mi sbilancio definitivamente se non per dire che tale profondità e analisi dei personaggi li trovo solo in questi prodotti.
Sembra che noi italiani abbiamo deciso ormai da anni di farci surclassare da qualunque creativo riuscendo a produrre fiction di qualità davvero mediocre, e anche il nostro cinema non mi pare stare meglio, come se non fossimo più capaci di analizzare la realtà, come se scavare nelle vite dei personaggi sia diventata impresa quasi impossibile, condannati a vedere prodotti dove la personalità dei protagonisti è quasi sempre sottile ed evanescente.
Unica eccezione che mi viene in mente è Rocco Schiavone, ma siamo ancora a parlare di narrativa che diventa fiction, quindi  bravo lo scrittore, bravo l'attore.
Povera Italietta, condannata alla mediocrità di un medioevo senza fine.

domenica 26 maggio 2019

Francesco Gabbani - E' Un'Altra Cosa (Official Video)





e in questa notte pre elettorale ci voleva il nuovo video di Gabbani tutto estivo con alcune citazioni cinematografiche interessanti, lui che lavora sulle tavole da surf ricorda molto un mercoledì da leoni e forse è solo casuale, ma anche le parole della canzone sono scanzonatamente riflessive.

La marijuana puritana non funziona, promette ma non fa, io per partito preso non son più partito.



Io invece per partito preso voto Gabbani domani, voto l'estate che tarda ad annunciarsi alla fine di un maggio da arca di Noé, voto i due giovani che si innamorano cavalcando le onde, non voto i partiti della attuale politica italiana così sconsolatamente deludenti, una sinistra che non sa più dire cose di sinistra, una destra muscolare e chiacchierona che promette ma non fa come la maria del video.



Insomma domani li manderei tutti al mare, ma hanno messo pioggia perciò mi sa che rimarrò in casa a contemplare il popolo che se la racconta e crede ancora alle false promesse.

io per partito preso non ci credo più.




mercoledì 22 maggio 2019

Il trono di spade ... che delusione







ATTENZIONE CONTIENE SPOILER

Poi non lamentatevi vi ho avvisato.

Ragazzi io sono uno che scrive storie, belle, brutte, poco importa, ma per scrivere storie devi avere una caratteristica, la capacità di inventare.
Dopo tanti romanzi e racconti acquisisci ciò che io definisco il disincanto dello scrittore che mi costringe involontariamente a scomporre la trama riconducendola al fine ultimo della scrittura creativa che è intrattenere.
Il trono di spade aveva una ricetta nata per piacere al grande pubblico, riuscendo a toccare i punti sensibili del lettore prima e dello spettatore dopo.
Gli sceneggiatori che hanno lavorato intorno all'ultima stagione hanno lavorato male, cavalcando un successo di proporzioni mondiali hanno fatto il più imperdonabile degli errori credendo, forse, che il pubblico avrebbe di buon  grado digerito qualsiasi soluzione.
Si sbagliavano.
La battaglia che sancisce la sconfitta dei non morti è ancora indovinata, ma nella quarta puntata avviene uno scivolone incomprensibile.
Non puoi muovere le armate dal nord separatamente, non puoi uccidere uno dei due draghi come se fosse scontato e facile abbatterlo, catturare uno dei personaggi femminili importanti senza spiegare come. 
La quarta puntata termina in maniera inaccettabile a mio parere, manca una regia sensata, manca un'idea.
La necessità di terminare in 6 puntate ha forse comportato scelte approssimative?
Mancava un' idea per cercare una conclusione epica? 
Anche i capolavori possono finire in polvere se non sono perfetti fino alla fine e Il trono di spade rischia fortemente di deludere i suoi seguaci, uno di sicuro, il sottoscritto. 

sabato 18 maggio 2019

Burnout a San Lazzaro con i grandi

Domani pioggia o non pioggia mi trovate a San Lazzaro nel pomeriggio alle 16.15 sopra le coordinate

venerdì 17 maggio 2019

Doppia presentazione a Corticella Burnout e Che fine ha fatto Sandra Poggi




Si torna a Corticella doppia presentazione primaverile con Burnout e Che fine ha fatto Sandra Poggi dell'amico Pappalardo, vi lascio alla clip e vi aspetto il 24 maggio 2019 alle 19

lunedì 13 maggio 2019

Massimo Fagnoni ci parla del suo libro 'Burnout' di Minerva Edizioni







Un piccolo assaggio del nuovo romanzo.
vi ricordo la prima presentazione giovedì 16 maggio 2019 a Bologna.
Libreria Il secondo rinascimento
ore 18

domenica 12 maggio 2019

Un biglietto per il naufragio



Barcellona … Genova, non le conosco, io di Genova conosco Frilli, Lauzi, De André, e alcune canzoni, tipo Genova per noi di Conte, io Genova la immagino attraverso le canzoni, Genova per me è Guido Rossa, e il porto, il pesto, il mare, e da quando leggo Piras, la focaccia.
Un biglietto per il naufragio alla fine è una storia di amore, triste e immortale come la storia d'amore in Casablanca e forse Piras capirà.
In questo romanzo che è jazz e forse anche blues c'è una storia nera, si parla di sfruttamento della prostituzione, ma al di là del tema sociale ci sono le atmosfere, e sono quelle che costituiscono il senso di una storia, ci sono i personaggi, il poliziotto Pagani e la sua insofferenza esistenziale e il suo collaboratore per caso Marino, inseguono fantasmi, ognuno con le sue motivazioni.
Perché sia chiaro, ognuno di noi si muove nel mondo per un motivo, salvare innocenti, togliere prostitute dalla strada, può essere nobile e encomiabile, ma dietro a ogni azione dei nostri eroi c'è un altra molla, imperscrutabile, soggettiva.
Alla fine gli anti eroi di Piras sono reali, perché sono umani.
Non ci sono ideologie nell'azione, ma solo coraggio e sprezzo del pericolo.
Il romanzo funziona, è credibile, smuove sentimenti e ci lega ai protagonisti e a un certo punto compare anche il Burnout, che non è solo una sindrome, ma anche il titolo del mio nuovo romanzo.
Coincidenze?
Forse.
Un biglietto per il naufragio. Fratelli Frilli Editori.

mercoledì 8 maggio 2019

BURNOUT









Alcuni miei lettori degli ultimi cinque anni non conoscono il mio primo personaggio seriale, il maresciallo Greco, responsabile del nucleo operativo dei carabinieri di Bologna.

Ho molto amato questo personaggio perché compare già in Bologna all'inferno, il mio primo romanzo e in realtà fa la sua prima apparizione in un racconto che poi fu di ispirazione futura, Pioggia sulla città.

Le avventure di Greco riprendono da qui, 2019, grazie a Minerva e a Roberto Mugavero che ha accettato la sfida di riportare in vita una serie dedicata ai carabinieri che lui conosce bene.

Dal 10 maggio lo troverete in tutte le librerie, prima presentazione ufficiale 16 maggio 2019 a Bologna

martedì 7 maggio 2019

Il ritorno del maresciallo Greco



Prima presentazione le coordinate sopra vi aspetto e attendo che il libro cominci a circolare nelle librerie, a giorni.

domenica 5 maggio 2019

i ragazzi della via Guardi





Via Guardi è un breve tratto di strada nel quale io e altri cinni come me trascorrevamo ore e intere giornate a giocare in un periodo della mia vita nel quale il tempo non aveva ancora un significato preciso, dal punto di vista esistenziale, andava riempito fra il pranzo e la cena, e spesso il gioco era l'unico scopo dello stare insieme, giocare a calcio, a tennis in strada a ping pong.
L'infanzia è una stagione strana a pensarci bene, dicono sia fondamentale per la vita successiva, peccato non poterla vivere compiutamente, troppo impegnati a crescere, sopravvivendo alle dinamiche di strada.

sabato 4 maggio 2019

moschettieri del Re




Ho visto Moschettieri del Re di Veronesi e l'ho fatto solo per un motivo, anzi due, ho letto tutti i libri dedicati ai moschettieri e li ho amati alla follia, mi sono commosso, ho riso, mi sono emozionato, in un periodo della mia vita, l'infanzia, nel quale l'avventura passava solo e unicamente nei romanzi per ragazzi e nei fumetti.
Ho visto anche diversi film ispirati ai romanzi.

Secondo motivo.
Pensavo che i 4 attori fossero garanzia di un sicuro divertimento.

Mi sbagliavo.
Il film è brutto, nonostante il cast di livello.
La sceneggiatura è scadente e in un certo senso è svilente nei confronti dei 4 attori italiani che sono fra i migliori nel nostro pur misero panorama.

Unico che si distingue per originalità e grinta è Favino, ma questo l'hanno già detto altri.

Avrei dovuto intuirlo perché i film diretti da Veronesi non mi piacciono, appartengono a un filone della cinematografia italiana che copre cronologicamente gli ultimi trent'anni e che pure uscendo da una banale generalizzazione potrei classificare come commedia brillante a un livello superiore rispetto ai classici film commerciali della più bieca commedia italica (cine panettoni per intenderci), ma che comunque non mi piacciono.

In conclusione, un'occasione perduta? Mi è venuto anche un dubbio, forse noi italiani non siamo in grado attualmente di produrre film brillanti e dinamici, penso con malinconia alle scene di azione del film.

Comunque se siete curiosi lo potete vedere su sky.

Se siete come me dei nostalgici dei 4 moschettieri vi consiglio di riguardarvi La maschera di ferro  del 98 che a distanza di 22 anni rimane un capolavoro



giovedì 2 maggio 2019

Bolognesi per caso





Quando mi chiedono quali dei miei scritti io prediliga subito penso ai racconti che sono davvero dei frammenti di vita, riflessioni spesso estemporanee, sogni allucinati, giochi pirotecnici, metafore in corsa.
Dentro i racconti c'è davvero la massima espressione del mio sentire e se faccio fatica a scriverne altri è solo perché sono, a dispetto del mio sentire, quelli meno venduti.
Vi regalo un frammento da Bolognesi per caso.
Tutto artigianale, perdonate il lettore.

mercoledì 1 maggio 2019

1 maggio



La festa dei lavoratori nel paese del lavoro nero.
Retorica? Chi se ne frega, leggo di quei laureati siciliani costretti a lavorare in un call center per 600 euro al mese.
Non è cambiato nulla, nulla potrà mai cambiare.
Penso ai contratti di apprendistato a 5 anni per permettere alle aziende di sfruttare manodopera a prezzi minimi retribuendo una miseria per apprendistati di lavori che si potrebbero imparare in 5 mesi.
Penso ai tanti che fanno lavori indispensabili come gli educatori professionali, gli operatori socio sanitari,  che però sono pagati con stipendi che non permettono loro di comprarsi una casa di costruirsi un futuro.
Il nostro è un paese arretrato e per certi versi sottosviluppato in un contesto europeo dove il lavoro ha un valore non solo quando produce beni di consumo ma anche e soprattutto quando è al servizio della società.
Ma chi se ne frega, l'importante è super pagare i calciatori e il loro mondo fittizio e non perdersi una puntata di Grande Fratello, questo è il nostro modello culturale vincente.
In questa giornata della retorica obbligatoria e delle piazze piene di niente io dedico un pensiero commosso e riconoscente ai tanti colleghi che sono in giro a metterci la faccia e la pelle per permettere a tutti gli altri di festeggiare.
Buon primo maggio colleghi e fratelli e attenzione là fuori è pieno di imbecilli.