C'è quell'aereo, anzi il rudere di un aereo trasformato in rifugio per un solitario desperado e i suoi cani da difesa, c'è la desolazione e lo spazio di una pianura senza nome e senza collocazione geografica che potrebbe essere padana, ma anche americana.
Ci sono personaggi, molti personaggi, tutti sottolineati, escono dalla carta del romanzo e prendono vita e rimandano al cinema, a tanta letteratura di genere e ricordano anche certi fumetti, e certa animazione, per chi ha visto Sin City potrà avvicinarsi all'idea di come alcuni personaggi icone possano prendere vita e avere una propria forza, un carattere uno spessore.
Mi sono divertito leggendo Il Grisbì, come mi sono divertito guardando Pulp Fiction, o Le iene, come mi piacciono i romanzi di Dashiell Hammett o Chandler, la differenza fra l'hard boiled americano e questo romanzo è soprattutto cronologica, e forse sociale.
L'hard boiled americano fu scuola di stile in un'America anni venti nella quale la vita aveva connotati diversi da quelli attuali, ma la violenza è sempre la stessa, sempre le stesse le leve che smuovono il mondo, il denaro e il sesso. Questo romanzo ruota tutto intorno al denaro, al bottino, al disperato desiderio di non spartirlo con alcuno e non ci sono messaggi morali, non c'è l'eroe buono, nessuno ne esce indenne dalla vicenda.
Il bello del gioco è proprio qui, e credo che lo scrittore, più giovane di me, si sia divertito in questa scorribanda fra situazioni e personaggi, perché cosa c'è di più liberatorio di una sparatoria e mi torna in mente la scena di Pulp fiction quando il giovane spacciatore scarica contro John Travolta e Samuel L. Jackson senza colpirli tutto il caricatore del suo revolver. Il romanzo provoca emozioni, come un buon film d'azione, crepuscolare, quasi malinconico, mai retorico o ruffiano e alla fine lascia un buon sapore in bocca come un mezzo bicchiere di Four Roses.
Il Grisbì
Autore Giovanni Bertani
editore Forme Libere
pag 265
Euro 15.20
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