martedì 31 dicembre 2013

Fabio Volo ... l'arte della leggerezza quotidiana




Concludo l'anno in leggerezza, come pare a me, nell'intimità della mia tana, mangiando cose scelte da me, bevendo buon vino e rilassandomi con molto cinema.

Oggi ho visto un film tratto da un romanzo di Fabio Volo, Il giorno in più.

E per coloro che lo trovano banale, commerciale, superficiale, e tutte le definizioni che volete dargli, io non posso che dire due cose, non ho mai letto i suoi libri, ma da Wikipedia apprendo che Il giorno in più ha venduto un milione di copie e le ha vendute in parecchi paesi del mondo, quindi visto che io vivo in questo mondo, e pubblico i miei romanzi presso case editrici di questo mondo, e non ho mai neanche per un attimo sperato di arrivare al successo con i miei scritti, devo affermare che sicuramente i suoi romanzi devono avere una ricetta al suo interno che li fa esplodere rendendoli appetibili per il grande pubblico.

Lui è uno scrittore di successo, e lo è fino a quando riuscirà a vendere i suoi romanzi che come in questo caso addirittura diventano un film.

Io sono diverse cosucce, fra le quali uno scrittore, ma sicuramente lontano anni luce da lui e da chiunque abbia mai raggiunto tali numeri, e quindi mi inchino davanti al suo talento e vorrei avere in tasca la sua ricetta,  la vorrei avere come avviene nelle favole o nelle leggende per trasmissione diretta, magari telepatica, ma so già che non avverrà.

Non leggo i suoi libri ma guardando il film che mi è piaciuto e mi ha allietato, pur non essendo un capolavoro, ho ripensato alle considerazioni di una giovane lettrice che descriveva i romanzi di Volo come romanzi della superficialità quotidiana, ed è lì secondo la ragazza che risiede il segreto del suo successo.

Il quotidiano di cui parla Volo nel film in realtà non è tanto banale, stiamo parlando di personaggi che vivono in un ambiente che ha poco a che fare con la quotidianità vera, quella che sa di miseria e puzza di minestrone e rate del mutuo, ma però è leggero.

Il film è leggero, ricorda vagamente certe commedie americane, un po' il Woody Allen anni 80, un po' Harry ti presento Sally, e funziona, perché dà respiro ai buoni sentimenti, senza diventare melenso, fa ridere senza essere volgare, parla d'amore senza parlare di eternità, lascia la speranza che la vita possa essere migliore, senza raccontare bugie eccessive, e compie il suo dovere, quello di intrattenere.

In conclusione non leggerò Volo domani, e non perché penso che sia spazzatura, ma perché devo leggere tante cose prima di lui, e so già che non imparerò dai suoi scritti il segreto del successo, ma penso che abbia ragione la ragazza, qualsiasi cosa scriva evidentemente funziona, almeno la sceneggiatura è davvero piacevole.

Io continuerò a scrivere con il mio stile, e se devo avere successo deve avvenire per ciò che mi piace, certe ricette a volte rimangono segrete per sempre inutile copiare, pensate alla Coca Cola, o alla Nutella.

A proposito buon 2014  e tanto cinema, tanta narrativa a tutti voi, non c'è niente di meglio per alimentare i sogni e scacciare la malinconia.

venerdì 27 dicembre 2013

Vigile urbano o agente della Polizia Locale? La potenza del luogo comune








Poesia di Gianni Rodari
Il vigile urbano
Chi è più forte del vigile urbano? 
Ferma i tram con una mano.
Con un dito, calmo e sereno, 
tiene indietro un autotreno:
cento motori scalpitanti 
li mette a cuccia alzando i guanti.
Sempre in croce in mezzo al baccano:
chi è più paziente del vigile urbano?


Bella la poesia di Rodari, nasceva per i bambini, ed è l'unica cosa che forse può mettere d'accordo tutti, perché per quanto mi sia sforzato in questi anni di spiegare al mondo che il nostro lavoro è cambiato ogni volta che succede qualcosa di clamoroso ecco che tutto si ferma, e la pietra sospinta a fatica fino in cima alla collina rotola nuovamente a valle in un eterno e frustrante gioco di ruoli. 


Rodari  prima di me aveva intuito che il nostro ruolo sociale era importante già in quel semplice compito, semplice nella comprensione sociale non nel suo adempimento.

Noi,  agenti della Polizia Locale siamo lì, in mezzo a un crocevia ormai infernale, dove insieme ai tram, agli autotreni, e ad un traffico sempre più caotico e veloce ci scivolano accanto tutte le contraddizioni del nostro vivere, ed ecco che un mestiere tanto complesso, quanto pericoloso, scompare dalle scene. 

Noi non esistiamo, e in una dolorosa vertenza sindacale a Bologna, come a Roma, o in qualsiasi città o regione nella quale il nostro lavoro, il nostro stipendio e il nostro ruolo vengono messi improvvisamente in discussione ci si ritrova soli.

Mi arrivano voci isolate dal coro che cercano di convincermi che la gente è solidale con noi, ma permettetemi di avere dei dubbi, perché la gente, l'opinione pubblica, è spesso condizionata dai luoghi comuni e cerchiamo per una volta di guardare la realtà in faccia, senza paura. 

Non ho mai pensato in questi fantastici undici anni di fare un mestiere amato, ma ogni giorno di più sento di amarlo. 

Pensate che io facevo un mestiere apparentemente opposto, ero un educatore, mi occupavo di persone in difficoltà fisica e psichica, ma mi sento più utile oggi con una divisa addosso, forse perché in questo buffo paese che finge di essere europeo occuparsi di persone in difficoltà non rappresenta un valore  e si capisce dalle retribuzioni percepite ancora oggi dagli operatori del settore sociale. 

Un solo comune denominatore fra i due mestieri me li fa apprezzare entrambi, la necessità del rispetto della regola. 

Senza regole non puoi instaurare un corretto approccio educativo con un paziente psichico, senza regole non puoi fermare un autotreno. 

Ma le regole in Italia danno fastidio e noi agenti della Polizia Locale, nonostante i morti, e la perdita progressiva di diritti sindacali e di stipendio, rimaniamo sempre la divisa meno amata. 

Non importa cosa facciamo di buono, nei trattamenti sanitari obbligatori, nelle scuole ad educare i vostri figli, negli incidenti stradali dove siamo i primi ad arrivare spesso prima delle ambulanze, nelle piazze delle nostre città piene di telecamere, noi rimaniamo nell'immaginario collettivo la divisa più odiata, quella che merita di essere punita, sanzionata, dileggiata.

La potenza del luogo comune ancora una volta ci definisce vigili urbani a dispetto di una legge che dovrebbe essere cambiata tanto è vecchia e che già ci definiva nel 1986 agenti della Polizia Municipale.

A volte penso a un'Italia diversa, più colta, più matura, più rigorosa, dove a fianco di un garantismo a volte incomprensibile ci sia spazio anche per chi umilmente ogni giorno è pagato poco e male solo per consentire al cittadino normale di vivere in una società governata dalle regole.

Senza le regole che speranza avreste voi cittadini di sopravvivere alla strada, dove ogni giorno si consuma un bollettino di guerra senza precedenti?
So già che solo alcuni leggeranno questo post, e alcuni mi malediranno, altri rideranno, altri addirittura non capiranno, e allora non mi resta che sussurrarvi amici concittadini:

Se il mio post non riuscite a capirlo, rileggetevi la poesia del grande Rodari, lui non era un vigile urbano ma aveva capito l'essenza del nostro mestiere, un mestiere che davvero non possono fare tutti ...per fortuna.


giovedì 19 dicembre 2013

Che ne sai tu di un campo di grano?


Poche sere fa ero a cena al Cucco agriturismo dal 1999, ma come sapete io non scrivo per pubblicizzare nessuno, scrivo di ciò che mi piace, di ciò che conosco, e il Cucco lo conosco perché una o due volte l'anno mi ritrovo a cena con alcuni vecchi amici, compagni della gloriosa sezione G del liceo Righi di Bologna, pensate un po', ci incontriamo ancora, e io sono uno dei meno assidui.

Il Cucco è un bel posto, si mangia bene e chi vuole saperne di più clicchi sul link sopra.
Alessandra e Angelo li conosco dai tempi del liceo o giù di lì, amici di amici e un po' amici miei ormai dopo tante cene  a un tiro di schioppo da casa mia.

Ma non voglio parlare più del Cucco, bensì del libro che Alessandra ha scritto, Che ne sai tu di un campo di grano mitica canzone di Battisti, mio amore giovanile, in senso musicale chiaramente.

Ho letto il libro in un paio di giorni, l'ho gustato come uno dei loro piatti, come uno dei loro vini, e ho compreso meglio la loro storia, e quando tornerò lì a mangiare osserverò meglio gli arredi, le persone.
E' un libro autentico, racconta una storia buona, una storia coraggiosa, fatta di scelte, di sacrifici, e di ottimi risultati. Io non avrei mai potuto fare ciò che Alessandra e Angelo hanno fatto, mollare la città e decidere di vivere vicino ad Altedo, fra Bologna e Ferrara, imparando un mestiere difficile, complicato dalla burocrazia del nostro paese malsano, soffocato da tasse, balzelli, ostacoli, insidie umane e della natura.
Loro ce l'hanno fatta, vivono del loro lavoro, hanno creato un luogo magico, l'hanno riempito di una buona atmosfera e sanno accogliere, nutrire e coccolare le persone che transitano da quelle parti.
Il libro è asciutto, non indulge a sentimentalismi campestri, non è retorico, racconta la loro storia, storia non definitiva ma in divenire, come tutte le imprese nel nostro paese.
Per chi volesse provare, per chi come me fa altro ma apprezza il coraggio, e per chi vuole leggere in poche pagine un'avventura concreta e positiva, consiglio questo libro della Maglio editore.
Io sono uno che racconta storie, quasi sempre nere, lo ammetto, ma a modo mio vitali,  sono convinto che sia un bel modo per riempire gli spazi, una sorta di terapia contro il male di vivere e una professione no profit in conclusione. Pensavo fosse difficile coniugare pragmaticità a creatività narrativa, mi sbagliavo. Alessandra ha fatto bene a raccontarsi, rende ancora più credibile la loro avventura.




martedì 17 dicembre 2013

BOXE




BOXEO LITERARIO
MATTEO BORTOLOTTI vs MASSIMO FAGNONI

sabato 21 dicembre 2013 - ore 21:30
MACONDO - via del Pratello, 22 - Bologna
INGRESSO GRATUITO

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Tra pochi giorni ci sarà il grande incontro di boxeo literario. Come sono andati gli allenamenti dei due pugili? Massimo Fagnoni si è ritirato nei boschi dell'Appennino bolognese, dove ha curato la preparazione fisica e tecnica ed ha seguito una dieta iperproteica. Matteo Bortolotti si è invece allenato nel silenzio e nella concentrazione, privandosi di qualsiasi distrazione mediatica e pubblica. Impossibile dunque valutare i risultati di questi due percorsi atletici così diversi. Solo il ring di sabato prossimo darà una risposta certa e definitiva.

Nel frattempo, nella sua dimora di Barcellona, l'arbitro Steven Forti ha lavorato alla scaletta dei round, in attesa di prendere il jet della Boxeo Literario Airways per arrivare a Bologna. Il giudice Dr. Cimatti è impegnatissimo nella stiratura della toga, mentre il broker Mr. Rap sta già raccogliendo le prime scommesse su chi si aggiudicherà il match. La ring-girl Paola Sini minaccia di scompaginare completamente gli equilibri dell'incontro con una mise pazzesca e tacchi spaziali.

Se ne vedranno delle belle, insomma. Per non perderne neanche una, partecipa su Facebook e, soprattutto, vieni ad assistere all'incontro. Ci sarà da ridere.


sabato 14 dicembre 2013

x factor 2013 fine



Vedete quel cinno, diciamo noi a Bologna, che alza le braccia in segno di giubilo per la vittoria? Si chiama Michele e ha appena vinto l'edizione x Factor 2013.
Non credo arrivi a vent'anni e ha cantato un bel brano, fra le altre cose, scritto per lui da Tiziano Ferro.

Questa è stata una bella edizione, divertente, spettacolare, ben confezionata, quattro presentatori bravi, specialmente Mika che ha portato una ventata di freschezza alla trasmissione, bravo il presentatore, bravi i tecnici, i coreografi, coloro che hanno costruito le scenografie sempre varie, sempre fantasiose.

Per uno come me che ascolto musica da quando ho l'età della ragione e che la divoro ogni giorno come fosse un nutrimento, senza soffermarmi sui generi o sugli stili, ma consumandola, come si fa con il buon vino, dicevo per un amante della musica e della canzone come me, lo spettacolo è stato davvero gradevole, è mancata solo una componente per realizzare la perfezione, i cantanti.

Non dico che non erano bravi, dico che non erano l'elemento fondamentale, altrimenti non riuscirei a capire questa vittoria, Michele è stato coccolato, vezzeggiato, osannato dai giudici fin dalla prima sera, ma io tutto questo fascino, tutta questa bravura, non l'ho vista, non mi ha emozionato, non come ha fatto con gli altri, non mi ha convinto, non mi sembra abbia particolari doti canore, mi sembra un bravo cinno, che magari si farà, che magari riuscirà a costruirsi un  percorso ... magari no.

Non è paragonabile ad Aba (nome d'arte), non ha il carisma del gruppo che ha perso per un soffio (Ape Escape), insomma per me è una vittoria incomprensibile, ma si sa il verdetto del giudizio finale deve essere accettato.
Michele a parte e vedremo la sua carriera dove decollerà, tanti auguri chiaramente per lui e la sua purezza, dicevo Michele a parte, questi dovevano essere i migliori, selezionati fra migliaia di candidati.
Concludo ... delle due l'una o non ci sono cantanti particolarmente interessanti nel nostro paese, o è necessario rivedere i criteri selettivi.
Volete ascoltare cantanti incredibili e giovani? Guardatevi una puntata qualsiasi di Glee, e poi fate il confronto.

mercoledì 11 dicembre 2013

boxeo literario al Macondo




Boxeo literario©. La presentazione di due libri secondo le regole del pugilato. Un’idea di Emanuele Memè Cimatti Steven Forti.

In questo quarto incontro di boxeo literario, Matteo Bortolotti sale sul ring indossando i guantoni de "Il mistero della loggia perduta" (Felici) per sfidare Massimo Fagnoni e il suo romanzo "Lupi neri su Bologna" (Minerva). Boxeo literario si tinge così di giallo e noir, rendendo ancora più intrigante e coinvolgente questo imperdibile match pre-natalizio.

Giudice d'eccellenza: Dr. Cimatti
Arbitro primo (e unico): Steven Forti
Ring-girl guest-star: Paola Sini
Broker loschissimo: Mr. Rap

L'evento è promosso dal progetto “Bolonia enamora Barcelona... y viceversa" (http://boloniaenamorabarcelona.blogspot.com/), è sponsorizzato dal ristorante naturale Biogustaio (www.biogustaio.it) e dalla società sportiva Sempre Avanti (www.sempreavanti.it), ed è realizzato in collaborazione con il Macondo (https://www.facebook.com/macondobolognaclub?ref=ts&fref=ts) e l’associazione culturale Vitruvio (www.vitruvio.emr.it).

Boxeo literario©. Informazioni e proposte sul sito www.boxeoliterario.com
























martedì 10 dicembre 2013

intervista di QUIBOLOGNA.TV



Avrei voluto inserirla nel blog ma non ce l'ho fatta, quindi se cliccate qui potrete vedere la breve ma interessante intervista di Stefano Zanerini trasmessa su QUIBOLOGNA.TV.http://www.quibologna.tv/ in previsione dell'evento di giovedì 11 dicembre al Divinis

lunedì 9 dicembre 2013

Dexter fine serie




Dexter ... fine serie, fine storia, fine tutto.
Non ho mai letto i romanzi, l'ho già scritto, il mio legame con Dexter, fratellino sociopatico americano, è esclusivamente televisivo, ho trascorso con lui alcuni anni, mi sono divertito ed emozionato con le sue improbabili disavventure esistenzialseriali, dove il tecnico della scientifica di Miami nel suo tempo libero si dilettava a uccidere e fare sparire assassini, stupratori, mostri vari.
La forza di Dexter era nella sua impossibilità di entrare in empatia con il mondo continuando a conviverci, simulando una capacità relazionale, inventandosi storie sentimentali, diventando addirittura padre.
La novità dell'ultima stagione è l'umanizzazione del personaggio e lì è cominciata la caduta di stile, a mio avviso. La sua forza, la forza di Dexter era nella sua incapacità di essere umano, nella sua razionale consapevolezza di essere  diverso, tanto intelligente e distaccato, quanto crudele ed equo nelle  scelte morali, negli omicidi premeditati da una sorta di scelta liberatoria, patologica ma sempre pacificatrice.

Nell'ultima stagione Dexter si innamora, recupera caratteristiche mai emerse prima e viene svelata la genesi del personaggio.
Senza rivelarvi la conclusione posso affermare con una certa serenità che era tempo di finire, perché ci sono storie che non possono riprodursi all'infinito, specialmente con il mutare caratteriale del protagonista.

Quindi mi mancherà la parte oscura del mio immaginario, il vendicatore seriale, lo psicopatico compensato, utilizzerò alcune idee per infilarle magari in qualche mio libro, ma saluto volentieri Dexter Morgan, mi ha donato molti momenti di spensierata irrazionalità, quindi resterà nella parte oscura del mio cuore, quella che nessuno può conoscere, nessuno tranne me.

domenica 8 dicembre 2013

le primarie pd 2013


Oggi si votano i tre candidati alle primarie del PD, io a differenza di Prodi non ho cambiato idea, i due euro li userò per comprarmi le caramelle e farò altro in questa bella domenica di dicembre, l'albero di Natale ad esempio, tradizione familiare. Ma da uomo di sinistra, di una sinistra che non esiste più evaporata in un mare di letame, vi propongo il video sotto, non sono riuscito a caricarlo direttamente quindi vi lascio il link che dovrete cliccare e che dovrebbe proiettarvi in 4 minuti buoni di sana satira intelligente, e buon voto compagni : 




sabato 7 dicembre 2013

libreschi al Divinis






- LIBRESCHI del POKER d’ AUTORI -

Mercoledì 11 dicembre – ore 19.30 – c/o enoteca DIVINIS, via Battibecco 4/c, Bologna.

- LA PRENOTAZIONE E’ OBBLIGATORIA -

LIBRESCHI è un esperimento che unisce il gusto del buon vino al piacere della narrativa.

Attraverso un percorso di accostamenti eno-letterari, i nostri ospiti scopriranno come vini e romanzi si esaltino a vicenda, fondendosi in un’esperienza sensoriale unica.

Presso l’enoteca Divinis, Canto 31 presenta un ciclo di cinque serate, dove potrete divertirvi a degustare quattro diversi abbinamenti, tra gli splendidi vini di Maurizio e le incursioni letterarie di vari autori contemporanei italiani, ascoltando brevi letture dai libri proposti.

Per questo quarto mercoledì abbiamo abbinato ai quattro vini proposti da Maurizio i romanzi di un poker di scrittori nel più puro stile di LIBRESCHI.

Degusteremo quindi le fatiche letterarie di Nicola Arcangeli, Roberto Carboni, Fabrizio Carollo e Massimo Fagnoni.

ABBINAMENTI DELLA SERATA



CONTRAPPOSIZIONE - Un vino delicato e frizzante per una storia nerissima e brutale: vicendevole esaltazione -

Préambulles, Causse Marines & Lupi neri su Bologna di Massimo Fagnoni



BOLLA MINERALE - Un vino ed un libro per astrarsi dalla realtà -


Etna Bianco, Murgo & L’armonia dei sogni spezzati di Fabrizio Carollo



QUESTIONI DELICATE – Un rosso delicato per un noir dai temi delicati e profondi -


Pinot Nero del Trentino, Pojer & Sandri & Lo specchio delle sue brame di Nicola Arcangeli & Emanuela Tumiatti



SWING NOTTURNO – Un rosso intenso della bassa per un appassionante thriller a ritmo di jazz -
“Burson”, Longaresi & Bologna, destinazione notte. La fase Monk di Roberto Carboni

Incursioni enologiche a cura di Maurizio Landi & degustazioni letterarie a cura degli autori.

*Al termine dell’evento sarà possibile acquistare i romanzi con dedica autografata dagli autori e i vini degustati.

I libri sono degustati a Libreschi grazie alla collaborazione della libreria Trame.

Costo della serata con quattro degustazioni 15 €

Mercoledì 11 dicembre – ore 19.30 – c/o enoteca DIVINIS, via Battibecco 4/c, Bologna.

info e prenotazioni: 051/2961502 – 338/1431367 – 339/3170728 – info@canto31.it





venerdì 6 dicembre 2013

intervista radiofonica di Ciao Radio e presentazione alla libreria Il Secondo Rinascimento


Sopra dovreste riuscire ad ascoltare l'intervista fatta a Ciao Radio Tv. Grazie per la registrazione all'amico Nicola Arcangeli e a Pier Averara per il montaggio.

Sotto alcune fotografie scattate prima della presentazione del libro di racconti Solitario bolognese svoltasi ieri sera nella bella libreria Il Secondo Rinascimento in via Porta Nova 1 a Bologna.
La saletta della libreria era piena, e molti hanno fatto domande sul libro e su Bologna in nero e  sul mio mestiere, quello di agente della Municipale, è stata una bella serata, rilassante, alla fine di una giornata pesante fra agitazioni sindacali e lavoro. Ci sono alcuni luoghi, come questa libreria, dove il tempo sembra fermarsi e dove le ansie quotidiane, la preoccupazione legittima per il futuro, la miseria montante e la precarietà lavorativa rimangono fuori insieme al freddo ad aspettarci, ma dentro la libreria sembrava davvero di essere al sicuro, insieme al Dottor Dalla Val che ha condotto la serata magistralmente e gratificandomi  con una critica molto positiva dei miei racconti.
Le conferme di avere scritto bene sono linfa vitale per me, valgono più del denaro, fanno pari patta con i dati di vendita, buoni o cattivi che siano, mi incoraggiano a fare meglio, a perseguire nuovi traguardi.

Grazie all'Associazione,  e a luoghi magici come questo, dove la parola si coniuga con la cultura, senza urla e strepiti,  ci vorrebbero più luoghi come questo per potere sapere dove rifugiarsi dalla piena inarrestabile del nulla circostante.








martedì 3 dicembre 2013

intervista a Ciao Radio tv






Oggi alle 18 sarò in diretta negli studi di Ciao Radio Tv, radio televisione che trasmette nel web e sui canali digitali, parlerò di Solitario Bolognese in vista dell'imminente presentazione del 5 dicembre.
Se avete una mezzora di tempo e siete curiosi di sapere qualcosa di nuovo sui miei scritti mi trovate in rete, basta digitare qui e dovreste vedermi in diretta.
Ciao



domenica 1 dicembre 2013

solitario bolognese in libreria



Immaginate una sera di dicembre, il 5 ad esempio, un qualsiasi giovedì, nel quale non avete voglia della solita partita a calcetto sposati - single, con pizza cipolle salsiccia a seguire, o non avete voglia della solita partita a burraco (ma le signore giocano ancora a burraco?) presso il circolo tennis, oppure per un motivo assolutamente irrazionale non avete voglia di assopirvi davanti al vostro televisore 3d sessanta pollici che dovete ancora finire di pagare.
Ipotizziamo anche che fuori ci siano due gradi e che non nevichi, cosa c'è di più stimolante per i vostri intelletti drogati da tanta cattiva televisione e tanta mediocre politica e tanto terribile cinema che una serata breve ma intensa in una piccola e splendida libreria bolognese?

La libreria - galleria  Il Secondo Rinascimento è anche e soprattutto un luogo dove si fa cultura, vedere per credere,  è legata alla rivista La città del secondo rinascimento edita dall' Associazione culturale progetto Emilia Romagna della quale è Direttore Responsabile il Dott. Sergio Dalla Val che sarà presente il 5 dicembre alle 21 per un saluto prima della presentazione del mio primo libro di racconti:



Cosa aggiungere? Per me è un onore e un piacere, scrivere racconti, pubblicarli con una bella casa editrice bolognese (senza pagare) e potere essere ospite di un  tempio della cultura locale.
Se arrivate per tempo forse potrete bere un bicchiere di vino e mangiare due biscotti, offro io e crepi l'avarizia.



venerdì 29 novembre 2013

lupi neri in sala borsa

La cornice è questa.
Il tempio della cultura bolognese
 
la biblioteca della Sala Borsa

 
La presentazione si è svolta in una bella sala al secondo piano, e sotto potete vedere Roberto Carboni, Patrizia Bottura, il sottoscritto e l'amico Andrea Piselli che ha fatto i salti mortali per esserci, ed è stato fondamentale per la presentazione, come al solito.
 
 
 
 

Quello che parla nella foto è lui. Prima della presentazione un mio sconosciuto lettore ha scambiato Andrea per me e poi ha voluto una fotografia insieme, a volte mi stupisco, questa storia dello scrivere è come una sbornia, una di quelle allegre.

Carboni è stato grande come al solito, abbiamo parlato di Bologna, del noir, dello scrivere, insomma di ciò che riempie le nostre vite, in maniera diversa ma sicuramente importante.

Dopo Stefano Zanerini mi ha anche intervistato come accade a quelli importanti, e dietro la magnificenza della Sala Borsa. Stefano è un mio coetaneo in gran forma,  sportivo, giornalista storico, dirige QUIBOLOGNA.TV che consiglio a tutti.
Appena ho il video dell'intervista ve lo faccio sapere.



E adesso prepariamoci alla prossima presentazione il 5 dicembre

mercoledì 27 novembre 2013

solitario bolognese in libreria



Un freddo birichino, una Bologna austera e nervosa, una trattativa con il Comune interrotta e diverse beghe sindacali, ma io non mi fermo, ascolto Nuvolari cantata dal grande Dalla e faccio una presentazione a settimana, fa bene all'umore, alla circolazione, alla cultura forse, al mio ego in cassa integrazione e ai miei nuovi progetti editoriali.

Il 5 dicembre vi aspetto in via Porta Nova 1/a, pieno centro bolognese, il vino e i biscotti li porto io, voi portate voi stessi.

Domani poi vi racconto com'è andata in Sala Borsa con l'amico Carboni.

martedì 19 novembre 2013

Fagnoni e Carboni in sala borsa

GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE 2013
ORE 18
SALA BORSA 
BOLOGNA




Doppia presentazione di romanzi nell'ambito della rassegna i giovedì della sala borsa:

 28 novembre (in Sala Atelier dell'Urban Center Bologna all'ultimo piano): Roberto Carboni (Bologna destinazione notteFratelli Frilli Editori, 2013) dialoga con Massimo Fagnoni(Lupi neri su Bologna: gialloMinerva, 2013). Partecipano Patrizia Bottura e Andrea Piselli

>> Bologna destinazione notte: A Borgo Panigale, sui gradini di un negozio di giocattoli, di fronte al centro commerciale, viene rinvenuto il primo piede. Così ha inizio l'odissea di Annibale Dori, tassista notturno appassionato di jazz, in una Bologna piovosa e desolata, terrorizzata da un maniaco che rapisce e tortura a morte le sue vittime. Fanno da cornice una donna misteriosa e affascinante e un locale infilato nello stomaco della città, dove suona Al il pazzo, amico fraterno di Annibale e leggendario pianista jazz. 

>> Lupi neri su Bologna: A Bologna muore un poliziotto. La Digos comincia una serrata indagine mentre un nuovo minaccioso movimento cresce nel paese agitando le piazze delle principali città. Gli scontri di piazza si moltiplicano, il nuovo movimento appare organizzato, armato ed estremamente deciso. L'obiettivo sembrano i poliziotti che continuano a morire in misteriosi omicidi. 

Per non sbagliare ho fatto copia incolla con la presentazione preparata dalla biblioteca.

Due romanzi bolognesi a confronto, due diversi modi di concepire Bologna e il noir.

Vi aspettiamo numerosi nel tempio della cultura bolognese per me un doppio onore incontrare il bravo Roberto Carboni e presentare un mio romanzo nella biblioteca più bella di Bologna.




lunedì 18 novembre 2013

Mika






Si lo ammetto guardo x factor, non guardo ante factor e neppure extra factor, ma quando posso mi guardo lo spettacolo, perché mi piace la musica, elemento imprescindibile del mio quotidiano e mi piace lo spettacolo che con la musica riescono a costruire a x factor.
X factor è  davvero divertente, la competizione, gli artisti, i presentatori, i giudici, i coreografi, il pubblico,è un insieme che fa di questo prodotto uno dei programmi più seguiti nel palinsesto sky, funziona e alla fine sapere chi vincerà la competizione è rilevante solo per il vincitore, basta guardare le precedenti edizioni, non credo che tutti i vincitori siano diventati protagonisti del mercato musicale nazionale o  internazionale, e Chiara, la rivelazione della scorsa edizione è più popolare come testimonial della Tim, al momento, che per le sue canzoni.
Ma secondo me, la vera rivelazione di quest'anno è Mika, non lo conoscevo, o almeno non sapevo di avere ascoltato qualche suo brano musicale intercettandolo dalla radio come faccio spesso, ma al di là del talento artistico, lui è davvero un personaggio geniale, è bello, elegante, pur indossando cose che sono oltre ogni mio immaginabile guardaroba, è  futuribile,  pacifista e solare, difficilmente sbaglia una battuta, una frase, è istintivo senza essere brutale e risoluto e definitivo senza essere spietato.
E' davvero seducente e ve lo dice un eterosessuale a tutto tondo, e secondo me ha contribuito ad armonizzare anche il gruppo di rodati ed efficaci giudici, adesso apprezzo di più l'estrosità un pò folle di Morgan, la determinazione materna della Ventura e il piglio peloso di Elio.
Lui riesce ad armonizzare e questa è la sua principale virtù, l'armonia è presente in ogni casa che intraprende.
E' un giovane di successo, e anche se ha fatto solo tre album, io credo sia già arrivato, perché in Italia ha fatto il botto.
Quindi mi inchino come al solito davanti al genio, alla potenza, e alla bravura, e se penso che l'anno scorso al suo posto c'era Arisa, mi rendo conto di come a volte i particolari creino il successo di uno spettacolo. Alcune voci mi riferiscono che alla prossima edizione non ci sarà, peccato, e complimenti Mika, qualunque cosa farai sarà un successo, te lo meriti.

domenica 17 novembre 2013

la leggenda di Loiano



Sera, sto tornando a casa dopo il lavoro, mi fermo nell'area di servizio che prediligo perché lì risparmio mediamente qualche centesimo ogni litro, faccio 15 euro di benzina, maledico la benzina, chi la produce, chi non ha nessuna intenzione di inventarsi un altro metodo più ecologico e più economico di alimentazione delle auto, e dopo la consueta sequela di imprecazioni interiori sto per salire sulla mia macchinetta, sono in tuta, sono stanco, mancano circa venti chilometri da lì a casa.
Mi affianca una punto nero demolizione e ruggine, al volante un italiano, accento emiliano, potrà avere venticinque, trent'anni, potrebbe essere mio figlio, per fortuna non è così.
Non ha la faccia da tossico, ha una faccia simpatica, un cerotto sul sopracciglio destro, la barba di un paio di giorni e l'abitacolo dell' auto nel complesso fa abbastanza schifo.
"Sono nei guai" esordisce "La ragazza mi ha sbattuto fuori di casa, non ho un soldo, la macchina è in riserva, devo tornare a casa, a Loiano".
Io penso auguri, grazie per la comunicazione, cambia ragazza, non capisco ancora cosa può volere da me, nonostante il mio mestiere, i delinquenti conosciuti, i truffatori, giocatori delle tre campanelle, spacciatori etc etc, non penso, non antepongo pregiudizi o deformazione professionale, nemmeno controllo se l'auto è in riserva:

MI FIDO.

Non capitava forse dal periodo innocente dell'infanzia, quando smisi di fidarmi perché un mio compagno di giochi preferì un altro amico per le battaglie con i soldatini.
Non capitava da quella volta che cercarono di vendermi un cellulare in un'area di servizio dell'autostrada, non capitava da quando Berlusconi è salito al governo.

Mi vuole mostrare la sua patente, faccio di no con la testa e chiedo:

"Cosa vuoi?".
"Mi può dare una mano, per tornare a Loiano?".
Io so dov'è Loiano, in inverno nevica come al Corno, ho amici che abitano lassù, colleghi, gente tosta che scende insieme ai lupi tutti i giorni per rilevare incidenti, penso che potrebbe essere un trucco, l'ennesimo trucco di una guerra fra poveracci e coglioni, accattoni e ingenui.

Io il coglione ingenuo in questo caso, ma fino a cinque euro.
"Per arrivare a Loiano ti bastano cinque euro di benzina" ed estraggo dal mio portafoglio gli ultimi 5 euro sopravvissuti al mio rifornimento precedente, sono stropicciati, umidi e puzzolenti, ma ci fai più di tre litri di benza, bastano per tornare nell'ameno paesino.

Lui li prende, sorride umile, ringrazia molto.
"E ricordati, quando ti chiederanno come hai fatto a tornare a Loiano, puoi dire che un vigile bolognese, uno di quelli che odiate tanto, ti ha dato una mano".
"Lei è un vigile?"
"Un agente della Municipale" rispondo con orgoglio, poi risalgo sulla mia macchinetta e mentre torno a casa ascoltando i Cold Play penso che ho fatto una cosa buona, ho aiutato un giovane italiano in difficoltà, una piccola cosa, ma l'ho aiutato a tornare a casa, penso anche che magari mi ha semplicemnete fregato, ma più mi avvicino  a casa, più mi convinco del contrario, ne parlo con mia moglie, mando anche un paio di sms ad amici che increduli mi rispondono preoccupati, temono una crisi di demenza senile alla base del gesto.

Lo stato di grazia dura fino al giorno dopo, quando racconto con una punta di orgoglio l'episodio ad alcuni colleghi in ufficio, e lì cambia la prospettiva.
Uno mi dice che gli è capitato due volte, con lo stesso, sotto casa sua, stessa storia, doveva andare a Loiano, senza benzina etc.
Un altro se l'è trovato fuori dalla Coop, appena terminata la spesa.
La moglie di un collega fuori dalla chiesa, era insieme al suo bambino, e gli ha creduto a metà, lo ha accompagnato da un benzinaio lì vicino e gli ha pagato 10 euro di benzina.

Se nel mio ufficio ne ho trovati quattro, quanti giovani bolognesi ci sono in giro solo a Bologna che hanno scoperto questo nuovo metodo per fare accattonaggio?
Chi sono questi disperati?
Non credo un'associazione a delinquere, semplicemente giovani che ti raccontano la favola di Loiano, perché Loiano? Perché è lontana e ci vogliono almeno cinque, dieci euro per arrivarci.

Alcune considerazioni finali.
Mi sento un coglione e non me ne vanto.
Non crederò più a nulla e questi sono gli ultimi cinque euro che mi faccio fregare da un altro disgraziato come me.
Se incontrate un giovane simpatico, emiliano che deve tornare a Loiano e ha disperatamente bisogno dei vostri denari, tenetelo fermo un attimo, con un'altra favola e chiamatemi, se sapete come farlo, io arrivo subito. Devo dirgli qualcosa che magari lo aiuterà davvero a cambiare stile di vita.

venerdì 15 novembre 2013

i lupi scendono al Centro Lame











Con Vasco Rialzo (Emanuele Cimatti) io mi diverto molto, e devo ringraziare la scrittura se l'ho conosciuto, ci siamo incontrati due volte in due anni ed è come se fossimo amici dal tempo del liceo, ma lui è troppo giovane per avere fatto il liceo con me, avrei dovuto farmi bocciare  dieci anni di seguito per ritrovarmelo in classe.
Morale abbiamo parlato del romanzo, abbiamo conosciuto alcune nuove lettrici dei miei romanzi, e abbiamo annunciato che il 21 dicembre 2013 salirò sul ring per affrontare l'enfant prodige del noir bolognese, il grande Matteo Bortolotti.
Se cliccate di seguito vedrete gli sfidanti e potrete capire, forse, cosa accadrà, il luogo dell'incontro per ora è  segreto. A presto, ora ingurgito una manciata di proteine, leggo un po' di Chandler ed esco a correre sotto la pioggia.

boxeo

giovedì 14 novembre 2013

metti una sera a Lucidamente








 Non è solo per narcisismo che compaio  io insieme a Tripodi nelle fotografie sopra, il fatto è che non potevo fotografare i trenta partecipanti alla lezione di scrittura creativa alla quale ho partecipato con entusiasmo ieri sera.

Ringrazio l'amico Rino Tripodi Direttore responsabile e fondatore dell'Associazione Lucidamente
che mi ha invitato alla seconda o terza lezione del corso per raccontare la mia esperienza di scrittore.

Ho parlato a braccio come al solito e mi hanno fatto piacere le domande dei partecipanti, mi sono sentito a casa, come quando stai conducendo un gioco che conosci bene e non hai paura di essere colto in fallo.

 Belle facce ieri sera, molte donne, qualche aspirante scrittore uomo e nessun sognatore ma persone con i piedi per terra, grazie anche alla franchezza del conduttore Rino Tripodi che ha premesso quanto sia difficile, aleatorio e pieno di trabocchetti il mondo dell'editoria italiana.

Ha ricordato a tutti che siamo un popolo di navigatori della rete fra facebook, twitter, whatsapp, siamo un popolo di artisti, specializzati soprattutto nell'arte di arrangiarci, non siamo molto santi e soprattutto non leggiamo, al ventitresimo posto nella classifica dei lettori di libri.

Quindi immaginate la mia meraviglia, incontrare trenta aspiranti scrittori che spendono il loro tempo  per frequentare un corso di scrittura creativa.
Esiste ancora la speranza di un mondo diverso, dove la gente si muove dalle proprie case per inseguire un sogno.
Ieri sera ne ho avuto conferma.
Grazie a Tripodi e  alle persone che ieri sera mi hanno accolto, ascoltato e addirittura applaudito.
Quasi quasi adesso mi metto a scrivere, certe esperienze  danno la spinta giusta.
 

lunedì 11 novembre 2013

lupi neri un trafiletto della rivista Il Carabiniere



Ho partecipato a due premi letterari indetti dalla famosa rivista, senza vincerli, ho inventato un maresciallo dei carabinieri contro corrente, poi neanche tanto, ho inserito carabinieri in molti dei miei romanzi, ho anche spiegato a un maresciallo dei carabinieri che i miei romanzi erano puro intrattenimento, niente di più.
Finalmente la rivista il Carabiniere si è accorta di me e io ringrazio con questo piccolo trafiletto che appiccico  nel mio album tanto virtuale quanto incancellabile, incastrato nell'enorme calderone della rete.

mercoledì 6 novembre 2013

lupi neri su Repubblica










Prendi un trafiletto di Repubblica cultura, schiaffalo nel tuo blog, incollalo come  fosse un cimelio prezioso, ringrazia il giornalista che ha avuto il coraggio di citarti e quindi di riconoscere la tua esistenza, e ti ritroverai, come nel mio caso a distanza di anni, il romanzo l'ho scritto 4 anni fa ormai, a riflettere sule motivazioni che ti hanno spinto a scrivere.

Nel mio caso le motivazioni sono diverse e tutte convergenti, era il periodo del sito www.cacciallosbirro, e lì c'erano  fotografie di poliziotti in bella mostra, possibili bersagli.

Ho sommato a quel tipo di propaganda la nostra esposizione mediatica, noi agenti della Polizia Locale spesso fotografati, aggrediti, etichettati, insultati.
Insieme a questi fatti, sicuramente coinvolgenti dal punto di vista emotivo si è intrecciata una riflessione sui poteri forti, sul potere della Rete, sul potere di manipolazione di chi può muovere i fili dell'informazione.
Insieme ho rivisitato i fatti di Genova, città mai visitata ma affascinante.
E' nato questo romanzo,  si intitolava Figlio di un Re ... in quel periodo ascoltavo molto la canzone di Cremonini, ma il titolo non era casuale, perché nel brano, che mi piace tuttora, si parla dell'uomo e di ciò che può pensare di essere solo per la sua definizione di stato, il mio personaggio principale è proprio in sintonia, si chiama Massimiliano Re, ma non è  figlio di  re, in realtà è un gran bastardo.
Mi è piaciuto il brevissimo trafiletto del giornalista, perché ha inquadrato il concetto cardine.
Pasolini difendeva i poliziotti in quanto veri figli del proletariato, contro i rampolli della borghesia.
Io dico solo che non esistono più ruoli definiti, ma solo individui ed è nel singolo che devi cercare il valore o la perdizione, non nel suo apparente ruolo sociale.
Pensa un po' quante scemenze riesco a scrivere con un solo trafiletto.
Grazie Micol Argento di Repubblica

martedì 5 novembre 2013

reduci



Ho visto Reduci su Sky documentario su soldati sopravvissuti in un modo o nell'altro all'inferno afgano.

Mi sono emozionato e non è questione di andropausa, è che in questo documentario, asciutto come un torrente in secca o un qualsiasi maledetto deserto pieno zeppo di ordigni inesplosi, dicevo in questo film per la televisione, c'è un pezzettino del nostro paese, quello nel quale mi riconosco senza fatica.

Io non appartengo all'Italia dei geni in fuga, categoria intellettuale e produttiva che giustamente ha deciso di andare a lavorare all'estero perché qui peggio che nel terzo mondo.

Non appartengo neanche a quella parte di italiani che ogni giorno deruba, corrompe, si fa corrompere, uccide sparando alle spalle, affama, campa sulle ricostruzioni dei terremoti, specula in borsa, inquina etc etc etc.

Io appartengo all'Italia dei reduci di questo documentario e mi sono riconosciuto nei tinelli normali di alcune di queste famiglie, famiglie normali, o normalmente oneste, come poteva essere la mia famiglia di origine, la vostra.

Da quelle famiglie alcuni giovani uomini e donne hanno deciso di entrare nell'esercito e si sono ritrovati in missione in Afghanistan, e non mi interessa fare analisi pacifiste, o demagogiche, sui motivi della nostra presenza in un qualsiasi scenario di guerra, le analisi le lascio a quelli che stanno comodi in luoghi dove non esiste chiedersi come fare a pagare il mutuo, crescere una famiglia, costruirsi un futuro.

Questi giovani reduci hanno scelto la carriera militare per motivi forse ipotizzabili ma sicuramente soggettivi e onorevoli, alcuni perché credono nel loro paese e sono davvero rimasti in pochi, altri perché sognavano fin da piccoli di fare i soldati, altri perché era l'unica scelta onesta per condurre una vita dignitosa, altri appunto per pagarsi il mutuo e potere mettere su famiglia.

E' importante? Non credo.
Loro sono partiti, hanno fatto il loro dovere, hanno messo in gioco le loro  giovani vite, si sono messi in gioco e purtroppo in alcuni casi hanno perso, fa parte delle regole e lo sapevano, ma si sono messi in gioco e continuano a farlo fra traumi fisici e psicologici in alcuni casi irrisolvibili.

Questa è l'Italia della quale andare orgogliosi, senza retorica, senza dietrologie, ed è l'Italia alla quale mi sento di appartenere, quella che mi dà un senso di appartenenza, il resto è soprattutto da cambiare, soprattutto da buttare.
 Su sky

sabato 2 novembre 2013

lupi neri al Centro Lame






Torno al Centro Lame dagli amici della Libreria Coop e incontrerò Vasco Rialzo che ho avuto il piacere di conoscere quando presentai Cielo d'agosto. La cosa piacevole e confusiva di una presentazione al centro Lame è che gioco in casa, anzi in Coop, dove spesso vado a fare la spesa, il centro lame fa parte del mio quotidiano e della mia storia, incastrato in un quartiere, il Navile che quasi per caso mi ha adottato inconsapevolemente. Vasco è un'altra piacevole scoperta nel variegato panorama degli scrittori bolognesi, lui è bolognese e quasi spagnolo per un'altra serie di coincidenze che magari un giorno mi farò spiegare, è anche inventore del Boxeo literario che ha spopolato a Barcellona e che è già approdato anche a Bologna.
Se volete saperne di più accomodatevi nel link sopra, io vi anticipo che sto cercando uno sfidante per un incontro all'ultimo sangue (metaforicamente).
Intanto vi aspetto al Centro Lame con i  miei lupacchiotti anarchici e molto informali, fra un litro di latte e un etto di prosciutto trovate una mezzoretta per una presentazione libresca magari vi distrarrà dalla miseria quotidiana, è gratis.