Aveva inciso il motto sulla facciata di una sua villa/ castello e lo stesso motto diventa il titolo del bel film di Martone dove un insuperabile Servillo veste i panni dell'egocentrico Scarpetta, padre dei mai riconosciuti De Filippo, attore, commediografo e grande amante del gentil sesso, con i suoi nove figli fra legittimi e illegittimi.
Una Napoli fantasmagorica, ricostruita con sapienza e grande stile, in un'Italia fra fine 800 e preludio del fascismo e la comparsata di un ambiguo D'Annunzio che nella vicenda storica trascinò Scarpetta in tribunale per una parodia di una sua opera.
Tutti bravi, molti attori partenopei già impegnati su vari fronti, da Un posto al sole ai bastardi di Pizzo Falcone, qui possono davvero portare in scena la loro stoffa da teatranti.
Un pezzo di storia importante della cultura italiana che come spesso accade passa da Napoli.
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