giovedì 31 marzo 2022

Bologna nessun dolore


 Bologna nessun dolore è l'ottava indagine di Galeazzo Trebbi investigatore. Il titolo trae spunto dalla famosa (per me) canzone di Battisti che cito all'inizio.

E' una storia di solitudini, e forse in tutti i  miei romanzi il denominatore comune è l'individualismo dei personaggi, perché parliamoci chiaro, il nostro modello sociale è soprattutto imperniato sul singolo in guerra con il mondo.

In questo romanzo incontrerete diversi personaggi che cercano di affrontare la realtà, chi facendola a pezzi, chi subendola, chi cercando di comprenderla.

Trebbi, senza volerlo, diventa come al solito, il catalizzatore di tutti i pensieri tormentati, i desideri, le angosce, dei diversi personaggi, e sarà dura per lui arrivare alla fine incolume.

Nessuno vince, come capita spesso nelle mie storie, ma qualcosa spero vi rimarrà di una Bologna nuovamente periferica, marginale, oscura, percorsa dalle dinamiche strazianti del nostro tempo.

Niente pandemia, niente guerra, il romanzo l'ho scritto prima che tutto avvenisse.






lunedì 28 marzo 2022

Bologna nessun dolore booktrailer


 

Un minuto della vostra attenzione, come la mia, continuamente distratta dalle mille stimolazioni della rete.

Primo artigianale booktrailer elaborato dal sottoscritto per incuriosirvi.

Primo firmacopie a Bologna al Blues Cafè di via Bentini dell'amico Valerio Gardosi, 16 aprile ore 10-11,30.

Ne seguiranno altri e anche le tradizionali presentazioni, perché fra pandemie e guerre lo spettacolo deve continuare.

domenica 27 marzo 2022

quiescenza


 

quiescènza s. f. [dal lat. tardo quiescentia, der. di quiescens -entis: v. quiescente]. – Stato di quiete, di riposo, di cessazione o sospensione dell’attività.


Sto camminando fra le corsie di un negozio della grande distribuzione, primo giorno di ferie, metà marzo 2022, terminerò le ferie residue a fine aprile e il 2 maggio inizierà l'ultima fase di vita dell'occidentale medio, quella della pensione.

Per circa dieci minuti ho provato una sensazione di panico, leggero affanno nel respiro, pensieri confusi, la prospettiva di un futuro da umarel a caccia di cantieri da spiare e commissioni familiari da espletare perché tanto "sei in pensione così non ti annoi".

A distanza di una settimana quell'iniziale sensazione di panico è scomparsa, vado in palestra tre volte la settimana, ariose passeggiate nei dintorni silenziosi di casa mia, caratterizzati da lunghe ciclabili, ho in programma di gonfiare i tubolari della mia bicicletta rimasta a prendere polvere per anni, ho rimesso mano al mio ultimo romanzo e mi preparo all'uscita del Frilli primaverile e sto bene, come cantava Gaber in un'illogica allegria.

Penso a tutti quelli che: la pensione è l'anticamera della tomba ... cosa vai a fare in pensione ... un uomo che non lavora è un uomo inutile ... adesso è tempo di volontariato ... con quota 100 non ce la farai ad arrivare alla fine del mese.

Etc etc.

Lo sapevo che per me sarebbe stato diverso, lo sapevo che mi sarebbe piaciuto, pazienza se nel nostro paese ridicolo le pensioni sono basse, pazienza se i nostri parlamentari la prendono dopo 4 anni, anche quelli che dovrebbero stare in galera.

Pazienza, perché io sto bene proprio ora, proprio qui, non è mica colpa mia se mi capita così.

Date retta, se potete fate come me, perché è il presente che conta.


sabato 19 marzo 2022

Cattelan ... sulla felicità


 

Mi piace Cattelan perché è una sorta di trait d'union fra diverse generazioni, con i suoi 41 anni rappresenta il futuro della televisione di intrattenimento, abile presentatore di xfactor lasciato, per motivi a me sconosciuti, il programma, sta sperimentando nuove strade.

Su Netflix approda con una semplice domanda formulata nella fiction televisiva dalla figlioletta, papi, come si fa ad  essere felici?

Le sei puntate che seguono rincorrono in maniera leggera e scherzosa l'argomento lasciando diversi spunti di riflessione e dimostrando una sensibilità legata più alla mia generazione che comincia a stilare bilanci guardando al passato con malinconia e al futuro con timore.

Cattelan è bravo a cercare linguaggi nuovi, manifestando una fragilità, magari solo telefilmica, ma efficace ed entrando in punta di piedi nelle vite dei vari protagonisti, sempre con rispetto e una velata ironia soprattutto rivolta a se stesso.

Gradevole esperimento.

Spero per lui un futuro televisivo, se lo merita, se è questo che vuole, ma non gli garantisco la felicità, quella come si intuisce dalla fiction è davvero effimera, fugace e illusoria.

venerdì 18 marzo 2022

pechino express


 

Ricomincia Pechino Express la rotta dei sultani un percorso che parte dalla Turchia per arrivare fino a Dubai.

Non scriverò dei concorrenti che a differenza dei personaggi nella narrativa, imprescindibili, in questo caso sono solo gli intermediari fra gli spettatori e il mondo.

E' l'unico reality che ha una reale dignità e ragion d'essere perché entra nelle case della gente comune, si misura attraverso la generosità degli abitanti di un paese, ti permette di valutare la concreta empatia che le persone riescono a mettere in campo, e soprattutto ti mostra un paese lontano attraverso usanze, cibi, case, luoghi di culto.

Costantino con la sua simpatia e la sua fisicità inglese composta da umorismo caustico e intelligente uso delle parole è il grande protagonista e irrinunciabile conduttore di Pechino, senza di lui il programma non sarebbe lo stesso.

Adesso Pechino è su Sky, peccato per la Rai, ha perso uno dei pochi programmi decenti del suo palinsesto.

lunedì 14 marzo 2022

Professor Wolfe


 

Sempre più difficile proporre qualcosa di nuovo quando si tratta di giallo/crime/nero etc.

Il professor Wolfe è uno stimato esperto di scienze forensi che coordina un piccolo staff di professionisti che si dilettano a svelare le cause di morte in casi controversi.

Serie inglese, sei puntate che vanno in crescendo verso un finale che fa bene sperare per il proseguo della serie.

Il mattatore è lui Wolfe Kinteh interpretato dall'attore Babou Ceesay che non conoscevo.

Il personaggio è originale, un professore bipolare, con una famiglia dalla quale è uscito ma che continua ad amarlo, una ex moglie avvocato e una figlia scampata ala leucemia, molto vivace.

Le storie sono bene articolate e a tratti divertenti. 

L'approccio con la morte e con tutti i corollari, (compresi i corpi straziati e le scene del crimine) è, nonostante il tema, leggero.

Nel complesso è un prodotto originale, bravi tutti, bella la fotografia.

Su Sky 

giovedì 10 marzo 2022

Sette donne e un mistero




 

Sette attrici italiane fra le quali spicca sicuramente Margherita Buy fra tutte (lasciando da parte la Vanoni, peraltro simpaticissima)  l'unica che incarna un modello di attrice appartenente alla grande stagione del cinema italiano, tantissimi film partendo dal lontano 86 con i migliori registi italiani.

Le altre attrici, invece, incarnano il cinema e la fiction al femminile in Italia oggi, certo non tutta ma una buona rappresentanza.

Rifletto su questo argomento ed è inevitabile pensare a Monica Vitti da poco scomparsa, Alida Valli, Anna Magnani, Silvana Mangano, Virna Lisi, Claudia Cardinale e mi rendo conto che nessuna di queste attrici o di tutte quelle dello scarno panorama attuale, è minimamente assimilabile al carisma di quelle citate, e avrei potuto ricordarne altre.

Cosa manca oggi al cinema italiano?

Denaro? Passione? Investimenti? Chissà.

Il film invece?

Una debolissima commedia che non fa ridere e non smuove nulla, regalatami da Sky come affezionato cliente.

Non merita nemmeno il tempo di un giudizio.