domenica 31 marzo 2019

il mestiere dello scrittore ... vagabondando per l'appennino



Questo post lo leggeranno in pochi, ma chi se ne frega, è il bello di avere un blog, è tuo e puoi scrivere ciò che ti fa stare bene, il tuo messaggio nella bottiglia.
Del resto scrivere è soprattutto questo, un messaggio, un modo di comunicare, il migliore che conosco.
Molti di coloro che mi leggono e gradiscono i miei scritti conoscendomi mi troverebbero faticoso, proprio perché la scrittura ti pone su un piano diverso, alieno, e invecchiando, sempre più congeniale alla mia idea di interazione con il mondo.
Ho ricominciato con molta flemma il mio giro di presentazioni in giro, senza un ordine preciso, come sempre, vado dove mi chiamano, più o meno, come un guitto randagio che non cerca fama o ricchezza ma si muove nei luoghi dove si annida la cultura, soprattutto le biblioteche che stanno diventando i nuovi monasteri in questo secondo medioevo nel quale la gente malvolentieri si sposta da casa per una presentazione e li capisco, perché anch'io sono così.

Sono capitato a San Benedetto Val di Sambro insieme a Guido Mugavero che mi ha gentilmente accompagnato per parlare di nuovo del mio romanzo più sincero Il ghiaccio e la memoria.


A San Benedetto ero atteso alla biblioteca  Gastone Stefanini in una piacevole serata di fine marzo,e ho ritrovato davvero un pezzo di memoria, Marco Tamarri, Responsabile del Settore Cultura e Turismo dell'Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese,  per me soprattutto compagno di classe al Righi fra il 75 e il 77 circa.

Laureato in filosofia, come me,  alpinista e molte altre cose.
Abbiamo parlato del romanzo e di quei due amici che lui conosceva bene, morti sul Bianco, che hanno ispirato l'incipit del romanzo, poi abbiamo mangiato ciccioli e mortadella, bevuto buon vino rosso e chiacchierato, di libri, di cultura, di montagna.

Alla fine il gioco dello scrittore è tutto qui, mi muovo come un guitto fra luoghi e situazioni raccontando storie e rubandone altre, mi commuovo ritrovando pezzi della mia storia e conosco persone nuove quasi sempre interessanti.
Frequento le ultime roccaforti del pensiero dove la gente ha ancora voglia di comunicare verbalmente spegnendo per un attimo i cellulari.

Solo per questi motivi varrebbe la pena il mio viaggio sconclusionato che mi porterà la prossima estate in giro per l'Appennino, incontrare altre menti pensanti che resistono alla deriva dilagante, al nulla che come nella Storia infinta incombe per spazzare via il tutto o ciò che ne rimane.

sabato 23 marzo 2019

the punisher 2




Alla fine se devo scegliere fra Daredevil e the Punisher scelgo il secondo.
Quarant'anni fa avrei detto altre cose forse, andavo ancora in chiesa e credevo nel perdono, nel porgere l'altra guancia e amenità simili.
Oggi credo in pochissime cose e sicuramente il mio concetto di giustizia è più simile a quello dell'amico Trebbi, ma come scribacchino in divisa, si fa per dire, devo rispettarla.
Ma lui, the Punisher, può permettersi di fare diverso, forse perché non ha nulla da perdere, gli hanno portato via tutto, la famiglia, l'onore, la speranza e hanno fatto malissimo.
Anche la seconda stagione inizia all'insegna dei buoni sentimenti e dopo una sequenza iniziale dove il protagonista incontra l'amore fugace e disperato di una notte, si ricomincia con la solita benedetta ultra violenza.
L'attore Jon Bernthal è perfetto nella parte, la sua umanità così intensamente pregna di una nostalgia irriducibile, la sua ruvida concretezza e un'onesta imprescindibile, creano un personaggio più interessante del cieco Daredevil, sempre troppo preoccupato di risparmiare  vite di esseri decisamente sacrificabili.
Se la narrativa di genere deve essere liberatoria  rendiamola liberatoria, nei miei romanzi non troverete necessariamente un lieto fine, ma vi assicuro che almeno nella finzione i miei buoni sanno diventare cattivissimi e che la giustizia, quella vera, soggettiva e definitiva, possa liberarsi almeno nella finzione, altrimenti che scrivo a fare se non posso liberarmi nemmeno quando sogno?
Dimenticavo, su Netflix, seconda e credo ultima stagione, per ora

ps. nei link io non uso più Wikipedia per i riferimenti perché non li sopporto, loro e le loro continue richieste di donazioni.

lunedì 18 marzo 2019

la verità sul caso Harry Quebert





Sky mi costa come un'iscrizione in palestra, una buona di quelle con sauna e piscina, ma talvolta ne vale la pena, mi ha permesso di vedermi nel giro di un paio di giorni tutta la stagione, 10 puntate, della fiction tratta dal romanzo La verità sul caso Harry Quebert.

Il romanzo è del giovane scrittore svizzero Joel Dicher che con questo giallo ha svoltato diventando uno scrittore di best sellers.

La storia è davvero interessante per due aspetti, la trama nera è ricca di colpi di scena e tiene lo spettatore sulle spine fino alla fine.
L'altro aspetto è il ruolo dello scrittore nella vicenda poiché i protagonisti sono scrittori, scrittore è il giovane protagonista che indaga per scagionare il suo mentore dall'infamante accusa di avere ucciso una giovane fanciulla trenta anni prima.

La fiction è pregevole, bravi tutti, perfetta l'atmosfera, una totale immersione in un giallo di successo.
Consigliato
su sky

venerdì 15 marzo 2019

Daredevil terza stagione




E così sembra che Daredevil chiuda i battenti al termine della terza stagione.
Devo dire la verità, Daredevil o Devil come lo chiamavo io da ragazzo, è uno dei super eroi che amavo di più della Marvel, uno dei più sfigati e improbabili, certo, ma non per questo meno affascinante, l'avvocato cieco del cause perse che di notte diventa giustiziere indomito e pietoso.

Mi è piaciuta anche la serie televisiva, bravi gli attori, credibile il protagonista, eccezionale la partecipazione del cattivo di turno Wilson Fisk, un grande Vincent D'Onofrio, imponente e potente.

Credo però fermamente, che pur risultando una delle serie Marvel meglio riuscita possa anche per questo chiudersi qui.

Anche in questa stagione ho avvertito la stanchezza della serie, pur nella velocità e nella originalità della sceneggiatura, un passo avanti ai dimenticabili Iron Fist e Luke Cage.

leggo di tutto e il suo contrario, che non si farà più e che invece stanno già preparando le prossime tre stagioni.

Staremo a vedere, spero solo che nel caso Daredevil possa nuovamente utilizzare il suo costume, perché senza mi faceva abbastanza ridere.

Su Netflix ... per ora

mercoledì 13 marzo 2019

il ghiaccio e la memoria a San Benedetto Val di Sambro





Ero indeciso su questa presentazione perché vi confesso che invecchiando esco mal volentieri dalla mia tana/rifugio, preferisco evitare viaggi anche brevi e il mondo, come racconta Baricco nel suo ultimo libro The game (di cui scriverò presto), dicevo il mondo entra più o meno dolcemente fra le mura del mio castello e tanto mi basta.
Poi Guido Mugavero mi ha detto che alla presentazione ci sarebbe stato Marco Tamarri, che adesso è Responsabile del servizio cultura e turismo dell' unione dei comuni, ma in un tempo remoto e non rimpianto era mio compagno di classe al Righi prima che mi bocciassero in terza all'esame di riparazione.
Marco mi è sempre stato simpatico e a suo tempo era davvero istrionico, quindi ho deciso di salire in auto all'ora nella quale solitamente mi appresto a dormire, o a guardare qualcosa in televisione, o leggere e quindi per gli amici di San Benedetto, spero di incontrarvi numerosi e agguerriti giovedì 28 marzo 2019.


lunedì 11 marzo 2019

true detective 3




Un prodotto che difficilmente delude.
Grandi interpreti partendo dal protagonista assoluto.

Il premio Oscar Mahershala Ali interpreta Wayne Hays, un detective della polizia statale del nord-ovest dell'Arkansas chiamato ad investigare sulla misteriosa scomparsa di due bambini





L'America più depressa fa da sfondo a una truce e triste vicenda che finisce per contaminare definitivamente l'intera vita del detective e della sua compagna che  accompagneremo in 3 momenti diversi della vicenda, anni 80 anni 90 e oggi.

Sembra che al regista importi il giusto della trama concentrandosi invece sui protagonisti e sui diversi effetti che il tempo produce nelle loro esistenze.

Chi mi chiede spesso differenza fra giallo e nero sicuramente guardando le 8 puntate della terza serie non potrà cadere in confusione. la storia è nerissima, triste, a tratti priva di qualsiasi speranza, ma anche malinconica, appassionata, feroce con la giusta dose di rimpianto per il tempo che non può sanare le ferite, e per gli errori fatti e non più rimediabili.
Ritmo lento, un blues da gustarsi da soli o con le persone giuste accanto.





sabato 9 marzo 2019

La consistenza del sangue alla Biblioteca Lame




La consistenza del sangue è ancora in giro, su gentile invito dei bravi bibliotecari della Biblioteca Lame torno a presentare uno dei miei ultimi romanzi edito da Giraldi Editore.
Amo questo romanzo perché è solo, fuori dai miei seriali, quindi deve difendersi da una concorrenza spietata fra Galeazzo Trebbi e il maresciallo Greco, è una storia cupa, dove c'è Bologna, Porta Lame e l'ultimo durissimo mese di lavoro di un anziano commissario di polizia.
Vi piacerà.
Per chi non mi conosce e vuole una copia autografata, mi può trovare sabato 16 marzo, data difficile da dimenticare, alla Biblioteca Lame, alle 16.
Nella locandina tutte le informazioni utili.

giovedì 7 marzo 2019

Tin Star



A me piace Tim Roth due titoli che gli permettono di fare qualsiasi cosa oggi.
Le iene e Pulp fiction.
Era anche l'interprete di una interessante serie tv Lie to me, poco credibile ma efficace.

Tin Star però, nonostante il suo carisma e la sua indiscussa bravura, non sta in piedi.
A fatica sono arrivato alla fine dela prima stagione che per quanto sconclusionata aveva un suo senso.
Ma doveva finire lì, perché non c'era altro da dire, la vendetta era consumata, il resto, vale a dire il futuro precario dei sopravvissuti, doveva rimanere nella fantasia dello spettatore.
Invece hanno voluto proporre una seconda stagione che sembra più il delirio di un alcolista all'ultimo stadio.
Situazioni incomprensibili, dinamiche demenziali, nessuna regola e potrebbe anche andare bene, ma anche in Pulp Fiction, che rimane probabilmente l'unico vero capolavoro di Tarantino, c'è una logica perfetta, le situazioni si innescano una dentro l'altra si inseguono, tornano a incontrarsi.
In Tin star invece non c'è logica, non c'è armonia, i personaggi sono quasi tutti detestabili, compreso lo sceriffo ubriacone e demenziale e in conclusione ho interrotto la visione alla terza o quarta puntata, perché credo di non perdere una pietra miliare della fiction.
Se qualcuno ci trova qualcosa di apprezzabile può scrivere qui e lo pubblicherò.

domenica 3 marzo 2019

Il carnevale ... che palle





Ebbene, il carnevale.
Ha origini antiche probabilmente legate alla fine dei triboli, alla liberazione vera o fittizia degli istinti, alla fine dell'inverno, delle carestie, delle pestilenze, una liberazione temporanea dalla paura di morire.

Oggi è una cosa triste, una ostentazione facoltativa, un pretesto per travestirsi, una festa per bambini spesso e soprattutto.
Poi ci sono i luoghi deputati, c'è la magica Venezia, ma in generale chi non ha bimbi piccoli, chi è animato da un sano scetticismo credo che come me pensi all'inutilità dell'evento, alla generale malinconia che provoca in noi animali delle pianure.
Potrei istituire un referendum per la sua abolizione ma mi limito a sottolinearne la sua annuale capacità di intristirmi.
Il carnevale … che palle