Uno dei motivi che mi ha spinto ad andare a vedere il terzo capitolo di questa saga lo potete ammirare in posa con tanto di arco teso verso un radioso futuro, aggiungo il fatto che il panorama cinematografico di fine anno è desolante quasi quanto il banco di vendita discografica in un qualsiasi grande negozio di prodotti elettronici.
Ho visto la notte prima in dvd la seconda puntata che mi ha divertito abbastanza con la giovane amazzone che combatte la sua guerra personale per salvare il suo compagno di avventure del quale forse è innamorata direi a questo punto.
La terza puntata che è la prima di una quarta parte, è cupa, poco luminosa, e sicuramente di transizione.
Non mi ha entusiasmato, se non per il fatto che l'ho visto con mia figlia.
Lei invece mi entusiasma sempre, è bella di una bellezza sana, robusta, larga di spalle e di fianchi, occhi da cerbiatta e cipiglio sempre arrabbiato, e visto cosa le capita nell'avventura ne ha tutti i motivi.
La trovo bella anche perché è in contrasto con i modelli femminili anoressici e sciapi in circolazione, una vera femmina giovane e guerriera.
Per il resto, che vi devo dire, trovo la storia deboluccia, nonostante i tanti motivi del suo successo editoriale e cinematografico, qui potete divertirvi a scoprire le ragioni di un successo, ma sono cose già viste.
La rivoluzione dell'adolescenza nei confronti del mondo spietato degli adulti, la guerriera femmina e femminista che con il suo arco (quanti simboli dietro un arco) difende il suo essere donna in un universo maschile e violento, la rivoluzione, la rivolta, il desiderio di riscossa dei più deboli nei confronti del potere totalitario e fascista.
Tanti miti dentro Hunger Games, tanta retorica, poca originalità.
Ma come al solito mi inchino di fronte a chi ha saputo inventare un prodotto di successo.
Nei cinema