Ci sono recensioni pagate, altre comprate con altre recensioni, ci sono recensioni elargite come merce di scambio e altre organizzate da un qualsiasi venditore, poi ci sono le recensioni vere scritte da chi legge con attenzione e ama un autore, per me sono le uniche che davvero contano perché arrivano direttamente al punto, vi lascio con la recensione di Anna, che chiede di omettere il cognome, una mia lettrice affezionata, voi potrete sempre ipotizzare che tale recensione sia falsa e magari scritta dal sottoscritto, ma forse leggendola avvertirete quel sentimento che ho percepito io leggendola, chi apprezza i miei scritti riesce anche a capire dove voglio portare il lettore, per me è questo il vero successo.
Recensione
“Tutti giù per terra” di Massimo Fagnoni
Più
crudo, incalzante e, al contempo, il più coinvolgente.
Da
subito atmosfera sospesa e più tesa degli altri romanzi, con
un’ansia di fondo.
Ho
fatto subito, durante la descrizione dell’aggressione a Luzin, il
collegamento con la “Uno bianca”, che esce solo dopo.
Sullo
sfondo una profonda amarezza, una disillusione forse, quasi
un’ineluttabilità rispetto agli eventi.
Poi,
insieme, consapevolezza e tristezza di quanto l’essere umano possa
venire manipolato.
Sia
giustizialismo che giustizia con un finale in parte sospeso, come a
lasciare la decisione al lettore su cosa sia giusto e come schierarsi
e, azzardo, quasi una punta di “invidia” per la libertà dalle
“pastoie burocratiche”.
Infine
un po’ di speranza, con la presenza di qualche “animo puro” (es
De Maria) che crede ancora, nonostante le spesso inevitabili cadute,
ad un futuro migliore.
…
e
nel finale, quando ormai si è preda di disillusione e sconforto
anche se solo parziali, la speranza di un futuro migliore, di una
ancora possibile redenzione: l’innocenza contrapposta a tutti i
sentimenti negativi che hanno pervaso tutto il romanzo.