domenica 29 ottobre 2023

Mentre Bologna dorme in Ghiacciaia



 

Ieri, in una giornata di fine ottobre fin troppo calda, ho presentato il mio ultimo romanzo, Mentre Bologna dorme, nel giardino attiguo alla ghiacciaia Lambertini Mattei, in via Bertocchi 24 a Bologna.
Sopra potete ammirare un'immagine del luogo e ascoltare Pizzocchi che racconta alcune cose in merito alla costruzione.
La presentazione è andata meglio del previsto, un pubblico attento, curioso e stimolante.
Ho conosciuto le persone che hanno deciso di unirsi in associazione per acquistare e preservare un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.
La ghiacciaie servivano per conservare gli alimenti, per chi poteva permetterselo, e questa risale al 700.
Pezzi di storia locale, frammenti di memoria.
Alla fine scrivere per me è utile per fermare ricordi, ricreare attimi e non perdere la memoria di me stesso, quindi mi sono sentito in sintonia con queste persone che si battono per salvaguardare un luogo della memoria collettiva.
Se volete saperne di più cliccate qui.
Se volete aiutare  l'associazione invece qui troverete tutte le informazioni utili.
 

martedì 24 ottobre 2023

I bastardi di Pizzofalcone


 

Lo ammetto, non ho mai letto De Giovanni, scrittore napoletano di successo, però lo conosco perché da bravo video dipendente ho visto tutte le stagioni della fiction ambientata a Napoli.

Fra tutti i prodotti italiani ambientati a Napoli e crime o polizieschi, continuo a non capire cosa, per me, non funziona.

Il cast è a un buon livello, fra tutti apprezzo molto Massimiliano Gallo, anche se il pezzo da novanta della serie dovrebbe essere Gassmann.

Eppure ... non capisco se il problema è la sceneggiatura, o la regia, ma per me è proprio la mancanza di realismo, fondamentale per una fiction poliziesca.

Pensate alla Squadra, serie epica stroncata in divenire, ebbene I bastardi di Pizzofalcone, non mi emozionano, non riesco ad affezionarmi a un solo personaggio, trovo stucchevole il rapporto fra l'ispettore duro e puro e la pm bella e bionda, poco credibile il team che compone il commissariato,  ridicolo il ruolo del pensionato che torna in servizio per scoprire cosa è accaduto all'ispettore Lojacono rapito, in una parola, non mi prende, come mi prendeva la Squadra, o altre serie simili girate a Napoli.

Rimane la bellezza di Napoli, la bravura di alcuni attori, ma devo ammettere che fra questa serie e  quella tratta dai romanzi di Manzini, Rocco Schiavone, corre un abisso.

Quindi non c'entra nemmeno il realismo, forse è solo una questione di suggestioni e per me qui non ce ne sono.

Potete vedere la prima puntata della quarta stagione su Raiplay

giovedì 19 ottobre 2023

Un'estate fa


 


Un' estate fa, che cita una canzone di Michel Fugain, interpretata nel tempo da vari cantanti italiani fra i quali Califano e Mina, dicevo questa fiction made in Sky racconta di un'estate degli anni novanta.

Io ero già grandicello in quel periodo, però a pensarci sembra passato remoto.

La fiction si muove su due piani temporali vissuti dal protagonista, un sempre bravo Lino Guanciale, che non riesce a interpretare ruoli leggeri e anche qui dialoga con i morti.

Giocando su una sua particolare amnesia la fiction salta dal presente al passato con grande disinvoltura, e devo ammettere che mi sta piacendo, forse perché rivedo aspetti del mio passato, della mia giovinezza e posso riascoltare la musica degli anni 80 e 90, la migliore a mio parere.

Un'estate fa è un cold case, e si muove sul filo della memoria delle cose perdute. la qualità dei personaggi è accettabile, anche degli attori più giovani, c'è la bellissima e brava Pandolfi e diversi attori di razza.

Mancano due puntate alla conclusione delle otto.

Come scrivevo all'inizio, su Sky

mercoledì 11 ottobre 2023

Ascolta i fiori dimenticati


 

Ho visto su Prime video "Ascolta i fiori dimenticati" tratto dall'omonimo romanzo di successo che non ho mai letto.

Lo sottolineo sempre, però mi rendo conto che un romanzo come questo non lo avrei mai letto, non mi avrebbe attirato la trama, eppure trasposto in fiction ecco che tutto cambia, forse per la modalità di fruizione, più veloce e immediata.

Si svolge in un'Australia densa di colori, per noi europei solo immaginabili, è una storia tutta al femminile, come si può intuire dall'immagine di copertina.

Si parla di violenza domestica, quella più subdola e terribile perché perpetrata da chi dovrebbe essere la persona della vita che spesso diventa un mostro dal quale è difficile sfuggire.

Non c'è la solita retorica inutile delle scarpette rosse, ma storie vere, donne autentiche, violenze realistiche.

Personaggio principale una bambina poi diventata donna, Alice interpretata dalla bravissima Alycia Debnam, bambina che perde entrambi i genitori in un incendio e si ritroverà a crescere con una nonna faticosa, interpretata dalla magistrale Sigourney Weaver.

Non vi svelo altro, musiche bellissime. fotografia strepitosa, belli i personaggi.

Sette episodi su Prima video


martedì 3 ottobre 2023

Il sol dell'avvenire


 

Ho visto finalmente Il sol dell'avvenire, ultimo film di Nanni Moretti.

Per chi non mi conosce, ho visto tutti i suoi film e li ho amati. 

La sua narrazione della vita, compone, in parte, la mia formazione e le cose che prediligo, insieme ai film di Woody Allen, alla saga di Guerre Stellari, al romanzo "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta, o la saga di Dune e potrei andare avanti con un composito elenco di film, romanzi e serie televisive e musica.

Questo non è un film che rimarrà fra i più iconici della sua produzione, però alcune chicche mi hanno colpito, come alcuni autori musicali, fra i quali ancora una volta spicca Battiato.

Il film è un intreccio di racconti mescolati, e come sempre la vita vera o presunta di Moretti diventa comune denominatore delle diverse scene.

Nanni sta diventando vecchio, ho pensato alla fine, insieme a me, per fortuna.

Lui rimane eternamente giovane in Ecce Bombo, salvifico in Caro diario, complice intellettualmente in quasi tutti i suoi film.

Non riesco a immaginarlo vecchio o a fine corsa.

Come non riesco a immaginare me stesso nella medesima situazione.

Ma il tempo non concede sconti e allora ben venga il suo finale, in quella colorata massa di personaggi che si muove verso un qualche tipo di avvenire e in mezzo a loro mi sono sentito anch'io, perché in realtà noi non invecchiamo, ci trasformiamo in qualcosa d'altro, e non è detto che sia per forza un male