sabato 30 novembre 2024

San Luca


 

Ho ascoltato San Luca canzone di Cremonini dal nuovo album cantata con Carboni e si è smosso qualcosa dentro, qualcosa di profondo e remoto.

A San Luca andavo a correre partendo da via Saragozza, la famosa Casaglia-San Luca e i miei compagni erano tutti amici, quasi fratelli, si chiamavano Sandro, Marco, Fabio e altri che occasionalmente si univano a noi.

Correvo da solo, dieci chilometri belli intensi per chi conosce la strada.

In Inverno correvo sotto il portico di tre chilometri, quando all'esterno pioveva o nevicava insieme a un vigile del fuoco, amico per un breve periodo, ma lui era molto più forte di me, mi lasciava sempre indietro, erano tre chilometri di scalini, mica pippe, e avevo un altro fisico, ma niente malinconie, sono ancora vivo.

Ma la meraviglia era quando arrivavo in cima e guardavo la città dal Santuario, mi tornavano in mente le canzoni di Lucio Dalla e mi sentivo vivo, mi sentivo parte di quella storia lì.

San Luca era sempre lì ai miei ritorni da vacanze così così dove niente sesso, pochi soldi e voglia di tornare a casa, quando ero troppo giovane per godermela.

Era un faro nella notte più buia, era una speranza, e a  volte ci andavamo in macchina la notte nel parcheggio a guardare le luci della città bevendo birra e parlando del futuro, di politica, delle donne, fumando troppo e sognando nel freddo delle notti invernali.

La canzone di Cremonini mi ha smosso ricordi.

Ora San Luca non la guardo quasi mai, vivo appena fuori Bologna ma quel tempo, quegli amici, quei sogni, sono tutti dentro di me, fino alla fine.

giovedì 28 novembre 2024

Il mio primo vero studio


 


Ho scritto i miei romanzi e racconti e mail, per anni, all'interno di uno sgabuzzino, che da sabato dovrebbe tornare a chiamarsi con il suo nome e non più studiolo, come lo chiamavamo affettuosamente.

Da alcuni anni la camera della figlia più grande, che ora convive con il suo moroso, era diventata mia, ma solo da pochi giorni abbiamo provveduto a personalizzarla, finalmente ho potuto attaccare al muro un omaggio al grande  Troisi, acquistato vent'anni fa ad Ischia, che giaceva triste in un armadio, vicino a Troisi la bella caricatura, omaggio dell'amico Trabucchi per il mio pensionamento, e di fianco la mia laurea che fino ad oggi era in bagno.

Poi ci sono i miei romanzi e i libri di    Nietzsche vicino Shakespeare, regali e ricordi di una giovinezza.

C'è ancora del lavoro da fare ma oggi mi sento contento come un fanciullo davanti al

suo primo astuccio il primo giorno di scuola, quando esistevano ancora gli astucci.

Non si è mai abbastanza vecchi per trovare motivi di allegria.

Sono talmente rari che voglio condividerli.


martedì 26 novembre 2024

Stucky


 

L'associazione con Colombo è immediata, l'impermeabile trasandato, il sigaro in bocca, l'aria distratta di chi si ritrova sulla scena dell'omicidio per caso e la dinamica della vicenda che inizia sempre dalla fine, cioè dall'esecuzione dell'atto efferato, con immediato svelamento del colpevole.

Non ho mai letto i romanzi di Fulvio Ervas, ma devo dire, con tutta l'onesta possibile, cercando di accantonare l'invidia per uno che ce l'ha fatta ad arrivare alla fiction, che le trame sono deboli, scontati e approssimativi gli omicidi, niente a che fare con la genialità degli assassini della più famosa serie americana.

Però Giuseppe Battiston è bravissimo, come sempre, accogliente l'idea del solito gruppo di investigatori con la patologa affascinante impersonata da una brava Bobulova.

L'idea del poliziotto che non usa il cellulare e scrive sui biglietti è poco originale ma accattivate, insieme al luogo prediletto da Stucky, una trattoria dove trascorre molto del suo tempo.

Le affinità con il mio Trebbi sono molteplici, e chi lo ha letto lo sa.

Quindi vi consiglio le prime quattro puntate della prima stagione, per quattro orette davvero rilassanti in una Treviso sconosciuta al sottoscritto ma affascinante.

Su Rai play

giovedì 21 novembre 2024

Un pomeriggio al Tincani


 

In un freddo pomeriggio di novembre 24 alle 15 e 30 ho condotto la mia prima e probabilmente unica conferenza della mia vita presso l'Istituto Carlo Tincani, (per la ricerca scientifica e la diffusione della cultura).

Ho parlato per quasi due ore, compreso l'intervallo, dell'unica cosa che conosco abbastanza bene, i miei libri.

Non ho venduto nulla, non potrei, ma ho regalato la mia storia a una platea di signore, circa una trentina e un unico uomo.

Era la prima volta che mi capitava di raccontarmi davanti a un pubblico senza rete, mi sono preparato per un mesetto, slides comprese, e poi, alla fine, ho parlato a braccio cercando di non annoiare.

Alla fine mi pare di avere suscitato un minimo di interesse e sono tornato nella bassa soddisfatto.

Perché scrivo? Perché vado in giro a raccontare i miei romanzi? Perché mi presto a queste esperienze? Narcisismo? Tentativo di pubblicizzare il lavoro di quindici anni?

Le risposte sono tante e tutte valide.

I miei romanzi e i miei racconti sono il migliore veicolo di comunicazione che mi è rimasto con l'intera umanità, dentro alle mie storie c'è la mia personalissima visione della vita e un diario esistenziale che sopravviverà dopo di me, alla fine scrivere e amare sono le migliori ricette per vivere in eterno.

domenica 17 novembre 2024

Oggi ho votato


 

17 novembre 2024, oggi a casa mia c'è una nebbia antica, come si vede raramente ormai anche nella bassa più profonda, più adatta al giorno dei morti che alle elezioni regionali.

Mi sono svegliato alle 5 come al solito e alle 7,30 ero al seggio, un seggio tutto ala femminile e l'ho fatto notare suscitando una leggera ilarità.

C'è stato un tempo nel quale pensavo che le donne al potere avrebbero rappresentato un valore aggiunto, l'attuale governo mi ha fatto cambiare idea anche su questa ultima utopia.

Ma non vi dirò per chi ho votato a urne ancora aperte, vi dirò perché credo sia giusto votare per un nessuno come me.

Le mie radici non sono solo appenniniche ma soprattutto operaie.

Mio padre ha lavorato alla Weber tutta la vita e mia madre era una magliaia.

Io vengo da quella storia lì, secondo voi da che parte dovrei stare?

Non ho votato a favore, ma ho votato contro, contro chi si astiene pensando così che le cose possano cambiare, contro chi vota (una minoranza) perché dà il suo voto a chi gli permette di evadere il fisco, contro chi vuole l'astensionismo perché sono i più disperati, quelli che non credono più a nulla, che non vanno a votare.

Invece oggi è necessario votare, io ho votato per legittima difesa, per ribadire che anche se non conto nulla voglio contare uno.

In Francia sono scesi in piazza a migliaia contro un governo che voleva toccare le pensioni, in Italia gli unici a scendere in piazza sono pochi studenti male organizzati.

Io vengo da una storia diversa, dalle manifestazioni oceaniche degli anni settanta, da una politicizzazione che entrava ovunque, da un dibattito continuo, dalle lotte che ci hanno portato i diritti che adesso stanno mettendo in discussione.

Io appartengo alla minoranza degli italiani che paga le tasse e che permette ai servizi sempre più in difficoltà di funzionare.

Non importa come la pensi, ma oggi alza il culo e vai a votare.

venerdì 15 novembre 2024

i miei romanzi


 

La prossima settimana condurrò un incontro al Tincani di due ore per parlare dei miei romanzi, lo sto preparando da un mesetto, tutto gratis, perché ormai questa è la mia vita e quindi mi regalo quando posso.

Vi lascio con il video che è solo una carrellata delle slide che utilizzerò durante la conferenza.




giovedì 14 novembre 2024

I casi di Teresa Battaglia 2


 

Devo ammettere che fra le poche attrici italiane che seguo con un minimo di attenzione non rientra Elena Sofia Ricci che ha invece una sua filmografia e una presenza in televisione imponente.

La seconda stagione mi è piaciuta forse più della prima, si parla di un cold case e non vi svelo altro.

Il cast è di tutto rispetto e lei è credibile nel ruolo complesso di un commissario della polizia di stato in una città friulana Udine circondata da monti innevati.

La sensazione di essere sempre circondati dal freddo e dalle montagne è piacevole guardandosi la serie dal caldo divano di casa propria.

La protagonista ha il problema davvero notevole di una malattia cognitiva progressiva, alzheimer, che le crea non pochi problemi nella vita quotidiana e soprattutto nel lavoro.

Questo aspetto poco realistico della fiction non ne svilisce la suggestione anzi crea un'empatia con la protagonista.

Alla  fine la fiction deve emozionare e la protagonista è bravissima a condurti per mano nel suo percorso tortuoso di sopravvivenza quotidiana, mentre i ricordi l'abbandonano un pezzetto per giorno.

Su Rai play tutte le puntate.

domenica 10 novembre 2024

il giorno dell'indipendenza


 

Ho letto il giorno dell'indipendenza, secondo romanzo di Richard Ford che racconta la vita di Frank Bascombe, nel primo romanzo era un giornalista sportivo con una possibile carriera di scrittore bruciata dalla sua mancanza di volontà a perseguirla, il romanzo si intitola Sportwriter e mi ha trascinato dentro l'universo di un uomo medio americano negli anni 80 e racconta un fine settimana della sua vita.

Romanzo minimalista e ricco di approfondimenti esistenziali, alla fine mi sono sentito come lui, come Frank, uno spettatore spesso distratto della vita altrui, con una separazione dolorosa alle spalle e un rapporto difficile da gestire con i figli giovanissimi.

Nel secondo romanzo Frank diventa un agente immobiliare e si impegna anche in questo mestiere costringendo ancora una volta il lettore a entrare nella vita dei diversi personaggi, Frank nel primo romanzo aveva 38 anni e adesso ne ha 44, il suo lavoro lo costringe a interagire con i più svariati personaggi fra venditori e acquirenti potenziali in un'America, marginale, spesso povera, mediocre, realistica e durante il suo breve viaggio di lavoro importante parentesi il rapporto con il figlio maggiore un ragazzo problematico con il quale cercherà di trascorrere alcuni giorni con conseguenze drammatiche.

Frank, anti eroe per eccellenza, rappresenta il fallimento dell'uomo medio che cerca di sopravvivere in un modello sociale dove tutto sembra scorrere in superficie.

Come non immedesimarsi?

Adesso devo per forza leggere il seguito Lo stato delle cose


sabato 2 novembre 2024

Qui non è Hollywood


 Sicuramente la polemica  in merito al blocco temporaneo della serie innescata dal sindaco di Avetrana ha fatto da cassa di risonanza per queste quattro puntate appena trasmesse dalla Disney.

Ho guardato con una sorta di timore, legato alla conoscenza della turpe vicenda, la serie e devo ammettere che è impressionante la caratterizzazione dei personaggi, e la ricostruzione di luoghi e avvenimenti.

Gli attori davvero bravissimi, soprattutto quelli principali Vanessa Scalera (irriconoscibile), Paolo De Vita, Giulia Perulli, Federica Pala e tutti gli altri.

La vicenda la conoscete tutti inutile ricordarla.

La serie è avvincente e nitidissima, impietosa e nello stesso tempo realistica, rimane la consapevolezza dell'orrore dettato dalla profonda ignoranza, dalla infelicità esistenziale, dall'emarginazione di tanti luoghi italiani ai confini di qualsiasi possibilità di riscatto.

La consiglio agli amanti della cronaca peggiore, quella che non ha spiragli di speranza o  resurrezione.