Sono in palestra, otto di mattina, sto sudando sulla cyclette e come consuetudine guardo video musicali su you tube, ascoltandoli in cuffia.
Mi arriva la notifica di alcuni nuovi brani di Gabbani, non sono accompagnati da un video, ma hanno il testo, li ascolto tutti, non mi capitava da vent'anni di ascoltare gran parte di un nuovo album senza storcere il naso.
Gabbani mi piace, fuori rotta, un autore italiano che non si chiama come una nave in rotta di collisione, che non è appena uscito dall'adolescenza, non è un rapper, non fa parte di un gruppo rock che deve piacere a tutti, e per quanto molto più giovane tocca le mie corde, racconta il suo punto di vista, melodico senza essere stucchevole, vivace e coinvolgente, con un ritmo che agevola la pedalata e la fatica di un sessantenne appagato.
Io sto con i Gabbani, una razza di autori nostrani che possono mettere d'accordo diverse generazioni, spero non in via d'estinzione, si può ancora essere eleganti cantando canzoni sensate e italiane?
Non è questione di essere vecchi ma in un mercato composto da vincitori di xfactor o amici è piacevole ascoltare un professionista che arriva dalla gavetta.