giovedì 13 febbraio 2025

Quando il romanzo finisce


 

Io e il grande Hemingway abbiamo una cosa in comune, la scrittura.

Non soffermatevi sul fatto che lui era un grande e io non sono nessuno.

Entrambi abbiamo dedicato una parte della nostra vita alla creazione di storie, e abbiamo pensato che lo scrivere fosse parte integrante della nostra vita, due epoche diverse, due storie diverse, ma un denominatore comune.

Oggi ho terminato l'ennesimo Trebbi, che uscirà, nel migliore dei casi nel 2027, perché nel cassetto ce ne sono altri due.

Lo sto correggendo, ho scritto la sinossi, lo sto stampando, poi mia moglie lo leggerà e per me quella vicenda con i suoi personaggi e le sue dinamiche sarà chiusa.

Quando termino un romanzo ho sempre una sensazione di liberazione e di vuoto, liberazione perché fino a qualche mese fa non sapevo ancora come sarebbe finito il romanzo e se avesse un senso.

Vuoto perché comunque in questo romanzo ho dovuto, come sempre, faticare, costruendo la trama, i personaggi, gli intrecci, i dialoghi, dedicando a questo lavoro parte della mia vita, del mio tempo.

Alla fine è una questione di investimento.

Ne vale la pena?

Sono convinto di sì, il tempo è il mio unico vero patrimonio e da quando sono in pensione è diventato ancora più prezioso.

Scrivere e soprattutto creare mi fa sentire vivo, dà un senso alle mie giornate e mi consola nei momenti più difficili.

Se non riesco a scrivere significa che la vita mi sta assediando con i suoi crucci e terminare un lavoro è un po' come avere sconfitto i brutti pensieri e vinto una partita  a scacchi con la morte.


giovedì 6 febbraio 2025

Quindici anni di narrativa


 Non ci stanno tutte le copertine in un unico collage, si sovrappongono, alcune sovrastano, altre rimangono sullo sfondo, sono le copertine di quindici anni di miei lavori, due libri di racconti, forse i più amati e venti romanzi.

Quindici anni sono un bel pezzo di vita e scrivere un poco me l'ha cambiata la vita, sicuramente in meglio.

La scrittura è una compagna, è un modo per ragionare su se stessi, sul mondo che ti circonda, un modo per esorcizzare il dolore, raccontare a tutti senza concentrarsi su nessuno, analizzare le persone, spiarle, e poi trasporle sulle carta.

Per me che comincio a diventare un anziano a tutti gli effetti e nonno da quasi un anno, è un modo per andare verso il mio futuro guardando la fine con un sorriso.

Non cerco più gloria, onori o denaro, ma solo un modo interessante per vivere il mio tempo e se a qualcuno dovesse piacere il mio scrivere, ben venga, sarà un motivo in più per non fermarmi.

A proposito, in maggio uscirò con un libro diverso dal solito, 

racconti sulla mia ventennale esperienza in polizia locale, spero che qualche collega lo leggerà se non altro per curiosità.

I dettagli nel tempo.




lunedì 3 febbraio 2025

Dune seconda parte


 

Ho visto Dune parte due.

Mi è piaciuto.

Una premessa, per me Dune è un pezzo di vita, un pezzo di giovinezza, con i miei amici di quel periodo fuori da ogni rotta che si chiama giovinezza, ci divertivamo a chiamarci con i nomi dei diversi protagonisti della saga.

Dune, che per chi non lo sapesse, si compone di sei romanzi del grande esperto di deserti Frank Herbert, non è solo fantascienza ma filosofia di vita, insegnamento alla sopravvivenza e in un certo senso è preveggenza pura.

Recentemente ne sono usciti altri due scritti dal figlio che non ho ancora letto.

Il rispetto per l'acqua e per il suo spreco lo impari dal popolo Fremen e forse un giorno tornerà utile anche sulla terra se è vero che stiamo andando verso una desertificazione, ma quello è un problema che non mi riguarderà.

Per amare la saga cinematografica di Dune un poco è necessario conoscerla e il giovane regista la conosce bene, è talmente rispettoso del romanzo che sembra quasi un mio coetaneo, dentro Dune c'è tanta tragedia, e tanta mitologia, ci sono i grandi vermi del deserto, il senso dell'onore, l'amore e l'ineluttabilità del destino.

Se ce la fate ancora a guardare un film che dura più di due ore potete vederlo su Sky.

sabato 1 febbraio 2025

The walking dead the ones who live


 

Ebbene sì, ho completato la visione di The walking dead guardando anche le sei puntate dello spin off offerte da Sky.

Non farò spoiler, posso solo scrivere che è il racconto di una grande storia d'amore fra due professionisti della sopravvivenza e che alla fine il messaggio è forte e chiaro, l'amore vince su tutto, che un po' contraddice la spietatezza della serie, dove l'amore veniva mescolato con tonnellate di splatter e morti viventi.

Amo i due personaggi, lei è bellissima e anche lui è un vero eroe senza ambiguità, pronto a tutto per ricongiungersi con l'amata.

Per gli amanti del genere trovate la prima e non so se ultima stagione su Sky.

giovedì 30 gennaio 2025

La zona d' interesse


 

La zona d'interesse è un film faticoso, ma necessario, come solo i grandi film riescono a essere.

Narra della vita del comandante Rudolf Hoss e della sua famiglia.

Rudolf Hoss fu davvero il responsabile del campo di sterminio di 

Auschwitz, colui che riuscì a renderlo molto efficiente migliorando le tecniche di sterminio di massa  e diventando un modello da imitare per gli altri campi di sterminio dell'epoca.

Il film è un capolavoro di realismo e ha la peculiarità di trasmettere l'orrore attraverso i suoni che arrivano alle orecchie della famiglia di Hoss che continua a condurre un'esistenza apparentemente agiata e serena nonostante l'orrore dietro le mura a poche decine di metri dalla loro casa con piscina.

Ciò che arriva allo spettatore è l'orrore puro e sembra di sentire anche l'odore acre della cenere dei forni crematori mentre la famiglia tedesca vive serenamente.

Hoss è un professionista della morte e svolge il suo incarico con passione ed entusiasmo, orgoglio di sua moglie e dell'intera famiglia.

Il film oltre a fornire uno spaccato di realtà incontrovertibile ricorda  a tutti noi ciò che un essere umano apparentemente normale può compiere con la massima leggerezza se inserito all'interno di un meccanismo perverso e complice.

Forse questo è uno dei film più lucidi e significativi per illustrare l'orrore nazista.

Ultima nota, noi non siamo comandanti di campi di sterminio, e non siamo fabbricanti di morte, ma però assistiamo quotidianamente all'orrore mondiale e ai genocidi legalizzati e continuiamo a condurre le nostre vite contenti di essere dalla parte giusta del muro.

Come cantava De André, siamo tutti coinvolti.

Su Sky.