mercoledì 15 novembre 2023

Pronto Soccorso Ospedale Maggiore Bologna domenica sera


 

Domenica 12 novembre 2023.

Ci chiama mia suocera, sta male.

Telefono al 118 e arriviamo a casa sua insieme all'ambulanza.

Ci accoglie un'infermiera preparata, empatica, rassicurante.

Trasportano mia suocera ottantenne al Pronto Soccorso del Maggiore dove giunge intorno alle 20,30.

Al triage ci accoglie un'altra infermiera, bravissima, somministra un antidolorifico all'anziana che viene parcheggiata sulla lettiga in una grande sala piena di altri pazienti ... in attesa.

Mia suocera verrà presa in carico per le cure necessarie alle 6 del mattino successivo, e poiché non c'erano letti al Maggiore verrà ricoverata, su nostra richiesta, a Bentivoglio intorno alle 17 di lunedì.

Alcune veloci riflessioni.

Il personale medico e gli operatori socio sanitari si sono comportati in maniera professionale e attenta, nonostante l'immane mole di lavoro.

Ho diverse perplessità invece sulla struttura e sull'organizzazione.

La sala d'aspetto del Maggiore, dove ho trascorso la notte, è piccola, occupata da senza fissa dimora che dormono, bivaccano e da altri che entrano ed escono continuamente per utilizzare i servizi igienici che sono sporchi, per ricaricare i loro cellulari contribuendo ad appesantire l'atmosfera  già opprimente, e rendendo l'aria spesso irrespirabile.

Un luogo già angosciante per i parenti in attesa è reso ancora più faticoso per le condizioni nelle quali è lasciato, mi sono sentito ostaggio della situazione.

Il Pronto Soccorso lo conosco bene, l'ho frequentato per lavoro durante la mia carriera di agente della polizia locale, e purtroppo, l'ho frequentato per motivi familiari, ma è la prima volta che devo riscontrare una situazione che va oltre ogni immaginazione.

Ho avvertito un senso di impotenza condiviso da tutti, dai parenti in attesa. dai pazienti parcheggiati per ore senza la possibilità di essere curati, dal personale, probabilmente  sotto numero o assediato da una mole di lavoro troppo elevata, il tutto all'interno di una struttura che ho trovato inadeguata.

Ho cercato di condividere le mie perplessità con conoscenti e amici e tutti mi hanno risposto con frasi rassegnate, non c'è niente da fare, è così ovunque.

Credo sia giusto, invece, come cittadino che paga le tasse, richiedere servizi adeguati e non in continua emergenza, non dobbiamo rassegnarci a questa pericolosa deriva.

mercoledì 8 novembre 2023

Per Elisa


 Ho visto le prime quattro puntate di Per Elisa su Rai Play.

Premessa la Rai 2023 è forse la peggiore Rai della mia vita, sta affondando fra cali d'ascolto, fuga di telespettatori, informazioni imbavagliate.

La Rai è sempre stata portavoce del potere, con spartizioni politiche continue e imbarazzanti a destra e sinistra, ma quest'anno ha raggiunto vette eccelse nella mala gestione della cosa pubblica che purtroppo anch'io devo pagare.

Premesso ciò, ogni tanto qualche prodotto di qualità fa capolino nel tristissimo palinsesto, è questo il caso di Per Elisa, drammatica ricostruzione di uno dei casi più drammatici e controversi di cronaca nera avvenuti nel nostro misero paese.

Io lo ricordo bene perché quando esplose  nel 2010, data del ritrovamento dei suoi resti in una chiesa di Potenza, seguii con attenzione il caso, e ancora prima la lotta della famiglia dalla sua scomparsa avvenuta nel 1993.

Un caso terribile di insabbiamenti e collusioni, con una forte intrusione della curia di allora e depistaggi, un malaffare tutto italiano.

la ricostruzione è un pugno allo stomaco, gli attori sorprendenti, da Oscar l'interpretazione dell'attore che impersona Danilo Restivo. Giulio della Monaca, bravissimo.

Se siete troppo sensibili ve lo sconsiglio.

Un bel tuffo nel peggio del peggio.

Su Rai Play, a breve le ultime due puntate.

domenica 29 ottobre 2023

Mentre Bologna dorme in Ghiacciaia



 

Ieri, in una giornata di fine ottobre fin troppo calda, ho presentato il mio ultimo romanzo, Mentre Bologna dorme, nel giardino attiguo alla ghiacciaia Lambertini Mattei, in via Bertocchi 24 a Bologna.
Sopra potete ammirare un'immagine del luogo e ascoltare Pizzocchi che racconta alcune cose in merito alla costruzione.
La presentazione è andata meglio del previsto, un pubblico attento, curioso e stimolante.
Ho conosciuto le persone che hanno deciso di unirsi in associazione per acquistare e preservare un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.
La ghiacciaie servivano per conservare gli alimenti, per chi poteva permetterselo, e questa risale al 700.
Pezzi di storia locale, frammenti di memoria.
Alla fine scrivere per me è utile per fermare ricordi, ricreare attimi e non perdere la memoria di me stesso, quindi mi sono sentito in sintonia con queste persone che si battono per salvaguardare un luogo della memoria collettiva.
Se volete saperne di più cliccate qui.
Se volete aiutare  l'associazione invece qui troverete tutte le informazioni utili.
 

martedì 24 ottobre 2023

I bastardi di Pizzofalcone


 

Lo ammetto, non ho mai letto De Giovanni, scrittore napoletano di successo, però lo conosco perché da bravo video dipendente ho visto tutte le stagioni della fiction ambientata a Napoli.

Fra tutti i prodotti italiani ambientati a Napoli e crime o polizieschi, continuo a non capire cosa, per me, non funziona.

Il cast è a un buon livello, fra tutti apprezzo molto Massimiliano Gallo, anche se il pezzo da novanta della serie dovrebbe essere Gassmann.

Eppure ... non capisco se il problema è la sceneggiatura, o la regia, ma per me è proprio la mancanza di realismo, fondamentale per una fiction poliziesca.

Pensate alla Squadra, serie epica stroncata in divenire, ebbene I bastardi di Pizzofalcone, non mi emozionano, non riesco ad affezionarmi a un solo personaggio, trovo stucchevole il rapporto fra l'ispettore duro e puro e la pm bella e bionda, poco credibile il team che compone il commissariato,  ridicolo il ruolo del pensionato che torna in servizio per scoprire cosa è accaduto all'ispettore Lojacono rapito, in una parola, non mi prende, come mi prendeva la Squadra, o altre serie simili girate a Napoli.

Rimane la bellezza di Napoli, la bravura di alcuni attori, ma devo ammettere che fra questa serie e  quella tratta dai romanzi di Manzini, Rocco Schiavone, corre un abisso.

Quindi non c'entra nemmeno il realismo, forse è solo una questione di suggestioni e per me qui non ce ne sono.

Potete vedere la prima puntata della quarta stagione su Raiplay

giovedì 19 ottobre 2023

Un'estate fa


 


Un' estate fa, che cita una canzone di Michel Fugain, interpretata nel tempo da vari cantanti italiani fra i quali Califano e Mina, dicevo questa fiction made in Sky racconta di un'estate degli anni novanta.

Io ero già grandicello in quel periodo, però a pensarci sembra passato remoto.

La fiction si muove su due piani temporali vissuti dal protagonista, un sempre bravo Lino Guanciale, che non riesce a interpretare ruoli leggeri e anche qui dialoga con i morti.

Giocando su una sua particolare amnesia la fiction salta dal presente al passato con grande disinvoltura, e devo ammettere che mi sta piacendo, forse perché rivedo aspetti del mio passato, della mia giovinezza e posso riascoltare la musica degli anni 80 e 90, la migliore a mio parere.

Un'estate fa è un cold case, e si muove sul filo della memoria delle cose perdute. la qualità dei personaggi è accettabile, anche degli attori più giovani, c'è la bellissima e brava Pandolfi e diversi attori di razza.

Mancano due puntate alla conclusione delle otto.

Come scrivevo all'inizio, su Sky