sabato 8 dicembre 2012

la nostra destra


Mi capita di ascoltare Alfano mentre in Parlamento sancisce la fine del governo tecnico, nel rispetto della figura di Monti, con il senso di responsabilità di un partito che ha comunque consentito  a questo governo di proseguire nella sua attività per non creare una crisi in questo momento destabilizzante.
Guardo Alfano e penso che quando ero giovane  c'era la destra, quella che noi in piazza andavamo a sfidare, da Almirante, a Cossiga, da Fanfani ad Andreotti, erano personaggi alteri, remoti, misteriosi e a volte minacciosi, ma avevano uno spessore, davano il senso dello Stato, magari uno stato oppressivo, repressivo, ma con una storia, una dignità.

Oggi c'è Alfano che in Parlamento annuncia il ritorno del cavaliere come unica sostanziale novità.
Una destra allo sbando, una Lega che rimane alla finestra e si oppone a qualsiasi cosa, e sono d'accordo con Bersani, la destra ha perso una grande occasione, quella di essere protagonista di un momento storico di reale rinnovamento, ha perso l'occasione di potere partecipare come reale protagonista al rilancio del nostro paese.
Alfano ha avuto il coraggio di accusare  il PD di avere gravi responsabilità nella crisi economica, ha avuto il coraggio di parlare di comunisti.

Non credevo che avrei mai rimpianto la vecchia Democrazia Cristiana, il grande Montanelli, la cultura di una destra che aveva una sua ragione di essere.

La destra non c'è più, al suo posto solo un gruppo di irriducibili senza vergogna.



5 commenti:

Nadia ha detto...

Dei festini oramai ne ridevano tutti, poi sono arrivati gli integerrimi di "Roma Ladrona" e tutti a domandarci come abbiamo fatto a cadere così in basso..... Con l'avvento di Monti e la scoperta pubblica che tutto quello che sembrava andare bene andava invece malissimo ed eravamo sull'orlo della bancarotta ho pensato che il "cavaliere" fosse definitivamente scomparso. Io almeno al suo posto sarei partita per un'isola deserta e invece..... Eccolo di nuovo qui, in pole position, con una schiera di accoliti a sostenerlo. Come te, mai e poi mai avrei pensato di rimpiangere Andreotti, Fanfani, Almirante..... ero convinta che l'unico da rimpiangere fosse Berlinguer e invece........ Come cambia il mondo.... Ma secondo te, qualcuno lo voterà ancora???????????????

www.massimofagnoni.com ha detto...

qualcuno lo voterà ancora, basta passeggiare per un qualsiasi centro storico del nord e chicchierare con qualche anziana signora in pelliccia, nostalgiche del visone e di un tempo nel quale il mondo girava solo come piaceva a loro, basta parlare con qualche anziano spaventato dalla minaccia straniera che crede nelle promesse di maggiore sicurezza della destra più populista, e poi non dimentichiamoci il voto di scambio, come dicevano ieri al tg l'italia è il paese + corrotto d'Europa, quindi qualcuno lo voterà senza dubbio costi quel che costi e costerà moltissimo

Nadia ha detto...

Dissento. Non posso credere che una qualsiasi persona pensante giovane o anziana che sia non si renda conto del punto in cui la destra ha portato l'Italia (anch'io nell'armadio ho una pelliccia di visone che ogni tanto metto, retaggio di una vita passata in cui però non ho mai simpatizzato per il "cavaliere"!)
Anzi, l'anzianità dovrebbe portare a considerare che un certo "Amato" percepisce oltre 30.000 Euro di pensione al mese, un anziano come loro, che mangia come loro...ma a differenza di loro è un politico!

www.massimofagnoni.com ha detto...

pellicce a parte l'italiano è strano, abbiamo avuto Mussolini per 20 anni, la dc per tutto il dopoguerra e Berlusconi per quanto? 18 anni?
l'italiano è conservatore e tendenzialmente individualista, staremo a vedere cosa accadrà, ma cerchiamo di essere ottimisti,

Nadia ha detto...

Proprio perchè sono ottimista penso che a votarlo saranno solo i suoi accoliti quindi...... mi auguro che per il Cavaliere, Alfano e company, sia una vera debacle.
Ieri sera a Che tempo fa del lunedì, un Marcorè in formissima ha fatto un'imitazione di Monti fantastica. Nella sua satira politica ha detto 2 o 3 cose drammaticamente vere.