Fotografia tratta da Brescia oggi del 16 giugno 2015. Agente della Polizia Locale che insegue uno dei responsabili della maxi rissa scoppiata sabato sera in piazza Vittoria.
E la chiamano estate.
Tutti gli anni arriva puntuale ferragosto e i quotidiani più per abitudine che per malafede, ritraggono le diverse centrali radio operative dimenticandosi quasi sempre della nostra.
Ma cosa fanno i "vigili" d'estate?
Le multe ai turisti, diranno i più, mentre succhiano un ghiacciolo sotto l'ombrellone.
I controlli dei mercati.
Danno le informazioni ai turisti.
Si imboscano negli angoli d'ombra risparmiati dal sole.
Si nascondono negli uffici.
Vi racconto cosa facciamo.
Basta ascoltare la radio in una qualsiasi giornata, a Bologna!
E' scoppiato un incendio in centro e i primi ad arrivare sul posto sono quelli della municipale, erano in zona, perché presidiano il territorio, cercano l'origine dell'incendio, chiudono la strada, collaborano con i vigili del fuoco...
Un'altra pattuglia è su una copiosa perdita d'acqua, la strada rischia di sprofondare bisogna deviare gli autobus e il traffico, attendere il pronto intervento Hera, utilizzare la propria pazienza per smontare la rabbia di alcuni automobilisti che non vogliono sentir ragione e vogliono passare per forza...
Una pattuglia è andata a prendere due migranti presunti minorenni, bisogna affidarli ai servizi sociali, appurare l'età, accudirli e nutrirli e questa banale operazione può durare tutto il giorno protraendosi a volte anche per parte della notte (e ormai avviene quasi settimanalmente)...
Una pattuglia interviene su un sinistro stradale, sembra routine ma improvvisamente i ''contendenti'' si insultano e vengono alle mani ed i colleghi stendono sul cofano quello più facinoroso, rischiando di prendersi un cazzotto destinato all'avversario...
Un cittadino segnala cattivo odore dall'appartamento di un vicino, un anziano, uno di quelli dimenticati, bisogna chiamare i vigili del fuoco e buttare giù la porta...
C'è un trattamento sanitario da fare, perché i nostri anziani spesso sono soli, come i nostri malati di mente, dimenticati nel paese dell'accoglienza a tutti i costi, perché i nostri marginali non fanno notizia, non riempiono i notiziari...
Due agenti si avvicinano a un giovane straniero che sta importunando dei negozianti e dei passanti, gli chiedono i documenti e questo (ubriaco o impasticcato o tutti e due), improvvisamente, tira un pugno e afferra alla gola uno dei due...
Nella città di metà estate ci siamo noi, e di notte siamo ai telefoni, alla radio, e ascoltiamo i cittadini che spesso chiamano perché non hanno altre persone con le quali parlare, malati di una solitudine talmente amara che meglio parlare con un vigile piuttosto che rimanere da soli con i propri fantasmi.
Perché noi ci siamo, a volte siamo nervosi, a volte stanchi, delusi da uno stato che ci ignora e talvolta da un'amministrazione locale che ci osteggia e denigra... ma chi ci cerca, chi ci infama e chi ci telefona, sa che in un modo o nell'altro noi ci siamo, controlliamo il territorio e la nostra città, che tanto amiamo in quanto, spesso, è quella in cui siamo nati.
Molti cittadini lo sanno.
Chissà se i giornalisti e i politici se lo sono dimenticato?
Massimo Fagnoni delegato SULPL Bologna