Vorrei incontrarti fuori i cancelli di una fabbrica,
vorrei incontrarti lungo le strade che portano in India,
vorrei incontrarti ma non so cosa farei:
forse di gioia io di colpo piangerei.
Vorrei trovarti mentre tu dormi in un mare d’erba
e poi portarti nella mia casa sulla scogliera, mostrarti i
ricordi di quello che io sono stato, mostrarti la statua di
quello che io sono adesso.
"Una musicassetta Philips da 120 minuti può compiere
il miracolo di cancellare il tempo, lo spazio e
chiudendo gli occhi Matteo riesce quasi a rivedere
luoghi, situazioni, ricostruendo odori fino quasi a
diventare niente, condizione ottimale dell’anima.
Alan Sorrenti appartiene ai ricordi di un tempo in
cui voleva disperatamente incontrare il primo amore.
Quanti anni aveva?
Sedici, forse diciassette, Bologna era un brulicare
confuso e pulsante di indiani metropolitani dipinti
e irriverenti che entravano nei ristoranti e pagavano
5000 lire per una cena, prezzo politico lo avevano
definito. Lui era troppo giovane per entrare nel
movimento di allora, troppo comunista, figlio di
borghesi comunisti, in una Bologna Zangheriana
che inseguiva il mito del compromesso storico e
aveva la sua roccaforte nelle fabbriche, nei circoli
di partito."