giovedì 24 gennaio 2013

il senso dello sport






Il senso dello sport è un po' come il senso della vita, quante volte lo perdiamo di vista o non ci pensiamo,  abituati a lasciarci vivere, quindi guardiamo una partita di calcio o ci abboniamo allo stadio e accettiamo la spettacolarizzazione del doppio gioco, la realtà inconfutabile della corruzione  arrivata anche nello sport, fra partite truccate, doping, calcio mercato, etc etc.
Io non amo lo sport guardato, ho sempre preferito farlo, intendendolo come pratica personale di miglioramento individuale, necessaria attività per il proprio benessere, imparando nel tempo a distaccarmi completamente dallo sport spettacolo.
Poi questa mattina mi è capitato di ascoltare   Di Maggio su rmc intento a raccontare la vicenda del  corridore spagnolo (nella fotografia) il quale arrivato alle spalle del keniota, che aveva condotto tutta la gara, invece di approfittare di una sua distrazione gli ha indicato il traguardo invitandolo a vincere la gara.
La nobiltà del gesto è esplicita, non sembra nascondere nessun altro senso se non il riconoscimento di un merito senza il desiderio di vincere giocando sporco.
Quale buon esempio per tutti noi iniziando dai tanti sportivi che ogni giorno sono costretti a scendere a compromessi malsani e sporchi pur di conservare lo scettro di un privilegio?
Quale buono esempio per i politici, i nostri politici, nessuno di loro direbbe mai all'altro  ormai prossimo alla vittoria, prenditela è tua di diritto. Per loro vincere è spesso questione di sopravvivenza, significa evitare problemi giudiziari, o continuare a vivere dei privilegi del potere.
Impariamo dal giovane spagnolo, che diventi un esempio  per ritrovare un senso nello sport e un senso nella vita.

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