domenica 17 marzo 2013

the following? bocciato



Partiamo dal presupposto, e parlo questa volta in qualità  di cantastorie, che una storia per quanto incredibile debba avere un senso, un esempio per tutti i romanzi di King, a volte incredibili ma comunque avvincenti e coinvolgenti, lo stesso Walking  dead che parla di un mondo apocalittico zeppo di non morti è in diversi passaggi assolutamente coinvolgente.
Following no ... non convince. Parte forte con questo clone bello di Hannibal Lecter che dalla prigione riesce a manovrare un esercito di invasati soggiogandoli, ma non si sa come.
Sembra l'invasione degli ultra corpi, ti volti  e spunta un nuovo adepto dell'assassino seriale specializzato in Edgar Allan Poe, che palle ...
L'avvocata di colore è costretta a comunicare al mondo un messaggio in codice leggendo una poesia di Poe, ma le forze dell'ordine non sono costrette a farglielo leggere.
I poliziotti sembrano le comparse di certi giochi elettronici, quelli vecchi però, dove avevano un'intelligenza strategica limitata e vengono sistematicamente massacrati, buggerati, aggirati  dai cattivi. Il cattivo è sì cattivo, ma è mellifluo, antipatico nella sua onnipotenza ingiustificata.
Manca il vero motore che solo potrebbe spingere ciurme di individui a compiere tanti atti criminali tutti insieme ... il denaro o il sesso, o l'amore.
Questo esercito di dementi che uccidono, rapiscono,  seviziano  obbedendo ciecamente al loro leader incarcerato sono improbabili, come ha fatto a sedurli e coordinarli così bene?
E il bravo protagonista,  Kevin Bacon, molto dimagrito e quasi sofferente, non ce la fa a coprire le enormi falle di questa fiction,  per me  quasi esilarante.
Quando un giallo ti fa soprattutto ridere, a dispetto delle intenzioni, comincia a puzzare di minchiata e perdonate l'eufemismo.

Nessun commento: