mercoledì 13 marzo 2013

porca miseria



Io sono quello lì, più o meno, più vecchio, con meno capelli e con la cravatta a giorni alterni, ma le mie tasche sono vuote come le sue, sono uno dei nuovi poveri e cominciando a farsi vedere in giro forse diventeremo reali.
Questo mese così per ridere, stavo controllando le spese, le normali spese casalinghe, per ora mi sono fermato a quota 800 euro, solo di bollette (Enel, telecom) spese condominiali, spese scolastiche ( se hai dei figli è mese di iscrizione all'anno successivo), e qualche altra amenità, non ho ancora citato mutuo e assicurazione auto, per non tediarvi troppo.
E mi rendo conto che comincio ad essere a livello di guardia.
I nostri sindacati (dipendenti pubblici) stanno discutendo con l'amministrazione per il mantenimento di alcune indennnità, a mio avviso non discutibili, ma intanto il nostro stipendio è fermo al palo di decisioni pregresse che forse vedranno uno sblocco nel prossimo anno, forse.
Guai a chi tocca i dipendenti pubblici, due colleghe della Regione in Umbria, mi pare, sono state uccise da una persona malata di mente, qualcuno avrà goduto, ma non conosce le nostre buste paga.
I dipendenti pubblici hanno stipendi che potevano avere un senso negli anni settanta, oggi sono ridicoli e risibili, e poco importa che si lavori 36 ore la settimana se non arrivi alla fine del mese.
Tutto questo sproloquio per dire, urlare, in un sussurro, che non so voi, ma io quando faccio fatica ad addormentarmi perché non so come trovare i soldi per chiudere le falle, difficilmente riesco ad appassionarmi ad altro.
Non mi frega niente del Papa e della sua elezione e delle ore dedicate da Sky e da tutti i telegiornali alla sfilata di cardinali grassi, vecchi e a volte davvero poco ascetici.
Mi fa rabbia la farsa politica di un governo che probabilmente non avrà neanche un anno di vita e ci costringerà a tornare a votare.
Mi fa arrabbiare il drappello di cittadini urlanti davanti al palazzo di giustizia ancora una volta per difendere lui sempre e solo lui, stranamente ancora una volta sotto processo.
Mi piacerebbe andare in letargo e svegliarmi con le spese pagate alla fine di questa stagione miserabile, sicuramente risparmierei sul mangiare, che alla fine rimane la cosa più economica in questo periodo davvero di vacche magre.


1 commento:

Nadia ha detto...

Non sono nel pubblico ma nel privato, ma ti posso garantire che anche il mio stipendio da qualche anno è fermo e non permette certo di scialaquare.
Fino a 2 anni fa qualche spicciolo riuscivo ad accantonarlo per fare magari un regalo importante ai nipoti o alle figlie, ma ora quei tempi sono finiti. Il segno maggiore è che..... a parte qualche rara eccezione, mi sono data alla rilettura di romanzi già letti in epoche remote, non posso certo più permettermi i 180/200 euro al mese spesi in libri! Politica, economia, religione..... ne ho piene le scatole. Parlano parlano parlano, ma poi niente cambia. Meno male che posso ancora perdermi fra le pagine di un vecchio Simenon!