lunedì 1 giugno 2015

la sedia della felicità


Ultimo film di Carlo Mazzacurati  uno dei registi italiani che insieme a Moretti anche se in maniera diversa, a mio avviso, rappresenta il tentativo del cinema italiano di spiccare il volo verso una diversa lettura della realtà nella quale viviamo, un punto di vista diverso sulle nostre contraddizioni e nel suo caso, sulle nostre miserie, malinconie, visto però da una posizione geografica più affine alla mia, perché le nebbie della sua terra, il Veneto e le atmosfere si avvicinano a quella della nostra Emilia, quella periferica, marginale, delle campagne, dei corsi d'acqua, delle giornate uggiose.
Questo ultimo film è diverso dai tanti che compongono la sua carriera, è leggero, all'interno un cast di attori conosciuti ma non come al solito del circuito romano tranne Mastandrea che a  me piace molto, sarà per il suo stile da attore per caso, ma sempre convincente.
Poi ci sono tanti bravi attori italiani ognuno con un piccolo spazio essenziale da Albanese a Balasso, da Bentivoglio a Cremona e due ruoli di spicco per il bravi Battiston e Isabella Ragonese cooprotagonista.
La storia che prende spunto dal romanzo russo Le dodici sedie, è relativamente importante.
La cosa importante è la leggerezza del racconto, lo spessore dei personaggi che come in una favola o in un sogno si muovono in una strana caccia al tesoro all'inseguimento in fondo della felicità nascosta nel telaio di una sedia tanto metaforica quanto concreta.
Il viaggio, l'avventura, la caccia a questa sedia riempie la narrazione e finalmente un film italiano dove lo scopo non è divertire con battutacce e tette al vento, ma con la delicatezza della sceneggiatura, l'efficacia dei personaggi.
Insieme al divertimento forse qualche spunto di riflessione individuale su ciò che davvero merita inseguire per raggiungere non dico la felicità ma sicuramente la serenità.
su sky


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