sabato 11 febbraio 2023

il mio sanremo


 

Appartengo alla generazione ridefinita dei boomer o baby boomer, essendo nato nel 1959, e scemenze a parte chi se ne frega.

Sono convinto, da sempre, che la tecnologia renda più divertente e fruibile la realtà e i suoi derivati, quindi anche guardare sanremo non ti costringe come un tempo a sorbirti ore di diretta con l'incubo della pubblicità ma se vuoi partecipare a tuo modo all'evento social nazionale per eccellenza puoi registrare il tutto o guardarti i brani preferiti su RAI play, app ancora primitiva ma in questo caso funzionale.

Cosa ho visto:

La canzone di Mengoni, e spero che vinca.

La cover let it be insieme al Kingdom choir fantastica.

il passaggio dei Pooh.

Siani con il suo monologo poco divertente ma garbato.

Alcuni minuti di Morandi che adoro come fosse un mio parente.

Alcuni minuti di Fiorello, mio coetaneo che trovo sempre irresistibile.

Cosa ho evitato con cura:

benigni e il suo stucchevole pippotto sulla Costituzione.

Tutti gli interventi delle diverse invitate dalla Ferragni alla Fagnani.

Fedez e la sua denuncia a scoppio ritardato contro chi ancora si scusa per gli errori di gioventù, come se lui non ne avesse commessi.

il comico Duro, che in tutto il panorama stand up italiano è uno di quelli che proprio non amo, e mi sfugge anche il senso della sua partecipazione alla kermesse.

Tutti i cantanti e gli ospiti non citati all'inizio.

Insomma, me la sono cavata con una mezzoretta su cinque serate, ho risparmiato il resto del tempo per leggere, e guardare altro, perché quando sei anziano devi centellinare il tempo che ti resta.



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