mercoledì 21 aprile 2021

I predatori


 

I predatori è un film diverso.
Fin dalle prime battute, dalle prime scene, si respira un'aria diversa, per la prima volta da molto tempo mi sono sentito preso dal film, dai personaggi, dalla trama, dal protagonista.
Alcuni attori li conoscevo come comici del panorama stand up italiano, altri li avevo già visti in varie produzioni.
La novità sostanziale è lui il regista/attore, Pietro Castellitto, figlio d'arte del grande Sergio, uno degli attori italiani da me preferito.
Al di là della sua interpretazione, del giovane borghese frustrato e folle che compie un atto irrazionale ed esplosivo e convince come attore ma non buca necessariamente lo schermo, al di là di questo personaggio c'è Roma, con alcune delle sue contraddizioni, mondi in antitesi che si incontrano, sfiorano, scontrano in un mondo paradossale, grottesco, improbabile nel quale la tomba di Nietzsche diventa simulacro di un simbolo da distruggere.
Da una parte una famiglia proletaria, fascista, marginale, ma piena di passione e vita, dall'altra una famiglia borghese desolatamente scollata, irrimediabilmente sconfitta e all'inizio e alla fine un truffatore esemplificativo del nostro tristo periodo nel quale c'è tanta feccia che specula sulla tragedia.
Un piccolo cammeo questo film, fa bene sperare su questo giovane autore.

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