martedì 6 aprile 2021

makari


  Makari è l'ennesima vetrina pubblicitaria e turistica che mamma Rai sfoggia per ricordare a noi piccoli italiani  quanto sia bello il nostro paese anche se non raggiungibile, per ora, causa covid.

Detto ciò, la fiction è tratta dai racconti di uno scrittore e giornalista a me sconosciuto, Gaetano Savatteri, come sconosciuta era la località che dà il titolo alla serie, Makari.

Il luogo nel quale si svolge l'azione è incantevole e confesso la mia pigrizia di viaggiatore confidandovi che nonostante la mia decennale frequentazione siciliana  non mi sono mai spostato dalla costa orientale, riproponendomi sempre di farlo e chissà forse un giorno in pensione deciderò di visitare tutta l'isola.

Al di là della bellezza indiscussa dei luoghi e della proposizione di cibarie tipiche che conosco bene ormai, la trama è davvero poca cosa.

Improbabile il protagonista, per quanto attore noto e bravo, ma il personaggio, questo ex dipendente di un ministero licenziato per un suo errore professionale che decide di tornare nella sua terra, senza mezzi, con pochi denari e che si riscopre scrittore e investigatore improvvisato è davvero inconsistente.

Non regge, credo che nella scrittura nera o gialla deve esserci il principio del realismo minimo delle situazioni e non esiste che chicchessia possa entrare nelle vite altrui senza titolo.

I personaggi per quanto simpatici sono altrettanto fragili nella loro consistenza compreso l'amico del protagonista che non si capisce di cosa campi.

Le vicende sono leggere, banali, la consueta commedia italiana giallorosa che può allietare una serata ma nulla di più.

Siamo alle solite, perché le produzioni di fiction in Italia spesso passano attraverso sceneggiature così piatte?

Chissà.

Nessun commento: