giovedì 13 ottobre 2016

westword



Ho visto la prima puntata in lingua originale con i sottotitoli di Westword  basata sul film il mondo dei robot che i più vecchierelli, come me, ricorderanno, con un grande Yul Brynner.
Finalmente ho ritrovato al meglio uno dei miei attori preferiti in assoluto Anthony Hopkins, in un ruolo ancora da scoprire di grande guru dell'azienda che si occupa di intrattenere ricchi annoiati in un enorme parco divertimenti dove viene riprodotto fedelmente, il grande e selvaggio West.
Mi è piaciuta la prima puntata e per chi sopporta i sottotitoli, merita la lingua originale, si intuiscono sfumature inaspettate, puoi ascoltare gli attori nella loro lingua, diversa musicalità, diverse atmosfere.
Credo che potrebbe piacermi la serie, non solo e non tanto per l'aspetto spettacolare ma per i risvolti filosofici che già si intuivano nel film del 1973 scritto e diretto dal compianto Michael Crichton.
Cosa si nasconde dietro le pieghe dell'animo umano, quanto sono importanti i piccolissimi gesti per identificare una persona, quanto è difficile riprodurre l'intera gamma di sfumature, emozioni, comportamenti che caratterizzano l'uomo come essere senziente?
Quanto è pericoloso immaginare un essere costruito a nostra immagine e somiglianza?
Le domande che questa serie può suscitare sono tutte interessanti, come interessante è lo sviluppo dei personaggi, drammatica l'atmosfera, e grotteschi i ricchi a passeggio per un west reinventato, a tal punto da sembrare loro stessi meno autentici dei robot.
Del resto se pensi a certe fasce della popolazione, marginali, i ricchissimi e borghesi protagonisti della Grande bellezza, che sto riguardando in questi giorni nella versione integrale, trovo delle affinità.
Personaggi arroganti, vuoti e annoiati che si muovono come scimmie ubriache nel mondo, indifferenti a qualsiasi accadimento, inconsapevolmente destinati a una fine ingloriosa.
su sky.



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