venerdì 7 ottobre 2016

ho creduto a me ... Pausini




Sarà contento l'amico Luca De Sandoli, autore di Pausinite.
Eccomi qui, ben oltre il giro di boa, in gran forma fino a domani almeno.
Ero sul tapis roulant della mia palestra preferita, quella idonea per noi, uomini maturi del nuovo millennio e del tempo rimasto e stavo correndo i miei 20 minuti abbassa pressione contemplando il monitor indeciso fra Cold Play eU2, poi ho visto l'immagine che potete ammirare sopra, una Pausini matura, una delle tante cantanti ialiane da me sempre snobbata, la Pausini della musica melodica italiana, quella che io detesto da sempre, tipico retaggio del pseudo intellettuale popolare, quello che ascolta solo Fossati o al massimo Jovanotti. Così per gioco, complice le cuffie bluetooth e la sfacciataggine dell'ultra cinquantenne, ho fatto partire il video e sono rimasto di stucco, bella la canzone, bella la musica, convincente il testo, efficace il video, e bella anche la Pausini che invecchiando migliora come il buon vino, anche perché ammettiamolo è uno dei prodotti italiani più esportato la sua musica e ci sarà un motivo.
Poi già che ci siamo devo dirvela tutta.
Jovanotti non lo sopporto più, il suo giovanilismo di neo cinquantenne, i suoi testi sempre così politicamente corretti,  così democratici, così in sintonia con i nostri crucci sociali, li trovo retorici e ammiccanti al suo pubblico e a tutti i diseredati della domenica, quelli che si indignano e fanno il tifo per i drammi mondiali spaparanzati sul divano di casa.
Invecchiando posso ascoltare tutto, posso dire che schifo se una cosa non mi piace, posso ascoltare la Pausini e trovarla bella e non vergognarmi, non vergognarmi più delle mie sensazioni.
I testi sono di Agliardi, cantautore italiano che non conoscevo, davvero bravo, un altro prodotto italiano di qualità, va mo là.
Anch'io ho creduto a me   e  vi lascio con il suo video.
buon autunno

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