sabato 21 maggio 2016

Bologna è una regola





Poi mi capita di rivedere questo video dopo avere letto l'ultima recensione di #bolognanoncepiu e la Bologna di Carboni è la stessa Bologna che racconto io e se tu la conosci riesci a ritrovarla nel bel video del cantautore emiliano.
C'è la Bologna notturna e deserta, che si muove attraverso luoghi noti da Piazza dei Martiri a Piazza Verdi, dal Portico di Santa Lucia, con i bancali chiusi a Via Saragozza, ed è una Bologna bellissima, che vedi scivolare sotto i portici davanti a un graffito in memoria di Lorusso, è la mia Bologna, quella della giovinezza, attraversata di notte fra osterie, balle colossali e milioni di sigarette fumate mentre si discorreva di rivoluzioni impossibili, donne irraggiungibili e intorno c'era solo Bologna, ci avvolgeva, coccolava, ci teneva lontano dagli impicci della realtà, dal futuro che ci veniva incontro veloce e bellicoso, impaziente di spegnere  illusioni,  smorzare  entusiasmi,  fiaccare  ideali.
Ma Bologna è davvero una regola, è la mia regola, è la regola che per quelli della mia generazione ci permette di vivere e respirare ancora con lo stesso sorriso sornione di allora.
E quando qualche amico mi chiede  ironicamente, ma te cosa scrivi, cos'è questa fregola?
Solitamente non so cosa rispondere, poi guardo Bologna, ascolto Carboni e mi torna in mente il tempo in cui l'estate era Bologna, le donne erano Bologna, la vita era la mia città e non c'era sera che non avessi qualche buon motivo per non credere nel futuro.
Oggi quindi scrivo per non perdere la  memoria, per continuare ancora a sorridere della regola Bologna.


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