lunedì 16 maggio 2016

di cosa parliamo quando parliamo d'amore



Carver lo conoscevo già ero arrivato ai suoi racconti attraverso il cinema, quel America oggi film illuminato di Altman rimane, come scrisse il Newsweek, la migliore sintesi realizzata fra un grande regista americano e un grande scrittore americano.
Dopo avere visto Birdman mi era rimasta la curiosità di leggere Di cosa parliamo quando parliamo d'amore e chi non ha visto il film non capirà.
Il libriccino di racconti è arrivato puntuale e preciso con Amazon, che sta diventando il mio tramite commerciale con il mondo, e la prefazione mi ha davvero colpito, perché si parla del fatto sicuramente diffuso di paragonare gli scrittori di racconti a Carver quando si vuole fare loro un complimento.
Sicuramente Carver è magistrale, originale, devastante nella sua realistica concretezza, e mi rendo conto che fra gli scrittori di racconti continuo a privilegiare gli americani da Carver a Cheever, ma non credo che scrivere racconti significhi necessariamente cercare di emulare questi due grandi scrittori, proprio perché loro raccontano l'America del loro tempo e già questo fatto li discosta necessariamente da ogni altro scrittore che non appartenga al loro mondo e  al loro tempo.
Detto ciò rileggendo Carver sono giunto a un'altra conclusione esistenziale.
Carver per me è un maestro stilisticamente e dal punto di vista contenutistico, lui fa davvero la differenza, i suoi racconti sono immersioni pure nelle storie inventate eppure realistiche e vivide come frammenti cinematografici e nonostante la sua grandezza la sua vita fu una costellazione di difficoltà fra precarietà economica e alcolismo e finì a soli cinquant'anni a causa di un tumore.
Una delle sue affermazioni nel periodo precedente alla morte fu.
« Vorrei avere ancora un po' di tempo. Non cinque anni, e nemmeno tre, non potrei sperare così tanto — ma se avessi anche solo un anno. Se sapessi di avere un anno. » da wikipedia.
In questa frase c'è per me l'essenza dello scrivere e anche del vivere.
Ciò che costruiamo oggi difficilmente verrà riconosciuto quindi noi scriviamo inseguendo un impulso e non dobbiamo aspettarci o inseguire riconoscimenti oggi, ma vivere, scrivere, continuare a inventare e cercare di migliorare, la nostra fatica forse un giorno sarà riconosciuta se davvero merita di esserlo.
Il nostro tempo però non bisogna mai buttarlo ma cercare di ottimizzarlo, mi sembra una grande lezione di vita la sua.

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