martedì 8 maggio 2012

io e te


C'è un periodo della nostra vita molto lungo nel quale difficilmente abbiamo il controllo  sui nostri desideri, siamo dipendenti dagli altri che sono prima di tutto i genitori,  la scuola, la chiesa, il condominio, i parenti, gli adulti.
Quel disgraziato periodo comprende l'infanzia, e buona parte dell'adolescenza fino al momento nel quale diventiamo autonomi, un lavoro, un mezzo di locomozione, una vita altrove.
Per molti funziona così, la maggior parte direi.
La mia vita non è stata diversa e da bravo italiano mediamente povero sono uscito di casa tardissimo per finire in un'altra casa.
Quel patrimonio di vita relegato alla parte iniziale della nostra esperienza mortale è sicuramente interessante, peccato che a me non piaccia, mi provoca sentimenti alterni fra  noia e  tristezza.
Anni buttati li considero, nei quali ero sopratutto desiderio e frustrazione, evoluzione e regressione.
Ammaniti è bravo ad esplorare un territorio tanto infido, talmente bravo che ha inventato un genere, quasi, e credo ci campi alla grande.
Scrive molto bene, mi piace, le sue storie rimangono dentro come fotografie d'interni o immagini cinematografiche.
Belli i personaggi, claustrofobico l'insieme, nasce un senso di vicinanza fra Lorenzo e il mio ricordo di quel terribile periodo dell'adolescenza.
110 pagine velocissime, consigliato a chi ama l'autore

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