sabato 1 dicembre 2018

nero a metà



Nero a metà era il titolo di un album di Pino Daniele, che mi piaceva.
Nero a metà è il titolo di una fiction targata Rai con il bravo Amendola e che ho iniziato a vedere per poi interromperne la visione.
Perché?

La faziosità.

Dobbiamo decidere da che parte stare, dalla parte della narrazione o dalla parte della propaganda.

Il razzismo esiste, certo, ma credo sia un tema doveroso da affrontare nelle sedi opportune.
Quando la narrazione diventa funzionale al messaggio per quanto giusto e legittimo perde di efficacia.
All'interno della fiction ci sono alcune forzature che non mi garbano, il razzismo viene palesato in maniera semplicistica e il povero poliziotto di colore viene discriminato in modo tanto soft quanto poco credibile.

In ogni caso il risultato è che la trama e i personaggi sfumano in un secondo piano a vantaggio del messaggio culturale che comunque arriva fiacco.

Si possono raccontare temi sociali in un qualsiasi giallo, nero o come vi pare, ma bisogna farlo in maniera realistica e non demagogicamente schierata.
Chi guarda fiction d'azione cerca altre cose.
Peccato, Amendola mi piace, quella faccia ruvida e vissuta da poliziotto di trincea, ma di fronte al commissario Schiavone, con la sua morale decisamente soggettiva, diventa un boy scout,  fa quasi tenerezza.

Lo potete vedere su Rai play.


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