lunedì 4 gennaio 2016

Bologna non c'è più ... recensione di Gabriele Farina




 Grazie Gabriele Farina una recensione da un giovane blogger, scrittore e se non ricordo male estimatore dei Manetti Brothers, vale doppio. finalmente una recensione da un non coetaneo, perché per me è importante arrivare anche a chi non ha vissuto il periodo cupo e potente degli anni di piombo, a chi vive proiettato verso un futuro sicuramente più lungo del mio e a chi un giorno dovrà decidere se inserire o meno il defunto Fagnoni in una qualsiasi classifica dei giallisti bolognesi, ma quest'ultima parte mi interessa in realtà poco. La recensione invece è veloce come uno spot, non svela, e incuriosisce, bravo, la prendo e la appiccico nel mio blog, alla prossima Gabriele e salutami i Manetti Emoticon wink




Torna il detective privato Galeazzo Trebbi, nella sua Bologna, impegnato in un’indagine che ruota intorno alla politica e all’ideologia. E’ Bologna non c’è più diMassimo Fagnoni, Fratelli Frilli Editori.



Siamo in una Bologna che cerca di capire la nuova situazione politica italiana, con Berlusconi che non vuole scomparire, il Pd in grosso rinnovamento (che manda in confusione i molti cuori che battono a sinistra in città) e la new entry prepotente di Grillo.
In questo panorama Trebbi è impegnato a proteggere un rampollo della Bologna bene da se stesso e dalla droga. Intanto l’educatore Pietro Ricci manda avanti a fatica il suo lavoro e tiene un corso sulla storia e sul significato del terrorismo rosso in Italia. Proprio mentre alcuni atti che paiono richiamare proprio quei momenti tornano ad essere compiuti in città.
Fagnoni se la gioca con calma, prende tutto il tempo necessario per presentarci i protagonisti, le loro storie, le loro difficoltà. Salta avanti e indietro nel tempo continuamente per tutta la prima parte del libro. Dal gennaio al marzo 2013 e ritorno. Così, sbocconcellando gli episodi e gli eventi, ci costringe a ricostruire la vicenda e a tirare le fila di quello che è accaduto.

Il racconto è coinvolgente. Un noir come atmosfere, una storia d’Italia come trama. Sullo sfondo una Bologna confusa, incapace di trovare il suo posto nella situazione politica italiana. Al centro un detective abile e fortunato, che finisce per risolvere un caso con cui non aveva niente a che fare.

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