Doc seconda stagione.
Luca Argentero è la dimostrazione vivente anzi l'eccezione che conferma la regola, che dal Grande Fratello si può uscire dignitosamente ma solo alla condizione di avere qualche talento.
Lui regge la fiction da solo, ha quel carisma naturale sicuramente collegato a una bellezza congenita e a un sorriso contagioso.
Chi non vorrebbe avere un amico, un fratello, uno zio, (un amante) con quella faccia e quei tratti caratteriali.
Il primario buono che ascolta ogni paziente seguendolo e spesso salvandolo da morte iniqua, umile, ma appassionato, forte ma sensibile, insomma un santo con le parvenze di medico.
La serie ha un suo perché, è simpatica, mediamente coinvolgente, positiva, ha un solo problema, se confrontata con qualsiasi fiction medica straniera(Grey's, New Amsterdam, ER, The Resident, etc) si dissolve come neve al sole.
Non regge il ritmo che paragonato alle serie appena citate sembra al rallentatore, la sceneggiatura è sufficiente, forse al livello di The Resident, che per me risulta la più scadente fra le fiction ospedaliere.
Gli attori sono bravini, i personaggi didascalici e prevedibili, come il nuovo primario, donna cattiva e insensibile se paragonata al santo Doc.
Insomma, bravo Argentero, bravi tutti, ma come si suole dire se poco si spende nelle produzioni poco si porta a casa.
Poi per il pubblico rai composto soprattutto da anziani va più che bene, ma che tristezza.
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