martedì 12 febbraio 2019

Dark Souls 2




I giochi per me hanno sancito fasi della vita, da Fallout a Skyrim, da Resident Evil a Medal of honor.
Quanti sono i giochi che ho iniziato? Tanti e quasi tutti terminati, sono anche arrivato un giorno a pensare che era tempo di smettere, perché ero grande per giocare, poi ho iniziato a scrivere, un altro gioco non pensate che sia una cosa diversa.
I romanzi e i racconti sono giochi, costruiti spesso come veri giochi, specialmente i noir, dove inventi dinamiche, personaggi, situazioni, ma sto divagando.

Poi sono incappato in Dark Souls e qualcosa è scattato, ho ritrovato la passione, ho riscoperto il gioco online, ho ritrovato il desiderio di giocare.

Finalmente ho terminato Dark Souls due, con un attivo di qualche centinaio di ore e non ho terminato le missioni accessorie, perché ero stanco, un gioco talmente vasto che alla fine alcuni luoghi visitati all'inizio li avevo quasi rimossi.

Più che un gioco una sorta di viaggio delirante, un sogno in un universo vastissimo.
Dark Souls non è perfetto, è vero, ci sono errori e malfunzionamenti, ma rimane per me il gioco più coinvolgente della mia vita di video giocatore.

Ho iniziato Dark Souls 3 ma devo confessare che non credo mi entusiasmerà come i primi due.
Intanto attendo l'uscita di Sekiro Shadows Die Twice anche se l'assenza di gioco online per me è già una brutta notizia.

In Dark Souls ho riscoperto la cooperazione, per singole avventure, per sconfiggere alcuni stramaledetti boss, fugaci incontri con giocatori sconosciuti, sicuramente più giovani di me, una battaglia insieme e poi ancora avanti in perfetta solitudine.

Perché Dark Souls è un gioco da solitari, è senza speranza, senza consolazione, un po' come la vita e forse è per questo che mi diverte tanto


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