giovedì 12 aprile 2018

La consistenza del sangue ... frammenti 2






"L’agente scelto Oliviero Billi è fermo in via Indipendenza, il berretto bianco sporco calato sugli occhi marroni, le mani grandi piantate sui fianchi, le gambe appena divaricate nei pantaloni blu della divisa estiva, si gode il lento procedere di decine di lavoratori, un fiume pigro e colorato che va gonfiandosi con il trascorrere dei minuti confluendo festoso verso il centro della città, piazza Maggiore.

La collega, Cristina Atti, sta masticando un ghiacciolo all'interno dell’auto bianca e blu della municipale, è a dieta ufficialmente da oggi e fa una fatica boia a rinunciare alla colazione classica – brioche salata vuota e cappuccino.

Sorride impercettibilmente Oliviero, lui non fa colazione al bar, non mangia le porcherie che masticano i colleghi, detesta bar e baristi di questa città cara, sazia e bugiarda.
Oliviero è un nostalgico, però non ricorda di chi o di cosa. 

Guarda il lento sciamare della folla e invidia quei sorrisi inconsapevoli, uno slancio vitale che lui non prova da anni. Laureato in storia contemporanea, concorso in polizia municipale e a seguire dieci anni per strada a osservare il mondo e la sua storia passargli davanti. Quarant'anni, un appartamento in un piccolo palazzo del centro di San Pietro in Casale, due genitori anziani, una fidanzata occasionale, impiegata nell'ufficio postale di San Pietro, e il suo lavoro. 

Un lavoro a targhe alterne, a flusso variabile, un giorno a regolare il traffico, un altro a fare il poliziotto per caso in ausilio alle altre forze dell’ordine, un altro a difendere il palazzo comunale dagli attacchi degli anarchici informali, un altro a liberare un appartamento occupato, un campo zingari, una scuola abbandonata, così senza tregua, un po’ vigile, un po’ poliziotto, un po’ coglione, pensa Oliviero, le mani sempre sui fianchi e un sorriso congelato sul bel viso abbronzato di corse in campagna e gli occhiali scuri che gli conferiscono un aspetto truce. Il suo ispettore lo ha pregato di indossarli solo quando è davvero necessario, spaventano il cittadino. Ma Oliviero pensa che ci vuole ben altro per spaventare il bolognese medio. Ben altro."

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