lunedì 21 dicembre 2015

sullo scrivere





Mi capita di parlare di scrittura e creatività e lo devo ammettere sono uno scrittore compulsivo, non sopporterei corsi di scrittura, scuole di scrittura, maestri di scrittura,  semplicemente per un motivo, ho iniziato a scrivere circa dieci anni fa dietro  un impulso, forse una necessità.
Avevo forte il desiderio di esplorare luoghi dentro la mia testa, o remoti e irraggiungibili, avevo il desiderio di sperimentare e nessuna certezza, nessuna sicurezza, non mi sentivo uno scrittore ma una persona che aveva deciso di fare un gioco nuovo come mi capitava da bambino di inventarmi un mestiere, che ne so il portiere di una squadra di calcio e diventavo Albertosi, il soldato eroico e fingevo di essere John Wayne o il ranger come Tex Willer.
Anche nel caso della scrittura ho iniziato giocando a fare lo scrittore, e anche dopo il primo libro non ero convinto di avere  reali capacità e sono sicuro che qualcuno penserà ancora la stessa cosa, ma devo ammettere che dopo otto romanzi  un libro di racconti e diversi estranei  entrati nella mia vita di scrittore complimentandosi senza un motivo utilitaristico o pietistico, comincio a pensare di esserlo.
Però il metodo il mio metodo è cosa  tanto individuale quanto soggettiva e visto che ogni tanto qualcuno mi chiede come costruisco una storia oggi ne voglio parlare sinteticamente perché con il romanzo che sto creando  ho inserito un nuovo strumento che non avevo mai sperimentato prima.
Fino ad oggi creavo una scaletta o uno scheletro che solitamente mi serviva come base per non perdermi, poi nel tempo ho inserito il file dei personaggi in ordine di apparizione.
La settimana scorsa ho creato quella che definisco impropriamente la sceneggiatura e mi serve perché la memoria a volte mi inganna e con questo strumento non rischio di ripetermi.
Funziona così.
Ogni capitolo scritto lo sintetizzo in punti essenziali dove controllo l'entrata dei personaggi, il loro ruolo, il contenuto dei diversi passaggi e con poche parole descrivo le situazioni.
E' una cosa nuova ma mi pare  abbia un senso.
Scrivere in questo modo diventa come costruire un palazzo, non è più solo improvvisazione o creatività, ma diventa un lavoro sistematico, metodico, sicuramente meno improvvisato.
Vi dirò come mi trovo con questo nuovo strumento, serve soprattutto a non perdere il filo quando per motivi diversi non posso scrivere tutti i giorni.
Se qualcuno vuole raccontare il suo stile è benvenuto.
Si accettano consigli tecnici li prenderò come regali natalizi.

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