sabato 8 giugno 2013

Palladium lectures. Baricco racconta Proust




Quanto mi piace Baricco ... per me è come tornare a lezione all'università quando lo intercetto in televisione, ricordo le mirabili lezioni del professor Guglielmi (credo) su Ungaretti, io studente lavoratore che riuscivo sempre a rubare tempo al lavoro per non perdere nessuna di quelle incredibili evoluzioni sul poeta italiano. Corso di letteratura italiana contemporanea.
Non immaginavo allora che un giorno avrei trovato voglia e coraggio per iniziare a scrivere.
Non immaginavo molte cose.

Baricco su sky arte nella quarta di una delle sue affollate lezioni  sulla scrittura.
Io chiaramente comincio a guardare questa ma le vedrò tutte, e Baricco vola, danza, scivola sulle pagine di Proust e non ho ancora avuto modo di vedere tutta la puntata.

Prende alcuni brani di Proust, li seziona, li analizza, ne svela la grande maestria, la costruzione della frase, del periodo, la capacità elastica di tirarsi dietro i lettori, l'attenzione a chi dall'altra parte doveva riuscire a leggerlo fino alla fine, in sintesi la grande bravura di uno scrittore eterno.

Poi dopo quasi un'ora e mezza di Proust, verso la fine ci guarda e dice una cosa tipo:
adesso chi scrive si chiederà che senso abbia continuare a farlo, tanto non potremo mai raggiungere i livelli di Proust e lui con la consueta leggerezza ti spiega che la narrativa è come un enorme campo di calcio dove si può spaziare in libertà, unico vincolo forse la grammatica e a quel punto come un abile prestigiatore fa apparire un libro di Celine, il suo primo romanzo, VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE, che lo scrittore francese scrisse nel 1930 (credo) e pubblicò solo 5 anni dopo l'ultimo capitolo della Ricerca e non ha nulla a che fare con Proust e secondo me a Baricco piace di più.
Il giorno stesso l'ho preso in biblioteca durante la presentazione a San Pietro e lo sto leggendo, magico, davvero, sta raccontando la prima guerra mondiale, in maniera tanto moderna da diventare universale.

Proust, Celine, Baricco, e poi in fondo, molto in fondo ci sono anch'io, piccolo piccolissimo ma faccio parte di questa sconfinata famiglia di  lettori e scrittori, ed è veramente un sogno ad occhi aperti.

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