mercoledì 18 aprile 2012

zelig 2012 ...non ho bisogno di attendere la conclusione


Se l'anno scorso avevo parlato di una Cortellesi non in sintonia con lo spirito di Zelig quest'anno ho dovuto ricredermi, la Cortellesi è brava, ha forse capito che doveva cambiare ritmo, ha fatto pace con la trasmissione, o forse  ho semplicemente imparato ad apprezzarla.
La Cortellesi è una brava professionista, potrebbe fare qualsiasi cosa sul palco e ci riesce con efficacia, con reale freschezza.
Bisio è sempre lui, è  una delle colonne portanti dello spettacolo, fa da spalla quando è indispensabile e nonostante il tempo passato ha sempre una grande energia.
Ma non bastano due grandi conduttori quando manca la squadra.
E la squadra manca.
Pochi mostri sacri, penso a Ale e Franz, a Giacobazzi, a Gioele Dix, Max Pisu che ha cambiato personaggio presentando un cinquantenne credibile, lasciatevelo dire, Enrico Bertolino che gioca in casa poi altre coppie giovani  e geniali, come il senso doppio, Nuzzo & Di Biase, il duo idea, poi ... poi mi fermo qui.
Ci sarebbero altri bravi comici che però hanno fatto apparizioni estemporanee, forse impegnati in altri teatri e poi ci sono comici poco divertenti, intermezzi musicali più da varietà del sabato sera, con balletti troppo lunghi.
Rido meno, rido poco, poco mi diverto e per questo motivo registro regolarmente la lunga trasmissione che poi mi vedo velocemente nei passaggi più interessanti, saltando così la massacrante pubblicità.
Sono invecchiato io?
Sicuro, ma anche la trasmissione segna il passo, risente forse della crisi? Crisi economica, crisi esistenziale, Chissà.
Forse c'è poco da ridere in questo momento, talmente poco che anche i comici entrano in depressione.

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