venerdì 8 aprile 2011

Jovanotti è Ora








Noi siamo l'elemento umano nella macchina e ci facciamo del male per abitudine








Questo è il secondo album di Jovanotti che mi ha convinto completamente.
Non riesco a capire se sono io che sto ringiovanendo o lui che maturando migliora come il buon vino, ma nel panorama italiano, al momento è l'autore che preferisco, cosa che non posso dire di Ligabue, che ho ascoltato per anni e che non mi ha convinto per niente con l'ultimo album e in generale di nessun altro.

So già che Vasco non mi piacerà tutto, non è mai accaduto.

Detto ciò che posso aggiungere... io non sono un esperto di musica, ritmi etc, mescolo la poesia alla musica e se mi piace mi diverto.
Con Jovanotti mi diverto in quasi tutto l'album, fango mi piaceva tanto che ho inserito una frase della canzone in un mio romanzo infilandola nell'ipod del maresciallo Greco.

In ORA c'è il tempo, il nostro tempo tormentato e nevrotico, veloce e pulsante, che sento scivolare inesorabile fra le dita.
Mi muovo, scrivo, corro, e mi stupisco continuamente della realtà circostante, come un bambino in un enorme luna park, curioso di tutto.
Se tornassi indietro cercherei di prenderlo questo tempo maledetto e viverlo meglio.

Questo album ha dentro il tempo, la macchina, il presente, il futuro e come al solito l'amore, ingrediente fondamentale del nostro vivere quando lo incontriamo, quando lo cerchiamo, quando lo rifiutiamo.



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